Il Nuovo Guardiano del Monte

[Suna] | [Abilità] [Energia] [Contratto]

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    Quest d'Addestramento
    ..HITOZATOHANARETA no KONEN’NIN..
    Post di Presentazione


    Stava facendo uno splendido sogno il rosso mentre dormiva profondamente, nella sua mente rincorreva un gruppo di giovani konouchi in costume da bagno, peccato che non riusciva mai a raggiungerle. Quando aprì gli occhi di colpo si accorse con sommo dispiacere che quelle erano solo sue fantasie e che ovunque si trovasse non era di certo casa sua quella. La sua guancia destra oltre ad essere completamente ricoperta della sua stessa bava era pure ammaccata da quanto era rimasta spiattellata sulla fredda e dura roccia, non ricordava bene che diavolo ci stesse facendo, ma quando la voce del giovane Kigeki gli esplose nelle orecchie tutto gli tornò alla mente, si trovava all’interno del monte dal nome impronunciabile.

    -Mmh.. accidenti sono tutto ammaccato.. oh?!.. ehi Kigeki per quanto sono rimasto qua a dormire?.. accidenti mi fa male ovunque..-


    Mentre si alzava per sgranchirsi un po’ il piccolo fennec gli avrebbe rivelato che si trovava li da ben due giorni, un tempo record dato che aveva passato tutto il tempo spiattellato li sulla roccia. Il rosso era ancora stordito quando la sua attenzione venne catturata dalla voce stridula di un terzo spettatore. Perplesso il rosso avrebbe guardato avvicinarsi da dietro un ombra la piccola e minuta figura di un Kigeki al femminile, peccato che questa non sembrava avere lo stesso carattere infantile, anzi tutto il contrario dato la sua entrata in scena. Sembrava fosse stata mandata dal vecchiaccio per chiamare il rosso a rapporto da lui, sembrava che la pacchia fosse terminata. Il rosso dopo aver sospirato quindi avrebbe lasciato ai due il compito di fargli strada in mezzo a quel intricato dedalo di gallerie. La piccola Fennec infine si presentò al rosso con il nome di Kyoiku, il rosso era divertito dal suo modo di fare, sembrava una prima donna nonostante non sembrasse avere più anni del moccioso di Kigeki.

    -Piacere di conoscerti Kyoiku!.. io mi chiamo Hoshikuzu Chikuma!.. ehm dimmi.. sai che vuole da me il vecchi.. ehm.. volevo dire.. Daikenjin?!..-


    -Mmh?!.. no.. il nonno mi ha solo mandato qui con quell’impiastro di mio fratello per svegliarti..-


    -BLEAAAAH!!! E’ TU SE UNA SECCHIONA!!! SECCHIONA! SECCHIONA! SECCHIONA! SECCHIONA!..-


    -CHE HAI DETTO IMPIASTRO?!!!..-


    I due cuccioli di Fennec avrebbero così cominciato a lottare furiosamente attorno ad Hoshi usandolo anche come campo di battaglia senza risparmiargli morsi, unghiate e peti Fennec, si era appena svegliato e già lo stavano demolendo fisicamente e spiritualmente, era proprio vero che quei Fennec erano degli animali pieni di energie.

    -UOF!!!.. Hei ragazzi datevi una calmata!.. non si litiga tra fratelli.. baah.. senti da che puplito.. non avrei mai pensato di dire una cosa del genere proprio io..-


    Eh già aveva parlato il pezzo di stinco di santo, colui che non perdeva occasione per inveire e lottare contro il proprio fratello maggiore, il ragazzino che aveva votato la sua vita all’arte dello shinobi quasi solo ed esclusivamente per superare il fratello e poterlo deridere dall’alto verso il basso, quanti nobili intenti.

    Mentre si muovevano all’interno del labirinto Hoshi ne approfittò per guardarsi attorno, aveva come l’impressione di aver già visitato alcuni di quei luoghi durante la sua precedente visita con Shiltar, certo era difficile ricordarli dato che ogni ambiente di quel luogo sembrava perfettamente identico. Da quel che aveva capito il rosso fino a quel momento sembrava che i Fennec che aveva conosciuto e con cui aveva stretto il patto di alleanza non fossero gli unici ad abitare quel luogo, molti altri erano presenti ed aspettavano solo di conoscere il Chikuma dai capelli rossi. I tunnel che avevano preso questa volta sembravano puntare verso le profondità della terra, dopo diversi minuti di camminata e diverse altre disquisizioni focose tra i due Fennec nani il rosso raggiunse un ampia sala dove stava un Daikenjin intento a mangiare e leggere un pesante libro, sembrò felice di vedere il rosso li davanti a lui in splendida forma.

    -Salve vecchiac.. ehm.. nobile saggio Daikenjin!..-


    Il vecchio Fennec avrebbe fatto accomodare il Chikuma offrendogli anche da mangiare se ne avesse avuto voglia, o meglio il coraggio. Hoshi era terribilmente affamato quindi accettò di buon grado il pasto anche se evitò di mangiare le cose più disgustose, come gli insetti e le locuste, mentre guardava la ciotola si chiedeva quale sarebbe stata la reazione di Garang o semplicemente Shiltar nel vederlo mangiare quel genere di cose, molto probabilmente sarebbe stato additato come cannibale. Daikenjin lo aveva chiamato li per un valido motivo, era giunto il momento delle spiegazioni, ed effettivamente Hoshi ancora non aveva capito perché Gin lo avesse immischiato in tutta quella storia senza nemmeno chiedergli se gli andava.

    Hoshi rimase in silenzio mentre il saggio parlava, la storia che aveva da raccontare era incredibile, Fennec e Chikuma fin dall’antichità avevano stretto un patto di alleanza per aiutarsi a vicenda e per proteggere i segreti che essi custodivano. Sembrava che fin da sempre ai Chikuma più meritevoli fosse dato l’onore di assumere la carica di Konen’nin o guardiano del monte, una carica che doveva indubbiamente dare dei vantaggi e delle responsabilità non da poco. Per qualche strano motivo da diversi anni quel patto non era stato più rispettato dai Chikuma, certo non per scelta di nessuno, ma per il semplice fatto che da molti anni a quella parte gli esponenti del clan dei manipolatori del vento erano numerabili su una sola mano. Sembrava che il moccioso dai capelli rossi fosse caduto a loro come manna dal cielo, la distilleria ambulante infatti non avrebbe mai acconsentito a diventare Konen’nin, sapeva bene che voleva dire e non aveva nessuna intenzione di rinunciare alla sua libertà tanto bramata. Hoshi dal canto suo nel pieno della sua ingenuità sembrava quasi allucinato dalla storia che Daikenjin gli stava raccontando, aveva addirittura preso a mangiare dalla ciotola senza accorgersene da quanto era assuefatto da tutti quei particolari che già gli facevano immaginare chissà quali gesti eroici. Alla proposta del vecchio saggio, il Chikuma non esitò un secondo a rispondere, il rosso esplose alzandosi da dove era seduto, sembrava quasi che non avesse sentito tutta la storia sulle responsabilità e l’addestramento.

    image


    -CERTO CHE ACCETTO!!!-


    Un nuovo capitolo della storia del giovane Turbine Rosso della Sabbia stava per cominciare.


     
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