In cerca del Viola

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  1. Boreanz
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    Quando uno dei servitori della tenuta gli aveva comunicato le notizie più recenti riguardo l'Accademia tra tutte l'unica che lo aveva interessato era quella che riguardava la cattura in missione di Shinodari Jaku. Il nome gli aveva riportato alla memoria quell'inizio di estate di quasi tre anni prima, quando Vergil si accingeva a divenire chunin dopo poco più di sei mesi dall'iscrizione in accademia e la quasi immediata promozione a genin. Tre anni erano relativamente pochi, eppure sembrava passato così tanto tempo. Forse era per via dell'enorme divario tra le sue capacità di allora e quelle attuali. Eppure, si punzecchiò mentalmente, la schiena di suo padre Soken era ancora lontana.

    Tornando poi a pensare alla notizia della scomparsa della chunin Vergil fu dispiaciuto: ricordava bene il pallore improvviso sul viso di lei quando aveva scorto i suoi occhi bianchi, e le spiegazioni del piccolo Ryutsuki in proposito erano fresche come se si trattasse di ieri. Il chunin dallo sguardo perlaceo le aveva ricordato qualcuno, una persona che aveva dovuto significare molto per lei. Sakiji Hyuga, se non ricodava male. Ora come allora, ripensandoci, non gli pareva di averlo mai visto né sentito nominare.

    Seccato per quella mancanza di informazioni di cui solo ora si era ricordato, lo Hyuga si alzò dal giaciglio di cuscini vellutati sui cui era sdraiato a riflettere. Il servo era stato congedato da un pezzo e sul tatami d'ingresso a quella stanza non si scorgeva alcuna ombra. Al contrario c'era un ombra, adesso, nel cuore di Vergil Hyuga. Per quanto sapesse che l'ordine di addestrarlo fosse arrivato alla chunin per via di suo padre, la ragazza, anche se solo per pochi minuti, era stata sua sensei. Un legame piuttosto debole, doveva ammetterlo, eppure gli avrebbe dato fastidio limitarsi a girare il capo dall'altra parte. Disse a sè stesso che, tra l'altro, la ragazza doveva essere stata legata al suo clan, e la cosa lo interessava.

    La verità, però, era un'altra: oltre al padre e al Re, per i quali aveva grande rispetto, Vergil era stato addestrato da pochi altri, tra cui la chunin, e lo Hyuga ambiva a superare ognuno di questi.

    " Tristo è quel discepolo che non avanza il suo maestro. "

    Ripetè lo Hyuga tra sè, citando uno dei capolavori di un genio dell'antichità1[Erudito]. Era certo di esserle ormai superiore, ma per avere la certezza di questo e soddisfare le sue curiosità era necessario salvarla e, nell'ordine, averla per qualche momento sotto agli occhi e fare una chiacchierata con lei. Sarebbe andato. Utilizzando la sua influenza all'interno del villaggio fece quindi in modo di venire assegnato alla missione e qualche giorno dopo partì[Primus Inter Pares].

    [...]

    « Ormai ci siamo, Vergil-sama »

    Sul dorso di Vilya, il grifone preferito dello Hyuga, il volo non era durato più di qualche ora ma anche così per il chunin era stato oltremodo piacevole, essendo il grifone dal manto azzurro argenteo un eccellente compagno di viaggio. Vergil, Byakugan attivo, guardò verso il basso[Maestria Innata]. Parecchie centinaia di metri più in basso, come aveva detto il grifone, la costa del Paese del Thè iniziava ad intravedersi. Entro pochi minuti sarebbe iniziata la planata verso il porto designato per l'incontro con gli shinobi del posto.

    " Questa volta agiremo insieme. Una volta che sarò sceso vola dove nessuno può vederti, poi partiremo insieme. "

    « Vi aspetterò allora. »

    Vergil sorrise. Vilya era davvero un alleato prezioso. In quei pochi minuti di volo che rimanevano osservò il cielo in ogni direzione spingendo al massimo la sua visuale. Non fu troppo sorpreso di scorgere, oltre quattro chilometri dietro di lui e parecchio più in basso, la chioma bionda ed il chakra terroso di Itai Nara, lo shinobi che era passato alla Nebbia. Era una missione di alto livello, dopotutto, e aveva sentito che il Nara era divenuto parecchio abile. Fu forse un po' più sorpreso nel vedere su cosa stesse volando: un drago rosso, enorme, lungo oltre quindici metri anche se con un'apertura alare piuttosto piccola in proporzione.

    Continuando la sua analisi del cielo scorse, molto più in basso del drago, una crine rosso che gli fece sfuggire un sorriso. Era cambiato molto e cresciuto in capacità - l'estensione del suo chakra non lasciava dubbi - ma soprattutto in altezza. Anche se aveva da poco scoperto che era il diretto superiore di Hamano, non incontrava Hoshikuzu Chikuma da prima dell'esame chunin e reincontrarlo gli faceva piacere. Sorprendente come si stesse librando da solo, circondato da chakra dell'alterazione del vento. Maestoso!



    La promessa che si erano scambiati, insieme a Tetsuo Kaguya, li univa con un vincolo di amicizia e alleanza, ma essere testimone di una simile capacità riempì di voglia lo Hyuga di confrontarsi con l'amico in combattimento. Ovvio, però, che vista la situazione avrebbero dovuto trovare un'altra occasione. Con questi pensieri spostò la visuale dallo shinobi della Sabbia, riprendendo a scrutare i cieli. Evitò di guardare in alto per non ferirsi con la luce del sole ma soprattutto per via del fatto che poche creature riuscivano a volare più in alto di un grifone[Ali del Grifone].

    [...]

    Era atterrato abbastanza lontano dal porto perché nessuno vedesse il possente grifone e dopo una camminata di circa venti minuti era arrivato. Entrò nella locanda indicata, la Stella del Porto, e con un cenno di saluto con il capo ai vari shinobi presenti si appoggiò ad un muro in attesa che arrivassero tutti i ninja richiesti per la missione. Le chiacchiere con gli altri si sarebbero potute fare solo dopo l'esposizione dei dettagli della missione. La cosa che saltava all'occhio era come gli shinobi di quel luogo fossero variegati, quasi come provenissero tutti da diverse parti del paese.

    Una volta che un tizio completamente coperto di bianco - Vergil, Byakugan sempre attivo, non ritenne il caso di informarlo che poteva vedere senza problemi oltre quella stoffa - ebbe terminato le spiegazioni risultava evidente che il problema maggiore fosse l'incertezza sull'ubicazione della Jaku. L'unica notizia decente era che gruppi di supporto li attendevano in loco una volta che fossero arrivati. Non rimaneva che stabilire come dividersi: erano in dieci lì presenti, quindi due gruppi da tre ed uno da quattro. Lo Hyuga si guardò attorno. Oltre al Nara e ad Hoshikuzu non c'erano ninja che conoscesse. Due Otesi, uno dei quali con un chakra assai potente, quattro altri Sunesi, di cui due donne, ed infine una compaesana mai vista prima. Non appena Hoshi terminò Vergil prese la parola.

    " Sono Vergil Hyuga, chunin della Foglia. "

    Nome, grado e villaggio: una presentazione militare come si confaceva all'occasione. Il nome della sua casata avrebbe detto qualcosa agli Accademici e probabilmente ben poco agli shinobi stranieri. Esattamente quello che serviva.

    " Sono specializzato nell'assassinio, e combatto in corpo a corpo. Un compagno in grado di fare da supporto sulla lunga e media distanza sarebbe ideale. "

    Guardò Hoshikuzu, notando meglio la sua altezza. Se ricordava bene il suo carattere, e così era, quell'aumento di statura doveva averlo reso assai orgoglioso. Il suo potere sarebbe stato l'ideale, ma poteva darsi che in quel gruppo di shinobi ci fosse qualcuno con una capacità ancora più adeguata. In generale il suo sguardo si soffermò sul nutrito gruppo di Sunesi. A quanto ne sapeva le loro arti, che si trattasse di manipolazioni o congegni, erano assai adatte alla distanza. Quanto detto comunque non era del tutto vero, o meglio, era incompleto. Combatteva sulla corta distanza senza dubbio, ma la sua estrema padronanza dell'Hohō lo rendeva in grado di raggiungere chiunque lo attaccasse da lontano in pochi attimi, pertanto la scelta di un partner di quel tipo era solo relativamente importante.



    " Andrò nei Boschi Occidentali, o in alternativa sull'Isola Prigione. "

    Se affermava di scegliere una destinazione piuttosto che un'altra era ovvio che avesse le sue ragioni pertanto specificare non serviva.

    " Dato che non c'è la minima idea di dove Shinodari si trovi faremmo bene a bilanciare i gruppi, pertanto invito chi possiede capacità mediche a dirlo. "

    In quel frangente al minimo errore si poteva finire ammazzati o condannare Shinodari, se ancora viva, ad una sorte poco piacevole. Chiaramente nessuna delle due era un'opzione accettabile. Rimase dunque in attese che gli altri si presentassero e dicessero la loro. I suoi occhi scrutavano l'ambiente.


    OFF GAME

    Buona quest a tutti!

    1: Leonardo da Vinci, Codice Forster III
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    Erudito
    " Le somigli davvero, ed evitare di utilizzare la trasformazione o un'arte illusoria con me nei dintorni è stata un'ottima idea, ma non puoi essere la moglie del Dayimio. Quel tatuaggio sull'avambraccio simboleggia un giuramento di verginità. Dov'è lei? "

    Abile: L'utilizzatore possiede un'approfondita cultura in numerose branche del sapere umano.

    Primus Inter Pares
    " Detentore di un'abilità in combattimento riscontrata raramente in tutta la storia del Clan. Erede legittimo della preziosa Shunka Shuto. La Linea Pura scorre nelle sue vene, ed ha risvegliato l'antico patto con la stirpe dei Grifoni. Egli è Vergil Hyuga, il Senka, ed in lui la potenza e la gloria degli Hyuga risplendono di luce propria. "

    Abile: Grazie alla sua importanza l'utilizzatore gode di rango superiore a molti Hyuga. Tale condizione permette una limitata influenza sulle cariche della Foglia. Status valido per l'attivazione dell' "Egida della Disciplina".

    Ali del GrifoneBonus Razziale: i Grifoni sono dotati di ali possenti che consentono loro di volare senza problemi senza limiti d'altezza e, da Energia Verde, di trasportare almeno una persona. Tale bonus fa riferimento all'Adr "Volare".

     
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