In cerca del Viola

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  1. Yami Kaguya
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    ¬ I c h i ¬
    Rescue Team
    Angry Team

    Ahi!

    Avevo perso il conto delle fitte, visto quanto stava andando avanti quella storia. Dovevano essere come minimo tre ore, che me ne stavo su quel lettino a sentire scosse che si dipanavano dalla schiena a tutto il resto del corpo.
    E ovviamente il "medico" non sembrava avere fretta di concludere.

    Su su, resisti. Ho quasi finito.

    Mi spieghi - ahi - a che ti serve?

    Non faccio check up con tornaconti personali. Anzi non ne farei proprio di norma, dunque ringrazia. Sei fuori da un bel pò, e non vorrai mica che il collare provi a ucciderti un'altra volta.

    Troncai la conversazione con un sospiro, sapendo bene che avrei sprecato meno energie a sopportare piuttosto che usarle per parlare con quell'eremita cieco. Perlomeno mantenne la parola, e in pochi minuti mi sentii dare due colpetti in testa mentre si allontanava.
    Solo che alzarsi non fu esattamente piacevole. Si spacciava per medico ma non sapeva nemmeno fare un'anestesia come si deve, giudicando da come mi sentivo tutto il corpo intorpidito.

    Direi che sei in perfetta forma. Più o meno. Ma per ora non c'è nulla di problematico, quindi immagino tu possa andare in missione.
    Ti và di fare un ripasso?


    Lo fissai un istante, e quindi presi a sciogliermi i muscoli nel tentativo di scuotermi quella sensazione di dosso. I pensieri che mi affollavano la testa, invece, non sembravano avere granchè voglia di sparire.
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    Tipo il perchè ero finito per farmi coinvolgere in quella missione dai toni decisamente personali.

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    Missione di soccorso, obiettivo Shinodari - ngh - Nara Jaku Kazekumo. Amministratrice di Oto, parenti stretti confermati a Konoha e Oto. Nessuna capacità ereditaria confermata, alta probabilità di abilità di clan sopite, impossibile determinare quali. Traditrice di Konoha su - mh - carta, nessuna azione confermata contro il villaggio d'origine. Parente di personaggi di spicco a Konoha e Kiri, amica di personaggi sempre di spicco a Suna e Oto. Alta probabilità di interesse per la missione da tutti i villaggi sia per motivi diplomatici che personali. Nonostante la priorità elevata al recupero del bersaglio, la priorità critica rimane la salvaguardia della forza portante della Monocoda.
    La tiritera è questa, sì?


    Finito di sciogliere i muscoli e di ripetere gli ordini, andai quindi a rivestirmi, mentre Daisya rimaneva stranamente in silenzio. Tanto, che per dispetto fui estremamente lento nell'indossare tabi, hakama e tutto il resto. Solo quando però persi le speranze di una replica, si decise a parlare.

    Se possibile vorrei dessi la priorità critica anche al bersaglio, Sunabi.

    ..Oh? E' andare contro gli ordini, lo sai? Perchè dovrei?

    Era la prima volta, che mi sobillava alla "ribellione". Che mi avesse chiamato in quel modo poi, chiariva ancora di più che lo stava facendo apposta. Il che era per certi versi interessante, e per altri preoccupante. Daisya però non rispose a quella domanda, e si limitò a voltarsi verso una delle finestre che davano all'esterno. Quando però ne seguii lo sguardo, non vidi nulla. E quello era uno dei motivi per cui non sopportavo quel suo parlare per enigmi.

    ...Due miei conoscenti ti direbbero che un fallimento nel recupero, ferirebbe chi dovresti proteggere più di qualunque ferita. E se vuoi un motivo più pratico, diciamo che è una loro richiesta personale per interposta persona.
    Inoltre, salvare una personalità politica di un altro villaggio potrebbe darti parecchi punti, con Shukaku. Non vale la pena provare?


    Certe volte mi veniva da chiedermi se fosse cieco sul serio. Quando gli rivolsi uno sguardo tagliente in risposta a un discorso che ormai avevo sentito sino alla nausea, il bastardo sorrise.
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    Finii quindi di prendere anche i rotoli e il resto dell'equipaggiamento, e me ne andai senza un'altra parola.
    O quasi.

    Inizio a pensare che l'unico modo per ottenere quel tasso di merda sia portare a quei vecchi il corpo di un portatore ancora caldo, veramente.

    [...]

    ...Grande. E ora?

    Ovviamente, la prima cosa a cui avevo pensato era di andare a casa di Shaina. Ovviamente, avevo pensato a un paio di schemi botta e risposta per spiegare la mia partecipazione, se avesse voluto delle ragioni.
    Nessuno di essi però, includeva ciò che finii per vedere. Forse per deformazione personale, forse per abitudine, ma prima di bussare e aspettare a vuoto, avevo provato a cercare dei segnali da cui capire se era in casa o se era già partita.
    Così, senza tanti giri di parole, scalai lateralmente la casa, e mi ritrovai sul tetto, con due opzioni: finestra sulla camera da letto, e finestra sul salotto.
    Esclusi a priori la prima, visto come finire pestato da un purosangue mi provocava lo stesso entusiasmo di una serata in un gay bar. Mi diressi quindi sul lato del salotto, e un pò alla volta mi sporsi, cercando di scendere a sufficienza per poter vedere qualcosa. Tutto ciò che vidi, o meglio l'unico segnale di presenze umane in casa, era una ragazza che non sarebbe dovuta essere lì. Contando le valigie al seguito, non sarebbe proprio dovuta esserci, un'altra inquilina. Prima però di perdere tempo a fare ipotesi, decisi di tornare su. Solo che proprio in quel momento, notai che la ragazza non era sola. Notai nello specifico, che stava parlando verso un'altra stanza, e che c'era una capigliatura nera tremendamente familiare in procinto di voltarsi.
    Feci quindi la cosa più logica, imprimendo quanta più forza possibile nelle braccia per tirarmi su in fretta. Tuttavia, ci fu...un piccolo problema.
    Non seppi se fosseopera dell'avvoltoio della Otori, ma c'era...qualcosa sul tetto, su cui misi sopra il guanto nella foga di tirarmi su. Qualcosa di scivoloso, che mi fece perdere parte della presa.
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    Attimo in cui mi sembrò il tempo si fermasse un istante. Il tempo di pensare e portare alla labbra parte dell'unico commento che riuscii a venirmi spontaneo in quel momento, per quanto sibilato fra i denti. Avrei quasi riso, in una situazione diversa.

    ..'cà pu-!

    Finii quindi in caduta libera davanti alla finestra, e il massimo che riuscii a fare fu aggrapparmi col chakra al muro. Se però riuscii a evitare cadute dolorose, i piedi comunque finirono sopra a dei bidoni, producendo il classico clangore di ferraglia che cozza contro qualcosa. Potei solo ascoltare, e darmi dell'imbecille nel frattempo.
    Saphiria mi avrebbe messo a pulire i bagni, se avesse visto un simile esempio di fottersi la copertura. C'era però un modo forse, per salvare il salvabile. Modo che applicai immediatamente, schiarendomi la gola [Ventriloquo].

    Emh....Meow!

    Rimasi immobile qualche istante dopo quel miagolio, e quindi scesi a rotta di collo quando ritenni probabile non si sporgessero dalla finestra.
    Solo una volta tornato in strada, mi concessi qualche domanda su quell'ospite "a sorpresa". Inutile dire che quella vista aveva fatto nascere nella mia mente talmente tante di quelle ipotesi, da farmi venire il mal di testa. Non mi sembrava Shaina fosse tipa da accogliere trovatelli trovati a caso, e in ogni caso i trovatelli non avevano valigie piene di vestiti. Non mi risultava nemmeno che l'amministratrice avesse mostrato tendenze particolari in quei mesi, dunque anche le solite paranoie potevo scartarle.
    D'altra parte anche il normale pensiero della "visita familiare", stonava non poco. Il colore di capelli era praticamente all'opposto rispetto a quello dell'Otori, e anche la fisionomia a ben guardare non c'entrava molto.
    Escludendo pure l'idea della figlia in quanto troppo cresciuta, o quasi troppo, la conclusione a cui giunsi era che per saperne di più, sarebbe stato chiedere.
    Il che toglieva tutto al divertimento, ma avevo già rischiato troppo per aver ancora voglia di giocare.

    Mi sedetti dunque accanto alla porta, e per quel che valeva cercai di riposare un pò gli occhi dopo il viaggio di ritorno dall'Anauroch. E chissà che nel silenzio, non riuscissi a cogliere qualche discussione sull'identità della coinquilina.
    Per il resto, dovetti solo prepararmi le battute per il momento in cui la porta si fosse aperta. Quindi in ginocchio, con la mano sinistra poggiata sulla gamba, la destra sul terreno, e il capo leggermente chino, non appena Shaina fosse uscita avrei detto la mia battuta.
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    Per certi versi reprimendo il pensiero di finire per farle prendere un colpo, spuntando fuori dal nulla. Anche se ne dubitavo, dato il livello della ragazza.
    Piuttosto rimasi pronto con la mano poggiata sulla gamba per evitare a me, di subire un colpo. Di porta, per esempio.

    Buongiorno, Shaina-sama.
    E' pronta a partire per il paese del thè?


    Poche parole rivolte alla mora, e quindi un cenno di saluto all'altra, prima di aspettare una replica dalla prima. Che sperai non facesse domande, anche se più per pigrizia che per altro. Quindi dopo eventuali discussioni e in caso l'approvazione, mi sarei alzato in piedi, guardando meglio la ragazza più minuta.

    La ringrazio.
    Ciao, il mio nome è Yuki. Sei un'amica dell'amministratrice?


    Dopo aver teso la mano verso di lei, a prescindere dalla risposta, secondo i miei calcoli almeno non ci sarebbero dovuti essere altri problemi. E da lì, lasciavo a loro la guida.Per il momento non mi consideravo altro che una scorta, dunque non avevo preferenze su come arrivare al luogo di raduno.

    [...]

    Per arrivare, arrivammo.
    Solo che ci furono cinque elementi, che mi causarono una sequenza di reazioni in negativo.
    Prima di tutto, quando entrai notai che l'unica altra presenza femminile del gruppo, era sempre una mia conoscenza. La ragazzina del Gate, che mi aveva fatto passare quello "spendido" pomeriggio.
    Ancora non sapevo se era da dimenticare o da ricordare... che però fosse stato divertente almeno per me, non c'era dubbio. Tanto, che mentre mi staccavo dalla scorta di Shaina per avvicinarmi alla fogliosa, ebbi un picco di buon umore tale da riuscire persino a sorriderle in maniera divertita, passandole accanto senza guardarla sino all'ultimo istante.
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    Istante in cui alzai la mano a darle una piccola carezza sulla testa, mentre la sorpassavo appunto con un sorriso sornione in faccia.

    'Giorno, Miyo-chan. Anche tu qui?

    Sinceramente non avevo idea di come avrebbe reagito, ma come dire... ormai la prima impressione era andata, dubitavo sarebbero bastate cose come quella a cambiarla.
    Certo, quello fu l'unico incontro "piacevole", a quel raduno. Riguardo agli altri.... la sequenza iniziò con Itai. Cosa che mi sorprese solo per il tempo necessari a formulare il pensiero di come fosse ovvio, che un Nara si presentasse a una missione per il recupero di un altro Nara.

    ...Per quel che vale, farò del mio meglio, Itai.

    Non ero di certo abbastanza in confidenza da permettermi cose simili, ma gli diedi lo stesso un leggero colpo sulla spalla, prima di superarlo. Dubitavo gli servisse il mio aiuto, comunque. Sembrava già abbastanza motivato da sè.
    Successivamente ci fu un altro tipo della foglia con qualche cosa strana agli occhi, ma a parte un saluto di rito non dissi altro. I due tizi dietro di lui, attirarono tutta la mia attenzione.
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    Era la prima volta che i due tizi più casinisti che avessi mai visto, si radunavano nello stesso posto. Difatti sentii sudori freddi lungo il corpo, mentre li fissavo.
    Uno, era il pazzo che mi aveva complicato la vita facendo un casino assurdo con la copia e con l'originale di un manufatto che dovevo recuperare. Manufatto che era finito nelle mani di alcune tizie ancora più pazze, e che era stato un inferno recuperare.
    Motivo per cui, lo ignorai totalmente. Meno ci avevo a che fare, meglio era, per esperienza personale.
    Mentre l'altro pazzo...era solo un pazzo nel vero senso della parola, e non aveva dunque alcun senso che si trovasse là. Difatti dubitai per un istante, che fosse davvero lui. Ma come dire... per come parlò, non c'era dubbio che fosse Hito.
    Accellerai dunque il passo, e praticamente tentai di arrivargli addosso, circondargli il collo con un braccio, e quindi fargli qualche domanda fra i denti, nel probabilmente vano tentativo di capire quale diamine di motivo l'aveva spinto a venire in un posto simile.
    Non poteva essere lì per la Jaku, no?

    ..Vorrei dire che è un piacere rivederti, ma...si può sapere che ci fai qui, Testanera?
    Non vorrai mica dirmi che hai trovato un tizio strano per strada, gli hai frugato nella borsa, hai trovato una missiva di salvataggio, e hai pensato di poterne ricavare qualcosa, vero?
    Non è possibile, eh?


    Pregai non fosse così. Ma il mio interrogatorio venne interrotto dal tizio matto scambia-manufatti, che iniziò a girare fra tutti i presenti consegnando a ciascuno un suo personale giudizio. Quando arrivò a me e Hito però, fu stranamente neutrale.
    CITAZIONE
    Voi due invece, non mi pare proprio di ricordarmi di voi..

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    Forse mi aveva dimenticato, e non avevo la minima intenzione di dargli anche una mezza possibilità di farsi venire dubbi in merito.Per il resto poteva solo ritenersi fortunato, a non consocere Hito. Voleva semplicemente dire che non aveva ancora avuto occasione di capire con chi aveva a che fare.

    Concordo, Monsignore. Non l'ho mai vista in vita mia.
    Mai.


    Comunque, subito dopo lasciai in pace Testanera, arrendendomi al fatto che probabilmente avrei dovuto controllarlo per l'intera missione. Mi diressi invece verso Hoshi, che nella foga dell'aver ritrovato due pazzi nello stesso posto, non avevo ancora salutato.
    E mi presentai con le uniche parole che considerai adatte, visto il commento dell'Otese di prima.

    Non temere, Hoshi. Ti assicuro che sei cresciuto, da quando ti conosco.

    Non avevo con me un metro, ma suvvia, non vedevo perchè essere fiscali. Da quel che ricordavo Gin insisteva parecchio su quel punto, ma per una volta preferii andare contro al copione.
    Scherzi a parte c'era qualcosa di strano, in Febh. Mi aveva sbraitato contro un paio di volte quando l'avevo conosciuto, certo, ma in quel momento... era decisamente oltre, il livello di "arrabbiato".
    Doveva essere un altro che se l'era presa a cuore, quella missione.
    Il che mi faceva quasi ridere,visto come probabilmente persino Hito era più motivato di me, in tal senso.
    Ma ormai avevo fatto trenta... forse potevo arrivare a trentuno.
    O meglio a quaranta, visto come si misero le cose.

    I probabili committenti, difatti, iniziarono poco dopo a informarci sugli ultimi sviluppi. Informazioni che si limitavano all'aver ridotto le possibilità a tre luoghi.
    Il resto del discorso lo ascoltai a metà per un semplice fatto. A quanto pare avevano chiesto agli accademici di essere di supporto, ma evidentemente non stavano guardando cos'avevano davanti. Quasi tutti i presenti di età "maggiorenne", sembravano cani da caccia pronti a scattare.
    Probabilmente il ruolo di supporto l'avrebbero mandato a quel paese. A differenza di me.
    Era comunque tempo di rendersi utili. Almeno in teoria. Itai e il tipo con gli occhi strani volevano dei ninja medici, e quindi alzai la mano pochi secondi dopo, seguendo Hoshi.

    Yuki, chunin di Suna, medico Free-lance. Al vostro servizio.

    Mi rimaneva solo da decidere dove andare, ma sinceramente non ne avevo idea. Itai andava alle grotte, il tizio con gli occhi bianchi amava la foresta e le prigioni allo stesso modo, Hoshi accettava suggerimenti, Febh proponeva grotte, e riguardo all'amica di Shaina... la stava guardando in maniera un pò strana senza esprimersi. Il che forse voleva dire "vado dove và lei", o qualcosa di simile. E non che fosse impossibile empatizzare con lei, da parte mia.
    Per logica sarei dovuto andare con loro, ma ogni ambiente mi andava bene. Solo che a voler seguire la logica, i prigionieri finivano nelle prigioni, di norma. C'era però la fregatura del "Se è ovvio pensare A, lo stronzo di turno altrettanto ovviamente pensa B. E sapendo questo si sceglierebbe A, ma sapendo che uno sà si sceglie B"...e via dicendo.
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    Preferivo però fare la figura del cretino e scegliere "A" al volo, che fare mille ragionamenti e sbagliare lo stesso.

    Se ti stà bene provo a riparartelo io il culo, dopo che ne avrai spaccati a sufficienza, Capitano.

    Espressa dunque la preferenza per le prigioni, rivolsi un secondo sorriso verso Miyori, dato che il biondo jinchuuriki aveva espresso il desiderio di avere lei in squadra. Per il resto, quando Febh si mise a distribuire le carte, le presi con un grazie, e quindi detti un'occhiata a ciò che secondo lui ci stava aspettando.
    Tutto sommato, non stavano andando male gli accoppiamenti. Potevo solo sperare che nè Hito nè Shaina si cacciassero nei guai. Altrimenti in un caso eravamo morti tutti, e in un altro ero morto io.
    O forse saremmo solo morti tutti, quindi perchè continuare a farsi problemi.
     
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132 replies since 28/5/2011, 16:49   3769 views
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