In cerca del Viola

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  1. Shinodari
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    Y Danone
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Missione di recupero



    GI
    Integrità

    Siate profondamente onesti
    in ogni vostro rapporto
    con tutte le altre persone.
    Credete nella giustizia,
    non dal vostro prossimo,
    ma da voi stessi.
    Per il vero guerriero,
    tutti i punti di vista
    vanno profondamente considerati
    per quanto riguarda l'onestà,
    la giustizia e l'integrità.


    image

    Il guerriero si impegna
    sempre fino in fondo
    in tutte le sue decisioni.



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»
    Parlato di Ko
    "Parlato di niisan Hajime Saito"
    "Parlato di Toshi Hijikata"
    "Parlato di Susumu Yamazaki"


    Indossai l'hakama, presi Ninfea di Giada dall'alloggiamento dove l'avevo deposta e mi avvicinai a passo lento verso la porta scorrevole.
    La stanza era spoglia ad eccezione di un piccolo altare.
    Mi fermai a pochi passi, assumendo la pozione di saluto.
    Un inchino all'altare con la katana posizionata al mio fianco e successivamente un inchino in segno di rispetto per Ninfea di Giada posizionata davanti a me.
    Rimasi in seiza mantenendo un atteggiamento rilassato.
    Raggiunsi l'unione spirituale con la katana.
    Successivamente assicurai la cordicella di seta del fodero di Ninfea di Giada attorno all'obi dell'hakama.
    Inspirai profondamente.
    Distolsi ogni mio pensiero per concentrarlo sulla corretta esecuzione dei kata.

    Ipponme - Mae

    Sentendo l'intenzione minacciosa di chi sta di fronte, anticiparlo usando la punta della spada per tagliarne la tempia in una azione orizzontale e poi portare la spada dall'alto verso il basso in una azione verticale.


    Frammenti del mio passato: Le gioie della burocrazia.

    Un cavillo, un banale cavillo burocratico e mi ero ritrovata ad affogare sotto cumuli di scartoffie da compilare in triplice copia con i miei dati compreso un documento firmato e controfirmato con una serie di timbri e sigilli che confermasse la mia attuale residenza a Konoha. Questi perché per un piccolo disguido amministrativo non mi era stato consegnato il coprifronte, almeno non subito. Fatto piuttosto normale visto che ero stata registrata agli archivi del villaggio del mio defunto padre come Uchiha e nessuno si era posto il problema che la suddetta Uchiha fosse nata e cresciuta in uno sperduto regno nei picchi montani a settentrione. Per cui in Accademia la mia posizione amministrativa risultatala alquanto ambigua, ero un cittadino non cittadino di Konoha, un samurai che aveva capacità ninja ma non era uno shinobi della Foglia, anche se a tutti gli effetti lo era. E tutto per un coprifronte. Senza contare che ero stata precedentemente convocata per sostenere una specie di esame psicoattitudinale al fine di verificare le mie abilità ritrovandomi con un attestato che mi diceva che a tutti gli effetti potevo considerarmi un chunin. Quindi a che scopo richiamarmi per farmi ripetere rutta la trafila burocratica? Inoltre, non avevo ancora capito questa fissazione per i gradi; dalle mie parti un samurai era un samurai e uno shinobi uno shinoobi, poi l'esperienza si mostrava sul campo di battaglia. A meno di non considerare gli altisonanti titoli che venivano dati ai membri della famiglia reale di Suiren.
    In definitiva mi ero ritrovata da essere una via di mezzo tra un chunin, un ronin, un samurai e una tizia che non si capiva chi fosse.
    E vai a spiegare che avevo partecipato ad una delle loro missioni con ninja di altri villaggi. Se non mostravo gli incartamenti giusti, con tutti i timbri al loro posto, i burocrati accademici non erano tipi da crederti sulla parola. Dannazione! E pensare che un samurai non avrebbe bisogno neanche di dare la sua parola, o fare promesse. Ma avevo come la netta impressione che considerassero la via del bushido come una mistica filosofia di qualche asceta montano. Perlomeno gli impiegati sotto le cui grinfie ero finita.
    Dopo aver trascorso l'intera giornata per farmi dare uno straccio di documento che dichiarasse le mie generalità, compreso il mio status di kunoichi della Foglia, l'ultima cosa che volevo era restare un altro minuto di più nel settore burocratico dell'Accademia.
    Con il mio rotolo di pergamena sigillato mi stavo apprestando a far ritorno a Konoha quando...


    Terminato il primo kata passai all'esecuzione del successivo, lasciando fluire i ricordi...


    Frammenti del mio passato: Una kunoichi da salvare

    <i>...Quando mi ritrovai nel pieno briefing di una missione ad alto rischio, tipologia recupero.
    Erano stati selezionati shinobi accademici da tutti i quattro villaggi, e per caso, per uno scherzo del destino, mi ero ritrovata nel posto giusto al momento giusto, secondo il punto di vista del coordinatore di missione.
    Scoprii che si trattava di recuperare, possibilmente viva, una kunoichi data per dispersa mesi prima durante una missione nei territori al di fuori dell'accademia.
    Shinodari Kazekumo...
    Il nome non mi diceva nulla, neanche il suo volto.
    Una completa sconosciuta.
    Ma doveva per forza esistere un legame di qualche tipo per riportare indietro una compagna?
    Fu così che accettai l'incarico, perché se non fossi stata in grado di fare del mio meglio per salvarla, non avrei mai potuto liberare la mia gente dalle sofferenze a cui era stata condannata da un anno a questa parte.



    In unico respiro eseguì l'intero movimento e un altro kata giunse a conclusione.
    Al terzo mio respiro una nuova forma...


    Sanbonme - Ukenagashi

    Quando la persona che si trova alla vostra sinistra, improvvisamente si alza con l'intenzione di portarvi un colpo dall'alto in basso, parare con lo spigolo sul lato della vostra spada e tagliarlo da sopra la testa verso il basso con una azione diagonale.


    Frammenti del mio passato: Preparativi

    Il coordinatore della missione era stato parco di informazioni. In definitiva in mano non mi ritrovavo niente altro che il nome di un paese, il Paese del The, il nome di una locanda, La Stella del Porto e l'or e la data in cui farsi trovare in loco, le 18 dell'ultimo sabato del mese.
    Tornai al villaggio della Foglia per ultimare i preparativi necessari per la partenza.
    Le reazione dei miei compagni alla notizia furono diverse.
    Toshi san pensava che non fosse ancora pronta per affrontare una missione catalogata come livello A, ricordandomi che la fretta era una cattiva consigliera, che ci sarebbero state altre occasioni per mettersi in gioco, che ancora non avevo dimenticato quel tragico giorno e che avrei rischiato di non mantenere il sangue freddo in un momento critico.
    Susumu non sembrava contrariato dalla notizia, sebbene fosse preoccupato riguardo le mie scarse, o sarebbe più corretto dire inesistenti, capacità curative. A parte i tonici, non disponevo di altro equipaggiamento specifico.
    Nii san dal canto suo era rimasto per tutto il tempo in silenzio, seduto in seiza in ascolto. Solo quando fummo rimasti da soli mi rivelò i suoi pensieri. Per quanto avessi un coprifronte, per quanto fossi riconosciuta come una kuboichi, ero nata e cresciuta seguendo la filosofia dei samurai.


    ...E i samurai non devono dare la loro parola. Essi non devono promettere...

    «...Parlare e agire sono un tutt'uno...»

    Avevo accettato la missione, le mie azioni avrebbero parlato per me.


    Il dodicesimo kata, la conclusione...

    Junihonme – Nukiuchi

    Mentre siete in piedi di fronte ad una persona, questa improvvisamente cerca di tagliarvi. Lasciatelo tagliare l'aria indietreggiando mentre estraete la spada. Eseguite un taglio verticale verso il basso per sconfiggerlo.


    Frammenti del passato: Verso il paese del The

    Studiai sulla mappa il tragitto migliore per ottimizzare i tempi.
    Per un istante volsi il mio sguardo verso la mia mano destra.
    Una goccia di sangue mescolata al chakra e avrei potuto viaggiare su ali di fuoco.
    Respirai profondamente.
    Un legame si basa sulla fiducia e l'aiuto reciproco. Li avrei richiamati solo in caso di una reale necessità.
    Era il mio intento. Era la mia promessa.
    Viaggiai alla volta del Paese del The cercando di seguire fino a dove mi era possibile la strada carovaniera, ma scomparendo alla vista dei viandanti quando cominciavano a scrutarmi con troppa curiosità. Grazie a Febh san avevo imparato a muovermi anche per altre vie e i boschi, che correvano parallelamente alla strada che avevo scelto di percorrere, erano dei perfetti sostituti.
    Dopo le mie prime disastrose esperienze con l'imparare a controllare il mio chakra, saltare da un ramo all'altro di albero in albero avevo cominciato a trovarlo divertente. D'accordo, purché non ci fosse una mandria di bufali inferociti che ti corra dietro.
    Raggiunsi la mia destinazione con qualche ora d'anticipo.
    Tempo che destinai a fare un giro di ricognizione.
    Una sala da the attirò la mia attenzione per una particolare miscela che servivano. Si trattava di boccioli di fiori, che una volta immersi nell'acqua calda, rilasciavano il loro aroma. Ne sorseggiai una tazza mentre osservavo l'infinita distesa marina oltre il cui orizzonte si trovava l'isola di Kiri.



    La Stella del Porto,
    qualche tempo prima dell'orario convenuto.


    La mia mano si posò delicatamente sulla superficie lignea della porta di ingresso della locanda.
    Non avrei mai immaginato di ritrovare volti conosciuti tra i miei compagni di missione.
    Il primo che incrociò il mio sguardo fu Itai che si portava dietro un cucciolo di... drago?
    image
    L'iniziale stupore sparì subito dopo. Io che provenivo dalla terra degli yokai, non potevo di certo considerare l'esistenza di un drago, per quanto un infante, come una mistica fiaba per bambini.


    « Miyori-chan? Ti hanno chiamata anche a te per questa missione? »

    salutai mio cugino con un sorriso appena accennato, rivolgendo un cenno del capo al piccolo drago.

    «Possiamo dire così Itai.» Osservai, evitando di dare spiegazioni sulla mia presenza dovuta più che altro al caso che ad altro.

    L'altra persona che attirò la mia attenzione fu qualcuno che ultimamente incontravo fin troppo spesso nei miei viaggi.

    Febh san...


    Lo seguii con lo sguardo cercando di capire quale peccato avessi commesso per ricevere una simile punizione dai kami.
    Lo sentii parlare con l'amministratrice di Suna che avevo avuto modo di conoscere durante la ricerca di un tempio sepolto nell'Anauroch e con il cucciolo di drago, che a quanto pareva si chiamava Ko.


    E' naturale che ci sia anch'io. Shinodari è mia amica, l'ho persa una volta, non intendo commettere lo stesso errore. Verrò con voi, problemi, ragazzo ninja?

    E dalla risposta che Ko diede al mio ex capogruppo dimostrava di possedere un bel caratterino.

    Non ebbi il tempo di sorridere che Febh san attirò la mia attenzione.


    Miyori? Devo iniziare a pensare che mi stai pedinando? Ma come conoscevi Shinodari? Pensavo fossi entrata da poco nel mondo ninja...

    Sospirai, scuotendo la testa.

    «Potrei dire “Ancora tu?” Ma la mia sarebbe una grave mancanza di educazione, per cui mi limiterò a rispondere in toni cortesi alla vostra insinuazione fuori luogo. No, Febh san, non vi sto pedinando, al contrario sospetto che in una mia vita precedente debba aver commesso delle azioni così gravi da avere un karma alquanto negativo che mi porti ad incrociare il vostro cammino più volte.» Replicai mantenendo un tono di voce pacato «Per quanto riguarda la kunochi scomparsa, no, non la conoscevo, ma non credo che ci sia bisogno di un legame per salvare qualcuno che si trova nei guai, non trovate? E credo che la ragazza accanto a Shaina sama si meriti le vostre scuse. O stare giudicando qualcuno in base all'età? Potrei sentirmi offesa anche io, sapete?» Scoccai una lunga occhiata nella direzione del jonin di Oto.

    Dopo lo scambio di convenevoli tra me e Febh san, un altro volto conosciuto attirò la mia attenzione, e il cui solo incrociare lo sguardo mi fece sentire terribilmente a disagio.
    Distolsi rapidamente lo sguardo fingendo di non averlo notato, concentrandomi sugli altri presenti che non mi pareva di conoscere.
    Neanche lo Hyuga presente nella locanda, avevo fatto bene i compiti casa, mi pareva di averlo mai incontrato durante il mio soggiorno a Konoha.
    Stavo per rivolgergli un inchino formale quando percepii la presenza della seconda causa di tutti i miei mali: Yuki.

    'Giorno, Miyo-chan. Anche tu qui?

    Miyo chan?
    Gli scoccai un'occhiataccia, quanto mi posò la sua mano sopra la miai testa, accarezzandola.


    «A quanto pare il continente è più piccolo di quanto pensassi.» sottolineai, mentre un brivido gelido mi saliva lungo la schiena.
    Non ebbi tempo di aggiungere altro che uno dei presenti, a me sconosciuti, mi lasciò letteralmente esterrefatta con il suo comportamento alquanto pittoresco.
    Riuscii a capire tra una presentazione e l'altra che si chiamava Hito e che qualcun altro aveva uno strano soprannome.. Tanuki.
    Appena quella presenza logorroica ebbe smesso di parlare per riprendere fiato, mi avvicinai quel tanto da farmi udire da lui.


    «Hito san, suppongo che questo sia il suo nome. Che ne direbbe di bersi un bel bicchiere d'acqua e lasciare anche agli altri la parola?» Osservai, per poi rivolgermi verso Yuki. «Tanuki, eh? Pensavo ti chiamassi con un altro nome.» Aggiunsi, per poi prendere le distanze da entrambi.

    «Perdonate se non mi sono ancora presentata, ma ammetto che é stata una sorpresa rivedere volti conosciuto in questo luogo. Il mio nome è Miyori Uchiha e sono una kunoichi di Konoha.» esordii, rivolgendo loro un inchino formale.

    Subito dopo mi posizionai in modo da avere una chiara visuale sui nostri committenti, andando per esclusione.


    Briefing


    Ascoltai con attenzione le parole dell'uomo il cui volto era celato da un velo candido.
    In definitiva non conoscevano l'esatta posizione di Shinodari san, ma potevano fornirci soltanto tre possibili vie in cui provare a cercarla o quanto meno raccogliere indizi.


    Fu mio cugino a prendere la parola per primo, dichiarando che per le sue capacità avrebbe preferito dirigersi alle prigioni e...

    ... l’unica preferenza che ho è che Miyori Uchiha sia in squadra con me.

    EH? Per poco mi persi il resto del discorso. Fissai lui, poi il draghetto e poi nuovamente lui.
    Capisco l'iperprotettività, ma ero in grado di badare da sola a me stessa. Lo ero da quando ero solo una bambina.

    Attimo cos'aveva detto prima?
    Shinodari era sua cugina... Si, potevo capire...


    «Non ho obiezioni ad andare con mio cugino.» replicai, per poi lasciare rapidamente la parola agli altri shinobi.

    Particolari furono le parole di Febh.
    Non sembrava gradire la presenza di uno dei committenti. Cosa era successo tra lui e il giovane dai capelli azzurri?
    Ma non ebbi tempo di fare ipotesi che il jonin otese continuò a parlare.


    Ma a parte questo...se volete sopravvivere a Grimdad, qui ci sono tutte le informazioni necessarie. Vidi apparire qualcosa che conoscevo bene anche io: le carte ninja Non mi aspettavo foste così tanti, ma posso fare facilmente delle copie

    «Febh san se volete posso darvi una mano a ricopiare e se serve posso correlare le informazioni con un ritratto se non è presente.» Mi offrii volontaria, facendomi avanti.

    Mentre aiutavo il jonin, mi ricordai che non avevo ancora enunciato le mie abilità, dimenticanza che avrei colmato non appena mi fu possibile.


    «Per chi starà in gruppo con me e Itai posso dire che seguo la via del bushido, combatto sulla corta distanza e sono un'esperta di interrogatori.» Rivelai, senza rivolgermi a nessun in particolare.

    E alla fine non attesi molto per conoscere l'identità del terzo membro del gruppo, che scoprii trattarsi di Yuki.
    Perfetto, la missione alle prigioni cominciava proprio con il piede giusto.
     
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132 replies since 28/5/2011, 16:49   3769 views
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