In cerca del Viola

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  1. Yami Kaguya
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    ¬ N i i ¬
    Bad with Women
    Bad with Friends

    ...Avevo iniziato a pensarlo, ma come dire, c'erano stati rari casi che mi avevano fatto pensare il contrario.
    Al momento però, la realtà era che con le donne, non avevo proprio fortuna.

    Prima di tutto, o meglio la prima che mi rivolse la parola, l'amministratrice di Suna altresì detta Shaina Otori. Fino allo sguardo sorpreso ci ero arrivato, ma sembrò nervosa nel farmi rialzare.
    Tuttavia il fatto che non avesse replicato al saluto, chiariva che o era di fretta, o di pessimo umore. E chissà che non ne fossi io la causa, nel caso. Mah.
    Dopodichè, ci fu "l'amica", che in effetti guardandola da vicino scoprii di aver già visto.

    Uh? Aspetta, tu non sei...
    CITAZIONE
    « AllievaH. »

    E via col secondo saluto non ricambiato. E l'atmosfera generale, mi diede in un primo momento un brivido lungo la schiena. Come se qualcuno mi stesse puntando una lama al basso ventre, o cose simili.
    CITAZIONE
    « Vivo qui ♥
    Piacere.
    »

    Beh, un mezzo saluto c'era stato. O meglio, sembrava che mi stesse augurando di subire una lobotomia totale senza anestesia e con l'uso di wakizashi in luogo di bisturi e seghetto, ma almeno in superficie aveva replicato in maniera normale. Certo accompagnando il tutto con uno sguardo omicida che cambiò nel momento esatto in cui Shaina si voltò verso di noi, ma erano dettagli.
    In tre scambi di parole, insomma, aveva chiarito il suo rapporto con Shaina in una maniera inconfondibile. Era una stronza voltafaccia che avrebbe agito come un cagnolino da guardia nei confronti di Shaina pur apparendo come un angioletto innocente ogni secondo in cui fosse stata nel suo campo visivo.
    Aveva un che di carino però, in come non volesse far vedere quel lato di sè a Shaina.
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    Sorrisi dunque in maniera allegra in risposta a quei messaggi di morte, avvicianandomi abbastanza da fare in modo che Shaina non sentisse e che potesi parlare all'"allievah" da sopra la spalla e verso l'orecchio.

    Sai... credo saresti più carina, se fossi sincera anche con quelli a cui tieni così tanto.

    Le diedi dunque qualche colpetto sulla spalla, e mi misi a seguire Shaina. Stando attento da quel momento in avanti a tenere nel mio campo visivo l'"Allievah", così da evitare wakizashi nella schiena.

    [...]

    Arrivammo alla locanda per primi, ma ovviamente dopo tutti gli sforzi Shaina concesse a sè e all'"allievah", o Deidara come l'aveva chiamata, una stanza dove ripulirsi.
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    Appunto a lei e Deidara. Per tale motivo dunque, si ritrovò il mio corpo accanto alla porta che ogni tanto bussava.

    Shaina-sama, non vorrei che travisasse le mie intenzioni, ma di sotto stanno arrivando tizi con coprifronte da tutte le parti. Posso chiedere se Deidara è già uscita?

    Dei pochi rumori che sentivo, di sicuro c'era quello di una sola persona in movimento nella stanza, e non mi sembrava essere l'"allievah". Ma alla fine, poco importava. Se un gruppo era in ritardo, allora nessuno di loro era in ritardo. Rimasi quindi ad aspettare a gambe incrociate e occhi chiusi, cercando di rimettere a dormire i miei dubbi su quella missione. Shaina non era mai stata troppo gioviale le volte in cui l'avevo incrociata, ma quel giorno aveva un che di più...marziale.
    Doveva contare parecchio, quella Shinodari. Le parole che pronunciò una volta che uscirono e che scendemmo al piano terra, ne furono solo la conferma.
    Anche se prima di esse, quel contegno impeccabile si era incrinato per un secondo guardando il tipo dagli occhi strani. Tuttavia non ebbi il tempo di stare a fissarla in maniera interrogativa più di qualche secondo. Scoprii infatti, che nel gruppo chiamato per quella missione conoscevo praticamente tutti.
    Solo che chissà perchè, nessuno fu un incontro felice.

    Prima di tutti, Miyori.
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    Che rispose al mio gesto con un'occhiataccia degna dell'Allievah, e un commento che mi fece capire che non me l'aveva perdonata. Davvero, con le donne si vedeva che non ci sapevo proprio fare.

    Non lo dica a me, signorina.

    Feci un passo indietro sia nel registro verbale che sul piano fisico, allontanando la mano e quindi facendo un sorriso meno irriverente al suo indirizzo. Chissà che non arrivasse occasione di riparare, durante quella missione.
    Perlomeno, altre donne da cui prendermi schiaffi morali non ce n'erano, in quella locanda. Per quanto quasi sperai il contrario, quando vidi il resto degli avventori.
    Tralasciando infatti il tizio della reliquia che non si ricordava di me, il problema maggiore e forse peggiore di quell'incontro, fu la presenza del mio peggior nemico, così come la persona più simile a un amico che avessi, ovvero Hitoyuki Gakayaku, un allegro pazzo dall'intelligenza troppo elevata per essere innocuo e troppo unica per permettermi di non pensare al peggio ogni volta che lo vedevo.
    E poi perchè non avrei dovuto. Il peggio che potevo immaginare, lui riusciva a superarlo.
    CITAZIONE
    Ed io ero con il mio amico Yayama Soshi. O era Yaamya Soshi? Lui comunque, lo conosci no?

    ..Dovrei?

    Iniziò a parlare di aragoste, ma secondo esperienze già vissute, non diedi peso a quella parte. Mi chiese dunque se ci fosse "il noioso", al che immaginai intendesse Hamano. E quindi gli feci cenno di no con la testa, tenendomi le tempie mentre cercavo di tradurre ciò che stava dicendo. Per ora suonava come "ho preso delle missive ninja a un Soshi senza il suo consenso, credeva di farmela mascherandole da lettere d'amore, ma è cascato male", e quindi più parlava e più sentivo il desiderio di fare del male a lui e a me insieme. Potevo solo sperare Shaina fosse troppo impegnata per ascoltare quel discorso.
    CITAZIONE
    Dammi il braccio che ti faccio vedere, tranquillo non fa male, e dopo un po' va via da solo. Però è un'idea geniale, vedrai.

    D'un tratto, se ne uscì con un espediente per "riconoscerci" fra noi. E ancora oggi non mi spiego il perchè accettai. Quando mai accettare qualcosa da quel tizio, si era rivelato utile per me?
    Beh certo avevamo mangiato gratis per merito suo, ma... beh, pensai che avere una garanzia contro illusioni e simili potesse essere utile nel malaugurato caso fossimo finiti in squadra insieme.
    Un errore idiota. Di cui mi resi conto pochi secondi dopo, quando dopo aver scoperto il braccio, sentii una sensazione di prurito alla spalla. Distolsi l'attenzione da Hito e dal mio braccio solo un secondo, per replicare a Febh in modo che non cercasse di ricordare chi fossi.
    Quando però la riportai su quest'ultimo, vidi che si era formato su di essi un emblama color sabbia. Emblema che rappresentava quello che sembrava un procione, o forse un cane, o un....
    ...Doveva essere la prospettiva a trarmi in inganno, insomma, quello non poteva essere un...un...
    CITAZIONE
    [...]il Tanuki, quello là vedi? [...]

    ...Fino a quel giorno, c'erano solo cue persone, che avevano forse visto il vero me stesso, anche se di sfuggita.
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    Una, era la mia datrice di lavoro, abbastanza..."unica", da farmi sentire stupido a recitare.
    E l'altra...era Hitoyuki, per il semplice fattoche riusciva a farmi irritare talmente tanto, che non riuscivo a sopportarlo.
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    Provai a contare fino a Dieci, a trovare un modo per trattenermi dal provare a rendere realtà tutti gli scenari in cui stavo immaginando il sunese.
    Era un pò difficile però, visto cosa stava facendo. Visto come a ogni parola sentissi sempre più un fremito alle mani.
    CITAZIONE
    [...]Però ho un amico, quello lì, il Tanuki, lo vedi?[...]Beh io sono Hito, o Testanera, almeno così dice il Tanuki.[...]Non come il Tanuki[...]Tanuki[...]Tanuki[...]Si chiama Tanuki. O meglio, si chiama Qualcosaltrochenonricordo. Ma Tanuki è meglio.

    Potei quasi giurare di sentire un pezzo del mio cervello saltare per l'afflusso di sangue alla testa e la forza con cui stavo stringendo il pugno.
    Una parte di me, una minuscola, infinitesimale parte di me, si ricordava che ero in una missione delicata. Che a differenza di quell'idiota, io alle relazioni pubbliche ci tenevo.
    Non seppi come mi trattenni dal tirargli contro qualcosa, ma ci riuscii. Mi limitai a passargli accanto, tentare di afferrargli il colletto dopo che ebbe finito chiedendo ai committenti come si chiamavano, e quindi lo portai in un angolo,
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    prima di afferrarlo per il bavero e fissarlo con uno sguardo che probabilmente ora somigliava a quello che Deidara mi aveva rivolto all'inizio di quella storia.

    Se hai finito di sputtanarmi per tutto il locale, vorrei chiederti per l'ultima volta cortesemente, due semplici cose: primo, di piantarla con quel soprannome, e secondo, toglimi quest'affare dal braccio. E non provarci nemmeno a dirmi che la tua grande idea è tracciare tanuki sulle persone per distinguerle, voglio solo che mi spieghi come levarmi di dosso questa roba prima di domani.
    Esattamente quel tuo "và via subito", che lasso di tempo indica? Parliamo di ore, giorni, giusto? Giusto, Hito?!


    Purtroppo non sapevo la verità. Non sapevo che avevo firmato la mia condanna a morte, con quell'atto di noncuranza.
    Tutto ciò che sapevo era che avevo sentito varie volte lo stimolo a uccidere qualcuno. Ma quella era la prima volta che sentivo lo stimolo di picchiare qualcuno a sangue, piuttosto che ucciderlo in un singolo colpo.
    Così come sapevo che purtroppo quel pazzo figlio di buona donna che mi creava solo problemi, era l'unica persona a trattarmi almeno a parole con tanta allegria. Quindi sapevo che alla fine l'avrei lasciato andare con una spinta leggera. Ma mi godetti sino in fondo la sensazione che tenerlo per il bavero pregustando il pestaggio mi dava.
    Alla fine il più idiota dei due probabilmente ero io. Ciò non toglieva che fosse lui a fare più cazzate.
    Di buono, ci fu solo che i miei brutti rapporti con le donne passarono in secondo piano.
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    Almeno per un istante. Quello in cui Miyori si rivolse a me quasi irritata, prima di allontanarsi confermando quell'impressione. E che mi fece domandare con un sospiro chi glielo faceva fare alla gente di cercarsi una ragazza.
    CITAZIONE
    «Tanuki, eh? Pensavo ti chiamassi con un altro nome.»

    ...Era troppo tardi per girarsi e massacrare Hito, sì...?
     
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