L'Uomo che Uccise il Sole

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  1. Boreanz
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    Pervaso da quello stato quasi di trance, Vergil fu solo remotamente sorpreso dall'inefficacia della sua letale offensiva. Concentrato nel flusso di immagini che per la prima volta recepiva ad intensità immaginabile quasi non sentì le parole sussurrategli dal nemico illeso. E con la stessa aria stranita e solo vagamente interessata che guardò nuovamente e specificamente nella sua direzione.



    La controffensiva fu veloce. In tutta sincerità, Vergil non se lo aspettava. E seppure riuscisse a vederlo e seguirne i movimenti, la sagoma di colui che doveva eliminare rimaneva comunque sfuggente e difficile da focalizzare. Si limitò dunque a lasciare che fossero gli istinti e l'energia vitale stessa a proteggerlo: il chakra corse dal tantien fino allo sterno, rilasciando una massiccia quantità di chakra che rallentò il colpo e gli permise di schivare di lato, evitando anche il rapido colpo di palmo che seguì[Slot Tecnica Base & I & II Slot Difesa][Arte Juken: Difesa di Chakra][Tecniche Rapide][RIFL:650]. Di nuovo fu il chakra a salvarlo dalla successiva, violenta manovra d'attacco dell'avversario: il possente calcio venne intercettato dall'avambraccio sano, permeato di chakra difensivo. In quel momento però le abilità del ragazzo sgualcito superarono quelle dello Hyuga.


    Vergil lo perse di vista. Questa volta però la causa fu la pura e semplice differenza di velocità: in un batter d'occhio il nemico si portò alle sue spalle, assestando una bordata micidiale alla spalla ustionata dello Hyuga. Sgomento, Vergil si scartò immediatamente di lato e in pochi attimi riprese la guardia. Un dolore lancinante esplose nella zona colpita, bruciandogli i nervi in maniera insopportabile. Grazie alla visuale di cui godeva poté constatare immediatamente l'anomalia causata dall'attacco. Lottando contro l'agonia che lo consumava e lo stupore per una simile offensiva, mai vista prima, Vergil arretrò ancora di qualche passo, tenendosi la spalla e sentendosi sempre più debole.
    Nel frattempo il tizio sparì nuovamente dalla sua visuale, o quasi.

    Lo Hyuga poteva scorgerlo a tratti, un'ombra, un riflesso, corrergli attorno a velocità incredibile in attesa di sferrare il prossimo attacco. Doveva concentrarsi sul nemico. La ferita poteva attendere; il suo chakra non avrebbe ceduto per così poco. Ma a prescindere da come la osservava, la situazione non pareva poter migliorare facilmente. Probabilmente il tizio, complice quello strano effetto illusorio di "pochezza", stava sfruttando un qualche jutsu per muoversi a velocità incredibile. Scioccamente si ritrovò per un momento a pensare che in una differente situazione lo avrebbe volentieri sfidato con la propria perizia nell'arte della deambulazione. Una nuova fitta di dolore, nuovo amico scoperto, lo riportò alla realtà e drammaticità della situazione.

    Mantenere lo stato di distaccamento da preoccupazioni e sensazioni terrene era difficile con le fitte lancinanti che gli attraversavano i nervi senza tregua. Strinse i denti, stabilizzò il respiro e si concentrò solamente sui propri occhi, rinnovando il flusso di energia e tentando di catturare ancora una volta l'immagine sfuggente del nemico. Fu lento. Il tempo richiesto per eseguire il sigillo della tigre, seppur minimo, fu sufficiente ad offrire un'apertura a Suiho, che interruppe il suo moto circolare e si lanciò all'attacco. Vergil non era pronto. La sua concentrazione, rallentata e menomata dal dolore, gli permise di cogliere solamente frammenti del movimento iperveloce che l'altro eseguì. Sapendo che non sarebbe mai riuscito a spostarsi fece solo in tempo ad alzare l'avambraccio destro, frapponendolo tra il palmo dell'altro ed il suo busto[III Slot Difesa][RIFL:650]. Di nuovo le sue energie vennero prosciugate, mentre il suo corpo subiva il secondo attacco di quella strana arte. Dolore, stanchezza, confusione. Una sensazione opprimente al petto che gli rendeva faticoso respirare. Sapeva di stare perdendo. Non aveva idea di come eliminare il nemico, e anche se ci fosse riuscito suo padre e gli altri membri del clan non ne avrebbero tratto beneficio. Non sarebbero stati salvati. Vergil Hyuga aveva paura. La posta era troppo importante, eppure il fallimento lo incalzava senza tregua. Boccheggiò, piegando il capo per la stanchezza ed il dolore. Spalla e avambraccio destro gli dolevano da impazzire.

    " Vergil... Vergil. "



    Suo padre. Suo padre lo stava chiamando. Lo stava chiamando per nome.
    Di cosa aveva paura? Il nome del figlio pronunciato dal padre, che quasi mai lo faceva, era abbastanza per comunicare tutto ciò che era necessario. Quasi a rallentatore il capo del giovane chunin si sollevò, una luce quieta che gli illuminava lo sguardo. Non poteva vedere il padre, ma sapeva che era accanto a lui. L'amore che avvertiva lo proteggeva. Lo rendeva forte. Lo rendeva invincibile.
    Si voltò verso la voce, sorridendole ad occhi chiusi.

    " Non dovete preoccuparvi, padre. Presto berremo nuovamente the verde insieme. "

    Poi, senza preavviso, il braccio sinistro dello Hyuga si illuminò di energia bianca splendente, attraversata da calde venature scarlatte. Il sangue evaporò immediatamente a contatto della calda energia che ricopriva l'arto. Con un grido Vergil si colpì l'attaccatura del braccio destro, sigillando qualsiasi uscita di chakra. Questa volta la complessa arte juken da lui messa in atto non lo ferì. Al contrario, sembrò lenire il dolore, sostituendolo con un piacevole torpore dei sensi. L'energia poi venne meno ed il braccio sinistro cadde nuovamente sul fianco sinistro, difficilmente utilizzabile. Estrasse la katana con la destra, alzando lo sguardo.

    " Vieni. "

    Il suo tono era fermo, ma non c'era traccia di provocazione o senso di superiorità. Vergil Hyuga era diverso.
    Alzò dunque il capo al cielo, esponendo la gola e chiudendo gli occhi per meglio concentrarsi. Fedele alla sua parola, il tizio non si fece scappare l'occasione. Fece altri due giri attorno allo shinobi dagli occhi perlacei forse per studiare il cambio dell'atmosfera attorno a lui, ma subito dopo si lanciò all'attacco, pronto ad uccidere. Fu in quel momento che la sua sorte fu decretata. L'innato, superbo talento dello Hyuga, unito ad ogni goccia di determinazione possibile, che mai aveva avuto prima, gli permisero di scorgere nitidamente i movimento del nemico, anticipandone le intenzioni. Rilasciò il proprio respiro ed aprì gli occhi di colpo, eseguendo una delle sue tecniche predilette nella maniera più perfetta di ogni tempo[Slot Tecnica Avanzata].

    Una tecnica assassina. Una illusione. Un jutsu la cui efficacia dipendeva fortemente dallo stato mentale di chi la eseguiva. E Vergil Hyuga non era mai stato in condizioni migliori per quella tecnica. Il suo impulso omicida venne rilasciato nell'aria grazie al chakra, pervandendo il corpo del nemico e paralizzandone i movimenti. Allo stesso tempo Vergil si mosse, anticipando i movimenti del ragazzo ed arrivando, quando quello venne immobilizzato, a puntargli la katana alla gola con tempismo impeccabile. Liberarsi in quella situazione non era possibile. Usare il rilascio non era possibile. Scappare non era possibile, gli occhi dello Hyuga avrebbero visto il chakra e gli avrebbero permesso di anticipare qualsiasi mossa.
    La vita di Suiho era nelle sue mani.

    Lo aggirò, tenendo il filo della katana a pochi millimetri dalla gola. Raggiunse le sue spalle e si attaccò a lui, stringendo quanto poteva il corpo dell'altro al suo tramite il braccio sinistro in modo da ridurre ulteriormente le possibilità di fuga. Solo a quel punto si rivolse all'uomo seduto che li aveva osservati fino a quel momento.

    " La vita di tuo figlio per quella di mio padre e del clan. "

    In altre parole: rilascia la tua arte proibita. L'altro avrebbe potuto leggergli con facilità negli occhi la purezza delle sue intenzioni. Era determinato a tutto: se davvero quello desiderava la vita di Soken Hyuga avrebbe dovuto sacrificare il sangue del suo sangue. Altrimenti, Vergil non mentiva, avrebbe potuto riavere suo figlio, lasciare la Foglia e completare il suo addestramento. Non aggiunse altro. Il filo della katana toccò la pelle pallida di Suiho, aprendo un piccolo taglio sanguinante. I fatti avrebbero parlato al posto suo.


    OFF GAME

    Edito per specificare la TA utilizzata: Intento Assassino
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)

    L'illusione si attiva entro un raggio di 15 metri dall'utilizzatore. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. La vittima non potrà utilizzare tanti slot azione e tecnica quanti slot azione e tecnica inutilizzati dall'utilizzatore; ogni grado di differenza tra utilizzatore e vittima riduce di 1 extra gli slot azione. Le azioni gratuite saranno difficili da sfruttare.
    L'efficacia è pari a 50; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione. Può essere mantenuta per massimo 2 round.

    Tipo: Genjutsu - Bakkin-Tameshi
    [Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: MedioBasso]
    [Da Chunin in su]





    Edited by Boreanz - 6/3/2012, 12:03
     
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