La Banda Dei Pomodori

Team 9 - Sensei: Hito

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  1. Pesciaccio!
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    Siamo sotto attacco!
    Attenti agli uomini sessuali.




    Mi piace decisamente stare appollaiato. I corvi stanno appollaiati, e loro ne capiscono più di tutti. Anche i ratti si sanno appollaiare. Non so se si dica così anche per i ratti. Forse si arrattaiolano.
    Se lo fanno i ratti (che per inciso sono le creature più supermitiche del mondo) devo farlo anche io. È per questo che sono appollaiato.
    E aspetto.

    [...]


    Stamani, manco a dirlo, mio pa' è tornato a casa ubriaco come una scimmia. Sì, come una scimmia, la mamma dice sempre così. Personalmente non ho mai visto una scimmia ubriaca, se escludo me stesso. Mi sono ubriacato una volta sola, poi ho messo fuori tutto quello che avevo mangiato e ho deciso che non riuscirò mai a capire pa'.
    Ad ogni modo, è tornato ubriaco, mi ha mollato il consueto sganassone che per lui significa "buon giorno" ed è crollato sul divano, iniziando a ronfare come un orso in letargo.
    Niente di strano fin qui. Niente che spieghi appollaiamento e attesa.

    Dalla camera della mamma è uscito un signore, uno diverso da quello di ieri, e da quello di ierlaltro e così via. Mia mamma non ho ben capito che lavoro faccia, ma è molto popolare, quasi famosa, e guadagna bene. Poi arriva pa' che spende tutto in saké.
    Dicevo, il tizio è uscito dalla stanza in punta di piedi. Come tutti, ha guardato me con occhi da gufo, poi ha posato lo sguardo su pa' e se l'è data a gambe con un'espressione di puro terrore. Come se a mio padre non piacesse la compagnia! Lo vedo sempre insieme a un mucchio di gente, tutti grossi come lui e che salutano nello stesso modo.
    Anche l'uomo che è uscito dalla camera non aveva niente di strano.

    La cosa strana di stamattina, che è poi anche il motivo per cui mi sto appollaiando, è una lettera. In casa mia fogli scritti non se ne vedono quasi mai. E di sicuro non indosso a pa'.
    Stamani invece dalla tasca posteriore (quella enorme sulla chiappa sinistra) spuntava proprio una lettera, e che lettera! Tutta rifinita, di carta liscia e bianchissima, con un sigiglio (credo si chiamino così) di cera d'ape e un nome scritto. Il mio nome. Non Saru. Niente Scimmietta. No, il mio nome vero.
    Incuriosito, l'ho estratta facendo particolare attenzione a non svegliare il mio vecchio. Era ancora più bella di quello che mi era sembrato. La carta era liscissima, e la cera mandava un profumino di miele che...mmh!...se ci ripenso mi viene l'acquolina in bocca!
    L'ho aperta, e dentro c'era un foglio tutto scritto fitto fitto con inchiostro nero. E in cima c'era di nuovo il mio nome. Tutti quei simboli però non sono riuscito a capirli, ed è per questo che un secondo dopo stavo bussando alla porta della camera di mamma.

    Sono entrato e l'ho trovata ancora sotto le coperte, la pigrona, mentre fumava una sigaretta e contava alcune banconote.

    - Ehi ma'! - le ho detto - Mi leggi che c'è scritto qui? Ce l'aveva il babbo in una tasca, e sopra c'è scritto il mio nome.
    Lei mi ha preso la lettera dalle mani, e ha cominciato a leggere, lentamente e con fatica. Anche lei ha dei problemini con i simboli. Però credo che un po' abbia studiato, al contrario di me.
    Mentre leggeva i mie occhi e la mia bocca si aprivano sempre di più. Quello che le mie povere orecchie erano costrette a sentire mi stava dando la nausea.
    Ecco qua il riassunto rapido rapido di quello che c'era scritto nella lettera: mio padre, senza neppure chiedere a me, mi aveva iscritto alla Cademia Ninja, o come diavolo si chiama quel posto in cui vanno tutti quei tipi vestiti strani e con le passatine colorate. Io avevo sempre pensato che la Cademia fosse una specie di luogo di incontro di uomini sessuali. Pa' mi ha spiegato che un uomo sessuale è un uomo a cui piacciono gli altri uomini, non come a me a pa' che ci piace guardare le ragazze che fanno il bagno senza i vestiti. Mi ha anche detto che gli uomini sessuali si vestono come le donne, e le passate colorate sono roba da donne.
    Quando ho sentito che pa' mi aveva iscritto alla Cademia, ho avuto paura. Ho pensato che se dovevo diventare un ninja, allora mi sarebbero dovuti piacere i ragazzi e sarei dovuto essere un uomo sessuale! E a me piacciono troppo le ragazze senza vestiti! Quindi, quando mamma abbassò la lettera e mi guardò con il suo sguardo da "che cacchio vuoi ancora?", a me venne quasi da piangere.
    - Mamma - le ho detto - io non voglio andare alla Cademia! Lì sono tutti uomini sessuali, e io non voglio diventare come loro!
    Lei si è messa a ridere, e mi ha spiegato che forse qualcuno è anche un uomo sessuale, ma non tutti, e che in generale alla Cademia ti insegnano a combattere. Combattere mi piace, lo faccio sempre con i gatti e i cani del villaggio, o con gli altri bambini. Però la storia degli uomini sessuali non mi convinceva, e non mi convince ancora.

    Visto che mamma se la rideva, ho deciso di chiedere a pa' perché lo avesse fatto.
    Già svegliarlo è stata un'impresa. Quando dorme non lo svegliano nemmeno le cannonate, e figuriamoci cosa può fargli una scimmietta come me. Alla fine, quando gli ho quasi infilato un dito nell'occhio si è deciso ad alzarsi, rifilandomi l'ennesimo schiaffo e brontolando come un cervo in amore.
    - Pa', scusa se ti sveglio, ma perché vuoi mandarmi alla Cademia, io non voglio andarci!
    - Tu ci andrai, invece - mi ha risposto - perché io voglio così, ed è il momento che tu vada a fare qualcosa nella vita!
    - Ma pa' - gli ho risposto, con i lucciconi agli occhi - ho solo dieci anni! io non voglio fare qualcosa nella vita!
    - Tu invece ci vai, e vedi di diventare un ninja e portare tanti soldi a casa al tuo vecchio!
    - Ma pa'...Alla Cademia ci sono gli uomini sessuali!
    - Basta, muoviti ad andare o ti ci faccio diventare pure a te uomo sessuale (anche se mi è sembrato che non dicesse proprio cos'). Ti taglio quello che hai tra le gambe!
    Quando pa' vuole finire una discussione, dice sempre questa cosa, e so che è in grado di farlo davvero. Quindi, anche se controvoglia, ho dovuto raccogliere la mia fedele fionda e uscire di casa. Mamma mi aveva detto che il sensei mi avrebbe aspettato al cancello di Suna. Il nome me lo dimenticai subito.

    [...]


    Ecco spiegato perché sto qui appollaiato, tra le travi di questo vecchio edificio. Sotto di me ci sono due ragazzi che parlano. Sembrano più grandi di me, e forse anche loro aspettano il sensei. Pa' una volta mi ha detto che ai sensei bisogna portare rispetto. Io, non sapendo bene che rispetto portargli, ho fatto fuori un merlo bello grosso e col becco giallo giallo. Spero che come rispetto vada bene.
    I due tizi sotto di me, dicevo, sembrano un po' uomini sessuali. Devo stare sempre in guardia.

    È un bel po' che aspetto, quando finalmente il sensei arriva. È più giovane di quel che mi ero aspettato, e non sembra male. Dice ai due tipi che si chiama Hito. La cosa mi puzza: il nome che era scritto sulla busta non lo ricordo, ma di sicuro non era Hito. Dice che sia stato uno scherzo, ma non mi fido. Magari dietro le apparenze è un uomo sessuale pure lui!
    Però si è portato dietro un cesto di pomodori. Mi piacciono i pomodori, perché mi piacciono le cose rosse. Anche quelle verdi e gialle. Invece, odio il blu, l'arancione (che è una specie di uomo sessuale tra giallo e rosso) e il rosa. Hito offre i pomodori ai due tizi e fa loro delle domande. È a quel punto che decido di scendere da loro. Svelto svelto mi calo dalla corda dalla quale sono salito e corro loro incontro.
    - Sensei, anche io voglio un pomodoro! Sono buoni i pomodori!
    Infilo una mano nella cesta e ne tiro fuori uno bello grosso. Ci attacco un morso, e il succo mi cola sul mento.
    - Buoni, capo! - mi complimento - Comunque, mi faccio chiamare Saru, i miei colori preferiti sono il rosso e il verde e non so cosa sia un credo ninja, anche se credo che tanti ninja siano uomini sessuali, ma non te, capo! Tu mi sembri un tipo apposto, e poi hai portato i pomodori! Io invece ti ho portato questo merlo, l'ho preso io! È per il rispetto, sai? Ah, e non ho mai visto una gara di lumache, anche se mi piace seguire le scie di bavetta che si lasciano dietro! Andiamo a una gara di lumache forse?

    Non fa in tempo a rispondermi. Frugando anche lui nel cesto, ha tirato fuori un pomodoro marcio. Impallidisce, poi grida: - Sabotaggio! Ci stanno boicottando! Miei allievi siamo sotto attacco! Di sicuro sono quelli dell Banda dell'Arancia. radunate le vostre cose, partiamo!
    Io non ho mai sentito parlare della Banda dell'Arancia, ma devono essere tipi pericolosi. Le arance non mi piacciono, perché sono insieme aspre e amare e perché sono arancioni. Una Banda che si chiama "Arancia" non può essere composta da gente per bene. Come minimo sono tutti uomini sessuali o strozzini (gente che, dice pa', prima ti regala i soldi, e poi ne vuole indietro il doppio!).
    - Certo capo, partiamo subito! - urlo - Io e la mia fionda combatteremo fino alla morte contro i nemici arancioni! Un attimo che riprendo la corda!
    Veloce come un razzo raggiungo la corda dalla quale sono sceso e con uno strattone sciolgo il nodo. Ci vuole classe per fare i nodi. E io i nodi li so fare benissimo. Fate voi.
    Quando ritorno dagli altri, i due tizi, che suppongo di dover chiamare compagni, non sembrano comprendere i pericoli dei cultori dell'Arancia, e non si danno particolarmente da fare.
    - Forza pigroni di compagni! - gli urlo, per incitarli - Dobbiamo andare a combattere! Dico bene, capo?

    No, le arance proprio non le sopporto.





     
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14 replies since 1/7/2011, 15:50   399 views
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