La Banda Dei Pomodori

Team 9 - Sensei: Hito

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Cougar™
        Like  
     
    .

    User deleted


    ~ Problemi in cuicina
    Prove e provatori


    Con mia grande sorpresa avevano trovato una cucina attrezzata e funzionale. Cioè, non che dubitassi che l'avrebbero trovata, in fondo erano miei allievi, quindi di sicuro sopra la media, ma quella cucina era davvero un risultato di cui andare fieri. Quando tornai con il mio carico di cibarie non potei quindi che congratularmi con i membri che avevano attivamente contribuito alla ricerca. Di sicuro la situazione presentava un margine di miglioramento ancora più ampio di quanto mi ero aspettato in principio. Ma questo è un bene, sì, un bene. Credo. Certo, rimane un vantaggio finché non diventano troppo bravi. A quel punto non avrebbero più bisogno di me, magari potrebbero addirittura superarmi. E che sensei sarei allora? Eh sì, questo è proprio un problema. Ma non credo che ci penserò ora. Ora sono decisamente più occupato. Sì, proprio decisamente. In fondo a che sarebbe servito trovare la cucina se non cucinassi niente? E che sensei sarei se abbandonassi i miei allievi perché sono troppo bravi? Nono, non si può proprio fare. Perso nei miei pensieri iniziai a girare distrattamente per la cucina, tagliando verdure e spiumando quel bel corvo. Probabilmente nel mentre avrei intercettato qualche sguardo curioso dei miei allievi, ma poco importava, finché non si intromettevano. Era una ricetta un po' complicata. Bisogna stare attenti infatti a dosare bene il trito di erba e a non mettere troppa sabbia sulle patate, diventerebbe tutto un vero disastro. Ma di questo non avrebbero avuto da preoccuparsi: era noto infatti che ero uno dei migliori chef di Suna. Lo sapevo io, il Tanuki e quelli del corso a Taki, che non ricordo come si chiamano. Anche l'Amministratrice credo lo sappia. Anche se non ci siamo mai veramente parlati. Anzi direi che non ci conosciamo quasi. Anche senza il quasi. Ma! Di sicuro è anche a lei a conoscenza delle mie doti. Mentre giravo chiesi al più sveglio del gruppo, quel tale Atatsuke con il coprifronte con l'occhio, di darmi una mano tagliando bene il corvo: non viene una buona zuppa se i pezzi sono troppo grossi. Nel mentre io mi presi qualche minuto per spiegare alla mia platea i nostri prossimi passi e obiettivi.

    - Bene, ora che siamo tutti riuniti qui, che poi, si dice riuniti o uniti? non l'ho mai ben capito... in ogni caso! Quella che sto preparando per voi con l'aiuto del vostro compagno è una speciale zuppa a base di corvo - Spostai quindi lo sguardo su Saru - Quello che ha portato lui dico, il corvo - Annuii e poi continuai - È un'antichissima ricetta che mi ha insegnato mia nonna, o era mia mamma? O qualcun'altro? Sinceramente non ricordo, ma qualcuno di importante. Comunque, come dicevo, è una mordernissima ricetta dell'alta cucina sunese.- Aspetta un attimo... - Sì dicevo... un'antica ricetta rivista in chiave morderna... già... Comunque. Una volta gustata questa prelibatezza saremo tutti pronti per procedere contro la banda delle Arance-


    Mi concentrai quindi sulla parte centrale della preparazione del piatto, dedicandomi anima e corpo al controllo della cottura, al dosaggio di verdure spezie e altri ingredienti ed infine alla canzone propiziatoria. Sì perché, come ogni piatto principe di un menù, anche questo aveva la sua canzone preferita e conciliante. Una specie di formula cantata per la riuscita perfetta del cibo. Normale ruotine di una cucina di un certo livello. Chi non ha mai sentito i cuochi cantare mentre cucinano? Lo fanno sempre! Li ho visti anche io, mentre canticchiavano spadellando. Certo, non erano canzoni maestose come la mia, ma d'altronde non erano cuochi al mio livello. Comunque, procedetti seguendo passo passo la ricetta, e le strofe, per una buona mezz'ora. Quando fui sicuro che il risultato era apprezzabile decisi di togliere il tutto dal fuoco e preparare il secondo passo. Eh si, perché dovete sapere che la famosa Corvozuppa di Hito non è mica finita quando è... finita. È no, troppo semplice. Per mangiarla ci vuole la giusta preparazione.Così sistemai le ciotole piene di zuppa su un piatto tondo e chiamai a raccolta i miei studenti. Quando ognuno si fu seduto tolsi il coprifronte dalla cintura e lo posi di fronte alla zuppa, chiedendo agli altri di fare la stessa cosa. Una volta fatto avrei detto loro.

    - E ora, ripetete con me...- Presi un respiro profondo - Io, Hitohuki, al cospetto di questa Corvozzuppa e del mio coprifronte prometto di essere fedele al corpo dei Pomodori, di proteggere la mia ciotola e servire zuppa agli altri, di aiutare i pomodori in difficoltà e di contrastare le infide arance! Inoltre - Presi un altro respiro - promettodirimettereognidecisionealmiocapogruppoedinonsuperareilmiosensei - dissi il più velocemente possibile quest'ultima frase.


    Una volta ripetuto il giuramento dei Pomodori, con la mia furbesca aggiunta, avrei fatto loro compiere le ultime mosse di rito: tre giri attorno a sè stessi, una capriola e infine gli avrei fatto ruotare di 45° gradi il piatto verso destra, altra tipicità del gruppo dei Pomodori. Quindi, una volta compiuto tutto questo, avremmo potuto iniziare il pranzo, anche perché effettivamente avevo un po' di fame. La zuppa era, come sempre, davvero ottima. Si sentiva perfino il sapore dell'erba dietro casa mia, e quell'inconfondibile retrogusto di suola che si sposa tanto bene con il gusto pungente del corvo. Una vera prelibatezza. Le patate inoltre, insabbiate al punto giusto, aggiungevano quella nota speziata che mancava, mentre le carote tagliate fine completavano un piatto davvero unico, in tutti i sensi. Quando tutti ebbero finito, o almeno mangiato, la mia gustosissima pietanza mi diressi verso l'uscita di servizio, invitando gli altri a seguirmi. Non sapevo come avevano ottenuto la cucina, ed effettivamente non mi interessava, ma non avrebbero potuto tenere fuori i legittimi proprietari ancora per molto. Ma non era questo il nostro problema ora. Mi diressi a passo spedito, seguito, spero, da i miei studenti, verso la zona del mercato. Non tenni un passo troppo elevato per permettere loro di mantenersi vicini e per, lo ammetto, godermi i commenti al mio piatto. Ne ero davvero orgoglioso, una delle mie migliori performance. Se avessero fatto commenti tra loro sarei intervenuto ogni tanto con qualche accenno a come si sentiva bene la scarpa, a quanto freschi erano i ravanelli, a quanto croccanti erano le patate. Cose così. Ma dovetti fermarmi quando vidi cosa ci attendeva al mercato. Una figura longilinea, sicuramente femminile e con qualcosa di familiare stava di fronte al banco della frutta. E fino a qui niente di particolare. Se non fosse che era vestita con un completo interamente arancione e che stava comprando delle arance fresche. Era sicuramente una di loro.

    - Ragazzi, ecco il vostro obiettivo. La vedete? Retta lì nella sua boria da membro delle Arance. Guardatela come si compiace e si crogiola nella certezza della sua vittoria - Una frase di sicuro effetto, anche se effettivamente non stava facendo niente. Ma non era quello il punto! Poiché essendo una delle Arance sicuramente avrebbe fatto qualcosa, e non sarebbe stato qualcosa di buono. - Su! non c'è tempo da perdere. Dobbiamo, anzi dovete, bloccarla e farvi dire cosa vuole. Usate questi come arma.- Dissi consegnandoli una cassa di pomodori da una bancarella vicina -Io sarà a fianco a voi e....opporca!- Lo ammetto, non è stato una comportamento da sensei esemplare, ma non ricordavo che il venditore della bancarella da cui avevo... preso in prestito... la cassa di pomodori fosse così... massiccio? In ogni caso fui costretto ad una fuga riparatrice, lasciando ancora una volta i miei giovani allievi soli di fronte al pericolo.

     
    .
14 replies since 1/7/2011, 15:50   399 views
  Share  
.