La Banda Dei Pomodori

Team 9 - Sensei: Hito

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~E quello sarebbe un pasto?~


    Ci furono appena pochi attimi durante i quali il sensei si congratulò con la squadra per l'ottima cucina recuperata, poi si diresse ai fornelli dove iniziò a preparare una improbabile ricetta con un improbabile "corvo", o almeno così aveva chiamato e si ostinava a chiamare il merlo portato dal piccolo saru, o almeno così gli era capitato di cogliere.

    °Che diavolo stai facendo? ma che cazz... la sabbia nelle patate? Ma sei completamente fuori? ma che... [...]°


    Il disgusto andava a mescolarsi con la rabbia ogni secondo che passava. Quell'uomo era completamente pazzo ed Atasuke stava veramente iniziando a non sopportare più tutta quella folle situazione. Probabilmente di li a poco avrebbe sbottato contro il sensei frapponendosi ad una sua eventuale altra decisione assurda, intanto, notando lo sgomento da parte dello staff ancora presente in cucina si diresse da loro cercando di calmare le acque.

    «Vi prego di perdonarmi... ahm... ecco... io non pensavo che volesse sfruttare così la cucina, sono desolato per i problemi che vi stiamo dando, ma vi prego di non far troppo caso a lui, non sapevo fosse così fuori di testa...»


    Irritato, deluso, confuso e soprattutto imbarazzato dalla situazione Atasuke non sapeva più neppure bene cosa dire per cercare di evitare una qualche ulteriore figuraccia, tuttavia sapeva che doveva finire alla svelta con quella assurdità in modo da potersene tornare a casa.
    Continuava a girovagare per al cucina mettendo assieme "pezzi" di roba cucinata e da cucinare che probabilmente avrebbe usato in quella specie di ricetta che stava portando avanti quando chiamò a se Atasuke per aiutarlo a cucinare quell'obrobrio per poi spiegare l'origine di quella ricetta.

    °Beh, se lo aiuto magari c'è speranza che qualcosa qua e la sia mangiabile e non resterò completamente a digiuno... L'importante è agire senza che se ne accorga... vediamo cosa riesco a fare°


    La fiducia di Atasuke in quell'uomo era ormai terminata e sentiva come se l'unica via di fuga si trovasse in lui e nelle sue capacità. Doveva uscirne e sentiva di doverlo fare da solo. Il suo compito era semplicemente quello di tagliare il merlo facendo pezzi sufficentemente piccoli, quindi con sicurezza e rapidità acquisita da anni ai fornelli ad aiutare "sua madre" Atasuke si diede all'opera.

    «Non si preoccupi, non me la cavo male ai fornelli e non credo che avrò problemi ad affettare questo merlo, o se preferisce... Corvo»


    Ma la sfortuna continuava a perseguitarlo, dacchè il sensei prese in mano le redini della cucina e continuò solitario nella preparazione, aggiungendo oltre alle spezie ed alla "roba" probabilmente trovata per strada una sorta di canzone propiziatoria, come se cantare fosse una parte principale della preparazione di un piatto.
    Gli ci volle circa una mezz'ora buona prima di dare la fine di quello strazio chiamando tutti a raccolta. Atasuke senza troppi complimenti si sedette al tavolo stando il più spostato possibile, quasi come per staccarsi dal gruppo ma stando bene attento a non dare nell'occhio e a non passare come quello che voleva svignarsela o allontanarsi dalla squadra. Il motivo di quella distanza era semplice: Essere il più lontano possibile da occhi indiscreti per cercare di mangiare più cibo mangiabile possibile, ovviamente non proveniente da quel miscuglio di roba casuale.
    Il sensei posò il suo coprifronte davanti alla ciotola ed invitò tutti a fare lo stesso prima di recitare un assurdo giuramento, in cui Atasuke non credeva minimamente, tuttavia a quel punto mentire non sarebbe stato poi così assurdo.

    «Io, Atasuke al cospetto di questa corvozzuppa e del mio coprifronte prometto...»

    °Eh si, contaci proprio che prometto°

    «di essere fedele al corpo dei pomodori, di proteggere la mia ciotola e servire zuppa agli altri, di aiutare i pomodori in difficoltà e di contrastare le infide arance... Inoltre...»

    °Cosa? te lo scordi che ripeto questa frase assurda, certo che ti supererò, ma soprattutto se continui con questa condotta a breve me ne infischierò del tuo grado superiore!°


    Ovviamente non terminò l'ultima parte del giuramento ma fece ben finta di pronunciare le parole muovendo semplicemente le labbra e la bocca ma senza far uscire fiato e suono.
    Come se non bastasse dovette poi alzarsi ed eseguire una serie di "movimenti rituali" atti, per un qualche arcano ed oscuro motivo, a propiziare il pasto. Assurdo, era semplicemente assurdo dover fare una cosa del genere...

    ~Inizio missione - Come aggiungere un'altra vittima~


    Atasuke si era dato ben da fare per mangiare quanto più fosse mangiabile, cercando di mangiare meno schifezze possibili da quel piatto. In fondo le patate erano ben cotte se solo non ci fosse stata tutta quella sabbia da togliere, ma la brodaglia era almeno utile a lavarle dalla sabbia, oltre che a far prendere come minimo la salmonella.

    °Appena torno a konoha un salto in ospedale per verifiche non me lo toglie nessuno, questo è certo!°


    Finalmente terminato il "pasto" la squadra si mosse a passo spedito verso l'esterno lasciando finalmente libera la cucina rendendola ai poveri proprietari. Per tutto il viaggio Atasuke stette ben zitto cercando di evitare ogni forma di commento a quel disgusto, più che altro per evitare un estremo sbotto d'ira in una situazione inadatta, oltre che per evitare di "offendere" l'autostima del sensei. Non voleva offenderlo non tanto per compassione o gentilezza quanto piuttosto per una sadica speranza di vederlo crepare a causa di uno dei suoi "maestosi" piatti.
    Arrivarono quindi al mercato quando il sensei si fermò allertando tutti con una sorta di "bersaglio" che aveva localizzato. Indicò quindi una normalissima ragazza che indossava degli appariscenti abiti arancioni e che apparentemente stava acquistando delle arance. Come ormai ovvio ordinò alla squadra di attaccare in massa per bloccarla e chiedere che cosa volesse usando dei pomodori come arma.

    «Ora basta sensei!»


    Sbottò urlando Atasuke in faccia alla follia del maestro certo di non afre una pessima figura data la foga con cui i commercianti cercavano di attirare acquirenti urlando ai quattro venti i loro prodotti.

    «Non ne posso più della sua follia verso questa fantomatica banda delle arance! Quella è una normalissima ragazza vestita di arancione che compra delle normali arance ad un normale banco della frutta in un normale mercato in un normale villaggio! E soprattutto da dove diavolo ha preso questi pomodori?»


    Ovviamente non ottenne risposta dato che il sensei scappò come un fulmine notata la stazza fisica del venditore a cui aveva ancora rubato dei pomodori.
    Rimase imbambolato per qualche attimo con una chiara espressione stupefatta e rabbiosa nel vedere quell'idiota scappare a gambe levate davanti ad un comune venditore, seppure di così abnorme stazza fisica. Tuttavia non fù problema loro, dato che l'abnorme gorilla correva dietro al sensei, probabilmente per punirlo con una giusta dose di legnate per tutte le rapine subite.

    «Perfavore! Se raggiunge quell'idiota, gli dia almeno due belle mazzate da parte mia!»


    Urlò Atasuke al nerboruto venditore mentre cercava di rimettere a posto la cassetta di pomodori appena rubata intimando il resto della squadra a non utilizzare quei pomodori.

    «Ragazzi, è meglio posare questi pomodori, in primo luogo non sono nostri, secondo non ci serviranno a nulla... quella laggiù a mio avviso è una semplice ragazza, ma se proprio dobbiamo sapere che cosa vuole io prima tenterei un normale approccio diplomatico lasciando le armi per dopo, se proprio necessario»


    Con quelle parole si allontanò dal gruppo andando direttamente a parlare con la giovane senza curarsi del fatto che il resto della squadra potesse seguirlo o meno. Giunto a pochi passi potè notare come quell'arancione non fosse affatto uniforme, quanto piuttosto sparso a macchie irregolari sul vestito, chiaro segno di un errato lavaggio di un capo bianco con dei colorati arancioni.

    «Signorina? Mi scusi l'interruzione, mi chiamo Atasuke e... come spiegarle... il "mio" sensei del corso genin è fissato con una banda dell'arancia ed ecco... come dire... si è convinto che lei faccia parte di questa banda perchè è vestita di arancione e stava acquistando delle arancie... ed ecco... volevamo quindi sapere che cosa stesse facendo qui e cosa volesse fare come "membro della banda dell'arancia"...»


    Si diede appena un attimo di pausa prima di continuare con quell'assurdo discorso in quell'assurda situazione.

    «Ma cambiando discorso... noto che i suoi vestiti non sono arancioni, ma anzi... si sono macchiati di arancione, quindi deduco che sia qui per acuistare degli indumenti di ricambio, oltre che quel fusto di candeggina... posso forse aiutarla in qualche modo?»


    Cercò di essere il più cortese possibile nelle sue parole e nei gesti, cercando di non generare ulteriori situazioni assurde, ma soprattutto cercando di non alterare troppo la giovane la quale stava, nel frattempo, acquistando abiti intimi femminili, o perlomeno sostava davanti ad una bancarella di intimo osservando gli indumenti esposti.
    Attese quindi una risposta dalla giovane alle sue domande sperando di non doversi pentire delle sue azioni, o anche solo di un eventuale intervento da parte di qualche altro pazzo della squadra partito in quarta, attaccando la povera innocente ragazza...

     
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14 replies since 1/7/2011, 15:50   399 views
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