Arrivo a Konoha - preparazione per l'esame

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    ~Ore 10:00 - i cancelli~


    Atasuke giunse dopo diversi giorni di marcia attraverso la foresta alle porte d'ingresso di Konoha. Era visibilmente affaticato e stanco ed ancora portava su di se le tracce di quello che aveva passato. Quella sorta di addestramento a suna beh, lo aveva lasciato marchiato in qualche modo, ma ormai era tornato ed aveva solo un pensiero nella testa: tornare a casa e farsi una doccia.

    °Bene, finalmente sono arrivato a casa e a giudicare dall'ora sono anche in tempo per il pranzo, magari oggi vado anche un po avanti con i lavori°


    Tranquillo e sereno si diresse quindi sulla via principale verso il quartiere degli Uciha per tornarsene tranquillamente a casa. Il vento soffiava lieve da est e portava con se un piacevolissimo profumo dolce, probabilmente proveniente dal chioschetto del fioraio li vicino, o forse dal bosco secolare di konoha, ma in fondo non era molto importante da dove venisse quel profumo, quanto piuttosto per quanto sarebbe perdurato il suo aroma.

    °Cavolo, un paio di giorni fuori da Konoha e guarda cosa mi tocca passare... Tsk, manco mancassi da casa da dieci anni!°


    Passo dopo passo, poco alla volta Atasuke arrivò quindi davanti al cancelletto di casa sua, sfatto e cigolante come l'aveva lasciato. Ricordava bene come poteva essere diventata quella casa se solo non fosse stato strappato al suo lavoro il giorno stesso in cui arrivò per la primissima volta a Konoha.

    °Bene, rieccoci qua davanti ad una giungla informe ed uno scatafascio da rimettere in piedi°


    Determinato e stanco di camminare si spinse quindi in quella foresta incolta e si diresse in casa dove si fermò a riposare e dove consumò un gustoso pranzetto...

    ~Ore 14:00 - Mi servono Chiodi!~


    I Lavori erano ripartiti e stavano procedendo bene, finchè all'improvviso, drante la riparazione del capanno degli attrezzi Atasuke non si trovò a corto di chiodi e la cosa era problematica dato che aveva ancora un sacco di lavoro da fare.

    °Dannazione, ma proprio adesso dovevo finire i chiodi? Vabbè farò che dirigermi subito in centro per comprarne una bella scorta°


    Si diresse quindi in casa per cambiarsi e togliersi il completo da lavoro sporco e sudaticcio e per prendere i soldi con cui si sarebbe diretto a comprare nuovi chiodi per le riparazioni.
    Passo dopo passo, poco alla volta giunse al di fuori del quartiere Uciha ed al fine giunse nel distretto commerciale, o perlomeno Atasuke per conto suo lo aveva battezzato così data la fiorente attività commerciale nata in quel quartiere.

    °Ok, ora devo solo trovare il ferramenta o un fabbro e comprare dei nuovi chiodi°


    Atasuke stava quindi vagando liberamente per la zona, curiosando qua e la tra le vetrine alla ricerca dei chiodi, troppo concentrato sulla ricerca per accorgersi dell'arrivo di qualcuno...
     
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    Era una giornata abbastanza tranquilla, il biondo si svegliò al sorgere del sole all'interno della sua abitazione, nel quartiere Nara. Non c'erano molti ragazzi nel quartiere, e non gli piaceva girare per Konoha, quindi le conoscenze del ragazzo erano pochissime. Tra i suoi hobby spiccava la voglia di giocare a scacchi o dama, e questo poteva farlo con i vecchietti del suo quartiere: con i quali poteva fare partite anche lunghissime.
    Per lui non era facile socializzare, ancor di più non rovinare il rapporto. L'essere bipolare certo non lo aiutava in queste situazioni, ma quel giorno non aveva voglia di giocare con i vecchi della zona, ne tanto meno passare la giornata a riflettere guardando le nuvole.
    Decise di uscire per andare a fare colazione e quindi prese la sua tunica nera e verde, lunga fino alle caviglie, e si diresse verso il centro di Konoha.
    Potrei passare al chiosco, ordinare qualcosa e stare un po li, d'altronde, non ho molto da fare. Magari incontro qualcuno.
    Giunto al chiosco si sedette ad un tavolino all'esterno, in modo da vedere i passanti che affollavano quella via. Anche questa era una cosa che gli piaceva, osservava cosa facevano le persone, le guardava mentre erano perse nei loro pensieri e scrutava le loro espressioni. Cercava nell'abbigliamento qualche dettaglio che potesse aiutarlo a identificarlo, ad esempio un copri fronte per uno shinobi.
    Che cosa desidera ?
    La voce della cameriera lo risvegliò dai suoi pensieri, dal suo fantasticare sui passanti. Portami pure dell'acqua e qualcosa da mangiare, fai tu... . Non aveva pensato che quella semplice domanda potesse metterlo così in crisi, però lui non conosceva il posto, e non sapeva nemmeno cosa ordinare per colazione.
    <div>Mentre osservava i passanti, notò un ragazzo fermarsi davanti alla ferramenta affianco al chiosco, poteva avere più o meno la sua età, era castano e alto più o meno quanto lui. Chissà perchè quella figura lo aveva colpito tra la folla, e al momento il biondino si era soffermato ad osservarlo, studiando quel che faceva.
     
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    ~Zona commerciale - Ferramenta~


    Atasuke dopo diversi minuti di ricerca trovò il ferramenta e non si accorse che un giovane biondino aveva iniziato ad osservarlo dal chioschetto davanti al ferramenta. Quindi entrò nel negozo con una strana sensazione come se fosse osservato da qualcuno. Si chiuse quindi la porta alle spalle buttando l'occhio dietro di se ed in quel momento notò il giovane che lo stava puntando.

    °Chi diavolo è quello? E soprattutto che ha da Fissarmi?°


    Non curante della cosa acquistò quindi i chiodi e dopo aver pagato diede ancora una rapida occhiata per trovare eventuali attrezzi o altro che gli potessero servire in mdod da non dover fare un ulteriore viaggio per rimpinguare la scorta di materiali. Non trovando nulla salutò gentilmente il commesso ed uscì. Il biondo era ancora li che lo osservava, probabilmente lo aveva anche osservato attraverso la vetrina.

    °Ma che vuole? Vorrà qualcosa da me o avrà ordinato e sono la cosa più interessante qui nei dintorni?°


    Incuriosito ed in parte anche irritato decise quindi di fare una tappa in più prima di tornare al proprio lavoro e decise quindi di dirigersi verso il biondino.
    Con uno sguardo intenso e deciso si presentò davanti a lui e con tutta la gentilezza che riusciva ad avere si presentò al giovine:

    «Scusami l'impertinenza ma... non è una cosa carina fissare le persone, anzi... è fin da maleducati»


    Se il biondo si fosse presentato ed avesse anche esposto le eventuali motivazioni della sua curiosità o si fosse semplicemente scusato, Atasuke avrebbe quindi risposto:

    «Lieto di fare la tua conoscenza quindi, io sono Atasuke Uciha e sono da poco rientrato dal corso genin e nell'attesa dell'esame mi sto dando da fare nel ristrutturarmi casa»


    Se invece non si fosse presentato Atasuke avrebbe risposto:

    «Anche non presentarsi è maleducazione, comunque io sono Atasuke Uciha, Come mai sei così interessato a me? Hai ordinato qualcosa e per distrarti ti sono parso un interessante passatempo?»


    In entrambi i casi, questo non era di certo uno dei migliori modo per iniziare un'amicizia o anche solo di fare conoscenza, ma in fondo quel biondino pareva avere qualcosa di particolare che in un certo senso interessava ad Atasuke, ma solo il tempo avrebbe potuto dire qualcosa al riguardo...
     
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    Continuava ad osservare quel ragazzo anche dopo esser entrato nella ferramenta. Si era subito rifornito di chiodi, e in seguito si era poi concesso un giro nel negozio ed aveva osservato i vari strumenti in vendita.
    Eppure non ha il portamento da fabbro... . Il biondo rifletteva e fantasticava sulle origini del ragazzo, non si era reso conto di non aver mai distolto lo sguardo, e che fosse palese che lo stava fissando.Si rese conto del suo errore quando dopo essere uscito dal negozio, la preda del suo interesse gli andò incontro. Near ascoltò le sue parole, impiego un attimo a rispondere, perso nelle sue riflessioni.Maledizione, questa è grave... Sono un ninja in teoria, non posso permettermi di farmi scoprire mentre osservo qualcuno, devo stare più attento. Dopo un breve pensiero realizzò totalmente in discorso dell'altro, il quale aveva detto di esser appena tornato da un corso d'addestramento. L'unica cosa positiva è che ci avevo visto giusto fin dall'inizio, non poteva essere un fabbro... Quindi il giovane si alzò e porse la mano verso l'altro ragazzo.
    Hai perfettamente ragione, fissare le persone è segno di maleducazione, ti chiedo scusa. Solo che ho questo vizio, osservo gli altri e fantastico sulle origini e sui loro mesteri. E tu mi avevi incuriosito ed è quindi questa la ragione del mio continuo fissarti. Il giovane Nara si preoccupò subito di spiegare la questione, cercando di chiarire immediatamente la faccenda.
    Oh, non mi sono ancora presentato. Io sono Near Nara, anch'io sono uno shinobi di Konoha, in attesa dell'esame per diventare Genin.
    Il tono di voce del biondo era cordiale, fortunatamente al momento prevaleva la personalità educata e gentile, e non avrebbe dovuto avere crisi di personalità in giornata. Sperava di non averne mentre parlava con il ragazzo, non sarebbe stata una bella presentazione...
    Permettimi di offrirti qualcosa qui al chiosco, per rimediare al fastidio che ti ho recato. Concluse infine il ragazzo, tornando a sedersi e facendo cenno con il braccio destro di sedersi al ragazzo.
     
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    ~Una bevuta al chiosco - nuove amicizie?~


    Nonostante tutto il biondino si rivelò garbato e si scusò celeremente resosi conto dell'involontario affronto. Si presentò come un membro del clan nara e per scusarsi offrì ad Atasuke qualcosa da mangiare. Dovette rifletterci sopra un attimo, dato che l'ultima volta che aveva abbandonato i lavori a casa si era ritrovato a suna in una specie di corso genin dall'ambigua serietà, ma in fondo ora era a konoha ed il giovane davanti a lui pareva essere normale, a parte la mania di fissare la gente.

    «Ma si dai... un buon pasto non si può mai rifiutare, soprattutto se è offerto per farsi perdonare di qualcosa... In effetti sarebbe come non accettare le scuse di qualcuno»


    Disse con aria allegra Atasuke sorridendo verso il biondino. In fondo non aveva ancora tanti a mici a konoha ed era bene per lui rifarsi una vita li dato che alla sua vecchia casa tutto era terminato e nulla più restava, a parte qualche resto e molti cadaveri. Sedutosi al bancone quindi iniziò a parlare al giovane compagno d'esame.

    «Quindi entrambi dovremo fare l'esame genin... non ho idea di che cosa possano chiederci e la cosa in parte mi preoccupa, tu hai qualche idea?»


    Nel frattempo arrivò una cameriera intenzionata a chiedere l'ordinazione ad Atasuke il quale con il suo classico sguardo profondo la osservò negli occhi e con tono romantico e profondo ordinò:

    «Buon giorno, mi porti solo qualcosa da bere, facciamo una bottiglietta d'acqua, ho già mangiato poco fa e mi fermerò solo a fare un po di compagnia a questo giovine»


    Il suo scopo non era tanto quello di irretire la giovane cameriera, quanto piuttosto provare a vedere se i suoi sguardi profondi riuscivano ad avere lo stesso effetto che avevani in passato nel suo villaggio ed apparentemente era così. La giovane cameriera infatti arrossì a quello sguardo e resto imbambolata per un attimo per poi correre a prendere ciò che Atasuke aveva ordinato.
    Dopo aver contemplato per un attimo l'azione, si rivolse nuovamente al suo nuovo conoscente

    «Stavamo dicendo? Ah si... stavamo parlando dell'esame, tu cosa ne pensi al riguardo?»


    Sapeva che quella discussione di per se era abbastanza banale, ma era pur sempre un buon modo per cercare di stringere una buona conoscenza e chissà... Magari farsi un nuovo amico ed eventuale compagno di squadra nel villaggio di Konoha
     
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    Il ragazzo accettò il suo modo di chiedergli scusa e si sedette al suo tavolo. Lieto di questa cosa sorrise, per poi ascoltare le parole del ragazzo, il quale parlò a proposito dell'esame che li attendeva. 
    Se devo essere sincero, non mi inquieta affatto l'esame... Penso che non mi darà molti problemi, mi sento preparato.

    Asserì il biondo prima di prendere una pausa.

    Comunque, mi spiace di non poter rispondere al tuo quesito, ma non saprei proprio che domande dovremo affrontare. Suppongo chiedano qualcosa di inerente al corso che abbiamo svolto. 


    Smise di parlare quando la cameriera arrivò davanti a loro, notando che l'attenzione del suo interlocutore si era totalmente spostata sulla ragazza. Rispose con un sorriso alla scena, il ragazzo stava letteralmente incantando la giovane cameriera, che dopo aver segnato la piccola ordinazione era corsa via. 


    Un dongiovanni di prima classe... Speriamo sia altrettanto pronto quando deve combattere... 


    Quando l'attenzione tornò su di lui, riprese poi a parlare. 

    Ripeto, non saprei che domande ci attendono, ma ti consiglio di stare tranquillo... Eventualmente potrebbero mettere qualche domanda difficile, ma non sarà quella a cambiare l'esito dell'esame. Servirà solo per fare una classifica iniziale tra i mediocri e i più talentuosi.

    La mancata modestia del biondo lo portava a pensare che sarebbe certamente rientrato nel secondo gruppo, ma da un punto di vista obbiettivo non era così certa come eventualità.

    Io passo le mie giornate al quartiere Nara, quindi non conosco molta gente a Konoha, tu sei del posto ?



     
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    ~Una bevuta al chiosco - Konoha e dintorni~


    Come prevedibile, neppure il giovane nara sapeva bene in cosa potesse consistere l'esame genin, tuttavia riteneva che per lui non sarebbe stato un grsso problema passarlo, dato che prevedeva solo qualche rapida domanda su quello che avrebbero dovuto insegnare al corso genin. Cosa interessante dato che il corso di Atasuke fu tutto tranne che un vero e proprio corso. Gli era parsa più una missione da svolgere piuttosto che un normale corso, ma la cosa non avrebbe cambiato l'andamento dell'esame. Sapeva che doveva passare quell'esame e nulla gli avrebbe impedito di diventare Genin.
    Apparentemente anche il nara aveva un opinione simile, o meglio... Sembrava piuttosto certo di passare l'esame. Strano per un nara dato che tutti i nara incontrati fino ad allora al suo vecchio villaggio tendenzialmente erano pigri piuttosto che sicuri di se, ma in fondo forse il giovane era solo a conoscenza delle proprie capacità intellettuali.
    Cambiando però discorso il nara, ovvero Near cambiò discorso puntando su konoha e sulle rare amicizie che fino ad allora aveva stretto a causa della propria abitudine a restare nel quartiere nara. In fondo forse quello era un segno della classica pigrizia dei nara.
    Essendo di animo rivelatore Atasuke rispose alla rapida e concisa domanda di Near con un tono per certi versi divertito ma allo stesso tempo serio. Poco alla volta il giovane Near gli stava diventando simpatico.

    «In verità io sono arrivato qui a Konoha un paio di settimane fa e sono andato ad abitare nel quartiere degli Uciha nella vecchia casa di mio padre che ora sto risistemando, tuttavia, anche se è da un po ormai che risiedo qui, non ho ancora avuto il tempo di fare conoscenze, anche perchè appena arrivato ho ricevuto la lettera dall'accademia con cui mi hanno spedito a suna per il corso genin e sono appena tornato in attesa dell'esame...»


    Si diede solo una breve pausa per decidere bene cosa dire su quella specie di corso, o meglio per trovare una scusa per bypassare il discorso.

    «... ma non voglio tediarti raccontandoti del mio corso, anche perchè è stato tutto meno che un corso e per certi versi preferisco non ricordarlo»


    Sperava che il discorso sul suo corso venisse chiuso li, ma anche se il nara avesse tentao di proseguire Atasuke con estrema gentilezza avrebbe avitato di rispondere.

    «Comunque, visto che sei un nara, deduco che tu sia molto abile nei giochi di strategia... Pensavo che mi poteva servire un abile avversario per qualche partita a scacchi di tanto in tanto...»


    La proposta di Atasuke era semplice e diretta, in fondo gli avrebbe fatto veramente piacere trovare un amico ed in fondo un amico nara non era affatto una brutta scelta, anche perchè dicono che i migliori team nascono dai migliori amici ed avere tra gli amici un abile stratega era avere come un abile stratega in squadra, cosa che nel prossimo futuro sarebbe certamente tornata utile anche al di fuori dei momenti tranquilli e di divertimento...
     
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    Ascoltò le parole del ragazzo seduto al suo stesso tavolo senza mai interromperlo, eppure aveva notato parecchi dettagli mancanti in questa storia.
    Ti sei trasferito da sole due settimane qui a Konoha, ma prima ? Si chiese mentre continuava ad ascoltare il giovane... Però se non ne parli significa che non vuoi raccontarlo... Non mi sembri così stupido da non aver capito il vero senso della mia domanda...
    Beh, quindi anche tu non hai molte conoscenze qui... In fondo sei qui da sole due settimane... è normale!

    Quando il ragazzo fece la prima pausa il biondo ne approfittò per parlare, e si premurò di sottolineare il fatto che fosse qui da sole due settimane. Il suo tono era cordiale, e nascondeva perfettamente il suo secondo fine, ma c'era una piccola possibilità che questa frase fosse d'ispirazione per l'altro ragazzo.

    Vive nel quartiere Uchiha nella vecchia residenza del padre, e molto probabile, ma non certo, che sia lui stesso un portatore di quegli occhi...
    Le elucubrazioni mentali del biondino continuavano inesorabilmente a offuscargli la mente, era pieno di domande alle quali non aveva risposta... Un fatto parecchio drammatico per il suo carattere.
    Le parole del ragazzo a proposito del suo addestramento passarono senza lasciare traccia nella mente del Nara, ma la sua attenzione fu invece colta dai complimenti che seguirono dopo, ai quali sorrise con un modesto sorriso e con un arrossamento del viso.

    Effettivamente si, passo molto tempo a giocare a scacchi, potremmo dire che è il mio hobby, quindi una partita non te la posso negare!
    Asserì sorridendo verso il suo interlocutore.
    Mi sono scoperto, sto rivelando un infinità di informazioni sulla mia persona, sto fingendo perfettamente la parte del bravo ragazzo, troppo ingenuo... Troppi sorrisi, e tutta questa modestia...
    Solo nei pensieri e non nei fatti, ma la seconda personalità del biondo si stava svegliando, portando con se i primi pensieri acidi, e iniziava a farsi sentire, mettendo in dubbio le speranze che il giovane nutriva di concludere quella conversazione senza inconvenienti...




     
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    ~Una bevuta al chiosco - A Game?~


    Come prevedibile, Near era un accanito giocatore di scacchi, come ogni buon Nara che si rispetti aveva anche lui una passione per i giochi di strategia e la cosa in quel momento sembrava accomunare sempre più Atasuke al suo nuovo conoscente.

    °Humm, chissà se per qualche motivo si è portato una scacchiera dietro, se ne ha una potremmo molto gentilmente iniziare a fare una partitina o al massimo potrei invitarlo a casa mia per fare una partita nei prossimi giorni...°


    Non ebbe il tempo di terminare i propri ragionamenti che la giovane cameriera tornò da loro portando le ordinazioni.

    "Ecco qua, buon appetito!"


    Esclamò la giovane verso i due studenti per poi allontanarsi con il sorriso stampato in faccia

    «Grazie signorina...»


    Disse Atasuke per poi rivolgersi nuovamente a Near.

    «... beh, che dire, buon appetito allora... Non è che per caso hai l'abitudine di portarti una scacchiera dietro? A saperlo mi sarei portato dietro la mia, ma al massimo se ti va potresti passare poi a casa mia domani per una sfida veloce»


    Disse sorridendo, per poi aprire la bottiglietta iniziando a sorseggiare l'acqua che aveva ordinato poco prima. Se il Nara avesse avuto la scacchiera con se Atasuke avrebbe volentieri dato inizio ad una partita secca, che difficilmente i due avrebbero terminato in breve tempo. In ogni caso, subito o dopo poche mosse Atasuke avrebbe chiesto alla giocane cameriera se poteva portargli un foglietto ed una penna per scrivere l'indirizzo preciso di casa sua che avrebbe poi consegnato a Near.

    «Tieni, questo è l'indirizzo di casa mia, sfortunatamente ora devo andare, altrimenti non finirò mai i miei lavori di riparazione... Se ti va passa domani a questo indirizzo da me per una partita completa in tranquillità»


    Atasuke era felice di poter invitare qualcuno a casa sua e la cosa lo avrebbe ulteriormente istigato ad accellerare i lavori di riparazione per rendere finalmente presentabile casa sua, ma soprattutto era felice di aver trovato (forse) un amico del clan Nara...
     
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    Quando finì di parlare il biondo arrivò con ottimo tempismo la cameriera, che porto i viveri richiesti. Near prese la bottiglietta d'acqua come prima cosa, aveva parecchia sete. Ricominciò poi a parlare Atasuke, e quindi prese ad ascoltarlo, per il momento non aveva la mente tempestata di domande irrisolte.
    Il ragazzo gli chiese poi se aveva con se una scacchiera, domanda alla quale il biondo rispose con un cenno della testa mentre mangiava.


    Ma tu davvero pensi che ci siano persone che vanno in giro con una scacchiera ?


    Si chiese la personalità dannata, ma fortunatamente il corpo era ancora controllato dal lato buono del giovane, e quindi continuava ad apparire tranquillo e sereno come se non stesse accadendo nessun mutamento.
    Ma certo, sarebbe bello poter venire da te per una partita a scacchi, immagino tu abbia una scacchiera a casa, quindi non me la porterò dietro!
    Asserì con cordialità il Nara cadetto per poi riprendere a mangiare.

    Devo assolutamente andarmene prima che succeda qualcosa di spiacevole... Ho fatto una conoscenza che potrebbe risultare utile, magari un amico, quindi non mi va di sprecare questa mattinata per una crisi...

    Penso con rammarico il giovane, e non riuscì a trattenere una nota di dispiacere sulle labbra. Cancellò subito quell'impronta d'infelicità dal volto, e con un sorriso accettò il biglietto che gli stava porgendo l'altro ragazzo.

    Grazie mille! Verrò volentieri a casa tua!
    Esclamo mentre riponeva in tasca il foglio.
    E poi non ho mai visitato il quartiere degli Uchiha, meglio non rifiutare questa offerta!
    Scherzò simulando una sincera risata!

    Se tutto va bene non ha notato quell'espressione di dispiacere, e anche se fosse, non dovrebbe porsi mille domande dato è durata un secondo e per tutto il resto del tempo ho riso e scherzato...

    Finito di mangiare il biondino si alzò dal tavolo e tese la mano verso l'altro ragazzo.

    Io devo andare, vado ad allenarmi per la partita a scacchi di domani! Passerò nel pomeriggio!

    Una strana inquietudine stava assalendo il ragazzo, che quindi decise di abbandonare la scena al più presto e ripararsi in casa, dove la sua anima poteva liberarsi senza provocare danni. Stretta la mano al giovane si allontanò dal chiosco verso casa sua.


    Bene bene... E quindi domani io verrò a casa tua... Mi hai anche dato l'indirizzo... Forse, forse ti fidi troppo degli sconosciuti!
    Con quest'ultimo pensiero uno strano ghigno si disegnò sul volto del ragazzo, ma era ormai lontano dall'altro ragazzo e gli fu quindi impossibile accorgersi di questa strana reazione.

    Continua Qui



     
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9 replies since 13/7/2011, 09:23   103 views
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