Sala Operatoria di Ledah

[Negozio] Ricavata dall'ospedale.

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    Tramite una spesa notevole, Ledah ha attrezzato un'ala dell'ospedale per poter operare nel migliore dei modi, un'area dedicata unicamente agli interventi specifici dei quali è un esperto.
    Al contrario del suo piccolo rifugio domestico in cui si occupa di ricerca e progettazione, in quest'area si dedica unicamente alle operazioni.
    La sala operatoria è ampia e dotata di tutto il necessario, si sviluppa su un unico piano e da essa si può accedere ad una serie di camere per consentire ai pazienti di riprendersi dalle operazioni più invasive, a queste stanze si aggiunge un piccolo magazzino dove tenere le protesi ed un piccolo laboratorio dove montarne di nuove.

    Ovviamente l'aiuto delle infermiere è essenziale e Ledah ha donato volti e personalità a tutte quelle impiegate nell'area oltre che una receptionist che in un piccolo ingresso registra prenotazioni e clienti dell'ultimo momento che potrebbero aver perso le dita nell'ultimo capodanno.

    Naturalmente, viene riportata una lista con le spese degli interventi più comuni, così che chi volesse farsi l'occhio a raggi X per spiare sotto i vestiti delle donne, potrà valutare la spesa e decidere con cognizione di causa se limitarsi eventualmente ad una rivista osé.

    CITAZIONE
    Listino Prezzi Innestatore:

    >Operazione Semplice - 250 Ryo + Costo Innesto (Es: Lame Interne)

    > Operazione Media - 500 Ryo + Costo Innesto (Es: Braccio Meccanico)

    > Operazione Complessa - 1000 Ryo + Costo Innesto (Es: Occhio Meccanico)

    Costo Innesto: 1 Credito = 25 Ryo

    Listino Prezzi Tatuatore:

    > Tatuaggio da richiamo: Costo Tatuaggio + 500 Ryo per Slot Dimensionale contenuto

    > Costo Tatuaggio:

    - Minuscola: 100 Ryo
    - Piccola: 200 Ryo
    - Mediopiccola: 300 Ryo
    - Medio: 400 Ryo
    - Mediogrande: 500 Ryo
    - Grande: 800 Ryo
    - Gigante: 1000 Ryo
    - Enorme: 1500 Ryo
    - Massiccio: 2000 Ryo
    - Colossale: 3000 Ryo

    Il costo viene quadruplicato se il tatuaggio è fatto all'interno della bocca.

    Contabilità:

    Esercizio Commerciale sotto la proprietà di Ledah, ricavato nell'Ospedale di Oto.
    > 32 Slot Dimensionali
    > Costo: 250 x 32 = 8000 Ryo

    Oltre a queste informazioni, vengono registrate le operazioni svolte dentro e fuori dall'ospedale:

    -Xander Hyuga -> Tutori per le gambe -> Svolto a Konoha -> Guadagno di ???? Ryo ->[URL=]LINK[/URL]

    -Hamano Iga -> Innesto Arto Meccanico -> Svolto a Suna -> Guadagno di ???? Ryo ->[URL=]LINK[/URL]

    -Morai Uchiha -> Innesto Occhio Meccanico -> Svolto ad Oto (Ospedale) -> Guadagno di ???? Ryo -> [URL=]LINK[/URL]
     
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  2. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    Lame interne. Vecchie amiche che gli avevano permesso di rendere il proprio corpo una vera e propria arma: le aveva innestate tempo fa, circa un anno prima quando era ancora un ragazzo, da allora erano cambiate molte cose, un po come le esigenze di combattimento e la modalità di utilizzo.. Insomma, aveva bisogno di un upgrade. Proprio così, perchè Jyazu non si sarebbe mai potuto liberare di quegli strumenti di morte che tanto amava, ma arrivato a quel punto le sue lame aveva bisogno di un nuovo designe. Venne a conoscenza di un certo Ledah, un medico importante all'interno del villaggio.. Si diceva che sapesse il fatto suo in termini di innesti e che sicuramente sarebbe stato in grado di potenziare l'impianto dello Yama. Insomma, voci che l'otese non si sarebbe lasciato di certo scappare di mano.. Alla fine, dopo alcuni ripensamenti decise di trovarlo, e in realtà non ci mise nemmeno troppo tempo: era il primario dell'ospedale.

    Si era recato in ospedale circa mezz'ora prima e aveva chiesto riguardo ad un innestatore, dopo un po’ di giri tra i vari piani qualcuno, una dottoressa, dall'aria un po’ stralunata l'aveva indirizzato verso un altro piano, cioè quello in cui era situata la sala operatoria di Ledah. Quando finalmente arrivò all'ambulatorio ne superò l'uscio con il solito passo rapido e spavaldo, bruciò qualche metro fino a fermarsi nei pressi della reception -o quel che fosse- dove si fermò chinandosi di poco verso la segretaria: sul volto aveva il solito ghigno da bastardo che si aprì in un sorriso poco più largo quando lei alzò lo sguardo su di lui. « Dicono che devo venire qui per farmi sistemare qualche innesto.. » Mormorò, con voce decisa e particolarmente atona, mentre gli occhi dal colore giallastro esaminavano l'ambiente in un rapido giro di pupille.

     
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    Quando il ragazzo arrivò alla reception, la segretaria si trovava seduta a scribacchiare qualcosa a capo chino e quando le venne rivolta la parola, non poté fare a meno di sobbalzare dallo spavento.
    Ad ogni modo, recuperò abbastanza velocemente la calma, mettendosi una mano sul cuore per assicurarsi che la velocità dei battiti stesse tornando nella normaed alzando lo sguardo al nuovo arrivato.

    Quel tipo non aveva per niente l'aria raccomandabile, ogni singolo aspetto di quell'uomo, dal ghigno sarcastico, al taglio dei piccoli e meschini occhi gialli, oltre che dei lunghi capelli neri, le dava l'idea d'avere a che fare con qualcuno di pericoloso.
    Insomma, si presentva come l'abitante medio del villaggio.

    Susan



    Susan, così diceva la targhetta sulla camicetta della segretaria, non era di certo una persona dall'aspetto comune.
    La sua pelle era grigia ed il volto dalle proporzioni innaturalmente perfette, era solcato da cuciture e coperto di bende, un solo occhio si fissò dolcemente su Jazu e con un sorriso delle labbra cucite, la ragazza strappò un nuovo foglietto e vi scrisse sopra qualcosa, porgendolo poi al ragazzo.
    Sul biglietto vi era scritto:

    -Benvenuto signore, mi scusi se non posso risponderle a voce, ma le mie corde vocali sono in manutenzione.
    Mi dica cosa le occorre di preciso e le fisserò un appuntamento, se si tratta di una riparazione o di una sostituzione di un pezzo difettoso, è possibile che la operi entro oggi, per un nuovo progetto invece, sarà necessario un primo colloquio per stabilire tempi e prezzi, sicuramente dovrà tornare una volta che il pezzo sarà stato completato.-


    L'infermiera parlava quasi come se non vi fosse differenza tra organi umani e parti meccaniche, tutte potevano essere riparate o sostituite, possibile che l'idea del primario fosse simile?

    In ogni caso, la ragazza sembrava quantomeno competente dal punto di vista delle informazioni e nonostante tutto, c'era un qualcosa di rassicurante nella dolcezza che traspirava dal suo sguardo e dai suoi gesti.
     
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  4. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    Lo Yama rimase a fissare con aria un pò distorta la donna, certo, non che lui avesse un aria tanto più raccomandabile di quella tizia.. Ma a dirla tutta, guardandola bene quella ragazza era piena di cuciture!
    L'otese rimase per un secondo in silenzio, aspettandosi una risposta a voce.. Risposta che non venne propriamente nel modo immaginato ma su di un bigliettino, bigliettino che lo Yama strappò via di mano alla receptionist con il solito fare un po’ rude: prese a leggerlo con molta calma alternando lo sguardo tra il foglietto e la ragazza. Finito di leggere il foglietto si limitò ad accartocciarlo nella mano destra per poi lasciarlo cadere sulla scrivania della donna, nel mentre il sinistro si sollevò di qualche centimetro dal fianco dell'otese fino a portarsi a mezz'aria davanti alla receptionist, la quale avrebbe visto la lama interna posta nel avambraccio dello Yama estroflettersi a mezz'aria. Non un gesto di minaccia, più che altro un indicazione. « Mi serve un miglioramento per queste lame: sono diventate vecchie. » disse con il solito tono di voce duro e deciso. « Che ne dici dolcezza .. si può fare ? » domandò, abbozzando un vago sorrisetto lungo la guancia sinistra: in un certo senso quello strano look lo attirava. Sì, lo attirava proprio.. Tanto che per un attimo gli venne la folle idea di provarci con Susan. Il sorriso di allargò di poco, giusto un attimo prima di spegnersi completamente per lasciare spazio al solito grugno serio.
     
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    La donna rimase ad osservare le azioni di Jyazu, il quale mostrò una lama interna che in verità non le dava tanto l'idea d'essere malandata.
    Le parole dell'uomo chiarirono che voleva migliorarne le prestazioni, in verità ciò poteva dire che le volesse seplicemente più affilate o robuste, ma forse, il primario avrebbe avuto in mente qualcos'altro.

    Gettando nel cestino per la carta la pallottola che le aveva restituito Jyazu, Susan afferrò la matita e gli scrisse un secondo bigliettino che gli passò sempre sorridendo, per nulla intimorita né dall'esposizione della lama che dal sorriso ambiguo dell'uomo.
    D'altronde, nell'ospedale di Oto era comune vedrne di molte peggio, afferrò una piccola agenda e controllò l'orologio prima di consegnare all'uomo il biglietto sul quale vi era scritto:

    -Credo che non vi siano problemi, le lame interne appartengono ad un tipo d'operazioni standard e forse il primario avrà già qualcosa che faccia al caso vostro.
    In ogni caso, tra mezz'ora completerà le visite e sono sicura che potrà dirvi qualcosa di più, se intanto voleste compilare il modulo ve ne sarei grata.-


    Non appena avesse finito di leggere, avrebbe notato come la strana donna avesse già pronti in mano un foglietto ed una matita, una volta presi questi oggetti, Jyazu avrebbe solo dovuto riempire dei campi molto semplici, gli si richiedevano il nome e la residenza.
    Era un modo come un altro per capire chi venisse all'ospedale e sicuramente, anche il tipo d'operazioni sarebbe stato annotato in seguito per dedurne qualche stima o semplicemente per la solita burocrazia.

    Completata la formalità, Susan avrebbe porto un altro foglietto al ninja, sul quale vi era scritto:

    -Può attendere sulle poltrone presenti qui, ci sono anche delle riviste per passare il tempo, il bagno invece si trova sull'uscita a destra-

    CITAZIONE
    OT/Dimmi tu se vuoi che gli innesti vengano creati specificatamente per te, oppure se vuoi che Ledah li abbia già in stock.
    Posta in spoiler le descrizioni nel tuo prossimo post./OT

     
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  6. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    Rimase interdetto per qualche attimo, giusto alcuni istanti prima di notare che la donna aveva ripreso a scrivere sul foglietto: certo che era una situazione davvero strana. Gli sembrava di comunicare con un dannatissimo muto!
    Aspettò il tempo necessario a ricevere il nuovo biglietto, rimanendo assorto in un rigoroso silenzio a braccia conserte.. Si mosse solo quando lei gli porse il nuovo biglietto, prendendolo con la mancina. « Cosa? Mezz'ora? » rispose con voce grave dopo una rapida lettura. Il viso mostrava un espressione contrariata, ma evitò di fare obbiezione limitandosi a stringere poco più forte il bigliettino. Che diavolo, quella donna voleva davvero metterlo in attesa! .. Ringhiò appena, un rumore appena percettibile. « Mmmmhh.. » si limitò ad aggiungere, accennando ad un lieve annuire del capo.
    Il modulo che la donna gli aveva passato era il classico modulo ospedaliero, niente di speciale.. Semplici informazioni che lo Yama si preoccupò di inserire in caratteri chiari e semplici, l'unico punto sul quale rimase interdetto era appunto la residenza. Alla fine si limitò ad inserire una residenza provvisoria, cioè quella che usava solitamente per passare la notte.
    Una volta finito di compilare il modulo lo lasciò sulla scrivania e prese a leggere il nuovo foglietto: « Riviste. Bhà.. IO non leggo riviste. » borbottò in tutta risposta alla ragazza, dando una pacca verso il foglietto che la receptionist gli aveva porto. Così, con calma prese a camminare verso l'altra parte della stanza, appoggiandosi nuovamente a braccia conserte al muro. In silenzio ed in attesa dell'arrivo del primario.


    Vista la semplicità dell'innesto mi va benissimo che sia anche in stock!
     
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    Susan assistette all'irritata reazione di uno che del paziente aveva ben poco e dopo un pò che lo vide cocciutamente in piedi addosso al muro, si disse che dal momento che nons tava arrivando nessuno, avrebbe potuto scambiare qualche parola cn lui tanto per fargli passare il tempo.

    E così, si alzò col taccuino alla mano e scribacchiando qualcosa, porse sorridente un foglio al ninja, sul quale avrebbe potuto leggere:

    -Manca ancora un quarto d'ora, non è molto, pensi che io non avrò la voce e la vista stereoscopica prima di una settimana.-

    Poi si affrettò a scrivergliene un secondo:

    -Però le orecchie mi funzionano bene, se le và di parlare io sono una buona ascoltatrice, almeno le passerà un pò di tempo.-

    Ed aspettò cortesemente la risposta dell'uomo che vedendola in piedi vrebbe notato come le cuciture e le bende fossero concentrate fondamentalmente sul viso, il corpo al contrario sembrava a posto se si escludeva l'atipica colorazione della pelle.
    C'era da dire poi che quella tenuta da infermiera fosse piuttosto rivelatrice, presentava infatti un'ampia scollatura a V e la gonna era decisamente "mini".

    Allora, se non erro le lame interne ti costano 65 crediti e le nocche 40 e si tratta di operazioni semplici.

    Percui ogni lama interna ti costerà 250+1625= 1875 Ryo e le nocche 250+1000= 1250 per un totale di 5000 Ryo.

    Te lo dico subito così puoi dirmi se ci arrivi col dinero.
     
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  8. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    Prese qualche attimo di silenzio. Un silenzio tombale che lo portò ad assorbirsi nei suoi pensieri per una manciata di secondi, dopo i quali notò il bigliettino scritto da Susan, alzò prima il sopracciglio destro e poi con un movimento lento e al contempo dall'aria sforzata ruotò di poco il capo verso di lei puntandole gli occhi addosso. Per quanto quegli occhi gialli potessero dare profondità al suo sguardo, il viso non lasciava trapelare alcuna emozione, era completamente atono mentre squadrava con calma il corpo della receptionist. Da capo a piedi, per poi tornare a fissarla in volto. Rimase interdetto per un attimo, e poi aprì bocca: « .. Dolcezza. Ma che cazzo ti è successo? » domandò, spostandosi di peso dal muro per prendere a camminare verso di lei. « .. Anzi, sta’ zitta .. » aggiunse nemmeno un secondo dopo, rivolgendole inseguito un cenno con la mano destra: un movimento deciso della mano, che lasciava intendere una certa fermezza. Continuò a camminare, fino a raggiungere la scrivania dietro al quale si trovava Susan, sulla quale andò a piegarsi di peso portando in tensione i muscoli delle braccia e volgendo il viso all'indirizzo della receptionist. Sul volto, l'espressione seria di Jyazu mutò lentamente in un mezzo sorrisetto, che per la seconda volta andava ad interferire con la profonda cicatrice.. Prese così a fissarla negli occhi, come a cercare di metterla in soggezione. Un attimo di silenzio, e poi..

    faccia

    « Susan, te lo ha mai detto nessuno che sei un bel bocconcino? »
    La voce era decisa e grave, priva d'esitazione.


    Per ora facciamo solo le due lame interne!
    Le nocche al prossimo giro :zxc:
     
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    Susan sostenne lo sguardo indagatore del paziente poco paziente senza batter ciglio, qualsiasi altra donna l'avrebbe trovato quantomeno invadente, ma lei non sembrò scandalizzarsi.
    In effetti, corrugò l'espressione in un lieve broncio quando venne "azzittita" da Jyazu, forse perchè era già corsa con la mano al blocchetto e le seccava fare quel movimento per niente per una richiesta o forse, perchè aveva pensato fosse una battuta e non la trovasse molto divertente.
    D'altronde, anche lui aveva un bel taglio in viso, non doveva essere una cosa tanto anormale.

    Tuttavia, qualcosa nei gesti e nell'espressione di quell'uomo non le ispirava fiducia, forse perchè gli altri pazienti tendevano a tenere una certa distanza da lei che non era ancora abituata a contatti differenti da quelli delle mani del primario che le aveva sistemato il viso.
    Poi quelle parole, una domanda senza senso, alla quale lei cercò di rispondere col solito foglietto di carta che avrebbe porto all'uomo con sopra scritto il messaggio:

    "Nessuno che io sappia, ma cosa intende con bocconcino?"

    Dall'espressione si notava che fosse un pò meno rilassata, tuttavia non era detto che temesse qualcosa, forse la metteva in difficoltà la difficoltà nel comprendere quel tizio.
     
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  10. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    Jyazu rimase a fissare Susan dritto negli occhi ancora per qualche attimo, giusto il tempo di permetterle di scrivere la risposta, e poi quando questa sollevò il nuovo biglietto, lo Yama puntò lo sguardo su di esso: come risposta, principalmente non lasciò trapelare alcuna emozione, nemmeno la sadica voglia di frantumarle il cranio sulla scrivania una volta per tutte.. Oh si, l'avrebbe fatto..! Ma alla fine si limitò a tirare di poco su con il naso, raspando a vuoto. Lasciò un attimo, giusto un attimo silenzio glaciale al quale si aggiunse un lesto movimento della mano destra, la quale scattò rapidamente verso il foglietto nelle mani della donna, lo recuperò strappandoglielo via dalle mani con un movimento di indice e pollice utilizzati a "pinzetta", per poi andare a piegare il foglio all'interno della mano e accartocciarlo in un solo movimento [Prestigiatore], creandone una nuova pallina. « Tu fai troppe domande, lo sai? » aggiunse, ritraendosi stancamente dalla scrivania: prese ad occhieggiare stancamente la stanza, mentre per la seconda volta le lasciava rimbalzare l'ennesima pallina sul tavolo. « Manca molto? » concluse infine, grattandosi placidamente il collo.

    Si era stancato di attendere. Certo, aveva sentito diverse voci sul primario, infondo era un tipo piuttosto famoso.. Ma a Jyazu non piacevano i dottori, anzi, in media gli davano i nervi. Sarebbe stato divertente vedere in quanto tempo quel tipo gli avrebbe dato i nervi: ma dopotutto doveva contenersi, infondo nessuno l'aveva costretto ad andarli lì.

    Ruotò lo sguardo all'interno della stanza, e sull'ultima battuta riportò gli occhi gialli sulla donna. Inespressivo, ma visibilmente impaziente.
     
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    Susan si sentì sollevata quando il tipo si staccò ed anche un pò affascinata dal modo in cui accartocciò il foglietto, anche se cominciava ad essere leggermente seccata dal fatto che la sua postazione di lavoro venisse trattatacome un cestino per la carta.
    Così si affrettò a raccogliere tutte le varie palline mentre l'impaziente aveva ripreso a girare per la stanza, le aveva posto una domanda, ma a quel punto immaginava che non volesse delle vere risposte, Ledah una volta le aveva chiamate "domande retoriche", forse voleva solo dirle che era un impicciona ma d'altronde, stava scoprendo or ora la complessità del mondo, filtrata attraverso la reception di quel luogo.

    Ad ogni modo, finito di risistemare la psotazione di lavoro diede un'occhiata all'orologio ed in contemporanea alla domanda di Jayzu giunse una risposta a voce che colse di sorpresa anche Susan:

    "Non molto."

    La receptionist rivolse uno sguardo alle spalle del paziente, dietro al quale si trovava un uomo dal fisico asciutto, con lughi e scarmigliati capelli neri, due occhi azzurri inespressivi ed una pelle d'un colorito talmente pallido da confondrsi al bianco del lungo camice.
    Sistemandosi sul naso un paio d'occhiali dalla montatura tonda, il primario disse con tono piatto e monotono mentre leggeva da una cartella:

    "Jyazu Yama, ha precedentemente usufruito dei nostri servigi, tre lame interne ed un manipolatore d'aria, giusto?"

    Abbassando la cartella aggiunse senza accennare la benchè minima espressione:

    "Tuttavia, noi c'incontriamo per la prima volta, sono Ledah, il primario dell'Ospedale di Oto."
     
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  12. Tokì
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    [Un nuovo innesto per Jyazu Yama]

    La voce di Ledah attirò immediatamente lo sguardo di Jyazu verso di lui, un repentino e deciso cambio di direzione del collo seguito dal puntarsi dei due occhi gialli sulla figura del primario: uno sguardo di un secondo, intenso e squadrante come a volerne cogliere i minimi particolare, e poi un mezzo sorrisetto. Un sorrisetto leggero, che si spense poco prima di prendere parola, esattamente subito dopo di lui.

    « Sono un Fan di queste cazzate. » Rispose, con il solito tono di voce che nonostante la volgarità lasciva trapelare una certa decisione in ogni parola. Innesti, o quel che erano avevamo sempre attirato Jyazu: sempre. Tanto da essere arrivato a basare su di essi gran parte delle proprie capacità. Manipolatori d'aria e lame interne: i suoi strumenti di morte preferiti. « E' la prima volta. » aggiunse subito dopo, portando entrambe le mani hai fianchi in una posizione statuaria. Sarebbe così rimasto in attesa del protrarsi della conversazione, senza aggiungere altro o accennare di volerlo fare: dopotutto avrebbe dovuto fare tutto il primario, Ledah.
     
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    Ledah sostenne lo sguardo impassibile per poi rispondere con tono piatto al futuro paziente riguardo alla sua battuta:

    "Lieto che il lavoro mio e della mia Sensei abbia dei fans."

    Poi segnando qualcosa sulla cartella clinica aggiunse:

    "Speriamo non l'ultima con te vivo, seguimi."

    Incamminandosi per i corridoi, Jyazu avrebbe potuto osservare le infermiere che al contrario di Susan ancora attendevano d'essere trattate a dovere e che quindi assomigliavano a zombie senza-volto, forse la ovrapposizione di quell'immagine a quella di Susan avrebbe fatto passare ogni fantasia su di lei all'uomo...oppure, qualche strano emccanismo perverso gliel'avrebbe fatta trovare più affascinante, chi lo sapeva?

    Ad ogni modo, una volta giunti in prossimità di un ufficio, Ledah aprì la porta e lasciò che Jyazu lo precedesse per poi sedersi ad una scrivania piuttosto comune, la stanza era piccola e ricoperta di cartelli d'anatomia e d'altro genenre, un grosso armadio di metallo troneggiava alle spalle del primario e l'unica fonte d'illuminazione era una lampada che pendeva dal soffitto.
    Con il solito tono piatto, il medico disse:

    "Questo non è il mio ufficio, diciamo che è un posto riservato per avere una conversazione privata, allora, dimmi cosa vorresti di preciso."
     
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  14. Tokì
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    [Un Nuovo Innesto per Jyazu Yama]

    Lo Yama rimase in silenzio per qualche attimo, alle sue parole non aggiunse nient'altro limitandosi ad accennare un lieve movimento con il capo in segno d'assenso.
    Non sapeva di cosa diavolo stesse parlando.

    Comunque decise di non approfondire, non ne vedeva l'utilità e sinceramente non gli interessava nemmeno. Prese a seguire Ledah, restandogli di circa un metro alle spalle: lungo il corridoio c'erano delle donne davvero brutte. Ricondusse rapidamente l'idea a Susan, e pensandoci un attimo si limitò a fare spallucce. Perlomeno la tizia all'ingresso aveva il volto.
    No, il suo desiderio sessuale nei confronti della receptionist non si era affievolito. Non che avesse il gusto dell'orrido e del macabro, ma inspiegabilmente due botte voleva proprio dargliele.

    Entrato all'interno della stanza andò a pararsi avanti alla scrivania a braccia conserte. Rimase in silenzio per qualche attimo, almeno fin quando Ledah non prese a parlare per primo. « Lame interne. » rispose con calma. Nonostante la voce sicura ed apparentemente fredda, non c'era una vera e propria mutazione nel tono, anzi era piuttosto naturale. « Iniziano a diventare vecchio, ho necessità di un impianto migliore e di una revisione. Non vorrei che iniziassero a cignolare prima del tempo. » per quanto potesse essere ironica la cosa, in realtà non stava assolutamente scherzando. Anzi, era serio. « Oltre a questo ho sentito dire che sai fare dei tatuaggi molto particolari. » aggiunse alla fine, abbozzando un sorrisetto poco più largo sul volto. Non che Jyazu fosse un esperto di disegno, eppure quella cosa lo attirava. « Quanto vuoi per insegnarmelo? » concluse, appoggiando il dito indice sulla scrivania. Non ci era girato intorno, nemmeno un po’.
    Jyazu veniva dalla strada, e per strada l'unica cosa che contava veramente erano i soldi e la forza. Di certo non avrebbe potuto farseli insegnare con la forza, quindi tanto valeva puntare al denaro.

     
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    Ledah rispose con ordine a ciascuna delle domande che gli venivano poste da Jyazu:

    "Io non ho problemi nel sostituire o revisionare i pezzi che già hai, tuttavia, se vuoi che siano più efficaci potrei proporti un nuovo modello."

    Alzandosi andrò ad aprire un armadietto e ne tirò fuori uno scatolone che poggiò sul tavolo, per poi aprirlo ed estrarne un modello molto simile alla classica lama interna, ma dalle potenzialità chiaramente superiori che presentò:

    "Questa lama è più lunga della precedente di 5 cm ed è stata irrobustita in modo che possa infliggere colpi più duri senza timori di rotture, in definitiva, è migliore della lama interna standard sotto ogni aspetto, salvo il costo, ogni singolo innesto viene 1625 Ryo mentre l'operazione ne viene 250.
    Sapendo questo, quante ne vorresti e soprattutto, dove le vorresti?"


    Concluso quell'argomento avrebbe affrontato quello dei tatuaggi, rispondendo sinteticamente:

    "Dipende da quanto vuoi che siano particolari, insegnarti a fare dei tatuaggi può costarti 500 Ryo, ma posso insegnarti a renderli estremamente utili tramite un'ulteriore donazione di 1000 Ryo, dovrò chiedere un permesso comunque, quindi potremmo organizzarci per la cosa prima dell'operazione o quando ti sarai ripreso del tutto da essa."

    Jyazu avrebbe potuto accettare quel tipo di spesa e soprattutto attendere i tempi richiesti?
     
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24 replies since 17/8/2011, 22:38   335 views
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