Credi che sia aria quella che respiri?

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  1. Roronoa™
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    Chapter III - Vergil entra in scena.

    La prova a cui Deveraux aveva sottoposto Ashitaka non era delle più semplici. Aveva avuto molti problemi lui stesso un anno prima e in alcune occasioni anche all'infuori dell'addestramento.
    Nelle prove doveva uscire fuori dallo shinobi la capacità di imparare nozioni molto velocemente.
    Ashitaka avrebbe potuto pensare che fosse un fallimento, visto che c'aveva messo un po' per capire come utilizzare il chakra su una superficie vetrosa, ma Deveraux osservava l'operato del suo compagno con uno sguardo molto interessato.
    Nonostante lo Hyuga avesse riportato alcune ferite, viste le scheggie di vetro che si alzarono dopo l'errore di quest'ultimo, egli non si lamentò del probabile dolore e non fu preda di nessun tipo di esitazione. Era proprio ciò che l'Otese aveva deciso di mettere in chiaro fin da subito e in quel momento capii che non era stato necessario con Ashitaka.
    Era felice, soprattutto quando vide lo Hyuga fermarsi al suo fianco.
    -Stupefacente!-
    L'aria circostante venne riempita dalla felicità dello Yotsuki. Non si preoccupava di nascondere il suo stato d'animo.

    CITAZIONE
    " Fine del riscaldamento. "

    Spostò il suo sguardo verso l'esatta posizione di Vergil. I suoi movimenti erano innaturali, non producevano nessun tipo di rumore. Se era rimasto in silenzio forse Deveraux non si sarebbe reso conto della sua presenza.
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    Riprese Ashitaka per l'appellativo sama e Deveraux non intervenne, infatti, era troppo occupato a sperare di non aver sbagliato nulla con lo Hyuga e in quel momento ripensò alle prove a cui aveva sottoposto il suo nakawa.
    Forse c'era andato leggero, per questo Vergil era intervenuto.
    CITAZIONE
    " Avete dieci minuti per raggiungermi in cima. Ashitaka corre di più, ma è lontano dal controllare il chakra come fai tu, kohai. Dovrai dargli fino a tre consigli, non di più. "

    Dopo quelle parole la piazza fu investita da un vento gelido. Un brivido percorse la sua schiena. Deveraux non si scompose per nulla, ormai controllava l'adesione con il chakra quasi in automatico. Era una cosa che anche Ashitaka avrebbe imparato.

    I suoi occhi si erano già messi all'opera per individuare sulla superficie del palazzo il percorso migliore per raggiungere la cima.
    L'edificio era alto,molto alto e solo in quel momento capii le vere intenzioni del suo sempai.
    Quando vide Vergil comparire come un fantasma sulla vetta Deveraux spostò la sua attenzione verso Ashitaka.
    Sapeva già cosa il ragazzo avrebbe dovuto affrontare e non lo invidiava affatto, ma era sicuro che non si fosse ritirato in quelle circostanze. C'era un motivo per quella nuova prova e quella futura.
    Era giunta l'ora dei tre consigli. Si voltò verso di lui.


    -C'è vento.- Il primo consiglio andava al di là della semplice osservazione.
    -Qui sarà determinante la rapidità- Dovevo stuzzicare il suo intelletto, se avrebbe pensato al concetto di velocità, magari applicandolo alla corsa, non avrebbe mai raggiunto la vetta.
    -Il panico ti distruggerà, evitalo.- Ed era vero, perchè se si fosse ritrovato in bilico e se il terrore si fosse impossessato di lui sicuramente sarebbe precipitato.
    -Ci vediamo lassù!-

    Partì a tutta velocità con il percorso da fare già in mente. Doveva alternare mattoni e vetro, senza buchi ad ostacolare la sua corsa. A velocità sostenuta evitava l'evitabile, con un controllo del chakra assai perfetto. Non c'erano più esitazioni,paure, la corsa in verticale era come quella in orizzontale. Identiche.
    -Oddio, ma lui è velocissimo.- Stupore negli occhi di Deveraux quando avrebbe notato la velocità a pieno regime del suo nakawa. Doveva accelerare, e di brutto, ma da sopra e lateralmente un vento quasi solido opponeva resistenza alla sua corsa. Sembrava che si stesse scatenando una tempesta. Impastò appena possibile basse quantità di chakra per non rallentare.
    Vergil è stato un lampo, possibile che questo vento doveva attendere la nostra partenza?
    La competizione si era accesa al momento della partenza. Doveva approfittare di quei momenti di paura del ragazzo per distanziarlo, perchè ne era sicuro: quando Ashitaka si fosse lasciato alle spalle i vari timori sarebbe diventato una saetta.
    Attivare la sua innata in quelle circostanze era inutile. Il vento si sarebbe fatto sentire lo stesso,anzi,aumentando la sua superficie con la pressione la forza sarebbe stata ancora più notevole. Con Vergil davanti agli occhi quest'ultimi erano intenti a scrutare ogni ostacolo nascosto. Si muoveva elegantemente a zig zag cercando ove possibile di sfruttare il vento per una più rapida inversione del moto da destra verso sinistra e viceversa.
    Lentamente le gambe iniziarono a far male, precisamente nei quadricipiti, chiaro segnale che l'acido lattico stava entrando "in circolo". Utilizzò un po' di chakra per alleviare il dolore, consapevole che questo era solo un rimedio temporaneo.

    Aveva la tentazione durante la corsa di gettare un occhio verso Ashitaka, ma anche i ninja più esperti possono pagare a caro prezzo le distrazioni. Rigido sulle regole ninja individuò Vergil ormai "vicino". Più saliva di quota più il vento si faceva implacabile. Strinse i denti per il dolore che mano a mano aumentava sia sulle gambe che sui piedi.
    Aveva subito pene maggiori per ottenere molto meno. Abbassò il capo e obbligò le gambe a spingere oltre l'immaginabile, sperando di non deludere il sempai che lo stava giudicando dalla cima della struttura. In quell'istante se Ashitaka l'avesse superato Deveraux lo avrebbe ignorato.

    Con altri due impasti l'Otese raggiunse la cima. Fu una liberazione quando si posizionò perpendicolarmente al terreno. Non che il vento fosse scomparso o diminuito d'intensità a quella altitudine, ma ora uno dei cinque elementi naturali sfogava la sua forza senza conseguenze sui muscoli del giovane.

    Con Ashitaka o no giunto in cima Deveraux si sarebbe subito portato all'altro lato della vetta, gettando il suo sguardo all'orizzonte. Da quel palazzo sembrava possibile riuscire a scorgere Oto, ma era solo un illusione, infatti, da lì si intravedeva bene soltato l'ingresso alla città decaduta.
    -Non ha mai saltato vero Sempai?- Avrebbe domandato a Vergil, pregustando le conseguenze di una sua risposta negativa.



     
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14 replies since 16/9/2011, 21:20   324 views
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