Strani Incontri

[Free GdR]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Ricordi~


    Con cortesia Laiton raccontò in breve quello che gli accadde, sostenendo la tesi dell'allontanamento dal clan a causa di complotti interni allo stesso. Forse era la verità o forse era solo una storia assurda invetnata da quello strano ragazzo, tuttavia non stava a lui decidere cosa fosse o meno vero. Com'era d'altronde da prevedersi, il giovane Laiton era niteressato a sua volta alla storia di Aasuke e giustamente non era accettabile non rispondere alo giovane.
    I ricordi iniziarono a tornare ed il suo sguardo si perse nel vuoto mentre le sue labbra si muovevano raccontando la sua triste storia.

    «Denoto della rabbia nelle tue parole e questo forse è anche giusto se realmente hai subito ciò che mi hai raccontato. Non sta comunque a me decidere se la cosa sia vera o meno. Tu mi chiedi la mia storia e quindi te la racconterò, tuttavia temo che non sarà così felice come speri.»


    Un sorriso spento si dipinse sul suo volto.

    «Fino a qualche mese fa, sapevo di essere nato in un piccolo villaggio nella foresta, non molto distante da Konoha, tuttavia difficile da raggiungere data la posizione scomoda e la folta foresta tutt'attorno. Mio padre si chiamava Tatsumaki e mia madre Rin. In un certo senso vivevamo felici, tutto quello che ci offriva la foresta era sufficente per noi, in più di tanto in tanto si fermavano alcuni ninja della foglia a raccontare delle loro missioni. Non scorderò mai le sere passate ad ascoltare i loro racconti... Conobbi anche una ragazza, Ayame... Era dolcissima, una splendida ragazza, all'età di 16 anni decidemmo di uscire insieme. Quanto era bella la luna durante le calde notti estive al suo fianco. Tutto pareva filare liscio, finchè un giorno... Al mattino... Una maledetta banda di briganti aiutata da alcuni Nukenin probabilmente scampati alla precedente guerra non rasero al suolo il villaggio. Nulla è più rimasto, io stesso stento a credere di essere sopravvissuto a quel massacro. Temo che non scorderò mai lo sguardo spento di Ayame morta schiacciata da una trave della sua casa crollata. Mai potrò scordare il corpo di mia madre accasciato davanti alla porta di casa sanguinante. Mai potrò scordare mio padre che con le sue ultime forze mi disse la verità su di me, mi disse che ero un Uchiha, che questo Tanto che porto sempre con me era di mio padre, sarutobi Uchiha, il quale mi aveva abbandonato in fasce per un qualche motivo»


    Una lacrima sgorgò dai suoi occhi nel rivedere mentalmente quelle scene. Si fermò un attimo appena e poi riprese.

    «Nelle mieparole però non c'è rabbia. Non odio mio padre e neppure il clan Uchiha, che da poco mi ha realmente accettato, anche se molti ancora non mi giudicano degno. Tutto ciò che vado cercando è mio padre per scoprire perchè mi ha abbandonato, per scoprire chi era la mia vera madre, e soprattutto per trovare i bastardi che hanno raso al suolo senza motivo un povero villaggio pacifico massacrando degli innocenti»


    Non proseguì oltre con la storia, ma riprendendosi, riacquistò rapidamente il sorriso sfruttando anche le sue abilità da attore per mascherare la sua tristezza. [Abilità]

    «Spero di non averti tediato, comunque... Mi spiace, ma non sono interessato ad un lavoro da cuoco per ora»


    Una veloce battuta per sdrammatizzare e per rendere meno finto il sorriso che si era stampato in volto.
     
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11 replies since 9/1/2012, 18:43   119 views
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