Strani Incontri

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    Strani Incontri


    ~Una giornata come tante?~


    Atasuke stava tranquillamente passeggiando per le vie di konoha, noncurante di ciò che in qeul giorno poteva accedere. In fondo era da poco tornato da un particolare addestramento svoltosi sulle montagne in compagnia con un particolare otese di nome Ledah. Era da un po che mancava da casa e per questo fu compito principale rassettare e rimettere tutto a posto. Compito gravoso a causa dell'ampiezza della villa e della totale assenza di aiuto, tuttavia i giorni passati a sgobbare in quel tempio con kili e kili di peso addosso lo avevano abituato a lavorare bene e rapidamente. Ma quel giorno per lui era finalmente un giorno libero, un tranquillo giorno di relax da passare godendosi la giornata e le meraviglie che solo Konoha sapeva offrire. Trotterellando di qua e di là, godendosi la leggera e piacevole brezza di quella giornata assolata, decise al fine di fermarsi in un parco. Con tranquillità degna quasi di un Nara, piuttosto che di un Uchiha, si appoggiò con la schiena al dorso di un albero li accanto e con celato stupore gli tornarono alla mente vari ricordi di qaulche settimana prima, di qaundo si era fermato in quel luogo con Shay e il Kiriano misterioso. (Ricordi)

    °Cavoli, è da un po che non tornavo qui... Non che ci siano da fare sentimentalismi, questo è chiaro... ma in fondo è qui che ho conosciuto un'altro come me, un'altro che dalla vita ha sofferto non poco. Non so ancora cosa gli fosse capitato, ma di certo non perderò l'occasione di aiutarlo nella sua ricerca, qualunque essa sia!°


    Pensava trase gustandosi la pace di quel momento e dei ricordi.
    Non passò molto, quando una particolare figura si stagliò nelle vicinanze attirando la sua attenzione. Con sguardo discreto osservò con attenzione la figura notando il tratto caratteristico degli Hyuga: Gli occhi bianchi. Sicuro di non averlo mai visto durante le sue "retate" nel quartiere Hyuga a salutare Shay, si chiese se non fosse banalmente un ceco o un "nuovo arrivato del clan".
    Non gli ci volle molto però a scartare la prima ipotesi notando il coprifronte nuovo di pacca, cosa che chiaramente confermava l'opzione del "nuovo" Hyuga, tuttavia l'età "avanzata" per uno studente Hyuga lo fece insospettire.

    °Come è possibile che non lo abbia mai visto in giro? Ok che io non sono qui da molto, ma un'altro studente sui 18 anni lo avrei notato in giro, anche perchè non sono propriamente il classico neogenin, dato che generalmente gli appartenenti al villaggio partecipano ai corsi ed all'esame molto più giovani...°


    I suoi pensieri si facevano fitti ed intricati, finchè senza quasi accorgersene era arrivato davanti allo Hyuga, pronto a presentarsi.

    «Ciao, piacere di conoscerti, io sono Atasuke Uchiha. Non ricordo di averti visto molto in giro, sei tornato recentemente da qualche missione?»


    La frase era una delle più banali che gli fossero mai venute in mente, ma sentiva che in un modo o nell'altro doveva iniziare ad approcciare con quel giovane sconosciuto...
     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    Erano passati giorni da quando Laiton era diventato a tutti gli effetti un membro del villaggio. Di nuovo!. Ma dal giorno in cui ricevette quel copri fronte così luccicante, non uscì di casa. Era una reazione involontaria e di auto-protezione nei suoi confronti. Si creava un muro con il mondo esterno, che era pronto a fargli del male.
    mhmm
    Non aveva dormito sogni tranquilli nella notte appena passa. Il ricordo dell'uccisione dei genitori era molto vivo in lui. Ma non era questo il problema. Forse il letto era troppo comodo. Quando la tua schiena si poggia per tre anni su un tronco umido, dormire su un letto rende impossibile conciliare il sonno.
    Era l'alba, ma Laiton era già operativo da diverse ore. Era un tipo mattiniero. Si doveva "procacciare" il cibo in quella casa.
    Nonostante aveva vissuto come selvaggio aveva conservato l'ordine e le buone maniere, per così dire. Fece colazione, si lavò poi si mise a fissare la città dalla finestra della sua camera.
    Non credo ancora a quello che sto vivendo...
    Sono libero..

    Ma libero non si sentiva per niente. Non riusciva ad uscire da quelle mura. Passarono delle ore a fissare il panorama dalla finestra. Poi di colpo prese il coprifronte, le armi ed usci di casa.
    Decise di tenere la mente occupata, così da non pensare a quello che stava facendo, in tal modo non poteva giudicare le sue azioni.
    Era imbambolato, i suoi piedi camminavano, ma lui non sapeva dove questi si stessero dirigendo. Era così assorto che non faceva caso a alle altre persone per la strada.
    Nel bel mezzo del suo cammino un ninja si avvicinò a Laiton e si presentò. Laiton era così assorto che lo ignorò completamente, ma se sue parole vennero comunque analizzate dal suo cervello in standby. Quest'ultimo mandò un segnale ai piedi che si fermarono di colpo. Laiton era un robot!
    mha che cacchio?
    Poi Laiton si guardò a destra e a sinistra e notò poco dietro di lui un ragazzo, che sembrava stesse parlando con lui.
    Oh, chiedo scusa.
    La sua veste lasciava intravedere solo gli occhi, mentre il resto era coperto da un tessuto molto scuro, che non emanava nessun riflesso.
    A quel punto Laiton si sbottonò i primi due bottini della sua veste, così da poter parlare chiaramente.
    Aveva intuito che il giovane che aveva difronte si era presentato ed era un Uchiha. Poi chiese chi fosse.
    Laiton sorrise, poi parlò.
    Mhmm un altro Uchiha?!?! Piacere Mio, io sono Laiton Hyuga. Membro del clan Hyuga.
    Poi Laiton si fermò di colpo.
    Devo essere cauto con gli stranieri, non si sa mai!
    Si sono nuovo, sono appena arrivato in questo villaggio. Avrei bisogno di ambientarmi un po' e a dir la verità mi serve qualcuno che mi faccia capire come è strutturata la città.
    Sopratutto mi servono consigli su un posto dove si mangia bene ahahah

    Nonostante era cresciuto in quella città non aveva mai avuto l'occasione di visitarla tutta e poi era un'ottima scusa per fare una chiacchierata e tenere la sua mente occupata. Il via alle domandde era appena stato dato.

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    ~Una strana Conoscenza~


    Il tizio che aveva incontrato era particolarmente strano. Non solo per gli abiti estremamente comprenti, i quali davano un'aria quasi losca più che riservata all'individuo, ma anche per i modi e le reazioni quasi meccaniche con cui lo sconsciuto agiva. Atasuke da un certo punto di vista si era già abituato a gente strana, dai pazzi come Hito di Suna ai riservati come Ledah di Oto. Ma ancora mai aveva trovato uno Hyuga così sospetto.

    "Mhmm un altro Uchiha?!?! Piacere Mio, io sono Laiton Hyuga. Membro del clan Hyuga."

    °Un'altro Uchiha? Che cosa avrà voluto dire? Bah, magari ha semplicemente conosiuto qualche altro Uchiha di recente°

    "Si sono nuovo, sono appena arrivato in questo villaggio. Avrei bisogno di ambientarmi un po' e a dir la verità mi serve qualcuno che mi faccia capire come è strutturata la città.
    Sopratutto mi servono consigli su un posto dove si mangia bene ahahah "


    °Nuovo del villaggio? Uno Hyuga? Che fai, prendi per il culo? Come fai ad essere un nuovo Hyuga del villaggio?°


    Uno sguardo incredulo si dipinse sul volto di Atasuke mentre ascoltava quelle parole, cercando di immaginare come ciò potesse avere un senso. La cosa era alquanto strana, dato che lui stesso era un Uchiha nuovo del villaggio, seppure di 18 anni, ma i recenti avvenimenti, le conoscenze che aveva fatto e le amicizie che aveva stretto lo portarono rapidamente a dimenticare di non essere sempre stato a Konoha.

    «Uno hyuga "nuovo" a Konoha? Perdonami ma la cosa mi suona strana... Se ti va potresti vagamente raccontarmi qualcosa davanti ad un buon piatto caldo, in cambio potrei raccontarti qualcosa di me e farti vedere la città, facendo prima sosta ad un buon posto dove mangiare... allora... ti va?»


    Era stato diretto, molto diretto, forse anche troppo, ma in fondo era troppo curioso di scoprire qualcosa su quel giovane schivo ed esuberante allo stesso tempo. Non erano molte le persone che vestivano in quel modo cercando apparentemente di nascondersi a sguardi indiscreti sfoggiando però con orgoglio il proprio nome e la propria casata d'appartenenza.

    «Ah, dimenticavo... preferisci la cucina casalinga o qualcosa di comprato?»


    La domanda era banale, ma era un modo diverso per provare ad invitare lo sconosciuto a casa sua. Se egli infatti avesse optato per un pasto fatto in casa, Atasuke dopo un primo giro del villaggio lo avrebbe condotto a casa sua dove avrebbe sfoggiato parte della sua arte culinaria. Arte in cui risultava particolarmente portato, nonostante il sesso maschile e l'appartenenza ad una nobile casata, abituata solitamente ad avere un cuoco in casa o a lasciare questi compiti alle mogli.
    Se invece lo Hyuga, o meglio Laiton, avesse preferito un pasto acquistato, senza indugio lo avrebbe condotto al chiosco del ramen, il miglio luogo dove mangiare a Konoha, dopo casa sua s'intende.
    Con pazienza ed un amichevole sorriso stampato in volto Atasuke attese una risposta dalla nuova stranissima conoscenza, speranzoso di scoprire qualcosa di più sul "nuovo arrivato" degli Hyuga, il quale poteva celare dietro di se un'altra storia do morte ed abbandono simile alla sua...

     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    Alla presentazione del giovane Laiton, il suo nuovo amico sembrava essere un po' perplesso. In effetti quello che aveva detto Laiton non aveva molto senso, ma era la pure verità. Non ci poteva fare nulla se la sua vita era una strada a senso unico, in discesa, verso un muro... uguale ad un disastro.
    Ahahah a pensarci bene devo riformulare meglio la dicitura che utilizzo per presentarmi. Non è che ci faccio bella figura dicendo cose assurde. E poi cosa ottengo?
    Ottengo sempre che gli altri mi fanno domande strane sul mio fottutissimo passato. Passato che non passa mai definitivamente...

    Durante il suo machiavellico ragionamento, Laiton assunse una strana espressione in volto. A metà tra un ghigno di goduria e una espressione cupa.
    Poi il suo compagno si propose di portarlo in un luogo per mangiare qualcosa. Al suono di quelle parole lo stomaco di Laiton rispose al posto suo. Ma Laiton confermò a parole ciò che lo stomaco voleva dire, non voleva si pensasse avesse problemi intestinali.
    Certo, per me va bene andare a mangiare.
    Ora sarai tu la mia guida, il mio punto d'appoggio, quello che mi pagherà il pranzo ahahah scherzo!

    Laiton si stava divertendo, stava per mangiare a sbafo ed aveva conosciuto un nuovo ninja. Per giunta un Uchiha. Un altro!
    La sua cerchia di amici si stava allargando e di certo non erano tipi da quattro soldi.
    Scegli tu dove andare. Per me va bene tutto basta che si mangia bene ahahha
    Laiton faceva il tipo esigente, ma non era realmente così. Quando si sentiva al centro dell'attenzione era felicissimo e iniziava a delirare.
    Poi in attesa di una risposta del suo compagno.
    Si Mangiiiii!

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    ~Giro Rapido di Konoha~


    Un ghigno pareva dipingersi sul volto di Laiton, un ghigno misto a tristezza. Di certo quello era un'altro segno di un passato difficile del ragazzo, ulteriore prova della sua strana storia. Nella sua mente iniziava ormai a delinearsi un vago segno, una sgraziata e rude traccia di colui che aveva davanti.

    "Certo, per me va bene andare a mangiare.
    Ora sarai tu la mia guida, il mio punto d'appoggio, quello che mi pagherà il pranzo ahahah scherzo! ... Scegli tu dove andare. Per me va bene tutto basta che si mangia bene ahahha "


    °Quello che ti pagherà il pranzo? Certo che per essere un tizio schivo e chiuso dal passato oscuro sei abbastanza amichevole!°


    Uno sguardo dolce ed amichevole si posò sullo Hyuga. Forse perchè in cuor sui Atasuke iniziava a capire, o forse era solo per addolcire l'animo dello Hyuga.

    «Molto bene allora... Dato che tocca a me pagare, credo che ti porterò a casa mia, credo che sia la soluzione più economica ed efficace... ma visto che manca ancora abbastanza prima dell'ora di pranzo, io direi di iniziare un piccolo giro turistico... Quindi faremo un giro un pò più lungo del necessario»


    Un sorriso. Con questa allegra espressione terminava il breve monologo decisionale di Atasuke. Pochi attimi ed un breve cenno con la mano per indicare l'inizio della passeggiata esplorativa. Mentre i due nuovi conoscenti avanzavano con passo tranquillo sotto il sole di Konoha. Passo dopo passo si avvicinavano alla meta e qua e la potevano notare i vari locali e alcuni degli uffici della città.

    «Bene, come puoi vedere qui c'è l'armeria di Konoha. Mi hanno detto che sia la migliore del mondo, ma non mi è ancora capitato di entrarci per rifornirmi di armi ... Quella che puoi evdere lagiù è la sala da the, molto tranquilla e rilassante, anche per chi come me non apprezza il the ... Più in la, lungo la strada si puossono trovare gli uffici della polizia e più avanti il quartiere Uchiha. ... Da quell'altra parte, in fondo alla strada c'è il complesso ospedaliero che come al solito è abbastanza carico di lavoro a causa delle missioni e anche dei piccoli battibecchi tra ninja ... Infine laggiù, sotto al monumento degli Hokage ci sono i vari uffici amministrativi. Come penso tu ben saprai l'accademia è al di fuori del villaggio e non c'è più propriamente un edificio accademico di Konoha.»


    Tra una rapida tappa e l'altra la fame iniziava a farsi sentire e l'ora di pranzo stava ormai sopraggiungendo.

    «Bene... Vista l'ora direi di andare a mangiare»


    Con passo rapido ma non frettoloso Atasuke fece strada allo Hyuga attraverso il quartiere Uchiha, sollevando sguardi stupiti e commenti poco piacevoli dei membri del clan meno aperti.

    «Non farci caso... sono fatti così, ma d'altronde anche tu fai parte di uno dei clan principali di Konoha e credo tu sappia quanto siano aperti ai membri degli altri clan... Non scorderò mai quanto mi guardarono male gli hyuga quando entrai nel loro quartiere per andare da Shay... A proposito... conosci Shay Hyuga? Lavora all'ospedale ed alle mura come guardia... è veramente una ragazza straordinaria, molto diversa dagli altri Hyuga che mi era capitato di incontrare fino ad ora ... Bene, siamo arrivati»


    Con rapido movimento Atasuke aprì il cancelletto e la porta di ingresso e fece cenno a Laiton di accomodarsi nella cucina. Per una volta aveva optato ad una soluzione più spartana e casalinga, rispetto al solito trattamento portando gli ospiti al piano superiore nella terrazza panoramica.
    Mentre sferragliava nella cucina, giocando, quasi, con i coltelli e le pietanze che con sapienza elaborava unendole a formare una maestosa ricetta si rivolse ancora a Laiton.

    «Bene... Quindi tu sei per così dire "nuovo" del villaggio... Anche io in effetti sono nuovo del villaggio, ma soprattutto sono nuovo del clan Uchiha. Devi sapere infatti che ho vissuto praticamente tutta la mia vita in un villaggio qui vicino, dove di tanto in tanto si fermava qualche ninja di Konoha prima di partire per la missione. è li che ho imparato a cucinare e a sopravvivere da solo, anche se in effetti questo non sono i classici insegnamenti a cui accede un ninja, non sei d'accordo?»


    Era un modo tanto banale quanto efficace per iniziare un discorso con un ospite, soprattutto valutando l'ambigua figura con cui aveva a che fare. Triste e schivo da una parte e sociale ed estremamente espansivo dall'altra. Ancora non sapeva bene come poteva prenderlo, tuttavia sapeva che poteva e doveva capire come conoscerlo meglio, non solo per placare la sua sete di conoscenza, quanto per imparare qualcosa in più sul mondo che lo circondava.
     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    Il ragazzo aveva fatto colpo. Ma non nel modo in cui si aspettava. Con i suoi modi strani e strampalati aveva fatto breccia nella cuoriosità del ninja che aveva difronte.
    Aveva proposto un'uscita a pranzo, ma l'uchiha non voleva andare in un luogo di ristoro, bensì lo voleva portare a casa sua per offrigli da mangiare.
    Brutto spilorcio che non sei altro... nemmeno il pranzo mi vuoi offrire??!?!?!
    Laiton sorrideva. I due camminavano e parlavano della città.
    Atasuke fu così gentile da mostrargli i luoghi più comuni ed importanti della città. Gli venne mostrata l'armeria e la sala del thè di konoha, ma Laiton non disse che vi era già stato per non far sentire in imbarazzo l'amico che gli stava facendo gentilmente da guida.
    Quindi rispose garbatamente ed argomentò.
    Mhmm.. visto che mi stai offrendo il pranzo, una volta posso offrirti io qualcosa in quella sala del thè. Mi sembra un posto snob... insomma una cosa di lusso. Per veri intenditori.
    Rispose ammiccando al ninja che gli stava camminando affianco.
    ... e scommetto che andare in giro per Konoha sfoggiando armi, fatte da quell'armeria ci renderebbe affasciananti agli occhi delle ragazze!!!
    Disse ammiccando ulteriormente. Poi captò qualcosa di importante.
    mhmm ... Magari un giorno verrò a trovarti al tuo clan!!!
    Così da conoscere qualche altro ninja...
    Lo stomaco di Laiton iniziava a farsi sentire. Questo indicava che l'ora di pranzo era molto vicina. Non voleva essere sfacciato, ma si stava da poco abituando a mangiare regolarmente, non come accadeva quando viveva isolato. In quel periodo si nutriva solo di bacche, radici e piccoli animali che riusciva a catturare con qualche primordiale trappola.
    D'un tratto Atasuke decise che era meglio andare a casa sua. Per pranzare appunto.
    Bene come vuoi tu!
    Arrivarano a casa del nuovo conoscente di Laiton in fretta, attraversando la sede del clan a cui Atasuke era destinato per nascita. Gli sguardi cupi ed insospettiti vennero contraccambiati da Laiton. Non era il solo a diffidare di qualcuno.
    Poi Atasuke gli parlò di una certa Shay. Questa ragazza era del clan Hyuga e lavorava presso le mura e presso l'ospedale. A Laiton quel nome gli era già familiare.
    Arrivati in casa, venne fatto accomodare in cucina ed Atasuke fece tutti gli onori di casa, trattando Laiton come un signore.
    Il giovane uchiha, raccontò brevemente e sommariamente la sua vita e le sue esperienze. Tutto sommato una vita vissuta con felicità.
    A quella storia Laiton provò un po' di invidia, ma lui andava fiero di come aveva vissuto fino a quel momento.
    Tutto fa brodo!
    Per un ninja saper fare più cose oltre a quello che gli è richiesto di fare è ottimo ai suoi fini, perchè un ninja con più capacità riesce ad adattarsi meglio alla situazione che deve affrontare.
    Secondo me sei molto fortunato. Sai cucinare, buon per te. Se sarai spedito in posti lontani, sarai autosufficiente.
    Pensa invece a me che ho dovuto vivere solo, senza nessuna competenza appresa nel corso dei miei priami anni di vita.
    Avere le tue conoscenze sarebbe stata una manna dal cielo.

    La storia di Laiton stava pian piano venendo fuori, ma non voleva annoiare il suo amico con la sua infanzia devastata dalla sofferenza.
    Quindi decise di fermarsi lì a meno chè l'uchiha non avesse fatto domande.
    Poi sorridendo disse.
    Che si mangia?
    Ed attese una risposta dal cuoco di casa.

    Post Numero 3



    Edited by Laiton - 12/1/2012, 16:08
     
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    ~Si inizia a pranzare!~


    Mentre il tour proseguiva, il giovane Laiton propose di andare una volta alla sala da the, descrivendola come un luogo di alto rango, dove generalmente si incontravano nobili delle varie casate o comunque gente altolocata. Ben diverso invece da quello che era il konoha's drink, classico bar frequentato da ambigui individui.

    "Mhmm.. visto che mi stai offrendo il pranzo, una volta posso offrirti io qualcosa in quella sala del thè. Mi sembra un posto snob... insomma una cosa di lusso. Per veri intenditori. ... ... e scommetto che andare in giro per Konoha sfoggiando armi, fatte da quell'armeria ci renderebbe affasciananti agli occhi delle ragazze!!!"


    Fece una pausa nel mostrare i vari luoghi principali di Konoha per rispondere alla buffa e stravagante affermazione del giovane.

    «Può anche darsi, tuttavia credimi... Non sono molte le ragazze che si eccitano a vedere una bella arma addosso ad un giovane, anche perchè salvo qualcuna, la maggioranza sono donne sposate a ninja o kunoichi a loro volta, quindi potrebbe al più svegliarsi un desiderio nel rubarti o comprarti l'arma sfavillante»


    Un sorriso.

    [...]


    Stava cucinando quando aiton rispose alla sua breve storia con una sorta di commento/complimento.

    "Tutto fa brodo! Per un ninja saper fare più cose oltre a quello che gli è richiesto di fare è ottimo ai suoi fini, perchè un ninja con più capacità riesce ad adattarsi meglio alla situazione che deve affrontare. Secondo me sei molto fortunato. Sai cucinare, buon per te. Se sarai spedito in posti lontani, sarai autosufficiente. Pensa invece a me che ho dovuto vivere solo, senza nessuna competenza appresa nel corso dei miei priami anni di vita. Avere le tue conoscenze sarebbe stata una manna dal cielo."

    «In effetti non poso darti torto. Uno dei miei punti di forza, se così si può dire e l'adattabilità all'ambiente. Ricorda infatti che è inutile saper sprigionare tecniche dalla potenza estrema se tanto non sei in grado di crearti l'opportunità di utilizzarla, o anche solo se non sei in grado di sopravvivere per poterla utilizzare. Credo non ci sia nulla di più inutile di un ninja che non sappia cavarsela da solo. Ma non siamo qui a parlare dei ninja e delle loro abilità, tanto credo ti abbiano tediato a sufficenza sull'argomento al corso genin, non è vero?»


    Per lui quella doveva essere principalmente una sorta di domanda retorica, quindi non attese una risposta, ma prese solo fiato per continuare.

    «Ma intanto dimmi... Come mai ti è toccato vivere da solo? Non sapevo che gli hyuga avessro una sorta di rito d'iniziazione che prevedesse la sopravvivenza in solitario, ed allo stesso modo mi pare strano che in una tale condizione nessuno ti abbia insegnato prima a cucinare... Sarebbe da pazzi mandare uno senza abilità a "vivere" da solo.»


    Un'altra breve pausa prima di servire in tavola quello che con rapidità aveva preparato. Nulla di speciale, ben chiaro, ma quella ricetta era un piccolo segreto insegnatogli da "sua madre" poco prima che Atasuke tornasse a Konoha.

    «Bene allora, serviti pure e Buon appetito!»


    Sul tavolo Atasuke aveva infatti posto dapprima un rapido antipasto, mentre sui fornelli finiva di cuocere il primo. Il giovane avrebbe trovato davanti a se un piatto particolare, generalmente poco usato da quelle parti, molto distante dal classico gusto orientale del ramen, tuttavia sino ad allora nessuno si era mai lamentato di quella semplice ricetta.
    Di li a poco, Atasuke si sarebbe nuovamente alzato da tavola per terminare in pochi attimi la cottura del pollo, apprestandosi quindi a servire il primo, anche se in verità era più un piatto unico che un primo.

    «Spero ti piaccia, anche se questi non sono i classici sapori del luogo... Ma come diceva mia mamma, se non provi non godi... de infatti su queste cose devo dire che a non provarle mi sarei perso dei grandi piatti»


    Non era tanto un modo per vantasi della sua cucina, qaunto piuttosto per mettere a suo agio il suo ospite anche con dei piatti tanto inusuali.


    OT -
    Pomodori Gratinati

    Insalata di Petto di Pollo


    - OT
     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    I due sembravano andare d'accordo. Anche se non lo erano quando parlavano di ragazze.
    Poi mentre Atasuke preparava uno spuntino partirono le domande.
    Laiton a suo modo, fu felice di dare una risposta anche se ormai la sua storia era diventata più una leggenda a cui nessuno credeva.
    Forse non lo sai, ma sono circa 3 anni che manco da questo villaggio e non di certo per una gita di piacere. Possiamo dire a grandi linee che mi ci hanno costretto.
    Purtroppo non è una delle più felici storie che sentirai, ma purtroppo questa è stata fino ad ora la mia vita...
    Non ho giovato per molti anni la presenza fisica dei miei genitori. Per qualche strano motivo sono venuti a mancare quando io avrei dovuto iniziare il cammino del ninja.

    Poi sospirò. Prese uno stuzzichino e sorrise.
    Io ho sempre pensato ad un complotto interno per sovvertire il potere del clan.
    A confermare la mia tesi, non venne divulgata nessuna informazione della morte dei miei genitori. Nessuno ricorderà mai i loro nomi...
    Morendo, il clan aveva perso il suo capo, la sua guida.
    Cercai di scoprire chii fossero gli assassini interessandomi delle vicende del clan, ma venni allontanato.
    Venni trattato con disprezzo dagli stessi "fratelli" che un momento prima erano ai miei servigi. Il mio nobile nome venne infangato, diffamato.
    Fui costretto a fuggire.
    Ma dopo tre anni sono ritornato per ricominciare la mia vita.

    Quando ebbe finito di parlare, era pronto da mangiare. Erano piatti inusuali che non aveva mai visto. Ma sembrava tutto buonissimo.
    Non è il solito ramen, ma sembra tutto buonissimo. Buon appetito.
    Laiton con garbo iniziò a mangiare. Assaporando le nuove specialità si convinse che da ora in poi avrebbe mangiato solo a casa di Atasuke oppure sarebbe morto di fame. Era ottimo come cuoco.
    Complimenti. Hai superato la prova. Da oggi sei il mio cuoco personale ahahah
    Laiton aveva parlato di sè. Ora voleva sapere un poi dell'uchiha.
    Bhe invece tu come sei messo? spero meglio di me!

    Post Numero 4

     
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    ~Ricordi~


    Con cortesia Laiton raccontò in breve quello che gli accadde, sostenendo la tesi dell'allontanamento dal clan a causa di complotti interni allo stesso. Forse era la verità o forse era solo una storia assurda invetnata da quello strano ragazzo, tuttavia non stava a lui decidere cosa fosse o meno vero. Com'era d'altronde da prevedersi, il giovane Laiton era niteressato a sua volta alla storia di Aasuke e giustamente non era accettabile non rispondere alo giovane.
    I ricordi iniziarono a tornare ed il suo sguardo si perse nel vuoto mentre le sue labbra si muovevano raccontando la sua triste storia.

    «Denoto della rabbia nelle tue parole e questo forse è anche giusto se realmente hai subito ciò che mi hai raccontato. Non sta comunque a me decidere se la cosa sia vera o meno. Tu mi chiedi la mia storia e quindi te la racconterò, tuttavia temo che non sarà così felice come speri.»


    Un sorriso spento si dipinse sul suo volto.

    «Fino a qualche mese fa, sapevo di essere nato in un piccolo villaggio nella foresta, non molto distante da Konoha, tuttavia difficile da raggiungere data la posizione scomoda e la folta foresta tutt'attorno. Mio padre si chiamava Tatsumaki e mia madre Rin. In un certo senso vivevamo felici, tutto quello che ci offriva la foresta era sufficente per noi, in più di tanto in tanto si fermavano alcuni ninja della foglia a raccontare delle loro missioni. Non scorderò mai le sere passate ad ascoltare i loro racconti... Conobbi anche una ragazza, Ayame... Era dolcissima, una splendida ragazza, all'età di 16 anni decidemmo di uscire insieme. Quanto era bella la luna durante le calde notti estive al suo fianco. Tutto pareva filare liscio, finchè un giorno... Al mattino... Una maledetta banda di briganti aiutata da alcuni Nukenin probabilmente scampati alla precedente guerra non rasero al suolo il villaggio. Nulla è più rimasto, io stesso stento a credere di essere sopravvissuto a quel massacro. Temo che non scorderò mai lo sguardo spento di Ayame morta schiacciata da una trave della sua casa crollata. Mai potrò scordare il corpo di mia madre accasciato davanti alla porta di casa sanguinante. Mai potrò scordare mio padre che con le sue ultime forze mi disse la verità su di me, mi disse che ero un Uchiha, che questo Tanto che porto sempre con me era di mio padre, sarutobi Uchiha, il quale mi aveva abbandonato in fasce per un qualche motivo»


    Una lacrima sgorgò dai suoi occhi nel rivedere mentalmente quelle scene. Si fermò un attimo appena e poi riprese.

    «Nelle mieparole però non c'è rabbia. Non odio mio padre e neppure il clan Uchiha, che da poco mi ha realmente accettato, anche se molti ancora non mi giudicano degno. Tutto ciò che vado cercando è mio padre per scoprire perchè mi ha abbandonato, per scoprire chi era la mia vera madre, e soprattutto per trovare i bastardi che hanno raso al suolo senza motivo un povero villaggio pacifico massacrando degli innocenti»


    Non proseguì oltre con la storia, ma riprendendosi, riacquistò rapidamente il sorriso sfruttando anche le sue abilità da attore per mascherare la sua tristezza. [Abilità]

    «Spero di non averti tediato, comunque... Mi spiace, ma non sono interessato ad un lavoro da cuoco per ora»


    Una veloce battuta per sdrammatizzare e per rendere meno finto il sorriso che si era stampato in volto.
     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    La storia del giovane uchiha era forse più disastrosa della storia di Laiton. Tutto dipendeva dai punti di vista e da quanto si era sofferto per le scelte fatte in passato.
    Il battito del cuore di Laiton rallentò. Era solito smettere di pensare di colpo e focalizzarsi su un unico pensiero. L'immagine stampata in mete era quella di una passeggiata al centro di Konoha, con i suoi genitori. La cornice e lo sfondo di quell'immagine erano sfocate e andavano man mano diventando sempre più scure. Poi l'attenzione si spostò sui volti dei genitori che dall'essere felici, pian piano mutavano diventando tristi. Il piccolissimo pargolo che tenevano per mano sembra non capire cosa stesse accadendo. Poi La figura della madre iniziò a scomparire. Successivamente anche quella del padre iniziò a rendersi trasparente. Il pargolo non capiva, ma d'un tratto si ritrovò solo, costretto a dover crescere per affrontare l'oscurità.
    Poi Laiton ad alta voce farfugliò un nome maschile.
    Di colpo si accorse di essersi ri-immedesimato troppo nella sua stessa storia, che stava cercando di rivivere nell'illusione di una vita che non c'era più.
    Eh??? scusa, mi ero imbambolato.
    Mi capita spesso sai? sopratutto dopo aver mangiato bene.
    Complimenti.

    Laiton si congratulò nuovamente con il gentile uchiha, che lo aveva ospitato in casa sua.
    La prossima volta ti ospito io a casa mia, ma ti conviene mangiare prima. Non so quanto ti potrò offrire ahah
    Laiton ancora una volta tentava di sdrammatizzare e/o di distogliere l'attenzione dai brutti ricordi che non giovavano certamente all'umore, già per terra, dei giovani.
    Poi lo Hyuga per cambiare discorso, tirò fuori un altro argomento.
    Già che ci penso. A che punto è la tua carriera ninja? come te la cavi? scommetto che sei un secchione.
    C'è da aspettarselo da un uchiha.
    Io sono ancora indeciso. A dir la verità le mie carte per il rientro in città non saranno ancora ultimate. Sicuramente dovrò aspettare ancora un secolo... se tutto va bene.
    Anche se a dirla tutta, dovrebbe essere tutto in regola in poco tempo, visto che si è occupato di me Drake-sama.
    Non so se conosci? Il comandante delle guardie del villaggio.
    Spero di iniziare al più presto a dedicarmi allo studio delle arti ninja.
    Sai, l'unica cosa di cui mi preoccupo un po' è pensare al mio sensei.
    Non vorrei sia un vecchietto, con i modi di fare all'antica.
    Vorrei un sensei giovane, di quelli che ispirano fiducia.
    Scommetto che tu sei genin già da molto tempo??? raccontami un po' il tuo passaggio di grado!

    Laiton era molto curioso di apprendere dal giovane amico, tutti i segreti che l'uchiha aveva da dargli. Sapere come si era svolto la sua cerimonia di passaggio, gli sarebbe stato utile ai fini del suo passaggio.
    Poi attese sgranando gli occhi in attese di carpire ogni informazione dal suo amico.

    Post Numero 5

     
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Il Corso Genin~


    Laiton alla fine parve essere sceso in un mondo tutto suo, restando come imbambolato. Era facile intuire che anche lui fosse caduto preda dei propri ricordi, anch'essi vivi in fondo sino a pochi giorni prima, perquanto la sua tragedia era capitata ben tre anni prima. Con un vago tentativo di recuperare la palla Laiton riprese a parlare sottolineando il suo apprezzamento per il pranzo ed invitando Atasuke a casa sua un giorno o l'altro, avvisandolo però di mangiare prima qualcosa.

    "Già che ci penso. A che punto è la tua carriera ninja? come te la cavi? scommetto che sei un secchione. C'è da aspettarselo da un uchiha. Io sono ancora indeciso. A dir la verità le mie carte per il rientro in città non saranno ancora ultimate. Sicuramente dovrò aspettare ancora un secolo... se tutto va bene. Anche se a dirla tutta, dovrebbe essere tutto in regola in poco tempo, visto che si è occupato di me Drake-sama. Non so se conosci? Il comandante delle guardie del villaggio. Spero di iniziare al più presto a dedicarmi allo studio delle arti ninja.
    Sai, l'unica cosa di cui mi preoccupo un po' è pensare al mio sensei. Non vorrei sia un vecchietto, con i modi di fare all'antica. Vorrei un sensei giovane, di quelli che ispirano fiducia. Scommetto che tu sei genin già da molto tempo??? raccontami un po' il tuo passaggio di grado!"


    «Secchione?»


    Un'espressione di dubbio corrucciò la fronte di Atasuke, portandolo a chiedersi del perchè di quel termine. In effetti all'accademia non ebbe praticamente da studiare, infatti venne letteralmente catapultato in una sorta d'azione senza evr quasi visto teoria, ma ciò poco importava. La curiosità e l'impostazione vaga dell'argomento denotavano la scarsa esperienza dello Hyuga che aveva davanti. Certo, lui non poteva definirsi a sua volta un'esperto, ma aveva visto abbastanza cose da ritenersi in grado di insegnare, o almeno così credeva fino a poche settimane prima, prima dell'incontro con Ledah e tutto ciò che accadde in seguito.

    °Ricordi°

    «Bene, dato il tuo interessamento deduco tu debba ancora iscriverti all'accademia per sostenere il tuo corso. In effetti io attualmente sono un Genin, il primo grado di shinobi vero e proprio. Per quanto riguarda il fatto di essere un sechione... No, non credo proprio di essere un... "secchione", semplicemente sono uno che si impegna e che se la cava abbastanza bene.»


    Prese una breve pausa prima di cambiare l'argomento per rispondere alla sfilza di domande che il suo ospite gli aveva lanciato.

    «Per continuare... No, sfortunatamente non ho ancora avuto il piacere di conoscere Drake di persona, ma ne ho sentito spesso parlare. In verità pensavo di andare da lui tra qualche giorno per rimediare un lavoro come guardia alle mura o anche solo per apprendere l'arte della forgiatura. mentre per quanto riguarda il sensei, sta sicuro che troverai un più "vecchio" di te, ma come grado, dal canto mio il mio sensei era uno più giovane di me, quindi non è detto, ma credimi quando ti dico che avrei preferito di gran lunga avere il classico noioso vecchio istruttore metodico...»


    Non proseguì oltre con i particolari, sia per non spegnere l'apparente entusiasmo dello hyuga, sia per non risollevare vecchi ricordi odiosi.
    Visto che ormai i due avevano terminato di mangiare, Atasuke iniziò a sparecchiare ed a lavare i piatti, successivamente se il giovane Hyuga avesse voluto si sarebbero diretti a visitare qualche luogo d'interesse per le vie di Konoha, altrimenti lo avrebbe tranquillamente lasciato andare a zonzo da solo, scortandolo (per sicurezza) al di fuori del quartiere Uchiha.

     
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    ATTO 3: Nuovi Incontri

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    I minuti, le ore erano passate da quando i due si erano incontratati. Atasuke, gentilmente si era offerto di mostrargli la città e dopo di offrirgli da mangiare. Era un po' diverso da tutti quelli che aveva incontrato fino a quel momento. Tutti giudicavano il suo passato per capire che razza di persona fosse in realtà, ma nessuno lo capiva veramente.
    Laiton con una certa indifferenza, quella di chi sa che non verrà creduto, raccontò la sua storia. Quella storia che negli ultimi giorni era stata protagonista. Anche più di Laiton stesso.
    Condivisero entrambi le sofferenze di una vita che ormai era passata, mentre si gustavano un ottimo pranzo a base di specialità che Laiton non aveva mai gustato.
    Però l'esperienza stava per concludersi. Per Laiton molte faccende attendevano il suo intervento. Ma soprattutto doveva iniziare a dare un'occhiata più da vicino al suo Clan.
    Durante il discorso di Laiton, l'uchica capì bene che lo Hyuga non aveva ancora intrapreso il cammino ninja. Questo era dovuto al fatto che, molto probabilemte Drake-sama, non aveva ancora autenticato le carte per la riammissione di Laiton.
    Poi con molta modestia Atasuke disse di non essere un secchione.
    Non ci credo! Come ha fatto a studiare tutte le tecniche che ha appreso, se non si è sbattuto sui rotoli, fino ad impararli a memoria?
    La modestia dell'uchiha lasciò perplesso Laiton, che continuava a carpire informazioni.
    Poi Atasuke gli diede qualche rassicurazione sul sensei che avrebbe potuto avere al passaggio di grado, ma rimaneva sempre la curiosità di come potesse essere, diventare un genin.
    Speriamo Bene!
    Laiton con quella frase chiuse il discorso. Non era certo di cosa potesse accadere o cosa dovesse fare, per il passaggio di grado, ma per il momento era una questione che stava passando in secondo piano.
    Si erano inoltrati, in pieno pomeriggio quando Laiton si alzò di scatto dalla sedia e pronunciò parola.
    Atasuke Uchiha ti ringrazio per l'invito. Mi ha fatto piacere conoscere un ninja di alto livello come te. Mi farebbe molto piacere, se una volta passassi a casa mia. A quanto pare conosci già il mio quartiere.
    Ti ringrazio ancora di tutto. Ma ora sarà meglio che anche io torni nella mia dimora. Ho questioni della massima urgenza, che devono essere risolte.
    Comunque, se ti fa piacere saperlo, inizierò molte presto la mia carriera di ninja.

    Poi si congedò dall'uchiha che molto probabilmente lo avrebbe condotto fuori dal quartiere.

    Post Numero 7

     
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