Incontri che non ti aspettavi

[Corso Genin]

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  1. Grey Knight
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    Narrato

    -Pensato-
    <<parlato>>
    <<parlato>> (altri)


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    ~Call of Duty... again~



    Quando avevo letto l'intestazione della lettera pensavo fosse uno scherzo, dopo l'infruttuosa missione del sakè l'accademia voleva assegnarmi ad un' altro sensei.
    Un' ora più tardi, seduto alla mia scrivania, osservavo come in trance il foglio di carta, lo rilessi per l'ennesima volta

    CITAZIONE
    Carissimo Daisetsu Kakita-san,
    l'accademia ti ha assegnato al team 14. Il tuo compito è raggiungere i tuoi compagni di squadra alle nella foresta alle porte di Konoha. Troverai il punto esatto sulla mappa allegata. Li incontrerete il vostro sensei, il quale vi ragguaglierà e vi supporterà nella vostra "prima" missione ufficiale per l'accademia. Siete quindi pregati di portare con voi tutto il necessario, dato che difficilmente ci sarà il tempo per recuperare oggetti o cibo.
    La data di incontro è il **/**/****. Non sono ammessi ritardi.

    mi chiesi di nuovo se non fosse uno scherzo di cattivo gusto o un tentativo di truffa
    -impossibile, devono davvero avermi riassegnato-
    ormai avevo perso ogni speranza di entrare in quel mondo, avevo addirittura iniziato a cercare lavoro, quella lettera fu uno shock per me.
    Dovevo prepararmi per bene, senza dimenticare nulla, visto che era presto decisi di uscire a comprare provviste.
    Il mercato era affollato come sempre, mercanti che sbraitavano e capannelli di gente che si accalcavano presso le bancarelle cariche di frutta, verdura e del sempre abbondante pesce.
    Li vicino notai un pescivendolo lanciare un pesce ad un gatto che da alcuni minuti stava fissando il banchetto con aria famelica, di colpo si ritrovò sommerso di mici che chiedevano anche la loro parte come un branco di lupi famelici.
    Mentre guardavo incuriosito da quella visione, si aggiunsero anche i gabbiani provenienti dal vicino porto a dare manforte ai felini, razziando il pesce senza neanche poggiarsi sul banco
    -Poveraccio, forse è meglio che lo aiuti-
    corsi verso di lui urlando <<scio! SCIO!>>.
    I gatti vedendo arrivare i rinforzi si dileguarono in pochi istanti e i gabbiani, evidentemente ancora non sazi, si misero a volare in tondo sopra le nostre teste, in attesa.
    <<grazie mille giovanotto! Senza di te non sarei riuscito a scacciarli>>
    L'anziano si grattò la nuca mentre mi ringraziava.
    Doveva essere sulla settantina, piccolo di statura e la schiena incurvata da cinquant'anni di duro lavoro, una ampia zona glabra aveva preso piede dove una volta doveva esserci una folta capigliatura nera, i piccoli occhietti che mi guardavano da sotto le sopracciglia candide
    <<posso sdebitarmi in qualche modo?>>
    prese tre trote belle grosse, le avvolse nella carta e me le porse
    <<questo è il minimo che posso fare>>
    <<non posso accettare,l'ho fatto con piacere>>
    il vecchio insistette e visto che la sua riconoscenza era sincera accettai di buon grado.
    Acquistai anche alcune mele da un donnone che sbraitava qualcosa riguardo alle piantagioni che aveva a Konoha.
    Quando tornai a casa il vecchio era seduto al tavolo a leggere il giornale, i grandi occhi scuri immersi nella lettura
    <<parti di nuovo?>>
    <<si>>
    <<l'accademia?>>
    <<a quanto pare>>
    <<avrai bisogno di equipaggiamento>>
    <<il solito andrà bene>>
    andai nella mia stanza, dirigendomi verso il baule ai piedi del letto, ne estrassi il grande dadao, gli spiedi e i guanti di cuoio, accendino, filo di nylon e specchietto.
    Una volta ben equipaggiato andai a salutare il vecchio
    <<allora io vado>>
    <<non dimentichi niente?>>
    <<ho preso tutto>>
    <<allora questo non è tuo?>>
    il vecchio mi tirò una pillola rossastra
    <<attenzione! Non vorrei si rompesse>>
    acciuffai il tonico al volo e lo misi in tasca, sembrava che il vecchio fabbro si fosse rassegnato al fatto che volessi diventare uno shinobi.
    Uscii dal grande portone d'ingresso e mi diressi verso il porto.
    Affollata come sempre, l'area portuale di Kiri profumava di pesce fresco e salsedine, poco distante una nave stava ultimando il carico delle merci per il continente.
    Mi avvicinai ad un ufficiale portuale che stava controllando il carico
    <<mi scusi? Posso disturbarla?>>
    l'uomo senza neanche degnarmi di uno sguardo disse
    <<non vedi che ho da fare ragazzino? Lasciami in pace!>>
    l'ufficiale continuò a depennare delle voci dal suo foglio senza prestare la minima attenzione ne a me, ne a nessun altro quindi decisi di andare a parlare ad un marinaio della nave
    <<salve, posso sapere dov'è diretta questa nave?>>
    il lupo di mare con fare amichevole ricambiò il saluto dicendo
    <<verso la foglia ragazzo, serve un passaggio?>>
    <<mi fareste un grande favore! Ho bisogno di raggiungere Konoha il più presto possibile>>
    << la Lancia Degli Oceani è la nave più veloce di tutto il mare orientale>> disse con con orgoglio <<hai i permessi in regola?>>
    <<impegni accademici>> mi limitai a rispondere.
    <<benvenuto a bordo, MOZZO!>>
    -oh cazzo!- pensai, mi avevano fregato ma avevo stramaledettamente bisogno di attraversare il mare e raggiungere il continente.

    Dopo tre giorni di traversata e di fatica in mare finalmente raggiunsi lo stesso porto che solo poco tempo prima avevo visitato per il mio primo corso genin
    -che spreco di tempo- pensai -potevo rimanere qui e proseguire verso la foglia se lo avessi saputo-
    estrassi la mappa dalla tasca e la esaminai -manca ancora parecchia strada, quattro giorni a piedi direi, peccato non abbia tutto questo tempo-
    dopo venti minuti di ricerca ero ancora a piedi
    -sono fottuto-
    proprio quando avevo perso ogni speranza vidi in lontananza una carovana che stava partendo verso ovest, correndo a più non posso li raggiunsi in pochi minuti.
    Un uomo sulla trentina, barba folta che nascondeva una faccia dura e squadrata, attraversata da una lunga cicatrice che attraversava verticalmente l'occhio sinistro.
    <<che cazzo vuoi marmocchio?>>
    orrendamente a disagio spiegai la mia situazione allo sfregiato
    <<e pensi che a me ne possa fottere qualcosa marmocchio?>> e sputò per terra <<se proprio vuoi cavalcare con me e ricevere la mia protezione devi darmi qualcosa in cambio, quella bella lama per esempio>> disse indicando il dadao
    <<sono spiacente ma non posso proprio separarmene, se vuole ho del pesce e della frutta, di più non posso darle>>
    <<andata!>> disse ringhiando l'uomo <<dammi le vettovaglie, pagamento anticipato>>
    <<grazie mille, qual'è il mio cavallo?>>
    <<quello li, e cerca di non uccidermelo dalla fatica, moccioso>>
    mi avvicinai al destriero, un cavallo sicuramente non di razza, assolutamente non un purosangue, un cavallo baio ormai stanco della sua vita mi guardava con occhi grevi.
    Montai in sella e, approfittando della distrazione di tutti, diedi di speroni e, nello stupore generale partii come un razzo precedendoli.
    Lo sfregiato inveii e montò a cavallo per inseguirmi ma ormai avevo messo troppa strada tra loro e me, per essere sicuro di non essere ripreso dopo qualche miglio uscii dalla strada e mi inoltrai nei fitti boschi che portavano alla foglia.
    Dopo due giorni di cavalcata vidi un accampamento che doveva corrispondere a quello sulla mappa, c'erano due persone, ragazzi circa della mia età, uno pronto ad estrarre il tanto, l'altro apparentemente stupefatto di ciò che stava succedendo.
    -ma che diavolo sta succedendo? Saranno i miei compagni di corso? Se così fosse, perché c'è un clima così teso?-
    Dovevo capire cosa succedeva, dovevo intervenire.
    Scesi da cavallo e mi avvicinai all'accampamento dicendo ad alta voce
    <<adesso ci calmiamo tutti e vediamo di capirci qualcosa, io sono Daisetsu del clan Kakita di Kiri, sono qui per seguire un corso accademico per genin, voi chi siete?>>
    guardando quello pronto a sfoderare l'arma vidi il coprifronte della nebbia
    <<stai tranquillo compagno della nebbia, non dobbiamo perdere la calma, non vedi che questo ragazzo è della foglia? Ormai non siamo più in guerra, lascia il tanto e cerchiamo di ragionare>>
    sorrisi benevolmente al konohano, dagli occhi presumetti fosse uno Hyuga, mi rivolsi a lui
    <<mi dispiace ma a Kiri l'atmosfera è ancora parecchio tesa, siamo tutti sul chi vive, sei qui anche tu per il corso?>>
    ora rivolgendomi ad entrambi
    <<siamo tutti studenti? Il sensei dov'è? Qui vedo il fuoco spento, la cosa mi puzza, voi avete scoperto niente?>>

     
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38 replies since 10/1/2012, 17:57   578 views
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