Incontri che non ti aspettavi

[Corso Genin]

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  1. LM.Laiton93
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    Dal Tuo Incubo Peggiore

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    ATTO 4: Una Strana Missione

    Laiton: Parlato, Pensato, Narrato.


    Laiton stava attendendo l'arrivo di qualcuno. I nomi scritti sulla busta stavano ad indicare, dalle deduzioni di Laiton, i partecipati a quella strana ed improvvisa convocazione. Rimase completamente immobile guardandosi intorno e memorizzando bene l'ambiente circostante. Il punto di incontro era un campo organizzato molto alla leggera, ma tutto sommato c'era tutto quello che serviva per sopravvivere. Rimanendo immobile, riusciva chiaramente a distinguere i tipici rumori della foresta. Laiton sperava di sentire l'arrivo del sensei scrutando i suoi passi tra le frasche o il rumore delle sue calzature sul duro legno degli alberi.
    Tutti rumori inusuali per gli abitanti di quell'habitat.
    Eeee... e bene sono il primo. Sembra che la mia mania per la precisione e l'odio per l'attesa, mi abbia portato ad arrivare in anticipo su tutti coloro che dovevano trovarsi qui a quest'ora. Molto probabilmente avranno gettato la spugna o non erano pronti per affrontare una cosa del genere.... già ma cosa???
    Nella mente di Laiton, si stava materializzando l'idea di un qualcosa di possibile, di una realtà che si sarebbe manifestata al più presto.
    Non ebbe modo di analizzare completamente la situazione che notò un rumore tra le siepi. Subito pensò ad un animale, ma un animale non produceva tutto quel baccano. La direzione da cui proveniva quel rumore non era la stessa via per cui era venuto Laiton, quindi escluse che fosse un essere umano.
    Qualunque cosa fosse, si stava avvicinando verso quel campo.
    Questo baccano non mi piace. Se è un animale... è un animale bello grosso. Avrà sentito odore di cibo. Ma le uniche cose da mangiare sono quelle che ho nel mio zaino. Oppure ci sono altre cibarie nascoste nelle tende.
    Una rapida occhiata dentro le tenda, non muovendo nemmeno un passo, e poi tirò un respiro di sollievo.
    Uuuu... Meno male... A questo punto chi o cosa si sta dirigendo verso di me, se avrà atteggiamenti ostili, non vivrà tanto per raccontarlo in giro...
    Spostò la lettera nella mano sinistra e con la destra si avvicinò al porta oggetti sulla gamba destra. In quella sacchetta vi erano le armi da lancio che Laiton aveva portato con se. Non avrebbe dovuto fare movimenti bruschi se difronte a lui si fosse materializzato un animale di grossa taglia. In ogni caso un paio di oggetti lanciati sulle zone giuste avrebbero steso chiunque.
    I battiti del cuore acceleravano, anche perchè poteva essere benissimo il suo sensei che si avvicinava. In quel caso avrebbe fatto una figura penosa.
    Devo stare calmo...
    Una gocciolina di sudore gli scese gli per la schiena, quando dal cespuglio uscì un ninja. Poi una lampo.
    I suoi nervi si prendevano beffa di lui.
    Ora davanti a Laiton si era palesato un altro ninja. Dagli atteggiamenti e dal coprifronte si notava che non era dotato di buone maniere. Un Kiriano. Ne aveva conosciuti durante i suoi 3 anni da fuggitivo e la prima impressione confermava tutte le dicerie su Paese della nebbia.
    Mhmm bel coprifronte... peccato per il resto...
    Laiton venne squadrato da capo a piedi, mentre lui non ricambiò tanta attenzione. Quelle occhiatacce gli davano fastidio, ma era disposto a tollerare "tutto" se quello fosse stato il suo sensei.
    Poi gli venne chiesto in modo diretto e brutale il motivo della sua presenza in quel luogo e la sua identità. A supporto delle sue domande il giovane Kiriano, portò una mano sul coltello che portava indosso.
    Laiton pensò subito che se quello fosse stato il sensei lo stava mettendo alla prova. Quindi non si sbilanciò mai più di tanto. Cercava di essere distinto nel suo fare e in quello che diceva.
    Sei tu che vieni da me... non sarebbe più educato che ti presentassi per primo, prima di rivolgerti ad uno sconosciuto con toni arroganti e con gesti provocatori?!??!?
    Laiton a sua volta voleva provocare per vedere quanto fosse reale la persona che gli stava davanti. Come giustamente il Kiriano diffidava di Laiton, a anche Laiton diffidava del Kiriano.
    Io son....
    Nel momento in cui si stava accingendo a presentarsi, altri rumori attirarono la sua attenzione.
    Poi dalle frasche sbucò qualcosa.
    Un altro???? ma allora ho proprio sbagliato ritrovo. Sono finito tra i pazzoidi, assassini di kiri.... e ma che diamine....
    Quest'ultimo arrivato, sembrava diverso. Era abbastanza solidale nei confronti di tutti, ma sopratutto nei confronti dei suoi compaesani. A Laiton non dispiaceva questo tipo di discriminazione o attaccamento. Era abituato a fare tutto da solo ed era da solo che era arrivato fino a quel punto. Questo secondo Kiriano, si presentò ed invitò anche Laiton e il suo compaesano a presentarsi.
    Bene! ... Io sono Laiton Hyuga e come avrete già capito vengo da Konoha. Ho ricevuto una lettera che diceva di trovarmi oggi, in questo posto, in quest'ora. A quanto posso dedurre Se l'ultimo arrivato è Daisetsu Kakita, il nostro amico sospettoso dovrebbe essere .... Takuma Muramasa
    Nessuno dei 3 era il sensei sotto mentite spoglie. Poi mostrò la busta che teneva nella mano sinistra facendo leggere i tre nomi dei tre ninja presenti in quel momento.
    Poi Laiton continuò...
    ... ma mettiamo da parte le nostre divergenze ed parliamo di cose importanti. Il sensei non è ancora arrivato. Nella lettera che mi è arrivata, mi è stato detto che il sensei ci raggiungerà il prima possibile ed è con lui che dovremo iniziare la nostra prima missione.
    Scommetto che una lettera del genere l'avete ricevuta pure voi!

    Laiton non aveva molta intenzione di aprire la busta. Voleva attendere il sensei. L'incarico non proveniva dal sensei ma dall'Accademia che aveva proposto la missione, quindi conveniva aspettarlo.
    Si, io sono ancora studente...
    Replicò Laiton.
    Ma ancora per poco... In ogni caso, come potete vedere qualcuno ha allestito il campo per noi. Queste tende sembrano essere una per ognuno di noi più una per il sensei. Molto probabilmente dovremmo passare qui delle notti.
    Il falò non acceso mi fa molto riflettere... Chi attrezza un così "BEN" organizzato campeggio e poi sparisce???

    A Laiton la situazione puzzava... e non era odore di bruciato.
    Tuttavia non avrebbe potuto fare niente, a meno che il sensei non fosse saltato fuori all'improvviso urlando e cantando.
    Il sole segnava in cielo la mattinata inoltrata (9.30-10.00). Del sensei nemmeno l'ombra. A quel punto Laiton prese le redini della situazione ed iniziò a parlare.
    Bhè se dobbiamo essere compagni di squadra dobbiamo mettere da parte le divergenze delle nostre nazioni e dei nostri ranghi. Quindi vi proporrei di sederci in una tenda nella speranza che il nostro sensei si faccia presto vivo.
    Senza raccogliere le adesioni della sua proposta, si avviò verso una delle tende (quella dove era collocata la lettera) e si sedette infondo.
    A quel punto i suoi compagni l'avrebbero dovuto raggiungere, non c'era nulla di male. Prima di entrare nella tenda, Laiton, piantò un bastoncino nel terreno proprio difronte la tenda ben visibile da dentro la cuccia e ben illuminato dal sole.
    Se i suoi compagni fossero entrati avrebbe innestato un discorso, per fraternizzare per conoscersi meglio.
    Come ho già detto prima io sono Laiton, la mia storia non è delle migliori e non starò qui ad annoiarvi con i miei racconti monotoni. Vi basti sapere che io sono diverso dagli altri di Konoha. La mia storia mi ha portato ad essere duro con il mondo e con tutto ciò che mi circonda. Purtroppo sono rimasto solo a questo mondo. Non so se potete capirmi. Tutto sommate anche voi siete umani.
    Laiton tentava di passare il tempo, nell'attesa dell'arrivo del sensei, in maniera costruttiva. Avrebbero parlato un po' di loro per entrare in sintonia.
    Spero che voi abbiate avuto un'esistenza migliore della mia...
    Oltre a raccontare la sua solita versione della storia, avrebbe ascoltato con molto interesse la versione dei suoi compagni con molta attenzione, per carpire informazioni di un altro paese.

    [...]



    I secondi passarono. I minuti passarono. Il tempo passò. Ma del sensei nessuna traccia.
    Laiton teneva d'occhio il tempo, notando il movimento dell'ombra del bastoncino che aveva piantato fuori la tenda. Mentre i suoi compagni parlavano, Laiton rifletteva sul ritardo del sensei e del campo già allestito. Gli sembrava tutto molto strano.
    Poi incrociò le mani e se le mise davanti alla bocca e iniziò a parlare sottovoce. (la mia veste in ogni caso non permette di leggere il labiale)
    Ragazzi, mi sa che ci stanno mettendo alla prova. Fate finta di niente e se devote parlare, fatelo sottovoce cercando di coprire il movimento delle vostre labbra...
    Erano ancora nella tenda, secondo le idee di Laiton qualcuno li osservava.
    Volevo dirvelo già da prima, ma mi sembrava una cazzata... mi sembra molto strano che una lettera, inviato da qualche carica autoritaria ci abbia detto una cavolata. Ci era stato chiesto espressamente di non fare ritardo. Il giorno è oggi. L'ora dell'appuntamento è passata da tempo, ma il senesi che stiamo tanto attendendo non è ancora qui.
    Se fosse arrivato, avrebbe di certo sentito le nostre voci... eppure...
    Secondo me ci stanno mettendo alla prova.... Non si fa ritardo alla prima missione.
    Non è una cosa normale, quindi vi proporrei una cosa...

    Laiton era serio. Sembrava che avesse pianificato la strategia che stava per enunciare, da diversi anni, ma in realtà era il frutto di tante piccoli suggerimenti che gli erano arrivati al cervello. Se qualcuno fosse stato lì per analizzare il loro comportamento, molto probabilmente avrebbe pensato che dopo un incontro burrascoso i 3 ragazzi avessero fatto amicizia. Ma un colpo di scena stava per arrivare.
    Poi continuò a parlare più serio di prima.
    Ora!!! se qualcuno ci sta osservando, ci starà anche "valutando" oppure, aspetta che noi facciamo qualcosa di nettamente stupido per intervenire.
    Quindi sarà qui da prima del mio arrivo e ci avrà osservati in tutti i nostri dettagli. Avrà notato il mio arrivo e la perlustrazione delle tende, avrà notato l'arrivo di Takuma e il suo atteggiamento scontroso nei miei confronti ed avrà notato anche Daisetsu che in un certo senso ha messo quiete tra di noi.
    Se ci stanno osservando e sono in più di uno, la nostra percentuale di scovarli si avvicino di molto allo zero, se non addirittura è proprio zero. Se l'osservatore è uno solo forse potremmo stanarlo, ma non sarà uno sprovveduto, sarà un ninja con abilità di gran lunga superiori alle nostre.
    Se mi dovessi sbagliare e non c'è nessuno che ci osserva, non avremo perso nulla. Anzi avremo fatto esperienza come attori.

    Poi togliendo le mani dalla posizione precedentemente descritta, perchè vi era la veste a coprire le sue labra, continuò sempre a bassa voce.
    Se siamo stati convocati per la nostra prima missione, non penso ci abbiamo affidato qualche incarico di prestigio o qualcosa di complicato da fare. Io penso sia tutto un pretesto. Di solito gli studenti non hanno missioni. Sono inesperti, sono impacciati, sono inaffidabili. Quindi di sicuro ci stanno esaminando e di certo non vorranno che ci succeda qualcosa: siamo ancora studenti!. Ed ecco ora il mio piano. Colui che ci sta osservando ha allestito tutto questo, quindi dovrebbe essere a conoscenza della nostra prima missione ed essendo il nostro "tutore" ci osserva anche per non farci uccidere.
    Quindi basta simulare una situazione di pericolo per farlo uscire allo scoperto. Siccome io e Takuma abbiamo avuto un piccolo battibecco possiamo giocare sul fatto che tra di noi c'è del dissenso, ho già in mente il motivo: Takuma, tu vuoi a tutti i costi sapere cosa c'è scritto in questa lettera, mentre io non voglio ed essendo arrivato per primo ed avendo preso io la lettera, mi sento il proprietario.
    Mentre il tuo compito, Daisetsu, sarà quello di dividerci, ma nello stesso tempo dovrà far attenzione a quello che accade intorno a noi, per scrutare l'eventuale osservatore.
    Se qualcuno esce allo scoperto o notate qualcosa che si muove tra le foglie comunicatelo agli altri e tentiamo di stanarlo INSIEME!

    Dopo aver esposto il suo piano, avrebbe atteso un cenno di intesa dei suoi compagni. Se Takuma e Daisetsu avessero accettato la sua proposta, Laiton si sarebbe alzato in piedi avrebbe afferrato Takuma per il colletto del suo abito e avrebbe tentato di scaraventarlo verso l'esterno per far vedere all'eventuale spettatore che si stavano pestando a sangue.
    Nel caso in cui fosse riuscito a scaraventarlo fuori, avrebbe preso un kunai dal porta oggetti, lanciandosi sull'avversario, tentando una finta sul collo, che avrebbe mancato apposta.
    Non è il miglior espediente, ma sicuramente non potrà fare a meno di intervenire.
    Intanto la busta era in bella vista conficcata tra i bottoni della veste di Laiton. Quello che sarebbe accaduto sarebbe dipeso dai suoi compagni.

    Post Numero 2

     
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