Disinfestazione

[QdV Konoha]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shinodari
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    Si va in scena: Atto primo



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Ero sola con i miei segreti in attesa del momento in cui tutto sarebbe cominciato.
    Nessuna lettera, ne' parola d'addio a testimoniare la mia improvvisa assenza da quelle mura che avevo cominciato a chiamare casa.
    Preferivo evitare che poche parole vergate su un foglio di carta potessero trasformarsi nel mio epitaffio, qualora non avessi trovato la via del ritorno.
    Non ero pessimista per natura, semplicemente analizzavo la missione sotto ogni aspetto e la morte era una delle tante variabili in gioco.
    Samurai, shinobi, cambiava solo il tipo di padrone, ma gli ordini avevano lo stesso significato.
    Una volta accettato non si poteva più tornare indietro.
    La nostra meta era la distruzione, la posta in palio non permetteva il fallimento, il sangue sarebbe stata la nostra vittoria, anche se si fosse mescolato a quello sgorgato dalle nostre ferite.
    Nessuna via di fuga.
    Il prezzo? Le nostre vite.
    Un gioco pericoloso a cui eravamo stati chiamati a partecipare.
    Non c'era spazio per le emozioni, solo una fredda calma, per quanto mi fosse difficile accettare la prima parte del piano.
    Confondermi con una donna di piacere, per quanto si trattasse solo di una recita, di un gioco di menzogne, mi dava la nausea anche il solo pensarci.
    Durante il briefing avevo nascosto con grande sforzo la smorfia di disgusto, serrando i pugni fino quasi a conficcare le unghie nella carne.
    No, non mi piaceva per nulla.
    Ma non avevo altre soluzioni da offrire.
    Per quanto quel compito fosse svilente per me e Shay, comprendevo che stavamo agendo sul punto debole nella natura umana.
    Vendere il proprio corpo per passare inosservati, per acquisire informazioni.
    Nell'antichità si era trattata di un'arte, dal mio punto di vista restava una bassezza.
    Ma le ragioni del mio odio avevano radici più profonde riguardo a quel termine che etichettava una donna in vendita, in quanto era appartenuto ingiustamente alla mia stessa madre, colpevole di un amore proibito tra una nobile e la sua guardia del corpo.
    Che ironico scherzo del destino.
    Purtroppo non mi era concesso lasciarmi andare a questi pensieri.
    I minuti scivolavano via accorciando ad ogni battito del cuore il momento in cui saremmo dovuto andare in scena.

    Shay mi aveva preso da parte.
    Cercava di rassicurarmi che quella recita non mi avrebbe sporcato l'anima, che sarei rimasta me stessa.
    Anche lei provava emozioni simili.
    Le rivolsi un debole sorriso che voleva essere un ringraziamento; da parte mia potevo solo sperare che l'autocontrollo sconfiggesse i demoni del passato.


    Sforzarsi di essere convincenti... se non per Konoha, per i nostri compagni che dipendevano da noi... Si questo lo potevo comprendere. Una minima mossa falsa, una pecca nella nostra interpretazione e la missione di infiltrazione si sarebbe trasformata in un bagno di sangue ancora prima di cominciare.

    Sospirai, sollevando gli occhi verso il cielo.


    «Per quanto non mi piaccia affatto, la mia recita sarà impeccabile. E' il mio giuramento, perché ho in alta considerazione la vita e non intendo mettere a rischio quella del nostro team per miei problemi personali.» Fu la mia promessa, rifocalizzando l'attenzione su di lei, per un unico singolo istante, prima di lasciar fluire quell'energia mistica che i ninja chiamavano chakra.
    immypost
    Regolarizzai la respirazione, permettendo ai ricordi di riaffiorare.
    Ero così piccola a quel tempo eppure era fin troppo facile ricordarmi di lei, di quella fanciulla che indossava con la massima disinvoltura vesti che lasciavano ben poco all'immaginazione, e quel viso una volta di una bellezza delicata reso irriconoscibile da un trucco dai colori fin troppo accesi.
    Mi concessi pochi attimi per liberare la mente da ogni pensiero dannoso per il buon esito della missione, per entrare nella parte.
    Le mie iridi colore del sangue si riflessero su un volto che non conoscevo. Per rispetto nei suoi confronti evitai di chiedere alla kunoichi a chi si fosse ispirata per il suo camuffamento.

    Mi tese la mano e io ricambia il gesto, serrando per una manciata di secondi la presa, per farle capire che per quanto difficile fosse il nostro compito, potevamo farcela assieme.


    Si va in scena... [Interpretazione]
    Parole che restarono imprigionate nei miei pensieri.
    Il fumo mescolato a quegli odori, che supposi caratteristici di un ambiente chiuso, ci diedero il benvenuto.
    Quel locale era un mondo che non conoscevo, che guardavo per la prima volta attraverso gli occhi cremisi di qualcun'altra.
    La finzione nella finzione.
    In fondo una donna che si mostrava in quel modo agli uomini, non stava vendendo qualche attimo di una piacevole illusione per una manciata di ryo? Ma una volta che il cliente fosse andato, si sarebbe ritrovato con un ricordo effimero, con un mucchio di menzogne.
    Socchiusi gli occhi, le mie labbra si schiuse in un sorriso seducente, mentre il mio sguardo vagava come alla ricerca di un potenziale accompagnatore; nella realtà la mia attenzione era concentrata nel cercare possibili minacce.
    Assunsi un'espressione lievemente infastidita quando la mia amica mi ricordò del nostro “debito” da pagare, come se avessi preferito divertirmi con qualcun altro nella sala.
    Se era un gioco tanto valeva giocarlo fino al limite.
    Naturalmente un debito è un debito, per cui mi avvicinai ai nostri clienti, facendo capire loro, con lo sguardo, che sarei stata ben felice di ripagarli nella maniera che più avrebbero gradito.
    Questo mio atteggiamento, questa sublime interpretazione, stavano cominciando a farmi paura.
    Dovevo restare distaccata, era il solo modo per non farmi prendere dal disgusto di quello che stavo volontariamente facendo.
    Era un'interpretazione, non era la realtà.
    Io e Shay eravamo kunoichi sotto copertura, eppure in altri luoghi al nostro posto c'erano ragazze che conoscevano un unico modo per ripagare i propri debiti...

    Il senso di liberazione che provai nello sciogliere la trasformazione, una volta al sicuro da sguardi ed orecchie indiscrete, mi ripagò in parte dello sforzo che avevo fatto per entrare nella parte.
    Purtroppo tornare alle nostre reali sembianza era il segnale che fosse giunto il momento di separarci.
    Mi accomiatai da Shay rivolgendole un sorriso sincero, e lo stesso fu rivolto a Sasori san. Gli mostrai per un istante il nastro che fermava la lunga treccia con cui avevo raccolto i capelli, il suo dono.

    La nostra stanza era la numero 26.
    Del mio team conoscevo solo Vergil sama, per quanto non fosse la parola più adatta per descrivere i nostri incontri incidentali.
    Mentre i due Hyuga ispezionavano l'ambiente circostante, ringraziai a bassa voce Atasuke san, che aveva avuto parole gentili sin dal briefing su me e Shay.


    «Ti ringrazio, ma non c'era bisogno di scusarti. Ognuno di noi stava recitando una parte del copione... però sono parole che fanno piacere ascoltare.» Mormorai a bassa voce per non rovinare la concentrazione del resto del team.
    Il mio contributo l'avrei fornito una volta che fosse iniziata la discesa nei bassifondi.
    Avevo in mente delle piccole creature di inchiostro che potevano essere la nostra avanguardia.
     
    .
45 replies since 17/1/2012, 22:04   1438 views
  Share  
.