Disinfestazione

[QdV Konoha]

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  1. ¬Chris
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    Foglia d'Edera.
    Presentazione


    Mi alzai dal divano, lo voce leggermente arrocata e profonda mandò via il piccolo ometto basso e grasso, con la barba fatta male, scura con qualche punta di bianco. Rimasi schifato vedendo la busta che mi allungava, sporca d'olio, macchia d'olio presente anche sulla sua camicia, gli chiusi la porta in faccia, non un'altra parola. Bere la mattina mi lasciava sempre in quelle condizioni, avevo smesso con i super alcolici, oramai mi davano la nausea, l'unica vera religione era il vino rosso. Il migliore sulla piazza, con il lavoro di erborista riuscivo a tirare avanti e gli incassi erano ottimi; mi stavo dando alla pazza gioia.
    La aprii, con un coltello da lancio che stavo utilizzando - fino a qualche momento fa - come stuzzicadente, la missione sembrava importante. Strabuzzai gli occhi, per dio, finalmente si andava a dare una lezione alle mafie!
    Sorrisi e mi infilai in doccia, dovevo riprendermi subito, quella sera ci sarebbero state scintille, inoltre, avevo letto che sarei stato in squadra con un certo Sasori e niente poco di meno che Shika. Avrei avuto occasione di imparare cose nuove, combattere ed eseguire una missione con ninja di quel livello era sempre una fonte di ispirazione e approfondimento delle proprie arti ninja.
    Sentii l'odore di caffè, quando uscii dalla doccia, non mi preoccupai di asciugarmi, corsi nudo per casa rischiando più volte di finire disteso per terra, il caffè lo bevei amaro anticipato da un bicchierino d'acqua, che avrebbe ripulito la bocca e avrei assaporato meglio il gusto intenso del caffè tostato.
    Mi vestii, un kimono leggero dal colore nero intenso, sulla schiena il simbolo degli Uchiha, il ventaglio bianco e rosso nel rombo blu, coperto, però, dal fuuma Shuriken. All'altezza del culo avevo due sacche porta oggetti dove c'era la maggior parte del mio equipaggiamento, solo lungo le cosce i coltelli da lancio erano visibili e lungo il fianco il Fuuma Kunai, la mia arma prediletta e distruttiva. Coprii il tutto con un mantello pesante, marrone scuro e con passo felpato - quando la notte era ormai arrivata - uscii di casa controllando più volte di non essere seguito.
    Giunsi quindi al punto di raccolta, c'erano già tutti, sorrisi leggermente in direzione di Vergil, quel ninja - sebbene fossimo fra amici - mi metteva sempre in soggezione, era già la terza missione che facevamo insieme e il suo sguardo fiero e assassino non mi lasciava tranquillo. C'era inoltre Shay, chunin della foglia, ragazza che non godeva molto della mia stima, era troppo impostata, troppo gentile, ma era un'ottima medica e in una missione come questa era essenziale. Ancora di più lo sarebbe stato Drake che - mi guardai attorno - non vidi, probabilmente non era stato convocato oppure era stato selezionato per un'altra missione, peccato, la sua potenza sarebbe stata determinante. C'era inoltre una seconda ragazza e diverse persone che non conoscevo, la cosa non mi stupii, ero solito bazzicare per posti più simili ad Otafuku che il parcogiochi della foglia. Sorrisi leggermente e ascoltai il piano, semplice ma efficace, guardai in direzione di Vergil ci avrei scommesso la mia mano destra che avrebbe preferito buttare giù tutto ed era quello che avevo pensato pure io, infinocchiare troppo le cose mi dava un fastidio cane, sotto quel punto di vista andavano proprio daccordo.
    Ma feci le spallucce e mi trasformai, in quel piccolo postino che avevo visto oggi, sorrisi sotto i baffi e sistemai meglio il kimono bianco ricco di ghirigori e sporco di cibo; entrai quando fu il mio turno e mi diressi subito verso il barista e con lo sguardo tipico che c'è tra colui che compra e il mercante, sperando sempre di farselo amico per qualche bevuto gratuita, gli chiesi del vino, rosso se possibile. Sebbene non fosse stato quello delle mie cantine lo sorseggiai ugualmente con piacere, sembrava più aceto che altro, ma non era importante, quindi allungai lo sguardo verso la sala dando le spalle al barista, da lì poteva vedere tutti, sorrisi nuovamente e seguii le accompagnatrici e finalmente il momento era arrivato. Tornai nuovamente nella mia forma naturale e sentire il tessuto leggero del kimono sulla mia pelle fu un tocca sana, così il peso delle armi mi rese più tranquillo, mi presentai a bassa voce verso il terzo componente della squadra, non l'avevo mai visto, ma aveva l'aria risoluto di chi sa il fatto suo e ciò era necessario. «Shika -Indicai la botola - a te l'onore... »
    Sorrisi per l'ultima volta, mentre lentamente sfioravo, con la punta delle dita le armi assicurandomi che fossero al loro posto e facilmente estraibili.





    Scusate il ritardo ragazzi e buon divertimento a tutti! :omgda:
     
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45 replies since 17/1/2012, 22:04   1438 views
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