Disinfestazione

[QdV Konoha]

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  1. The_Drake
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    L'entrata come preannunciato non creò grossi problemi, anzi, sembrava tutto nella normalità in un posto come quello: ovviamente il capo barista avrebbe aperto la strada nelle salette del privè, lasciando pura libertà al gruppo di entrare in una qualsiasi; Ovviamente si sarebbe premurato di consigliare delle sale sicuramente libere e ben lontane da quelle nevralgiche: Chiunque avesse avuto abilità di visione telescopica o penetrante, per infrastrutture varie, avrebbe avuto il piacere o il disgusto di vedere che in quella zona non erano propriamente soli, considerando che altri si stavano dando da fare, nella maniera più erotica del termine, nelle sale laterali.
    Vicino alla sala numero 15, al lato destro e sinistro, c'erano due normali coppie, uomo e donna, indaffarati nelle lenzuola del letto, difronte invece due persone di corporatura simile, maschile, si divertivano a colpirsi con armi di vario genere, tanto che non era difficile sentire gemiti o urla.
    Nella sala numero 26, c'erano sulla sinistra una stanza vuota, quella di destra era occupata da quattro persone, un uomo e tre donne, nella parte frontale, un uomo solo che sembrava disteso nel letto con fare calmo.
    Ma ovviamente il gruppo di shinobi non era in quella zona per del sano svago sessuale o per deliziarsi con la visuale, ma per compiere una missione per Konoha: una prova che avrebbe cambiato le sorti del paese, spostando nel male o nel bene l'ago della bilancia.
    Le botole erano poco visibili sotto i letti, ben nascoste da abili mani da ladro, anche se contro Byakugan c'era poco da fare: sarebbero state evidenti nel terreno, palchè di legno, le tracce di un taglio a quadrato che formava appunto l'entrata.
    Quello che si poteva vedere da basso, era la parte più divertente: nulla.
    Se avessero osservato la botola dall'alto non avrebbero potuto scorgere nulla, nessun tipo di visione chakrica o meno avrebbe permesso di superare quel legno: avrebbero dovuto aprire per capire cosa ci fosse nel basso.


    La fortuna era che Edera era un'organizzazione di poche persone, quindi non aveva piazzato trappole sull'entrata o avrebbe rischiato che qualche membro poco attento ci finisse dentro: creare del trambusto dentro ad un casinò, nella zona del privè non era un modo per passare inosservati a sguardi inopportuni.
    Apparì difronte a loro un rampa di scale, intagliate nella roccia, nella sala numero 15 si sarebbero diramate verso sinistra, nella 26, verso destra: non c'era nessun tipo di illuminazione, proseguivano solamente in un baratro nero; Anche da dentro, la visione non avrebbe permesso di estendersi oltre le costruzioni: potevano vedere bene solo ciò che gli appariva difronte, ma non ciò che era oltre loro, considerando che era come se, estendendo la vista dentro il muro, una barriera chakrica impedisse di proseguire.
    Le scale erano larghe circa un metro, quindi era possible passare agevolmente solamente per una persona alla volta: proseguire verso il buio avrebbe fatto adattare sempre più gli occhi al gruppo, all'oscurità, fino a che un bagliore pagliarino, iniziò ad intravvedersi dopo qualche metro verso il basso; Se avessero provato a comunicare con le ricetrasimettenti, si sarebbero accorti che man mano che scendevano, il segnale diventava disturbato.
    Era un luce che proveniva da destra per il gruppo della camera 15, sinistra per il 26: era una rapida svolta dei gradini che avrebbe fatto intravedere un salone abbastanza grande.
    Non c'erano porte, quindi la visuale era libera: era una sorta di magazzino temporaneo dove casse e scaffali erano sparpagliati ovunque, insieme a tavoli ricolmi di scartoffie, magari fascicoli, magari rotoli; Le ricetrasmittenti avrebbe totalmente perso il loro funzionamento a quel livello.


    La stanza era quadrata, di lato circa 6, proveniva un'illuminazione da dei led attaccati alla parte più alta del soffitto: erano tutti in ottima salute e non c'era angolo della zona non illuminato.
    Nella stanza numero 15: in tutto 4 scaffali, posti a due a due nel lato destro e sinistro, ma non con ante normali ma coniche, considerando che erano strutturati per conteneri rotoli; Un'insieme di scatole ricolmi di fogli nel lato sud-ovest, come se fossero stati lanciati senza molto ritegno, tanto che alcuni fogli erano scivolati a terra, sparsi; Un tavolino con sopra una cassa.
    Nella stanza numero 26: C'erano due tavoli enormi che collegavano tutta la parte est e ovest della stanza, con qualche rotolo, alcuni sigillati con dei timbri di cera, delle mappe di Konoha con segnati dei punti in inchiostro rosso, una lista attaccata al muro sinistro con dei nomi a cui era associata una particolare via di Konoha; Poi un enorme scatola in legno, nel mezzo della stanza, alta circa 50cm e larga 1 metro, mezza aperta: dentro sacchetti che ogni buon drogato avrebbe voluto possedere.
    In ogni caso, però, nella parte nord una porta.
    Era chiusa, in metallo grezzo, ma ad un'occhio attento si sarebbe mostrata per una vera opera d'arte del ferro: era ben intarsiata con dei motivi vegetali che facevano riferimento alla piante Edera, con l'enorme simbolo dell'organizzazione diviso nelle due ante del portone; Non si riusciva a capire cosa ci potesse essere dall'altra parte, perchè la luce non filtrava da sotto le fessure e anche in quel caso il Byakugan non funzionava: anche se gli indizi c'erano tutti per capire dove conducesse quel passaggio.
    [Per chi possiede Udito II: si sente del vociare dall'altra parte, davvero leggero e solo se accostato l'orecchio alla porta; Nella camera numero 15 la voce ha dei picchi, come se urlasse, nella 26 sembrava molto lineare e a tratti scompare]
    [Per chi Olfatto I o II: per chi è sceso nella stanza 26, si sente odore d'alcool provenire da oltre il portone]


     
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45 replies since 17/1/2012, 22:04   1438 views
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