La Foglia che aiuta la Foglia

[Energia]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. elsamu
        Like  
     
    .

    User deleted



    ..Cosa???? Si inizia bene..
    ..Addestramento Energia Verde..



    Cosa?? Atasuke aveva schivato tutti i miei colpi, nemmeno un colpo non era andato a segno. Maledizione! Ero proprio così scarso o era Atasuke che era così forte? In ogni caso dovevo migliorare e per incominciare dovevo almeno raggiungere il livello si Atasuke, e poi avrei pensato a superare il suo livello

    «Per quanto riguarda lo stile di combattimento non è male, te la cavi nel combattimento corpo a corpo, ma come hai potuto vedere con i tuoi stessi occhi tra noi due c'è un'elevata differenza... sfortunatamente non sei al livello di prestanza fisica sufficente per poter apprendere un nuovo grado di controllo... Ma a tutto c'è un rimedio. Se vuoi inizierò ad addestrare il tuo fisico per raggiunere un livello superiore, ti va?»


    Certo che mi va. - risposi senza perdere tempo - Iniziamo subito - urlai.

    «Bene allora... Prima di tutto dovremo temprare il tuo fisico aumentando la tua forza, la tua velocità e la tua resistenza. Per cominciare direi che possiamo lavorare sulla tua resistenza. Indossa pure quelle»



    Atasuke indico delle fasce appoggiate in un tronco poco distante.

    Bè, cosa avranno tanto di speciale quelle fasce? - pensai tra me.

    Mi avvicinai senza perdere tempo alle fasce e sicuro di me cercai di sollevarle tutte insieme per prenderle in mano, malgrado senza riuscirci.
    Riuscì solamente a sollevarle da terra, per poi dovverle mollare di colpo dall'eccessivo peso.

    «Una volta che avrai indossato queste daremo il via al nostro primo esercizio. Il tuo compito sarà semplicemente quello di spaccare legna. Qualche metro più avanti c'è un simpatico falegname che avevo conosciuto da giovane, dato che mi serve legna per questo inverno ha accettato in via eccezionale di darmi gratis tutta la legna che sarei riuscito a spaccare in un pomeriggio e dato che sarei troppo avvantaggiato a fare da solo, lo farai tu per me. In cambio acquisirai una maggior forza e resistenza! ... Ritieniti fortunato, io mi sono ritrovato con un peso simile a pulire un intero tempio di monaci dove anche gli attrezzi pesavano come se fossero fatti in piombo»



    Con calma mi sedetti al suolo e indossai le fasce alle caviglie. Ora che ne prendevo una alla volta il compito sembrava più facile.
    Al momento di alzarmi, però, notai che la cosa non era proprio così semplice. Alzarsi non fù una difficolta, ma fare i primi fassi non fu affatto facile.

    Atasuke iniziò a far strada verso la vicina segeria per iniziare il mio addestramento.
    Non so quanta strada avessimo fatto, ma sembrava fosse passa più di mezz'ora.
    Per tutto il tragitto Atasuke restò davanti a me. La strada sembrava non finire più.

    non riuscivo nemmeno a tenere alte le braccia. Tutto il peso che avevo addoso mi rallentava molto e ogni passo che facevo mi affaticava sempre più.

    Finalmente, dopo un periodo di tempo infinito, io e Atasuke eravamo giunti alla segheria dove il mio compagno intrò un suo conoscente.


    "Bene arrivato Atasuke... Sei venuto a procurarti la legna?"

    «Non proprio vecchio amico mio... In verità sono venuto per allenare questo mio amico, quindi sarà lui a prendere la legna per me... Comunque lui è Zacaria, un ninja di Konoha»

    "Sempre il solito eh? Se hai la possibilità di far fare un lavoro a qualcun'altro sei il primo ad offrirti per andartene eh? ... Comunque piacere di conoscerti Zacaria io sono Shigeki Nobutora ... Conosco Atasuke da quando era un ragazzino ... sembra ieri che venivi qui con tuo padre a prendere la legna e tu scorrazzavi di qua e di la facendo finta di essere un ninja... A proposito... come stanno giù al villaggio?"



    «Bene... o almeno stavano bene quando li ho lasciati... Come puoi vedere ora sono diventato un shinobi a tutti gli effetti e per evitare problemi a casa mi sono trasferito a Konoha... Ma non perdiamo tempo vecchio volpone! So che cerchi di farmi perdere tempo così ti porterò via meno legna! Dicci dove il mio apprendista può iniziare a spaccare, poi noi due potremo anche continuare a parlare degli ultimi avvenimenti»

    "Ah si... Me ne stavo quasi scordando... Vedo con piacere che non ti sei scordato la mia vecchia abitudine da mercante... bene allora, il ceppo è quello laggiù e l'ascia è poggiata al mucchio di legna. Cercate di fare un cumulo a parte, altrimenti rischiate di mischiare la vostra legna con il carico per qualcun'altro!"


    Ed ora che ero li cosa avrei dovuto fare. Dovevo ancora iniziare ad allenarmi ed inizio già ad essere stanco.

    Mi osservai un attimo attorno osservando cosa facevamo gli altri operai.
    Imitanto un operai li vicino afferrai come lui l'ascia e cercai di alzarla.

    Accidenti, era davvero difficile sollevare quest'affare con tutti quei pesi. Tutti gli operai accanto lavoravano con un ritmo sostenuto.

    Mi risultava difficile già sollevare le braccia, pensare a sollevare anche l'ascia e tutto. Chi me lo aveva fatto fare?

    Erano passati almeno 15 minuti e ancora non ero riuscito a rompere nemmeno un ceppo. Accidenti se quella cosa era difficile. Finalmente dopo mezz'ora di colpi a vuoto riuscì a colpire e rompere a metà i primo ceppo.

    Era ora - pensai tra me e me - ora sarà molto più semplice.

    Effettivamente i 5 colpi sucessivi risultarono molto più semplici e meno pesanti, ma lo fu soltanto per pochi istanti, sicuramente un ondata di adrenalina.

    Quei maledetti pesi mi bloccavano i movimenti. Per evitare di affaticarmi troppo e non arrivare alla sera decidi di prendere una posizione fissa con i piedi e di muovere solo le braccia e il busto in modo da affaticarmi più lentamente possibile per cercare di arrivare almeno a metà pomeriggio con un po’ di forza.

    […]

    Non riuscivo a capire quanto tempo era passato. Il sole era ancora molto alto, ma non faceva un sacco di caldo, nonostante tutto stavo sudando su tutto il corpo. Ma quanto mancava per finire? Sembravano passate 10/11 ore, ma non poteva essere visto la posizione del sole. Osservai il mucchio di legne rotta alla mia sinistra. Bè, non sembrava affatto male, ma potevo fare di meglio.
    Ormai ero quasi senza forza. I colpi ai ceppi erano solo perché mi ero abituato allo stesso movimento e per abitudine continuavo a colpire allo stesso modo.

    Continuai a colpire ceppo per ceppo fino a quando, ormai stremato, senza forze, e tutto bagnato dal mio sudore crollai sulle ginocchia ritrovandomi a gattoni.
    Ero esausto, non riuscivo più a muovermi, tutt’attorno a me ormai risuonava silenzio, ma non so se era dovuto alla mia stanchezza e se proprio non c’era più nessuno in quella segheria.


     
    .
25 replies since 19/1/2012, 17:20   246 views
  Share  
.