La Foglia che aiuta la Foglia

[Energia]

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  1. elsamu
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    ..Visioni??..
    ..Addestramento energia verde..


    La mattina ormai era arrivata, ma questa volta la nottata era passata molto meglio del solito.
    I dolori ormai erano calati in confronto ai giorni precedenti, chissà forse mi stavo già abituando a tutti quei dolori.
    Ero ancora li, nella tenda, che sgranchendomi vidi Atasuke dopo distante dalla mia tenda con una tazza in mano.

    Mi alzai velocemente, e lo raggiunsi. Atasuke era lì con una tazza di caffè in mano.

    «Complimenti Zacaria, fino ad oggi hai fatto un ottimo lavoro, tuttavia, come puoi ben immaginare non è ancora finita. Oggi però non lavoreremo sul tuo fisico, quanto piuttosto sulla tua mente, quindi puoi posare i pesi per oggi... gradisci la colazione?»



    Certo, ben volentieri. Una bella tazza di caffè per svegliarsi meglio e qualcosa da mettere sotto i denti non lo rifiuto di certo. Dovrò farmi perdonare per tutto questo!

    Afferrai una pasta, e inizia a mangiarla, mentre Atasuke continuava a parlare.

    «Come ti stavo dicendo oggi faremo un lavoro differente. Gli antichi dicevano Mens Sana in Corpore Sano, o qualcosa del genere. Il succo è che fino ad ora abbiamo lavorato sul tuo corpo, ma è giunto il momento di lavorare anche sulla tua mente e sul tuo controllo del chakra.»



    «Come puoi ben vedere questo porto è perfetto per rilassarsi e passare una buona giornata a svuotare la mente e pensare un po a sè, non trovi? Bene, il tuo compito oggi è di restare sotto quella cascata per tutta la giornata, a parte un'oretta giusto per mangiare il pranzo. Anche se è una bella giornata ti potrebbe capitare di avere freddo, ma questo è un effetto secondario della cosa. Se riuscirai a mantenere una sufficiente concentrazione non soffrirai del freddo, ma soprattutto il migliore fluire del chakra dovrebbe scaldarti a sufficienza.»



    Tutta la giornata sotto la cascata? – risposi io – Bè, se fosse una cosa di un paio di ora non dovrei aver problemi, ma per tutta la giornata sarà proprio dura. Ok dai..Quando iniziamo?

    Senza esitare mi avvia velocemente verso la cascata. Come la serata precedente mi posizionai sotto la cascata, ma questa volta vestito per bene, visto che comunque avevo portato un paio di vestiti di ricambio per sicurezza.
    Mi posizionai giusto sotto la cascata, e restai fermo in piedi giusto sotto l’acqua.
    Ero già abituato a quella cosa, e nonostante l’acqua non fosse proprio calda, non ebbi nessun problema a restare li fermo in posizione.
    Lo scroscio d’acqua che cadeva su di me era molto rilassante, ma vista che dovevo restare lì per parecchio tempo era meglio concentrarsi subito dall’inizio per cercare di non morire di freddo.
    Chiusi gli occhi, e iniziai a rilassarmi, svuotai la mente da tutto il resto e, approfittando di quel tempo a mia disposizione, iniziai a pensare a quei giorni trascorsi durante l’allenamento, a tutto quello fatto durante la mia carriera di ninja.

    Quei giorni trascorsi con Atasuke mi avevano davvero aiutato molto. Il ragazzo mi aveva fatto notare, che nonostante fossimo entrambi Genin, e quindi lo reputavo come una persona simile a me, lui era molto più forte e molto più preparato. Nonostante tutti i miei allenamenti, non ero riuscito proprio a crescere così tanto come avevo immaginato.
    Mi tornò in mente ancora quel “combattimento” di preparazione in cui Atasuke aveva schivato tutto con troppa semplicità. Fisicamente non ero affatto preparato come lui, nonostante la mia carriera era iniziata solamente con una preparazione fisica.
    Iniziarono a tornarmi in mente gli esercizi fatti fino a quel momento, il taglio dei ceppi di legno, la corsa trainando il carro carico, lo spostamento delle legne, lo schivare e il parare delle armi lanciami contro e la corsa fino a questo stupendo posto.
    Ogni esercizio aveva avuto uno scopo in particolare, ognuno era basato su una caratteristica in particolare, forza, velocità, i riflessi, la resistenza e dopo tutta quella fatica avrei sicuramente visto dei risultati. Sicuramente sarei diventato più forte di prima, e se fossi diventato ancora più forte avrei potuto davvero riuscire a portare a termine il mio obbiettivo.
    Chissà cosa mi avrebbe ancora aspettato prima di concludere il mio allenamento.

    Quell’allenamento mi ricordava molto quello fatto con il maestro Hoshi, poco dopo il corso per diventare genin. Come questo, anche quello era stato un allenamento molto duro. Avevamo iniziato a parlare del chakra, e proprio grazie a Hoshi avevo imparato a usarlo.
    Mi ricordai così di tutto il corso genin che avevo passato, senza mai utilizzare il chakra. Era stato proprio il maestro a mettermi curiosità sul chakra e ha costringermi a chiedergli di darmi qualche lezione. La tecnica che mi aveva più colpito era quella tecnica del vento, con cui una copia del maestro si era messa a “volare” tramite un turbine di vento.
    Chissà se mai riuscirò a imparare anch’io a “volare”. Sarebbe davvero molto utile anche per velocizzare gli spostamenti e per far molta meno fatica risparmiando le forze. Proprio in quel momento la mia attenzione fu attirata da un cinguettio di un uccellino su un albero lì vicino.
    Quell’uccellino fece viaggiare la mia fantasia. Improvvisamente m’immaginai sulla schiena di una grande aquila, che volava a un centinaio di metri di altezza, da dove vedevo gran parte del terreno.
    Colto da un’improvvisa paura, aprì gli occhi. Ero ancora lì sotto la cascata, non avevo affatto freddo. Sentivo dentro di me il chakra scorrere provavo uno strano calore. Come mi aveva detto prima Atasuke bastava un po’ di concentrazione per poter far fluire il chakra e farmi riscaldare da esso. In quel momento vidi in lontananza Atasuke che stava preparando il pranzo. Era ormai ora di pranzo, quindi uscì da sotto la cascata e mi diressi verso il ragazzo.

    Il pranzo durò circa un’oretta, giusto il tempo di mangiare con calma quelle prelibatezze cucinate dal ragazzo.

    «Ottimo lavoro Zacaria... Credi di reggere fino all'ora di cena? sappi che più tardi inizierà probabilmente a soffiare anche una brezza gelida, soprattutto valutando come sta andando la giornata. Con queste temperature nel pomeriggio di certo la notte sarà freschetta»


    Effettivamente la giornata si stava incupendo e il sole stava iniziando a sparire dietro alle nuvole che erano comparse in cielo.
    Certo che ce la faccio! E se non ce la faccio, resterò comunque lì sotto e soffrirò. – risposi sorridendo

    Era ora di tornare sotto, e sicuramente la permanenza sotto la cascata non sarebbe stata facile come la mattinata, visto il vento che stava salendo.

    Mi riposizionai nuovamente sotto la cascata, ma questa volta mi sedetti per terra, per far si di disperdere anche meno calore possibile.

    Inizialmente mi fu molto difficile concentrarmi. Il vento che si era sollevato iniziava a farmi sentire freddo, e di certo il tempo non sarebbe migliorato.
    Chiusi nuovamente gli occhi e cercai di concentrarmi. Questa volta l’unico rumore che si sentiva era lo scroscio dell’acqua e il soffiare del vento.

    Tutto d’un tratto mi trovai a casa dei miei genitori ancora nel piccolo paesino nel bosco. Forse era un ricordo passato, poiché, guardandomi allo specchio, mi accorsi che ero io da piccolo. Uscì di casa e vidi i miei genitori poco distanti. Mio padre stava disegnando, mentre mia madre, accanto a lui, lo stava guardando. Senza farmi vedere, iniziai ad avvicinarmi incuriosito, per osservare cosa stava disegnando, e notai che sulla tela era raffigurato un cucciolo di lupo, quasi a dimensioni reali.
    Il disegno sembrava finito, ma mio papa era ancora li che lo stava fissando. Come mai quello strano comportamento? Che cosa stava aspettando? Mi avvicinai ancora un po’, restando però nascosto fino ad arrivare a una decina di metri da loro.
    Improvvisamente il ricordo si interruppe, e mi ritrovai nuovamente sotto la cascata.
    Aprì gli occhi e mi osservai attorno. Era tutto come prima, anche se il tempo stava sempre peggiorando, e in lontananza c’era Atasuke che iniziare ad accendere il fuoco per la cena.
    Forse mancava poco alla fine dell’esercizio, ma come mai ricordavo/sognavo quelle cose?
    Era solo frutto di una mia immaginazione o era un ricordo passato?
    Richiusi gli occhi e cercai di concentrarmi nuovamente per ritornare al sogno/ricordo che stavo vivendo poco prima.
    Finalmente dopo alcuni minuti riuscì a ritornare nel punto prima dell’interruzione. Ero ancora li, nascosto dietro agli alberi, a osservare i miei genitori davanti alla tela. Ora però la tela era vuota, non c’era più disegnato il lupetto. Come mai non c’era più? Beh, forse semplicemente aveva cambiato tela, ma la cosa mi sembrava strana perché sembrava tutto come prima. Notai improvvisamente qualcosa di molto strano. Il lupetto che avevo visto in precedenza non era più sulla tela, ma era diventata una cosa creatura ed era vicino ai piedi di mio padre.
    La cosa mi lascio completamente basito. Ma cosa è successo? Mentre mia madre prese in braccio il cuccioletto mio padre ricominciò a disegnare. Che cosa stava facendo ora? Dopo pochi istanti il disegno era finito. Nella tela c’erano rappresentati un paio di uccellini. Dopo pochi istanti gli uccellini uscirono dalla tela e si appoggiarono sulle sue spalle.
    Ma come aveva fatto? Allora il lupo non era solo una mia immaginazione!!
    Dopo poche parole sussurrate da mio padre, i due uccellini presero il volo.
    Ma che diavolo era?

    Improvvisamente sentì una voce, aprì gli occhi e mi accorsi che Atasuke mi stava chiamando. Era a pochi passi da me, con un asciugamano in mano.
    Ora si sentivo freddo. Ringraziai Atasuke per l’asciugamano, me lo avvolsi attorno e mi indirizzai con lui verso il luogo della cena.
    Atasuke, ho fatto uno strano sogno. Ho sognato mio papa che disegnava degli animali su una tela, e gli animali prendevano vita. Sai cosa potrebbe essere?
    Non sapevo se era solo un sogno o un ricordo, ma ero curioso di capire di cosa si trattasse, forse Atasuke avrebbe potuto aiutarmi.


     
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25 replies since 19/1/2012, 17:20   246 views
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