Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.

[Energia]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Villa di Yoni - There is Peace~


    Come aveva abilmente previsto nel suo assalto non incontrò alcuna forma di resistenza e l'infiltrazione nel ricco edificio era risultata estremamente facile. Fin troppo facile per i suoi gusti. Nella sfarzosa stanza, al suo ingresso, Atasuke si ritrovò davanti ad un grande letto a baldacchino chiuso su ciascuno dei 4 lati in cui pareva essere presente una persona sopita. Gli venne quasi un colpo quando udì uscire una voce dalle tende chiuse che poco a poco venivano scostate da una figura che faceva capolino dalle stesse.

    "Sei giunto.. finalmente.. So cosa hai fatto ai miei poveri ragazzi.. ugh.. cofh.. ti aspettavo.. avvicinati sono un povero vecchio non posso farti più male di quanto non ti sia fatto scalando quella parete.."


    Il suo sguardo si piantò quasi incredulo sul vecchio che con quel debole tono pareva cercare di dimostrarsi ben più esperto ed in salute di quanto non fosse, per poi scostare definitivamente la tenda mostrando tutto se stesso.

    «Yoni-Sha deduco...»


    I suoi occhi trasudavano rabbia e dolore verso quel vecchio malridotto, quasi come se lo alleviasse fissarlo con una tale intensità cercando di incutere terrore in un vecchio ormai chiaramente prossimo alla morte.

    "Immagino che tu sia il figlio.. si quel tale Uchiha.. e l'altra donna Yamanaka.. non so il tuo nome, ma credo sia Atasuke.. se le.. cough..aaargh.. fonti.. non mi ingannano.. Mi dispiace molto per quello che è successo ai tuoi genitori e speravo che non lo scoprisse mai nessuno, sai, per motivi di sicurezza per la mia famiglia.. sono errori del passato a cui nessuno dovrebbe mai fare appello, getterebbero discredito sui miei figli ed i miei nipoti.. forse Konoha mi priverebbe anche della concessione territoriale di questa roccia di minerale.. ma per giustizia voglio dirti cosa è successo."

    «Risparmia il fiato vecchio. Ora tu vorresti fari credere che sia giusto così? Credi non sia giusto pagare per quello che hai fatto? Credi sia giusto che solo io devo pagare per quello che hai fatto alla mia famiglia?»


    Le sue parole erano cariche di odio. Le sue emozioni parevano prendere sempre più il sopravvento portandolo sempre più vicino alla furia ed alla brutalità da cui fino a quel momento si era tenuto distaccato. Il vecchio tuttavia proseguì imperterrito con il suo racconto, come se neppure avesse udito e parole di Atasuke.

    "I tuoi.. avevano un debito con me, cosi come tutti gli altri residenti di quel paesotto di merda.. si trattava di pochi spiccioli ma al tempo ero una persona diversa.. molto peggiore.. in cambio del mio silenzio mandai la maggior parte di loro a lavorare in miniera.. solo che non sapevamo ancora della pericolosità dell'estrazione mineraria in zone altamente contaminate da agenti.. cough.. radioattivi.. non è stata una scelta forzata.. ma obbligata diciamo da volontà superiori.. tua madre.. era una donna bellissima.. si ammalò dopo due mesi di un carcinoma alle vie respiratorie e morì poco dopo..cosi come molti altri minatori... Ne ho uccisi a decine in quel modo.. senza volere, ma tuo padre è fuggito prima di ammalarsi.. la perdita di tua madre doveva averlo sconvolto ed io non potevo fare nulla contro un Ninja del genere che non aveva più nulla da perdere.. .. Come puoi vedere.. i Kami mi hanno punito con la mia stessa moneta, mi sono ammalato di cancro ai polmoni e la mia metastasi non mi lascia molti giorni ancora da vivere.. ma i miei figli e i miei nipoti non hanno colpe e devono poter contare sulla miniera per andare avanti e non cadere in disgrazia.. quindi.."

    «Vecchio bastardo, vuoi farmi credere che ammalandoti avresti pagato il tuo debito? Mi prendi in giro? Te lo puoi scordare, se necessario sarà la tua famiglia a pagare e a giudicare dallo stato in cui vivete sulle spalle di quei poveracci la fuori neppure i tuoi nipoti sono tanto innocenti, quindi pagheranno anche loro!»


    Mentre le sue parole uscivano dalle sue labbra come un impetuoso fiume, inondando il vecchio di rabbia, egli premette un piccolo pulsante che fece scattare un allarme con il quale molto probabilemnte aveva chiamato a se le guardie.

    ".. Non posso lasciarti andare rovineresti tutto quanto per una donna morta quasi vent'anni fà.."


    Con quelle parole il vecchio venne meno svenendo sul letto. Atasuke pieno di collera verso di lui era indeciso se attaccarlo mettendo fine ora e per sempre alla presenza del vecchio o se infliggergli una punizione peggiore allungandogli la vita e le sofferenze.
    Mai gli era capitato di essere così vicino a quella furia che da sempre aveva cercato di negare. Mai era stato così tentato di agire non per convinzione, ne per giustizia, am per pura sete di vendetta e di sangue. Era da diverso tempo che aveva iniziato a covare quella forma di odio repressa. In particolare fu quando conobbe Ledah che nacque quel sentimento oscuro nella sua anima.
    Mentre la mente gli diceva di non agire contro un vecchio disarmato le sue emozioni lo spingevano a portare vendetta per se stesso e per la sua famiglia. Un feroce dibattito si scatenò dentro di lui e nella sua mente si immaginava tra i due fuochi della sua anima che con rabbia si contendevano le sue azioni. Gli istanti che trascorrevano parevano ore, giorni, anni. Ma era come se il tempo reale si fosse fermato. Finchè ad un tratto dalla nebbia del dubbio non comparve una figura. Era una donna, estremamente bella e nel fiore degli anni. Atasuke venne colpito come da un sussulto riconoscendola. Era sua madre. Non riusciva a capire che cosa stesse accadendo, ne se tutto quello era reale o meno, tuttavia, grazie a quella specie di visione, comprese quello che doveva fare. La figura gli parlò con una voce lontana che pareva rimbombare fin da un'altro mondo.

    "Atasuke, figlio mio... perdonami per quello che è successo fino ad ora... capisco che ti abbiamo lasciato in una condizione che non meritavi."

    °Ma... mamma, non sto accusando voi... Yoni, è stato lui a portarti via da me alla fine...°

    "No. Questo non è vero. Sono ben altre le persone che ci hanno separati. Sono ben altre le persone colpevoli. Certo, Yoni non è di sicuro un innocente, tuttavia non merita la tua rabbia. So che questo tuo eccesso di rabbia e di desiderio di vendetta probabilmente deriva dal tuo sangue uchiha, tuttavia non dimenticare mai che sei anche uno Yamanaka..."

    °Madre... non capisco... che cosa intendi dire con questo?°

    "Ricorda... Dalla tua concentrazione deriva la tua realtà. Se sei abbastanza concentrato puoi dominare te stesso e l'ambiente che ti circonda..."

    °Si ma... questo che cosa c'entra con il controllo delle emozioni?°

    "C'entra. Con tutto c'entra. La tua paura ti ha condotto all'ira, dall'ira all'odio e dall'odio ti potrerà alla sofferenza... Non devi cancellare le tue emozioni, ma devi imparare a dominarle, altrimenti esse ti domineranno... ricorda sempre: Non c'è Emozione"


    °C'è Pace.°


    ~Stanza di Yoni – Truppe Corazzate~


    Aveva appena avuto il tempo di riprendere coscenza di se stesso ed ecco un oscuro figuro corazzato di tutto punto e dall'aspetto potenzialmente femminile presentarsi nella stanza brandendo una minacciosa spada solcata da luminosi simboli di un rosso vivo. Atasuke non ricordava di aver mai visto nella sua vita un'arma ed una corazzatura di quel genere. La figura tuttavia non lo attaccò immediatamente lasciando intendere che attendeva di essere attaccata a sua volta prima di reagire. Era un comportamento certamente strano e non presagiva nulla di buono. Era raro che un avversario concedesse la prima azione a qualcun'altro e quando lo faceva era sempre legato ad una trappola o ad una strategia ben elaborata.

    °Allora... Il vecchio poco fa aveva detto che sapeva chi sono, che sapeva della mia natura uchiha e che sapeva che cosa avevo fatto ai suoi tre mercenari. Questo implica che si aspettano un'attacco ravvicinato in corpo a corpo e probabilmente è per questo che quella ragazza ha un'armatura così pesante... Tuttavia, contrastare uno rapido nel corpo a corpo con un'armatura così limitante è un suicidio, a meno che quei simboli non attivino una qualche caratteristica che potrebbe danneggiare il portatore stesso se non ben equipaggiato...°

    «Interessante armatura... anche se credo sia un po scomoda da portare... Comunqie sia... temo che dovremo combattere, anche se mi spiace dover combattere colpendo per primo una ragazza... ma tant'è che non credo mi lasceresti andare, non è vero?»


    I suoi occhi attenti fissarono la figura corazzata in attesa del momento propizio per attaccare, pronto ad agire sorprendendo la giovane che se era come pensava, si aspettava uno scontro serrato ed a base di fuoco e fiamme. I suoi occhi scrutarono con attenzione l'intera stanza in cerca di materiale utile per contrastare una simile armatura dalle sconosciute caratteristiche cercando di non incapparvici malamente. I suoi occhi si fissarono poi sul respiratore del vecchio Yoni. Era chiaro che se lo avesse staccato da quelle macchine molto probabilmente non sarebbe sopravvissuto, tuttavia poteva trarne comunque un vantaggio senza sacrificare nulla e nessuno. Il meccanismo del macchinario era semplice e consisteva in un respiratore composto da due bombole, una di ossigeno e l'altra di azoto. Pur non essendo esperto nel campo medico, non gli fu difficile immaginare che da qualche parte potessero esserci delle bombole di scorta all'interno della stanza per una sostituzione rapida della stessa, soprattutto data la grave situazione in cui versava il vecchio, quindi con occhio rapace cercò una bombola di ossigeno di scorta da prendere con se e sfruttare a suo vantaggio.
    Il primo attacco era volutamente semplice, con lo scopo di studiare quale potesse essere la caratteristica di quella particolare armatura. Con un rapido scatto Atasuke saltò addosso alla ragazza per portare un rapido pugno con la mano destra diretto al volto, o meglio all'elmo della ragazza, in modo da stordirla almeno con il rimbombo del colpo sull'elmo, dato che con difficoltà sarebbe riuscito a farle qualche danno sotto quella pesante protezione.
    [Slot Azione 1] Con sua enorme sorpresa si accorse del fatto che raggiunta una distanza minima dall'armatura si sentì il braccio avvampare, come se venisse ustionato da una possente fonte di calore. Più per riflesso che per altro tirò indietro la mano nonappena gli fosse possibile farlo cercando di limitare il più possibile il danno impedendo una prolungata esposizione a quel calore. [Ferita] Fortuna era che le pesanti fasciature attorno alle sue braccia limitassero leggermente il danno subito operando da isolanti termici. Tuttavia, subendo quella ustione, Aveva compreso di avere forse un elevato vantaggio. Tutto stava nell'aprire quella difesa in modo che il calore sprigionato colpisse anche il portatore della fonte, il quale era probabilmente "schermato" dalla sua stessa armatura ignifuga.
    Diede appena un'attimo alla sua avversaria indietreggiando qualche metro per preparare l'azione successiva prima di ripartire all'attacco. [Slot Free] Con rapidità estrasse quindi uno shuriken che lanciò con precisione verso il volto della giovane mirando collo, o almeno dove questo pareva essere sotto la pesante corazzatura.
    [Slot Azione 2] L'assalto però non era altro che una scusa per distrarre l'avversaria mentre con l'altra mano aveva estratto il filo di nylon rinforzato da un'anima di acciaio che avrebbe poi legato a due kunai forgiando una specie di bolas particolari che avrebbe poi potuto tirare a se grazie al filo avanzato che era annodato al centro delle stesse. [Slot Free] La sua ultima azione, prima di prepararsi alla difesa, consistette nel lancio di ben tre kunai, tra cui era presente anche quello legato con il filo scagliandoli tutti e tre verso il volto della giovane. L'azione venen velocizzata ulteriormente con il chakra che fluì dal tantien al braccio destro da cui questi vennero scagliati aumentando la potenza del lancio e la relativa velocità, mentre i suoi occhi fissi verso quelli della giovane mandavano un ulteriore ordine atto ad imporre la difesa da lui voluta per quell'attacco. [Slot Azione 3][Sharingan]
    L'attacco era rapido e preciso e se come sperava il lancio dei kunai fosse andato bene, con un breve strattore avrebbe tirato nuovamente a se i kunai legati sfilando l'elmo alla ragazza ed esponendo così il suo volto al calore dell'armatura o portando la disattivazione della stessa. [Slot Free]

    OT- note -/OT

    Chakra: 19 Bassi
    Vitalità: 13,5 Leggere
    En.Vitale: 29,5 Leggere




    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 400
    Resistenza: 300

    Agilità: 300 (+3 stile)
    Precisione: 300
    Senjutsu: 300
    Concentrazione: 300

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Pugno all'elmo della ragazza
    2° Slot Azione: Lancio di uno shuriken all'elmo della ragazza per coprire l'indietreggiamento e il craft delle bolas
    3° Slot Azione: Lancio delle bolas e di un kunai aumentando la forza e la velocità di 2 tacche ed usando uno slot dimensionale d'illusione per prevedere la difesa.

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free:
    - Raggiunta la ragazza in corpo a corpo (2m)
    - Indietreggiamento per rendere efficaci le armi da lancio (3m)
    - Tirate indietro le bolas cercando di tirare via anche l'elmo
    Riepilogo impasti:
    - 1/2 basso in forza nell'ultimo lancio.
    - 1/2 basso per 1 slot dimensionale d'illusione

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 2/5 Kunai, 4/5 shuriken, 1bolas (con 2 kunai)
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato -4m ad un filo
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate



    Imposizione: Può imporre delle azioni all'avversario tramite un'illusione, ovvero Prevedere le azioni dell'avversario. Ogni slot dimensionale d'Illusione permette di ottenere un vantaggio alla Velocità o Riflessi su uno slot azione Previsto o slot difesa Previsto. Utilizzando almeno 3 slot dimensionali d'Illusione può indurre l'utilizzo di una tecnica, Prevedendola. Non c'è nessuna imposizione off GDR: le decisioni rimangono al difensore, l'utilizzatore può solo anticipare le azioni già eseguite.

    Manualità [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore possiede una spiccata manualità che gli permette di fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti verrà considerata una azione gratuita "Veloce".

     
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  2. S h a y
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    Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.

    La ragazza incassò il colpo in pieno volto senza scomporsi minimamente. Era palese che l'armatura temprata isolasse esponenzialmente l'utilizzatore e che quindi non avesse risentito se non in minima parte di quel pugno. [ 0.25 Leggere ] Lo Shuriken sembrava già più insidioso ma, a differenza del pugno, rimbalzò contro la protezione metallica scalfendola solo in superficie, aprendo un piccolo graffio nella corazzatura lucida. La guerriera pareva leggermente finta, come se non reagisse troppo bene a quei colpi: Le cose erano due, o non li vedeva e si stava cagando sotto, o era svenuta dentro l'armatura, oppure era così sicura di se stessa che non badò nemmeno per errore a quei colpi miseri e privi di significato per tanto acciaio aveva addosso.

    L'ultima azione, palesemente la più complessa, ebbe successo in quanto la previsione di Atasuke sarebbe stata quella di vedere una ragazza immobile che non reagiva minimamente, quando i Kinai si legarono su se stessi e Atasuke provò a tirare per togliere l'elmetto d'acciaio, incontrò una feroce resistenza che gli impedì di portare a compimento la propria azione. Con tutta probabilità l'elmo era legato saldamente con qualche laccio al volo della donna e al collo, difatti lo strattone la fece smuovere giusto un poco. Il problema più grande risiedeva nel fatto che Atasuke stava combattendo con armi da distanza in uno spazio irrisorio e non avrebbe mai potuto portare a segno un colpo degno di nota in quelle condizioni, almeno con Shuriken e Kunai. La corazzata sembrò prepararsi ad agire e portando una mano a stringere il filo di Nylon, afferrò la grossa spada con la mano libera menando un propotente fendente dall'alto in basso dritto sulla testa dell'Uchiha. [ Azione I, Vel 300, For 400, Pot +40 ] Se il colpo avesse mancato il bersaglio, andando ad infrangersi nel pavimento di legno, lo avrebbe frantumato aprendovi una breccia profonda in cui la spada si sarebbe conficcata per una buona metà.

    Ripreso il controllo della spada, colpito o meno il bersaglio, la ragazza tirò prepotentemente il filo di Nylon, spezzandolo come fosse un fuscello. La sua armatura, intanto, si era illuminata debolmente di rosso nella zona attorno alle braccia ed aveva iniziato a surriscaldare la spada facendola diventare di un rosso pallido. Colpì di nuovo, stavolta con un fendente a mezza luna mirato al busto di Atasuke. [ Azione II, Vel 300, For 400, Pot +55 ] L'onda di calore si sarebbe espansa per circa venti centimetri attorno alla lama, causando un danno da ustione pari a [ 15 Potenza ] Tutto intorno, bruciando anche una parte di lenzuola del letto che però si spensero subito mentre il vecchio rideva a crepapelle, sembrava quasi non fosse conscio che la lotta avrebbe demolito metà della sua casa o peggio, dato l'enorme potenziale che stava sfociando da quella donna corazzata. Di nuovo, alzò la spada, senza emettere nemmeno un sussulto, fiondandola con un pesante affondo verso Atasuke. [ Azione III, Vel 300, For 400, Pot +55 ] E per concludere, oramai presa da una certa foga, lasciò una mano dall'impugnatura dell'arma per mollare un manrovescio corazzato al volto del giovanotto, tentando di spaccagli una guancia. [ Azione VI Vel 300, For 400, Pot +25. ]

    Forse, questa volta, la supremazia tattica avrebbe dovuto prevalere quella della forza bruta. Non c'erano molte chance di abbattere quel mostro a mani nude, doveva esserci un modo per sistemarla usando la testa.. ma quale?

     
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  3. Asgharel
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    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Villa di Yoni - Strategia~


    L'assalto di Atasuke era in effetti andato a buon fine, dato che con quella prima raffica aveva potuto comprendere le potenzialità dell'armatura e della portatrice. Era infatti chiaro che l'armatura stessa era la fonte di quel calore, come anche era chiaro che la ragazza dall'interno era protetta da quelle temperature dalla stessa armatura. Cosa comprovata dal fatto che l'elmo era ben agganciato al resto dell'armatura per essere sicuri che non si staccasse. Ulteriore "vantaggio" fu il recupero di una bombola di scorta di ossigeno trovata sotto il letto del vecchio prima di quella prima schermaglia rapida in cui Atasuke aveva saggiato la sua avversaria guadagnandone tuttavia qualche ferita.
    Finito il suo assalto tuttavia non ebbe molto tempo per pensare e dovette subito reagire preparando una contromossa. La ragazza strattonò il filo che lui aveva in mano mollando poi un fendente diretto alla sua tesat che dall'alto scendeva verso il basso mirando probabilmente ad aprirlo in due come un pesce quando viene pulito. Tuttavia i rapidi rilessi di Atasuke, oltre alla banalità dell'assalto gli permisero di sfuggire saltando indietro di alcuni metri con un balzo evitando così anche le ondate di calore che l'armatura continuava ad emanare.
    [Slot Difesa 1] Il colpo della ragazza calò a vuoto portando la spada a conficcarsi nel pavimento in legno sfondandolo e provocando una profonda crepa nel legno. Ci volle un attimo per estrarre la lama così conficcata nel pavimento, tempo in cui Atasuke ebbe il tempo per pensare.

    °Dannazione... Così non va... Allora... Restare qua dentro in questo spazio ristretto per me equivale quasi un suicidio dato che non è possibile elaborare qualche attacco a distanza afficace... Andare in corpo a corpo... Non se ne parla, con quell'armatura creperei carbonizzato ben prima di farle qualche danno interessante. Uscire all'esterno è altrettanto impensabile... oltre a lei miritroverei con un sacco di guardie alle calcagna... L'unica maniera è sfruttare in qualche modo l'ambiente, e soprattutto questa bombola d'ossigeno...°


    Il suo sguardo si diresse appena un attimo verso al bombola di ossigeno che aveva raccolto poco prima dal letto del vecchio. A giudicare dal peso era perfettamente piena, cosa che la rendeva più facile da rompere dalla valvola. Inoltre l'elevata pressione dell'osigeno avrebbe reso quell'oggetto estremamnete veloce grazie alal propulsione data dall'ossigeno libero di sfogarsi. Inoltre il brusco calo di pressione avrebbe reso il gas, compresso a pressioni estremamente elevate, estremamente freddo nel momento in cui fosse stato liberato.

    °Perfetto allora, vediamo di giocarci questa carta aggiuntiva...°


    La ragazza riprese con i suoi attacchi lanciando un'altro fendente frontale, ma questa volta fu leggermente diverso. la lama infatti riluceva di una luce rossa propria, pessimo segno dato che ad occhio e croce pareva essere divenuta incandescente. Anche qui Atasuke con un rapido balzo indietro schivò il colpo mantenendo una calma quasi inaturale data la situazione. [Slot Difesa 2] La lama vibrava nell'aria mantenendo il rossastro colore del metallo surriscaldato dall'armatura stessa bruciando per alcuni istanti le coperte del letto di Yoni troppo vicine a quelal fonte di calore per non risentirhe l'effetto. Nel mentre, il folle vecchio se la rideva di gusto come se sentisse dentro di se una superiorità tale da assicurare la morte dell'Uchiha. A furia di indietreggiare Atasuke aveva ormai alle spalle la finestra da cui era entrato e con il balzo successivo sarebbe balzato fuori preparando il suo contrattacco. La giovane, non contenta proseguì con un lungo affondo dando quindi la possibilità ad Atasuek di saltare fuori dalla stanza aggrappandosi alla parete con il chakra adesivo in modo da evitare di cadere di sotto. [Slot Difesa 3]
    Presa dalla foga la ragazza lasciò la sua arma mollando un malrovescio che però volò nell'aria a vuoto dato che Atasuke ormai non era più nella sua linea di attacco ed era invece ben protetto incollato al muro dell'abitazione, pronto a scattare nuovamente all'attacco, questa volta per chiudere le danze. [Difesa Non Necessaria]
    Il tempo delle danze era giunto, tuttavia era anche giunto il tempo di chiudere quelle danze. Con rapido gesto Atasuke prese una cartabomba e la avvolse al di sopra dell'ogiva della bombola attorno agli agganci dell'erogatore in modo che l'esplosione, se necessaria, facesse saltare solo la valvola evitando lo scoppio della bombola ma permettendo una fuoriuscita violenta di gas altamente refrigerato. [Slot Free]
    Con sapiente egsto preparò la sua controffensiva lanciando la bombola addosso alla ragazza facendo capolino con la testa in modo che questa afferrasse al volo la bombola tenendo la valvola rivolta verso la sua testa. Se per qualche motivo la ragazza avesse deciso di non prendere la bombola in quel modo, Atasuke avrebbe fatto saltare la cartabomba prima della presa, ma comunque nell'istante esatto in cui la valvola fosse puntata verso il volto della giovane. [Slot Azione 1]
    Per distrarla poi cercò di attirare la sua attenzione urlandole una frase dall'inutilità più che totale, ma che poteva bastare a colpire duro con la sua arma casalinga.

    «Ah scusa, avevo preso questa per sbaglio al tuo padrone... Prendi!»


    Con quell'azione, se fosse andata a buon fine, la ragazza sarebbe rimasta accecata, ma soprattutto avrebbe subito forti ustioni da congelamente, oltre al fatto che il netto sbalzo termico tra l'armatura e il gas refrigerato probabilmente avrebbe portato alla rottura dell'armatura stessa. e la relativa disattivazione, oltre che ad un brobabile congelamento delle giunture e la relativa immobilizzazione.
    Ulteriore effetto interessante di certo era provocato dal rapido aumento di comburente nell'atmosfera della stanza che data la forte presenza di combustibili vari (mobili, pareti, stoffe e quant'altro) ed una fonte di innesco estremamente calda, ovvero la lama della spada di li a poco si sarebbero scatenate con facuilità delle rapide vampate di fuoco a causa delle quali probabilmente l'intera stanza sarebbe bruciata in pochi minuti, o comunque si sarebbe provocata una vampata sufficentemente utile a ustionare gravemente chiunque fosse all'interno.
    Comunque fosse andata, dopo la vampata o quando comunque la zona si fosse dimostrata "sicura" per Atasuke, egli sarebbe rientrato nelal stanza facendo prima capolino per essere certo di non farsi cogliere alla sprovvista da una eventuale controffensiva.
    Una volta poi "riconquistata" la posizione all'interno di ciò che restava della stanza, Atasuke si sarebbe guardato attorno verificando in primo luogo lo status della ragazza corazzata e poi del vecchio.
    Se La ragazza non fosse più in grado di combattere e l'armatura come previsto fosse andata distrutta o comunque disattivata, Atasuke le avrebbe rimosso l'elmo della ragazza o quello che ne sarebbe rimasto minacciandola poi con la wakizashi puntata alla gola.
    Se Tutti nella stanza fossero rimasti in uno status di svenimento, Atasuke avrebbe legato dapprima la ragazza e poi il vecchio stando bene attento a non concedere alla ragazza di riattivare l'armatura (nel caso fosse ancora possibile) per poi prepararsi al trasporto del vecchio fino a Konoha dove avrebbe risposto ad un tribunale.

    Comunque fosse andata, Atasuke non si aspettava di certo che la giovane fosse ancora in grado di reagire. Per quanto potesse essere corazzata il getto di ossigeno sotto pressione ed il relativo cedimento della bombola risultavano letali ad una distanza così ridotta e l'armatura avrebbe al più potuto preservarne la vita.


    OT- Mi son fermato qui con gli assalti più che altro perchè non ritengo proprio possa servire altro dopo lo scoppio di una bombola di ossigeno-/OT

    Chakra: 18,75 Bassi
    Vitalità: 13,5 Leggere
    En.Vitale: 29,5 Leggere




    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 400
    Resistenza: 300

    Agilità: 300 (+3 stile)
    Precisione: 300
    Senjutsu: 300
    Concentrazione: 300

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Schivata del fendente verticale con indietreggiamento
    2° Slot Difesa: Schivata del fendente diagonale con indietreggiamento
    3° Slot Difesa: Schivata dell'affondo verticale con indietreggiamento e uscita dalla finestra con relativa attivazione del chakra adesivo

    1° Slot Azione: Lancio e detonazione della cartabomba
    2° Slot Azione: Non necessario?
    3° Slot Azione: Non necessario?

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Applicazione cartabomba alla valvola della bombola
    Riepilogo impasti: 1/4 basso attivazione chakra adesivo

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 5/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 1/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate



     
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    Il Mio Piccolo Fiore di Fuoco.
    Click Click Boom!


    Effettivamente le scelte tattiche della ragazza in armatura lasciavano molto a desiderare, ma sembrava in qualche modo legnosa nei movimenti e non era complesso sfuggire alle sue mosse apparentemente potenti ma mal calibrate. L'escamotage della bombola di ossigeno, una delle migliori invenzioni mediche degli ultimi centomila anni, si era rivelata utile anche in fase offensiva. L'unico problema di quel genere di ordigno rudimentale era la sua potente imprevedibilità, nonché il raggio d'azione vastissimo e pericoloso perché la fiammata che sarebbe scaturita dall'ossigeno combusto in forma pura avrebbe incenerito qualsiasi cosa si trovasse nel raggio di una decina di metri, facendogli fare una fine a dir poco orribile. La ragazza evitò la bombola e la deflagrazione la colse comunque in pieno, non riuscendo a togliersi dalla traiettoria in modo efficace. Il botto seguente fu qualcosa di spaventoso, la carta bomba di per se non era un granché, ma le fiammate dell'ossigeno fecero detonare l'intero appartamento e solo Atasuke riuscì ad evitare la morte sul colpo essendo parzialmente difeso dalla balaustra della finestra.

    Dall'apertura dell'infisso uscì una potente fiammata dal colore inaudito, durò solo un paio di istanti, ma riuscì persino a risucchiarsi le urla di dolore lancinanti di Yoni e quelle della ragazza. Tra le fiamme generali, i focolai sui mobili, il pavimento disintegrato e Yoni spappolato in un angolo, c'era ben poco da riportare a Konoha. Yoni sembrava non essere ancora del tutto morto, ma la mancanza di un braccio e le ustioni sfiguranti in tutto il corpo (nonché la maschera di plastica fusa col volto) non lasciavano molto all'immaginazione. La ragazza era sprofondata al piano inferiore, aveva l'armatura traforata fuori per fuori da pezzi d'acciaio, schegge e dalla valvola che gli si era conficcata in testa. L'ossigino aveva distrutto praticamente ogni cosa, ma il calore emanato dalla corazza era perennemente attivo, lo si poteva notare dalle schegge che si erano conficcate nel pettorale che iniziavano ad arroventarsi in modo palesemente innaturale. E non era dubbio che la donna all'interno fosse morta lessata dentro quella corazza, Se atasuke fosse voluto scendere al secondo piano per ritrovare la donna e sfilarle l'elmo (usando tutto fuorchè le mani onde evitarne l'ustione) avrebbe trovato solo un volto sfigurato dalle ustioni praticamente irriconoscibile, che aveva tutto meno che le sembianze di una donna. Il buco in testa della valvola non lasciava molte speranze di sopravvivenza.

    Il tempo, tra le tante altre cose, Atasuke non lo aveva, poichè metà del piano della camera da letto era andato in fiamme e Yoni era deceduto qualche secondo dopo l'esplosione, asfissiato dalla plastica fusasi nelle sue vie respiratorie. Se Atasuke cercava giustizia in modi diversi da quello, la scelta di usare una bomba artigianale non era stata senza dubbio la migliore.. Ma infondo Yoni meritava quanto gli era successo. Era un assassino, un maniaco omicida che aveva costretto minatori su minatori a morire dentro una minera radioattiva e tossica solo per arricchirsi, con tutta probabilità non sarebbe venuto nessuno a piangere per la sua morte, nemmeno i suoi figli che tanto desiderava proteggere.

    Atasuke aveva scoperto qualcosa di importante.. se non altro sapeva che suo padre non era morto li e che aveva proseguito il suo viaggio senza la madre. Dove fosse andato era un mistero che io non potevo svelare e che nemmeno Yoni poteva conoscere, ma che oramai era difficile riuscisse a dire.. per ovvi motivi. Il piccolo villaggio si era dato al panico, la gente correva in giro impugnando forche e armi di vario genere, non era facile capire se stessero difendendo il proprio padrone o dando la rivolta totale in attesa della fine del lungo periodo di servitù forzata a cui i debiti li avevano sottoposti. Atasuke poteva scappare facilmente dalla villa senza essere visto, data la confusione ed il caos che si era venuto a creare, a meno che non avesse voluto affrontare un intero villaggio in fermento che avrebbe ammazzato chiunque in una specie di piccola guerra civile.

    [ ... ]



    Io stavo tornando verso Atasuke, dopo aver assicurato alal giustizia i criminali del villaggetto, ed il fumo misto alle fiamme della villa illuminavano a giorno buona parte dell'orizzonte. Sulle prime pensai che fosse una specie di sagra o di festa paesana, ma poi, mano a mano che correvo come una pazza per raggiungere il luogo, trovavo sempre meno convincente quella mia idea. Non sarei riuscita a raggiungerlo per un'altra giornata, ma speravo che fosse riuscito a fare quanto doveva e stesse fuggendo da quel posto lurido. Lo avrei aspettato lungo la strada, in un modo o nell'altro era stato fatto quello che doveva essere fatto.. se Atasuke fosse stato felice della sua impresa, non gli avrei domandato nulla. Conoscevo sin troppo bene quali emozioni potevano girare nella testa di una persona che prova sentimenti di vendetta.. perché anche se non lo davo a vedere ancora piangevo la notte per Ashura e per quello che ne era stato di me da quel giorno in poi.

    L'armatura della ragazza aveva iniziato a surriscaldare anche la roccia, nel giro di qualche minuto sarebbe sprofondata nel terreno, o bruciata col resto della casa. Atasuke Uchiha, un ragazzo tranquillo che aveva dedicato la sua vita alla foglia, aveva scoperto quali erano le sue potenzialità, aveva potuto osservare il come ed il quando dei suoi nemici, trovato risposte che cercava da tempo.. ma come tutti scoprono in modi più o meno violenti.. alla fine del salmo, qualcosa lascia sempre l'amaro in bocca. E l'unico modo per far passare quel senso di impotenza era proseguire nella ricerca.. presto o tardi avrebbe ritrovato suo padre, o scoperto che ne era stato di lui. E Sarebbe stato libero.


     
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  5. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Villa di Yoni - Requescant in Pacem~


    Come previsto un esplosione, uno scoppio, un'altra esplosione e possenti fiamme che uscivano dalla finestra. Tutto qui fu quello che Atasuke vide e sentì di quello che accadde dopo il suo assalto. Come temeva la bombola di ossigenon non aveva solo reagito violentemente per la liberazioen del gas, ma aveva anche provocato un esplosione incendiaria. Quando si tirò su osservando l'interno della stanzam, o meglio di quello che ne restava, rimase quasi sbigottito di quello che aveva provocato. Sapeva che con quell'assalto avrebbe provoato gravi danni, ma mai avrebbe pensato ad una cosa simile. In un angolo il vecchio Yoni mutilato, ustionato ed in condizioni più che critiche cercava affannosamente di sopravvivere, anche se la morte sava poco alla volta raggiungendolo. la ragazza invece era stesa al piano inferiore con l'armatura completamente trapassata da schegge d'acciaio ma ancora attiva, come se non vi fosse modo di spegnerla.
    Si concesse appena un secondo per pregare, in segno di rispetto, per l'anima della ragazza perita per mano sua a causa della follia umana a cui non era riuscito a resistere. In un certo senso pensava di aver limitato il suo desiderio di vendetta, pensava di averlo sedato, aveva ottenuto un autocontrollo, tuttavia quella scena era la dimostrazione che il suo autocontrollo era solo effimero, era solo una sorta di maschera con la quale era in grado di celare la sua oscurità. tuttavia era chiaro come il sole che doveva ancora lavorarci. Per quanto Yoni fosse colpevole non doveva finire così e lo sapeva bene anche lui, tuttavia ormai il latte era versato. Con tono solenne, come se il cadavere di Yoni potesse udirlo in qualche modo espresse una breve promessa nei suoi confronti.

    «E dunque così è finita anche per te. Avrei preferito portarti davanti ad un tribunale facendo pagare te e la tua famiglia per i tuoi misfatti, tuttavia, alla luce degli eventi, ormai tu non puoi più pagare nulla di più. I tuoi crimini resteranno inpuniti, o almeno non sarò io a farli punire. Tuttavia, se la tua famiglia è colpevole, pagherà il prezzo che deve pagare»


    Con quelle parole poi scese al piano inferiore cercando di liberare il corpo della ragazza dall'armatura utilizzando alcune barre metalliche che aveva trovato, oltre che qualunque oggetto che potesse far da leva per sganciare l'elmo dal resto dell'armatura. Ai suoi occhi si sprigionò una visuale tristissima. Di quella che doveva essere una ragazza non restava praticamente nulla a parte un corpo quasi carbonizzato deformato in volto dal foro provocato dalla valvola che le era schizzata in faccia perforando armatura e cranio.

    °Che cosa ho fatto... Certo... questa ragazza ha cercato di uccidermi, tuttavia non meritava di finire così, allo stesso modo non meritavano di morire così tante persone per mano di Yoni... Ma chi cerco di prendere in giro? La colpa di tutto questo è solo mia... e poi...°


    I suoi pensieri venenro interrotti da un forte baccano che pareva provenire dal villaggio minerario. Con rapidità si affacciò alla finestra cercando di capire che cosa fosse capitato.
    Ai suoi occhi si aprì uno scenario di guerriglia e di rivolta. Non era ben chiaro se fosse una reazione di terrore e di panico generale o se era la scintilla della rivolta che era scattata grazie, se così si può dire, alle sue azioni all'interno della villa.

    °Credo sia ora di dieguarsi...°


    Rapido uscì dalla staza ritornando al piano superiore per poter fuggire seguendo al via che aveva seguito per entrare, in modo da dileguarsi sfruttando il trambusto come diversivo ed evitando di finire coinvolto in scontri dove non avrebbe fatto altro che colpire innocenti.
    Correva nella notte, correva trale ombre e le rocce, come se fosse inseguito da chissà quale entità. In realtà stava solo correndo via da quello che aveva fatto, cercava di fuggire dal male che aveva provocato, cercando di riacquisire ciò che fino ad allora credeva di esser stato.
    Cosre quasi senza sosta per tutta la notte e poi ancora finchè alla fine, stremato non raggiunse shay che si era accampata lungo la strada in attesa del suo ritorno.
    Atasuke non espresse parola alcuna, ma si accasiò davanti alla sua amica inginocchiandosi davanti a lei con le lacrime agli occhi ed abbracciandola in cerca di conforto.

    «In quel posto... Ho scoperto delle cose... Mia madre è morta per un cancro ai polmoni in quelle dannate miniere, invece... mio padre... lui è ancora vivo e sta vagando da qualche parte in questo mondo... Yoni invece... Quel maledetto... Li ho uccisi... li ho uccisi tutti»


    Un pianto a dirotto sgorgò dalle sue parole assieme alle lacrime che inondavano il suo viso. Non ricordava quando era stata l'ultima volta che pianse in quel modo, ma sapeva che mai nella sua vita aveva pianto perchè aveva ucciso senza pietà. Pianse, pianse a lungo, finchè stremato non si lasciò andare addormentandosi di botto. Tra le emozioni, lo sforzo fisico e tutto quello che era capitato, il suo corpo, come la sua mente erano stremati e quindi fu ovvio quel collasso, tuttavia, a differenza delle normali pesone addormentate, sul suo volto non si denotava calma a serenità, quanto piuttosto tristezza e rabbia. Rabbia per quello che aveva fatto, tristezza per quello che aveva perso ed ancora rabbia per quello che non era riuscito a fare.
     
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