[Gioco] Spore, Parte I

Grado C+

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  1. Alkaid69
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    Preludio di una Catastrofe


    L'isola di O'uzu è molto più dispersiva di quanto non si possa immaginare vedendola sulla cartina: è delimitata a nord dal Grande Ponte Settentrionale, unica via non marittima per raggiungere l'isola di Nagi, punto di partenza della maratona annuale della zona; mentre a sud si erge il triangolo del meridione, formato dalla solida citta fortificata di Koritsu, dal pacifico villaggio di pescatori di Shiorigakure e dal Tempio di Todoroki. All'interno e attorno del triangolo ci sono però soltanto piccole foreste e pianure inabitate che molti abitanti di O'uzu pensano siano nascondiglio di gruppi di Nukekin. Proprio per questo è vietato da un decreto del Paese del Tè lo spostamento da un punto all'altro del triangolo a meno che non scortati da guardie, percorrendo strade prefissate.
    Nelle ultime settimane più che mai il timore ha raggiunto la paranoia generale: gli abitanti di uno o dell'altro punto fanno raramente escursioni al di fuori delle mura, e i turisti che prima raggiungevano annualmente l'isola per la ricorrenza annuale della maratona proprio in questo periodo hanno preferito rimanersene nella protezione delle loro case. Persino il commercio, interno ed esterno, ha raggiunto i minimi storici, con evidenti ripercussioni sul benessere dei cittadini stessi.
    Ogni giorno che passa sembra tramutare sempre più O'uzu in un'isola fantasma.

    Raggiungere l'isola richiede un viaggio di tre giorni dal Paese del Fuoco e di quattro giorni dal Paese dell'Acqua: è necessario salire a bordo di una nave che ogni giorno parte dalla città portuale di Degarashi, situata sulla costa a est della penisola principale del Paese del Té, e arriva al Tempio di Modoroki.



    Il Tempio di Todorokiworld22copy è situato al termine di una lunga strada pavimentata in salita, decorata da porte Shintoise situate ogni dieci metri, per un totale di sei porte. Il tempio vero è proprio copre un area di circa 500m2 , delimitata da una ricercata cinta muraria e da boschi tipici della zona.

    A ciascun ninja è stato ordinato di dirigersi a Degarashi e imbarcarsi sulla nave in partenza dal Portoworld23copy , ed è proprio in quel porto che il gruppo si incontra per la prima volta.
    Il traghettamento trascorre tranquillo, e le minacciose nuvole che i ninja notano all'orizzonte non si tramutano per fortuna in una tempesta. Occorrono 8 ore per raggiungere il Porto del Tempio di Modoroki, e da lì il viaggio attraverso le due isole è baciato dal bel tempo. E' facile però notare la mancanza di viaggiatori, carretti di mercanzie e altri normali incontri nei quali si potrebbe pensare di imbattersi in un viaggio del genere.
    L'unico evento degno di nota è forse l'improvviso lezzo che un eventuale esperto potrebbe riconoscere subito come quello di un corpo in putrefazione. Se i ninja decidono di investigare, scoprono ben presto con grande sollievo che l'odore proviene in realtà dalla carcassa di un cinghiale. Le cause della morte sono difficili da discernere, se non per la palese malformazione sulla nuca dell'animale: una grossa ciste dall'aspetto malsano.

    Arrivato nei pressi di Todoroki, il gruppo di ninja viene accolto alla base della lunga strada da due monaci dall'aspetto giovane, sulla cui fronte è disegnato un quadrato vuoto dal bordo spesso. Si limitano però ad un lieve inchino in segno di saluto, intimando con un lento gesto della mano a dirigersi lungo la salita. Ad eventuali indicazioni rispondono brevemente, confermando che si trovano in effetti al Tempio, e che gli altri monaci aspettano già la loro venuta alle sue porte.
    Dopo i seicento metri di salita si trovano di fronte al piazzale che fronteggia il portone del tempioworld23copy , dove circa una decina di monaci scrutano silenziosi ai lati di una via immaginaria che dall'ultima porta Shintoista arriva al portone. Proprio sotto il portone campeggia la figura di un vecchio monacoworld24copy sulla cui fronte figura un triangolo. Dall'aspetto sembrerebbe dotato di una personalità benevola e modesta, anche se la posizione bassa delle palpebre rivela una stanchezza e una preoccupazione fin troppo sentite.

    «Bentrovati, eminenti esponenti dell'Accademia.» esordisce il monaco «Il mio nome è Jo-Ran e sono l'anziano di questo umile tempio» chiamare umile un complesso di legno e cemento che si estende su tutta una collina è sicuramente audace. Il vecchio si ferma per alcuni istanti, come se volesse dire qualcosa, ma poi lascia perdere «Ma venite, entrate, parleremo al sicuro da questi raggi solari accecanti»

    Il portone si apre, e mentre il gruppo si fa strada nel buio dell'edificio; i giovani monaci alle loro spalle li seguono in fila, finché i grossi battenti non si chiudono dietro di loro.
    La sala principale è maestosa e al tempo stesso sobria, con un'alta volta e colonne di legno che dall'entrata arrivano sin di fronte all'altare, dove grossi drappi di corde e talismani si estendono dal soffitto al pavimento.
    Mentre l'anziano si siede su un grosso cuscino di fronte all'altare, gli altri monaci si dispongono lungo due parallele ai suoi lati. Al centro, poi, restano 4 cuscini liberi.

    «Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di...» una breve pausa «mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera.» Di certo l'anziano si dava ben da fare con le parole, sebbene spesso per scovare il termine più ricercato ci mettesse ben più di quanto necessario per proferire parola «Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e...» si ferma, pensando di essere andato ben oltre le spiegazioni vitali «Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma...» Ancora una volta si ferma «I villggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza.»

    Le informazioni in possesso del monaco sono pressoché nulle, eppure qualcosa sembra non quadrare. Inoltre non viene fatta menzione della selvaggina morta per cause misteriose nella zona, che pure è un dato risaputo, sebbene per ora rilegato dagli abitanti a semplice denutrizione o malattia invernale.
    Ma tutto ciò stara al gruppo di ninja valutarlo.
     
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  2. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Konoha - Contattato~


    Era un giorno come tanti altri a Konoha ed Atasuke come al solito si stava dedicando ai lavori in casa nella'ttesa di trovare prima o poi una qualche occupazione oltre alle saltuarie missioni accademiche. Come in molte altre giornate venne contattato dal solito postino che regolarmente gli portava la posta, dalle bollette alle pubblicità. Tuttavia in quella giornata, scartabellando tra le varie buste, trovò un lettera accademica. Come tutte le altre lettere accademiche accennanti ad una missione, i dato forniti erano minimi, appena sufficenti a capire dove e quando presentarsi, altro che sperare di avere note più precise sulla missione. Si prese tempo per partire, ricontrollando tutti fin nei minimi particolari, dato che comunque quello che gli si prospettava era un viaggio lungo di almeno tre giorni per raggiungere il luogo d'incontro nel paese del Tè.

    [...]


    ~Terzo giorno - Degarashi~


    Giunto nei pressi del porto Atasuke si avvicinò alle varie barche cercando di individuare quella che lo avrebbe trasportato all'isola. Il suo vestiario era semplice, tutto meno che appariscente. Tutto era celato al di sotto del suo mantello il quale mostrava all'esterno il risvolto bianco su cui non vi erano il simbolo del clan Uchiha. Trovata la barca vi si imbarcò senza troppi timori e li attese i suoi compagni o la partenza. Uno dopo l'altro giunsero tutti gli altri probabili shinobi, dato che su quella barca ci sarebbero dovuti essere solo loro e l'equipaggio. Atasuke non proferì arola con nessuno finchè non furono usciti dal porto e non fossero quindi in "acque tranquille".

    «Lieto di fare la vostra conoscenza, io sono Atasuke Uchiha. Deduco che anche voi siate su questa barca per raggiungere il tempio di Todoroki sull'isola di O'uzu...Spero che potremo cooperare bene in squadra...»

    [...]


    Giunti poi al porto di Modoroki dopo 8 noiosissime ore di viaggio in barca non vi fu molto da fare, a parte una scampagnata sino al tempio situato dall'altra parte dell'isola. Stranamente lungo il viaggio il gruppo non incontrò praticamente nessuno. Nessun venditore ambulante, nessuna carovana, nessun turista. L'ambiente era denso di agitazione e questo la poteva dire lunga su quello che avrebbero incontrato successivamente.
    Il bel tempo la faceva da padrone, nonostante il triste paesaggio che li circondava, finchè ad un tratto Atasuke non sentì un odore, particolarmente sgradevole e ben poco salutare. Incuriosito dalla cosa, Atasuke si mise ad investigare a caccia della fonte di quell'olezzo cadaverico.
    [Abilità]

    «Ragazzi, pare che qui attorno ci sia qualche cadavere in putrefazione... Forse è meglio andare ad investigare e scoprire di cosa si tratta... Non vorrei mai che qui intorno ci sia una qualche "bella sorpresa" anche per noi»


    Tuttavia se il team avesse deciso che non era il caso di perdere tempo si sarebbe a sua volta fermato riprendendo il cammino.
    [Se il team lascia investigare]
    Dopo qualche minuto di ricerche il tanfo si faceva sempre più forte e questo era il segno del fatto che si stavano probabilmente avvicinando alla carcassa. Finchè alla fine non si riuscì a trovarla. Per fortuna si trattava banalmente di un cinghiale in putrefazione. Dopo una primissima analisi medica Atasuke constatò che era improbabile scoprire un'eventuale causa di morte dell'animale, oltre che una malattia o qualcosa di simile legato all'enorme ciste innaturale e malsana che aveva sulla testa.

    °Strano... Per quanto la putrefazione sia in stato già avanzato, non mi pare normale la formazione di una simile ciste, inoltre al momento non ho idea di che cosa possa averla procurata, ma quasi certamente si deve trattare di una qualche forma di malattia o di una qualche sostanza chimica dannosa. In entrambi i casi è meglio stare più cauti del previsto°

    «Per farla breve non ho idea di che cosa possa aver ammazzato questa bestia, ma di certo non è qualcosa di naturale conosciuto, oppure non è proprio qualcosa di naturale. Spero solo che qualunque cosa abbia ammazzato questa creatura non abbia a che fare con noi»


    Con quelle parole Atasuke allertò il resto del team e per sfizio cercò di bucare quella specie di bubbone per vedere se riusciva a scoprire qualcos'altro. Usò il tanto stando bene attento che l'eventuale schizzo di putridume fosse puntato da un'altra parte e indossando un paio di guanti monouso del kit medico fece un'ulteriore rapido controllo per poi sterilizzare la lama della sua arma. Non poteva rischiare che una cosa contagiosa al contatto lo facesse fuori prima ancora di iniziare la missione.

    [...]


    ~Tempio di Todoroki~


    Giunti al fine al tempio due monaci li stavano attendendo e con rapido gesto indicarono alla squadra di seguirli sino all'interno. Con gentilezza Atasuke chiese se quello era realmente il tempio di todoroki o se avessero sbagliato per qualche motivo strada. n fondo lui non era mai stato da quelle parti, quindi era meglio avere una conferma in più dato che ne avevano la possibilità. I due risposero affermativamente e poi iniziarono a muoversi.

    [...]


    Giunti al fine dinnanzi al portone un'altro monaco li attendeva, tuttavia questi aveva in fronte un simbolo differente. Mentre gli altri avevano raffigurato un quadrato, questi aveva un triangolo, segno probabilmente di un'altro gardo di saggezza.

    "Bentrovati, eminenti esponenti dell'Accademia. Il mio nome è Jo-Ran e sono l'anziano di questo umile tempio... Ma venite, entrate, parleremo al sicuro da questi raggi solari accecanti"


    Atasuke con cortesia rispose con un inchino al saluto del monaco. Ricordava per bene quando si era trovato a restare in un tempio tra i monaci per qualche settimana allo scopo di fortificare corpo e mente. Entrati nella grande sala Atasuke vide, dapprima con fatica e poi senza problemi, chequella stanza era un delicato equilibrio tra maestosità e sobrietà. L'edificio era infatti enorme, tuttavia le decorazioni erano minime e sobrie. I monaci dopo essere entrati tutti si sedettero ai lati della stanza, mentre il saggio si sedette su alcuni cuscini al centro. Restavano liberi quattro cuscini posti dinnanzi al saggio e non era difficile dedurre che quei cuscini erano per loro.

    "Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di... mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera. Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e... Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma... I villaggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza."

    «Personalmente spero che le mie abilità possano essere utili al vostro scopo, tuttavia vorrei gentilmente chiedervi di non chiamarmi "mercenario", trovo che sia una parola bruttissima, piuttosto chiamatemi ninja o Atasuke... Ma a parte queste frivolezze sul nome... Sapete per caso dirmi qualcosa di più specifico? Ad esempio... da quanto tempo il villaggio di Shiorigakure non da sue notizie? Poi, questo suo fratello monaco che aspetto ha? Può darci una sua foto o un suo ritratto o qualunque altra informazione utile per poterlo ritrovare e nel caso riportare qui?»


    Il suo tono era gentile e rispettoso, come già aveva imparato tempo orsono nel tempio di monaci sulle montagne. Le sue domande erano vaghe, tuttavia doveva ancora farsi bene un'idea su quello che dovevano fare. In origine sapeva praticamente solo che c'erano dei problemi sull'isola e che era necessario indagare, ma non sapeva nulla di più, quindi prima di iniziare a pensare al chi, al cosa o al come doveva avere un primo inquadramento più preciso.
     
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  3. ¬Chris
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    S p o r e



    Ero seduto lungo la riva del fiume, vedevo la corrente formare mulinelli sulla superfice dell'acqua e qualche trota ogni tanto spuntare per poi scomparire, di nuovo, nelle profondità del fiume; tra le mani tenevo un piccolo block notes nel quale abbozzavo un disegno, usavo una matita dura, 4h, mi piaceva i segni che lasciava sul foglio e la tonalità di grigi. Tra le labbra penzolava una sigaretta, il tabacco era nuovo, l'avevo preso quella mattina, ed era qualcosa di magnifico, sentivo il gusto entrarmi in bocca e risaltare sulle mie papille gustative, lo amavo e non è un caso che in appena un'ora mi fumai una ventina di sigarette.
    La chiamata alla missione arrivò attraverso un piccolo volatile, che si appoggiò alla finestra della mia cucina che dava verso il cielo sereno di Konoha, con cura gli sfilai il piccolo foglio arrotolato intorno alla sua gamba e lo lessi un paio di volte così da potermi ricordare tutte le varie informazioni: si trattava di una missione di livello C, un monaco scomparso nell'isola di O'uzu e poi le informazioni su come raggiungere l'isola e dove avrei trovato i miei compagni di missione e quanti sarebbero stati. Quindi bruciai il foglietto e andai a prepararmi.
    Nello zaino infilai qualche vestito e del cibo, oltre a diversi pacchetti di sigarette, rimasi qualche minuto a fissare la bottiglia di Sakè, ero molto indeciso se portarmela con me, avrebbe potuto aiutare il morale, ma non sarebbe stato saggio. Quindi la lasciai sul comodino di camera mia, insieme a qualche grammo della miglior Ganja sul mercato, che provvidi a nascondere sotto al letto.

    La sacca era pesante, la lasciai cadere sulla nave in un pesante tonfo, quindi riconobbi Atasuke lo guardai un attimo attraverso gli occhiali scuri poi li levai e gli ripetei il mio nome, lo vidi al Konoha's Drink insieme ad un altro ragazzo del quale non mi ricordavo proprio il nome, aspettai gli altri miei compagni rollandomi qualche sigaretta, non avevo mai perso la mano la sigaretta era perfetta: il filtro ben chiuso e nessuna piegatura sulla superfice, il tabacco non era stato troppo compresso e risultava facile tirare: magnifico.
    Accesi una seconda sigaretta e poi aspettai che anche gli ultimi miei compagni di presentassero poi parlai con voce tranquilla e misurata:

    «Penso che dovremo scegliere il Capo team, siamo tutti e quattro genin, ma è necessario che ci sia qualcuno che possa prendere le decisioni in fretta assumendosi tutte le responsabilità in caso che la missione fallisca o che uno del suo team muoia. - Feci una pausa e tirai la sigaretta, espirai dal naso e il fumo uscì denso mentre gli occhi scrutavano l'orizzonte. Guardai di sott'occhio le loro reazioni, li conoscevo tutti e tre, più o meno, con il fu Akimaru ci avevo già lavorato e sapevo di che stoffa era fatto, probabilmente io avrei votato lui, nel caso si dovesse risolvere a votazioni. Ripresi - Forza qualcuno si vuole candidare come capo team? »



    Definito chi avrebbe preso le decisioni avrei iniziato a descrivere che tipo di combattente ero, nel caso di scontri ci sarebbe servito conoscerci al meglio, buttai la sigaretta in mare e ne accesi un'altra poi parlai:

    « Forse dovremo dirci in cosa siamo capaci di combattere al meglio, sono un combattente dalla corta/media distanza, più portato verso i Ninjutsu e i Genjutsu che verso tecniche di Taijutsu, per combattere uso il Fuuma Kunai con il quale mi trovo molto bene... - Rimasi un attimo in silenzio e poi ripresi - So usare l'arte del mio clan, prevedendo gli attacchi. Voi? »



    Era necessario sapere come combattevano i propri compagni, quindi dedicai - a differenza di come avevo fatto prima - attenzione a ciò che dicevano, dovevo potermi fidare di loro sapere i loro punti forti e quelli deboli per poterli aiutare al meglio in caso di difficoltà. Odiavo quella parte della missione, il fatto di mettersi a nudo con quelli che domani potrebbero essere i tuoi nemici non è affatto rassicurante, però decisi di non pensarci e finita quella piccola riunione mi mossi verso la prua della barca, la spalla sinistra faceva ancora male e cercai di muoverla. Chiusi gli occhi. Buio. Un lampo azzurro. Dolore. Il mille falchi mi aveva colpito sulla spalla procurandomi un danno irreparabile, ora facevo fatica a muoverlo, la mano destra invece, era ancora bruciata e le cicatrici continuavano all'interno della manica. Guardai il mare scorrere sotto alla nave, era dello stesso colore degli occhi di Mai, la mia compagna di missione, ora in coma per colpa mia. Non me lo sarei mai perdonato, lo sguardo si spense nel mare ricolmo di risentimento e angoscia.

    Aspettai da parte del capo team ordini su come disporci, avevo provato sulla mia pelle il significato di un agguato in missione, fu la prima e ricevemmo diverse insidie da parte dei nemici e solo grazie al capo team, Vergil Hyuga ,che riuscimmo a mantenere la calma e superare la missione perfettamente, portando il "pacco" a destinazione. Quella fu una gran missione. Sorrisi mentre estendevo i miei sensi preparandomi a combattere, fu in quel momento che sentii uno sgradevole puzzo e Atasuke chiese subito di andare a investigare, lo guardai leggermente storto poi io non ci avrei trovato nulla di male, ma la parola spettava al capo team. Anche se eravamo in ritardo e non mi piaceva far aspettare i monaci.
    Ascoltai il vecchio, senza battere ciglio. Eravamo arrivati da qualche minuto al monastero e un vecchio monaco ci aveva accolti e iniziato a spiegare la situazione, sembrava tutto più complicato di quanto avevo pensato in precedenza con le informazioni che avevo ricevuto dall'accademia. Aspettai che rispondesse in modo esauriente alle domande di Atasuke e degli altri membri del team nel caso ci fossero state e poi aggiunsi sbuffando:

    « Bene vecchio, ora i mercenari vanno a controllare che il monaco stia bene, lei si riposi, mi raccomando! Da che parte è questo villaggio? »



    Dissi sorridendo sotto i baffi.
     
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  4. Sasori Uchiha
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    Lavoro, sempre e solo lavoro. Ultimamente l'Accademia, gli aveva affidato più missioni rispetto al passato. In fondo da un punto di vista "amministrativo" era pur sempre un dannato genin. Non capiva per quale motivo, gli affidassero tutte quelle missioni. Ma dal momento che tutto sommato non gli dispiaceva, rendersi utile, decise che avrebbe continuato a fare il proprio dovere.
    Al solito, un volatile picchiò con veemenza sul vetro della cucina. Era un segnale inconfondibile. Quindi si recò in cucina e prese al solito il piccolo rotolo di carta che era allegato alla zampa del volatile.
    A quanto sembrava, si trattava di una missione di livello C, un monaco scomparso nell'isola di O'uzu e poi le informazioni necessarie, tra cui anche il punto di raccolta.
    Prese dei vestiti un pò anonimi, rispetto a quelli che indossava di solito, per svolgere i suoi compiti. Non gli andava di dare troppo nell'occhio. In fondo andava fuori del paese del fuoco e non gli sembrava una buona idea, girare con uno stemma del clan, grande quasi tutta la schiena, stampato sul mantello. Infatti avrebbe indossato una tuta completamente nera. Niente di strano.
    A quel punto si sarebbe recato con calma, al luogo prestabilito dall'Accademia. Il ragazzo avrebbe portato con sè, il solito equipaggiamento, niente di più e niente di meno. Non gli andava di viaggiare appensantito più del necessario.



    Dopo il tempo necessario, per recarsi, al porto, Sasori identificò la nave che portava all'isola di O'uzu. Vidi altre due persone, probabilmente anche loro lì per la missione. Non sembrava ci fossero molti altri passeggeri su quella nave.
    Quindi una volta arrivato in prossimità dei due si presentò:


    Sono Sasori Uchiha. Piacere di conoscervi.


    Uno dei due, disse che era il caso di scegliere il caposquadra. A quanto sembrava erano tutti genin. Nessun chunin era stato affidato loro. Effettivamente la questione sollevata dal ragazzo era interessante. Commentò disinteressato:


    Fate come volete.
    Non ho preferenze a riguardo.


    Il ragazzo fumava davvero tanto, non c'è che dire. Anche alla domanda del ragazzo commentò in maniera sintetica,non amava fare questo genere di discorsi:


    L'arte illusoria è la mia preferita. Preferisco combattere sulla corta/media distanza. Il resto, lo saprete a tempo debito.


    Non gli andava di fornire troppo informazioni sul suo conto. Era meglio dimostrare sul campo, quello che era in grado di fare. Sasori non amava perdersi in chiacchiere. Quindi si rilassò finchè avrebbe potuto, il viaggio sembrava davvero lungo. Avrebbe approfondito la conoscenza con i suoi compagni, chiacchierando durante il tragitto.



    Finalmente la barca attraccò al porto di Modoroki. Mentre camminavamo attraverso il porto, regnava una strana atmosfera. Sembrava di essere in una città fantasma. Non c'erano bancarelle per strada, nessun passante, nessun visitatore. Decise però di non farci troppo caso. Che strana città, pensò tra sè e sè.
    Improvvisamente Atasuke, disse:


    Ragazzi, pare che qui attorno ci sia qualche cadavere in putrefazione... Forse è meglio andare ad investigare e scoprire di cosa si tratta... Non vorrei mai che qui intorno ci sia una qualche "bella sorpresa" anche per noi



    Sasori non aveva alcun problema a riguardo.
    Se tutti avrebbero acconsentito: Avrebbe seguito il suo compagno di squadra. Per fortuna la vittima non era un essere umano, ma solo un cinghiale morto. La puzza era davvero insopportabile. Per Atasuke non era stata una morte naturale. In fondo si trattava solo di un cinghiale. A quel punto sempre il ragazzo che si era avvicinato al cinghiale avrebbe usato il tanto per cercare di aprire un bubbone presente sul cinghiale, Sasori decise di allontanarsi di un paio di metri, giusto per evitare che qualche fluido schifoso gli finisse addosso. Non credeva però che il ragazzo trovasse chissàche. Sarebbe rimasto comunque a debita distanza ad osservare cosa sarebbe successo.



    Arrivarono finalmente al tempio in questione. Era ora, pensò. Atasuke chiese se effettivamente quello era il tempio che stavano cercando. La prudenza non è mai troppa in certi casi.
    Notò che i monaci avevano in fronte degli strani simboli. Sotto il portone del tempio, un vecchio monaco li stava aspettando, sulla sua fronte figurava un triangolo. Un quadrato ed un triangolo, che avessero un significato particolare ?
    Questo si stava chiedendo Sasori in quegli attimi. Rimase pensieroso per un paio di istanti poi seguì il gruppo all'interno del tempio.
    Sasori si sarebbe accomodato su uno dei quattro cuscini predisposti.
    Avrebbe quindi ascoltato quanto avrebbe detto il monaco:


    Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di... mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera. Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e... Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma... I villaggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza.


    Ascoltò con attenzione tutto il discorso. Poi le domande poste da Atasuke e Danzou. Anche Sasori aveva qualche domanda da porre:


    Mpf, animali feroci ? Che genere di animali ? A quando risale l'ultima aggressione ? Avete notato qualcosa di insolito ? Gli attacchi sono avvenuti tutti in una stessa zona ? Sono stati aggrediti sempre e solo monaci ?


    Avrebbe chiesto il tutto con uno sguardo assente, l'espressione evidentemente distaccata, rimanendo in attesa delle risposte alle loro domande.


     
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  5. Akimaru Tokugawa
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    Spore - Atto I


    Prologo: Deserto di Suna.

    Enormi distese di sabbia e dune si stagliavano all'orizzonte. L'opprimente calura bruciava i polmoni ad ogni respiro, la pelle grondava sudore presto prosciugato dai raggi solari, rendendola secca e ruvida come solo l'asfissiante clima sunese sapeva fare. Alla sabbia erano affiancati enormi ammassi rocciosi rossi e erosi dal tempo che si imponevano possenti su quella landa desolata.
    Chilometri quadrati di desolazione che vedevano solo sporadicamente una qualche oasi, per lo più fittizia. Nessuno non abituato a quel clima avrebbe mai osato esplorare quei luoghi eppure c'era sempre qualche folle che tentava di solcare e dominare quel mare di sabbia e quelle scogliere di roccia levigata. Tra i tanti folli che erano periti nell'impresa uno solo sembrava prendere la situazione con leggerezza, tanto da farvi di quel luogo meta di "vacanza". Su una delle più alte formazioni rocciose si poteva ben individuare una macchia bianca in contrasto con il rosso creta della montagna. Una figura ammantata di un pallido candore si arrampicava sulla formazione rocciosa per raggiungervi la cima. Le motivazioni le lasciamo ad essa.

    Appiglio dopo appiglio la figura scalava la quasi piatta parete rocciosa, ricoprendo saltuariamente la mani di uno strato di polvere di magnesio per diminuire la sudorazione dei palmi delle mani ed aumentarne l'aderenza. La figura aveva un nome: Akimaru Tokugawa. Il ninja di Kiri non era tipo da farsi prendere dal panico, più volte aveva visto la morte in faccia e di sicuro la morte non avrebbe avuto le sembianze di un arido deserto quella volta.
    Era ormai a metà del suo percorso quando la strada gli venne sbarrata da una parete completamente liscia - non sarebbe stato difficile proseguire se avesse voluto utilizzare il chakra adesivo, ma quello non era il suo intento. Piegando le ginocchia fece leva su un insenatura per tenersi in equilibrio, ricoprendo un ultima volta di polvere di magnesio le mani, si lanciò su una sporgenza adiacente, atterrandovi pesantemente. Sembrava ci fosse riuscito, fino a quando l'appiglio si ruppe, facendolo scivolare sulla parete rocciosa. La caduta fu breve, la sua pelle venne tagliata in più punti ma riuscì a non tramutare una stupida caduta in morte cerca. Afferrando con forza un appiglio riuscì a fermarsi rimanendovi appeso con un braccio. « Bel panorama... » pensò sorridendo debolmente per sdrammatizzare la situazione.
    Iniziando a dondolarsi si diede uno slancio portando la gamba a raggiungere un appiglio più in alto e riprendere la scalata. La cima è conquistata.

    La contemplazione del panorama e la meritata vacanza del ninja venne interrotta da uno strano brusio, prima imputato alle dune semoventi. Una nuvola di sabbia si dirigeva verso di lui, su di essa un ninja di suna. Il ninja rimase a debita distanza, puntando una balestra verso il ninja ma Akimaru non si mosse, chiunque fosse sembrava non avere intenzioni ostili e, quando il dardo venne lanciato, la direzione dello stesso confermò le ipotesi del ninja della nebbia. Il sunese volò via sulla sua nuvola di sabbia e Akimaru, con calma si diresse verso il dardo al quale era stata arrotolato un foglio di pergamena.

    CITAZIONE
    Buongiorno Akimaru-kun,
    La sua missione, nel caso voglia accettarla, riguarda la scomparsa di un monaco del tempio di Todoroki, spostatosi in un altro villaggio senza farne ritorno. Sembra anche che gli abitanti di quel villaggio non si rechino più in pellegrinaggio al tempio. La scomparsa del monaco fa presagire che sia accaduto qualcosa. Sarà affiancato da altri 3 ninja, tutti di Konoha.
    Come al solito se lei o uno dei suoi compagni dovesse essere catturato l'accademia si riterrà allo scuro dei fatti. La destinazione è il Tempio di Todoroki, sull'isola O'uzu.

    P.S. La prossima volta che vorrà andare in vacanza, Akimaru kun, la preghiamo di indicarci dove si dirige.

    Una volta letta la pergamena iniziò a bruciare debolmente ai bordi « Se vi dicessi dove vado...non sarebbe una vacanza. » disse lanciando la pergamena che, in poco tempo deflagrò a mezz'aria.

    Capitolo I: La Squadra

    Nonostante fosse molto lontano dalla destinazione Akimaru aveva trovato il modo di raggiungere il porto in maniera abbastanza efficiente. Con il permesso dell'amministratrice di suna si era fatto portare al porto dallo stesso ninja che gli aveva consegnato il messaggio. Volarono su una nuvola di sabbia per tre giorni, senza fermarsi, sfruttando le capacità dello Shinobi della Sabbia. Una volta arrivato al porto provvide a pagare il ninja della sabbia, aveva viaggiato molto, il minimo che Akimaru potesse fare era offrirgli un pasto e un posto dove dormire.

    In terra straniera la prima regola è non farsi scoprire e cercare di passare inosservato. Proprio per questo aveva optato per vestirsi da marinaio. Ovviamente aveva puntato ad assomigliare il più possibile ad uno dei marinai che lo avrebbero trasportato sull'altra isola; la sua presenza doveva essere vista semplicemente come un deja vu, ed in questo era ormai un esperto. Il ninja di Kiri, quasi perfettamente occultato dalla tecnica della trasformazione, non poté fare a meno di riconoscere Danzou Uchiha, un ninja della foglia che aveva conosciuto all'ospedale di Konoha. Non si avvicinò, cercando di non destare sospetti.
    Intorno a Danzou si era formato un gruppo di altri due individui « Ecco i tre ninja della foglia.. » pensò tra se, avvicinandosi ed ascoltando i loro nomi « ...e sono tre Uchiha» continuò nella sua mente.

    « Ed io... » disse avvicinandosi ed aggiungendo un po' di enfasi « ...credo che rivelare i propri nomi su una nave di marinai ubriachi e dalla lingua sciolta non sia una buona idea...» i tre ninja si sarebbero trovati di fronte un uomo sulla trentina, la pelle bruciata dal sole ed i capelli rasati. I denti ingialliti erano contornati da labbra carnose solcate da un taglio profondo sul lato sinistro che congiungeva la narice sinistra al mento con una linea dritta. Gli occhi azzurri erano sovrastati da una folta e spessa linea di peli che poteva essere definita, seppur con molta fantasia, un folto monociglio, o monosopraciglio. Le stesse sembianze del marinaio che di li a poche ore si sarebbe svegliato con un forte mal di testa nella stiva della nave che aveva portato i quattro a destinazione. « Non siamo in gita scolastica... » disse seccato «...io sono il numero 4 e saprete ciò che vi serve sapere solo una volta arrivati a destinazione. » continuò avvicinandosi a Danzou « Numero 2...è un piacere rivederti, ricordi quando in ospedale mi son fatto un intero flacone di formaldeide? » naturalmente quella domanda non era altro che un indizio per far capire chi fosse al ninja della foglia. Non proferì più parola, lasciando in sospeso l'assegnazione del Leader, in quel momento era inutile disperdere informazioni gratuite, si sarebbe deciso tutto una volta conosciuti i dettagli della missione.

    Al porto del tempio di Modoroki qualcosa non quadrava, una volta approdato Akimaru notò subito, non che fosse difficile, la misteriosa mancanza di forme di vita senzienti. Non c'era nessuno, nessun viandante, nessun mercante e, nonostante ne fosse ben felice, non poteva fare a meno che avere un brutto presentimento: quella non era una semplice missione di indagine. L'assenza di gente lo convinse finalmente a sciogliere la trasformazione mostrando il suo vero aspetto. Un ragazzo alto e snello con capelli corvini corti. L'occhio destro, verde smeraldo, spiccava sull'altro coperto da una benda nera. Continuò a non parlare, neanche quando Atasuke affermò di sentire un forte olezzo di carcassa in putrefazione, odore che Akimaru non sapeva ben distinguere ma che aveva notato anche lui. Una volta scoperta la fonte dell'olezzo e dopo le congetture del ninja della foglia su una ciste particolarmente purulenta. Akimaru non se ne interessò, limitandosi ad ascoltare i ninja della foglia e ad aspettare che la smettessero di fare gli allegri chirurghi.


    Capitolo II: Il tempio di Todoroki e il Monaco scomparso

    Il lungo viaggio verso Todoroki trascorse con tranquillità e senza soste. Arrivati in prossimità del tempio il gruppo venne accolto da un paio di monaci dall'aspetto sereno, aspetto che a volte tradisce i veri sentimenti di un uomo, o di un monaco che sia. Seguirono i monaci fino ad arrivare a quello che doveva essere il monaco anziano, il più importante del loro ordine monastico. Jo-Ran, questo il nome del vecchio monaco, accoglie i quattro viaggiatori facendogli cenno di entrare. L'edificio è maestoso e imponente, le enormi ante del portone stridono alla sua apertura, risuonando in un tonfo sordo quando si richiudono alle spalle dei giovani ninja. L'anziano si sedette su un grande cuscino vicino all'altare, difronte al quale erano stati posti altri quattro cuscini per i graditi ospiti. « Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di... mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera. Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e... Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma... I villaggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza. » le parole del monaco sembravano sincere, nonostante il saggio anziano avesse scelto di non finire determinate frasi. Di sicuro le ricorrenze religiose portavano anche cospicue donazioni da parte dei villaggi limitrofi. Come in tutte le altre "religioni" anche questa aveva bisogno di del supporto spirituale e monetario dei suoi adepti. L'anziano monaco inoltre sembrava non essere molto convinto che la causa della scomparsa del suo fratello monaco fosse dovuta all'attacco di un animale, i monaci di sicuro conoscevano bene queste terre e questo fu motivo di sospetto per Akimaru. Attese che tutte le domande dei suoi compagni ottenessero risposta poi proferì parola: « Qual'è esattamente il culto venerato nel vostro tempio? », una domanda slegata completamente dal contesto della missione ma, che ci crediate o no, aveva una certa importanza per il ninja del villaggio della Nebbia.
     
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    Preludio di una catastrofe, II


    I ninja decidono di indagare sullo strano lezzo nel bosco, ed entro pochi secondi arrivano nel luogo dove la carcassa faceva da giorni tutt'uno con il suolo e gli insetti.
    L'analisi dell'Uchiha ferrato in medicina è corretta: non vi sono cause violente deducibili dalla morte dell'animale. Quando la punta della sua lama ferisce il corpo già sfatto della bestia, non c'è alcuno schizzo, ma il bubbone si apre, sbocciando come un orrendo fiore di carne, ma senza rilasciare nulla nello spazio circostante come il medico aveva immaginato. E' anche possibile discernere dei minuscoli sussulti, assimilabili al ritmo di un debole cuore in via di spegnimento, il che rende la scena ancora più disgustosa di quanto già non lo sia.
    Guardando meglio la ferita, era facile vedere, o meglio, non vedere la cosa che più facilmente ci si sarebbe potuti aspettare: sangue. Al contatto con l'aria, il "fiore di carne" pare disidratarsi, e in pochi istanti dimezza le proprie dimensioni. Ora la secca vestigie di quel virgulto perde ogni residuo di mobilità: tutto torna statico.

    [...]



    Nella grande stanza del tempio, i ninja hanno dato prova delle loro personalità individuali: non sono un conglomerato di coscienze assimilabili ad una Legione ma menti separate e per questo forse anche più efficaci. Ciascuno di loro allarga gli orizzonti dell'altro, e sarà forse proprio questa peculiarità della loro Specie a decretarne la salvezza... o lo sterminio.
    Il primo a parlare è il giovane Uchiha medico, alle cui parole l'Anziano non riesce a nascondere una certa sorpresa. Di sicuro avrebbe voluto controbattere subito per corroborare la sua definizione di Mercenario, poi però decide di soffermarsi su altri argomenti. Di sicuro ci sarà tempo per mettere in discussione quelli ed altri significati di Ninja, della parola e degli individui stessi.

    «Certo... fu sicuramente un errore mio.» Si affrettò a concludere «Oh, che sciocco, pensavo che la vostra Accademia vi avesse riferito tali riferimenti. Colpevole, colpevole sono sicuramente di non averci pensato prima: la cittadina è scomparsa da più di un mese! Potete quindi ben capire la preoccupazione che in noi sta sorgendo ogni giorno che passa. Il povero Yi-Su, certo... ritratti non è possibile averne, poiché come forse saprete riversare la propria essenza individuale su mezzi esterni è proibito dal nostro Credo» Probabilmente nessuno lo sapeva, e a buon merito «Ma egli è un uomo nel mezzo della sua vita terrena, con una lunga barba scura e senza alcun altro capello oltre quella. Sulla fronte porta i simboli della forza, un piccolo cerchio sovrastato da un quadrato più grande. Ha una corporatura addestrata al combattimento, ecco perché siamo scettici nel pensare che soltanto una normale bestia possa averlo sopraffatto...»


    Lievemente interdetto dalla reazione precipitosa del secondo Uchiha, il monaco esita ancora, poi:

    «Oh, certo, certo, il villaggio...» Come se se ne fosse già dimenticato «E' nel punto più a sud dell'isola, più precesamente a sud-ovest. Seguendo le strade e le indicazioni non dovreste avere problemi a trovarlo» Si ferma un istante, poi la sua natura di uomo religioso gli fa aprire ancora una volta la bocca: «Ma... se posso permettermi... avremmo preparato per voi delle stanze, in caso foste stanchi dal viaggio e voleste discansare per qualche ora prima di rimettervi in cammino. Non vi possiamo offrire molto oltre i pasti e gli umili servizi del tempio, ma spero che saprete perdonarci...»

    Altro Uchiha, altra esitazione:

    «Sì... certo... animali. Credo lei mi abbia frainteso. Di sicuro le foreste qui intorno sono piene di animali, anche feroci ma non diversi da quanto ci si potrebbe aspettare di trovare in una comune zona montana o di pianura. Ci sono stati attacchi, ma questo indubbiamente non soltanto qui sull'isola. Immagino che ovunque in questo stupendo ma più volte pericoloso continente, succedano di questi accadimenti.»

    Dunque il vecchio non è per davvero al corrente di una qualche malattia del bestiame? Che quello trovato dai ninja non fosse che un caso isolato e non collegato alla vicenda? Sui ninja soltanto pesava l'ardua sentenza.
    Le parole del membro della Nebbia per poco non fanno cadere il Monaco dal suo basso cuscino (sebbene sarebbe stato impossibile), mentre uno dei giovani alle loro spalle si lascia scappare uno sbuffo di scherno che un grosso uomo sulla quarantina zittisce subito con l'alzata di un solo dito.

    «Un...culto... oh quale onore rispondere ad una domanda di tal guisa. Culto non sarebbe forse la parola esatta» come sempre dalle parole del vecchio trapela la massima cautela nel discorrere «E' una...filosofia del Linguaggio, del Pensiero, del Movimento; per certi versi non diversa da quella seguita nell'intero Paese del Tè, certo, certo. Consiste, spicciolamente vado a dire ciò ora, nel seguire precetti di vita e d'illuminazione che non vado ora a spiegare. Non veneriamo alcuna...divinità, se è questo che le interessa. Sebbene non escludiamo la presenza nel Kokoro di individui dotati di un Illuminazione, ecco, per usare termini spiccioli, "Divina"»

    Spiegazione confusa, indubbiamente, ma quale religione può vantare spiegazioni concrete da sciorinare al miscredente di turno?
    L'Anziano è aperto ad ulteriori domande e discussioni se interpellato, ma in caso contrario manda i propri ossequi al gruppo e si congeda, mentre pian piano anche tutti gli altri monaci si allontanano, ritornando alle loro mansioni spirituali quotidiane.

    [...]



    Un monaco solo resta nei paraggi, e guardandosi intorno con fare sospetto, decide infine di avvicinarsi agli Uchiha e al Kiriano. Il suo viso è altrettanto segnato dai sintomi della stanchezza e il suo viso è pallido, complice forse una palese preoccupazione che è possibile leggergli negli occhi.

    «Voi! Merc...Shinobi! Venite, venite» Parla a bassa voce e fa loro cenno di avvicinarsi dietro la colonna di legno nell'ombra della quale egli tentava di celarsi «Non credete ai monaci! Vi stanno nascondendo la verità! E per i motivi più meschini di questo mondo! Per favore, dovete credermi» Da vicino è facile notare come il giovane monaco non avesse alcun simbolo tatuato sulla fronte; forse non era ancora stato iniziato, ecco perché sembra essere in grado di andare contro il volere della comunità «Se volete scoprire cosa non vogliono dirvi, fatevi trovare qui stesso stanotte a mezza notte, quando nessuno potrà scoprirci...»

    Detta la sua parte, il giovane non ascolta nessuna parola degli shinobi e si allontana dal luogo del "delitto", ritornando fra i suoi fratelli che si muovevano fuori dalla grande stanza.
    Il gruppo ha ora il tempo di decidere il da farsi, discutere il miglior proseguimento, la migliore strada da intraprendere. Se assecondare le richieste del monaco oppure scartarle come semplici deliri dettati dai troppi anni di reclusione del monaco.




     
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  7. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Imbarcazione – Organizzazione del team~


    Alla fin fine il team era composto da ben quattro shinobi, di cui tre erano Uchiha di Konoha mentre il quarto pareva essere troppo schivo per presentarsi. Danzou, il genin che aveva già avuto il "piacere" di conoscere, dopo essersi presentato espose alcune possibili notizie che potevano tornare utili al team, incitando anche gli altri a fare lo stesso.
    Dopo che ogniuno dei presenti si fosse espresso in merito, anche Atasuke espose brevemente le proprie abilità senza però rivelare tutto se stesso. In fondo c'era un "estraneo" al clan, il quale poteva tranquillamente divenire un nemico un giorno o l'altro e quindi non era bene dire proprio tutto a chiunque.

    «Bene, per quanto mi riguarda sono un pò un tuttofare, dato che preferisco essere in grado di operare da solo più o meno in qualunque situazione senza dover dipendere sempre e comunque almeno da un compagno... Per quanto riguarda poi la scelta del capo, ti do ragione... In effetti tra di noi non c'è nessuno di grado superiore, quindi spetta a noi scegliere qualcuno che si prenda oneri ed onori del capo. Detto ciò, se a voi va bene, io mi proporrei per tale grado. In effetti ho anche una buona esperienza in comando, dato che in quasi tutte le altre missioni a cui ho partecipato ero in carica di comandante.»


    Disse, notando che nessuno dei presenti aveva, sino a quel momento, espresso il proprio desiderio di diventare caposquadra. Nelle sue parole espresse il massimo carisma che possedeva cercando di mantenere un tono amichevole, quasi confidenziale senza però perdere il velo di serietà che un discorso di quel tipo meritava.
    Di li in poi il viaggio proseguì rapido e senza intoppi sino alla loro successiva destinazione: Il porto di Modoroki.

    [...]


    ~Modoroki – Referto Medico~


    Oltre a lui, al cadavere dell'animale in putrefazione si avvicinò anche sasori. Evidentemente anche lui aveva delle conoscenze mediche e degli interessi tali da voler dare una mano in quella specie di autopsia improvvisata. Nel momento in cui Atasuke bucò quella specie di bubbone, accaddero una serie di avvenimenti strani ed innaturali. In primo luogo non schizzò alcun liquido al di fuori di quella deformazione, mentre invece fuoriuscì una specie di accumulo di carne putrescente pulsante con un ritmo sempre meno regolare. Ulteriore stranezza fu la reazione di essiccazione quasi istantanea che portò quella "roba" a seccarsi ed avvizzire rapidamente ritraendosi su se stessa.

    °Che diavolo era questa roba? Inoltre non è uscito sangue, quindi quella zona non era irrorata di sangue ne prima ne dopo la morte, altrimenti ci sarebbero almeno delle tracce di sangue essiccato o il segno di qualche emorraggia interna... Meglio appuntare la "scoperta"°


    Con quel pensiero, Atasuke estrasse una delle sue carte ed iniziò ad imprimere con il chakra i propri appunti ed una "foto" della creatura in modo da poter sempre riconsultare l'avvenimento.
    CITAZIONE
    [Immagine creatura]
    Causa morte: Sconosciuta, probabilmente legata alla deformazione sul cranio. Non si riscontrano ferite o altri danni fisici che possano ricondurre ad altre forme di morte.
    Note: assenza di sangue nella parte deformata, assenza di fluidi nella parte deformata, unica presenza un accumulo di carne putrescente avvizzita pochi secondi dopo essere stata messa a contatto con l'aria tramite un taglio eseguito sopra alla parte deformata

    «Bene, ho segnato tutto quello che c'era da appuntare riguardo a questa creatura... Credo si possa tranquillamente proseguire... Meglio però tenere d'occhio la zona, non vorrei che questa roba possa essere in qualche modo contagiosa anche per noi...»

    [...]


    ~Tempio di Todoroki~


    Il grande saggio del tempio si mostrò saggio solo nel cercare di non offendere in alcun modo i quattro ninja accademici, mentre parve completamente ignorante sulla questione delle creature ammalate al di fuori del tempio e mostrò una forte dose di inadeguatezza nel rispondere alle altre domande dei quattro. Le possibilità erano due: O veramente non sapeva nulla, oppure stava cercando di nascondere qualcosa a tutti i costi. In entrambi i casi stava a loro riuscire a scoprire qualcosa indagando a fondo, non solo nel villaggio "problematico", ma anche nel tempio stesso.
    In breve tutto quello che avevano sino a quel momento era una vaga descrizione dell'individuo che dovevano cercare, una vaga idea di dove si trovasse il misterioso villaggio da cui non si avevano più notizie e la netta sensazione di mistero che aleggiava dietro a quella specie di mutismo del monaco.
    Per cercare di capire qualcosa di più su quel monastero e sul loro culto, riguardo al quale il kiriano aveva espresso una domanda, Atasuke si informò chiedendo ancora delle cose al vecchio prima che questi se ne andasse.

    «Mi perdoni, ma volevo chiederle ancora una cosa... Lei mi ha detto che il cerchio inscritto in un quadrato è il simbolo della forza, quindi probabilmente denota una buojna capacità fisica/combattiva del monaco che la porta, è corretto? Ebbene... volevo chiederle che cosa rappresentano invece gli altri simboli che sono rappresentati sulla fronte degli altri monaci, anche il significato del triangolo che lei porta sulla fronte. Inoltre ero curioso di sapere a che punto del vostro cammino spirituale vengono apposti questi segni, sempre se è possibile saperlo. Sa, ho passato del tempo in passato in un'altro monastero in montagna e da allora sono molto incuriosito dalle usanze dei monaci dei vari culti...»


    La domanda era volutamente celata dietro ad un falso interesse abilmente mascherato dalle abilità interpretative di Atasuke, in modo da bendisporre un qualsiasi saggio a parlare di se e del proprio culto. [Abilità] Anche se queste erano domande apparentemente inutili, potevano tornare utili ai fini della missione, anche perchè per come stava puzzando la situazione era meglio prepararsi anche ad infiltrarsi tra i monaci per scoprire la verità.
    Quando tutti uscirono dalla sala, un giovane monaco dall'aspetto particolarmente sciupato e trasandato avvicinò i quattro esprimendo con rapidità e fervore una serie di opinioni e considerazioni sui monaci e su un incontro a mezzanotte per scoprire la verità per poi fuggire senza dare altre spiegazioni o aspettare risposte dal team.
    Non ci volevano conoscenze mediche particolarmente affinate per capire che quel giovane era in uno stato pietoso e che probabilmente non era solo stanco o malato, inoltre la totale assenza di simboli sulla sua fronte indicava chiaramente che doveva ancora essere propriamente iniziato al culto.
    Lasciati ormai "soli" i quattro non avevano che decidere che cosa fare, quindi Atasuke, come al solito prese in mano la situazione comunicando contemporaneamente in due modi differenti, rivolgendosi con la voce per dire alcune delle informazioni e celando su una carta ninja una serie di domande che voleva realmente rivolgere al team facendo in modo da parlare letteralmente in codice.

    «Bene ragazzi... Io direi di approfittare dell'offerta dei monaci e di fermarci qui per il resto della giornata cercando di riposarci dal viaggio e per rinfrescarci le idee. Poi domani potremmo andare al villaggio per cercare delle informazioni, che ne dite?»


    Nel frattempo, stava imprimendo con il chakra delle frasi sulla carta che teneva nella mano sinistra con disinvoltura, cercando di mostrare le scritte solo ai suoi compagni, di modo che questi potessero leggere e dare anche un loro responso a quei quesiti cercando di celare il discorso in modo da non destare sospetti da parte di orecchie indiscrete.
    CITAZIONE
    1) Credete all'anziano del tempio? Io no, credo che cerchi di nascondere qualcosa
    2) Che facciamo? Incontriamo il novizio stanotte a mezzanotte? Io sono favorevole
    3) Credete ci sia da investigare anche sui monaci, oltre che al villaggio? Credo di si, per questo ho fatto quelle domande al vecchio.
    4) Siete d'accordo nell'infiltrare uno di noi anche nel tempio? Ovviamente si. Inoltre credo di essere il più indicato per questo compito
    5) D'accordo a trovarci nella mia stanza per elaborare un piano dettagliato per questa notte?

    Ora non restava che attendere una risposta dal team per poi riorganizzarsi per la sera.
     
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    Preludio di una catastrofe, III


    Il giovane Atasuke della Foglia continua, incuriosito, a porre domande all'Anziano; questi, però, è sempre ben disposto a rispondere e sembra quasi che ne tragga gusto. Solo una cosa gli fa storcere il naso:

    « Oh, beh... è quello che ho appena detto... il simbolo sulla fronte di Yi-su denota la forza e la sua capacità fisica è indubbiamente una delle migliori qui al tempio. » Disse il monaco, interdetto; poi continuò : « Di simboli ce ne sono altri, in base alle mansioni che ciascuno di noi ricopre. Il triangolo con la punta verso il basso individua l'anziano, come avrete immaginato; il cerchio denota la pazienza, e cioè quella che meglio si addice ai guardiani delle Grandi Porte del Tempio. Poi ci sono gli addetti alle cucine e alla vita in silenzio, denotati rispettivamente da rombi e rettangoli. E' possibile anche avere una combinazione di simboli, come nel Caso di Yi-su. Chi invece ancora non ha diritto ad essere fra i ranghi dei possibili illuminati non ha alcun simbolo. Soltanto dopo 15 anni in preghiera e studio, i giovani monaci vengono imbastiti di questo grande onore. »

    Le risposte sono nella norma, e mostrano una fiducia incrollabile nel Credo. Nulla di strano, questa volta.
    A questo punto gli Shinobi non sembrano avere altre domande, e si lasciano congedare dallo stuolo di monaci.

    [...]



    I ninja sono d'accordo con il giovane Atasuke della Foglia, e acconsentono a considerarlo il caposquadra, per le sue esperienze passate e la dimostrazione di un fiuto superiore per le questioni investigative. O almeno così si potrebbe pensare...

    Quella notte i ninja, silenziosi, si dirigono tutti nella grande stanza dove avevano ricevuto la richiesta di aiuto da parte del giovane monaco; egli è già lì, e li aspetta. Possono vedere soltanto la sua sagoma nell'oscurità, poiché è incappucciato, ma è palese il nervosismo che in lui alberga.
    Sempre di spalle, il giovane non-iniziato parla agli shinobi. La sua voce è squillante ma probabilmente è frutto del grande stress al quale la sua mente deve essere posta al momento.

    « SietE VeNuti... BeNe! BeNE! ... I monaci, LoRo non vogliOnO che SapPiate! Non VOglioNo! Che... kukuku... Lo ShUI aVeVa rAgIOne... » Il suo tono riprende ad essere normale, come se avesse ripetuto migliaia di volte la frase e fosse diventata quasi un riflesso condizionato « Che La Colonia è Il Futuro. I Ninja Periranno. E Che Le Arti Magiche Saranno Cancellate »


    Finita la nefasta frase, il monaco si volta, e i ninja fanno appena in tempo a notare che il suo volto è deformato nei tratti: i suoi occhi sono iniettati di sangue e numerose vene sporcano quel volto una volta immacolato del giovane. Un attimo dopo, quel monaco che difficilmente può ancora definirsi umano spalanca la bocca quasi il triplo del normale e attacca l'unico Ninja della Nebbia, cercando di mordergli il collo e dilaniarne la carne [Velocità: 400; Forza: 400]
    Poi si avventa sull'Uchiha di nome Sasori, questa volta utilizza la mano destra, tentando di graffiarne con le sue unghie stranamente lunghe gli occhi, importantissimo medium per il suo clan [Velocità: 400; Forza: 400] [PpCC di potenza +10]
    Poi si avventa sull'altro Uchiha, quello di nome Sasori, tentando questa volta di recidere la carotide con le unghie. [Velocità: 400; Forza: 400] [PpCC di potenza +10]
    Infine è il turno di Atasuke, contro il quale la "bestia" usa un attacco che nessuno ci si sarebbe potuto aspettare: la sua lingua in un attimo si estende per ben due metri e va a tentare di colpire la carotide del giovane della foglia. La lingua sembra essere stranamente affilata; un'arma di sicuro temibile. [Velocità: 400; Forza: 400] [AdCC di potenza 20]

    Come reagiranno i quattro shinobi a questa incredibile successione di eventi? Di certo proteggersi sembra essere l'unica soluzione.
    Cadere in una trappola così mal congeniata è stato di sicuro poco accorto, ma è anche vero che agendo così il gruppo si è avvicinato di molto alla verità.
    E' stato facile per loro incolpare immediatamente i monaci, ma saranno realmente invischiati in quella faccenda così disgustosa? Oppure i ninja hanno immaginato tutto, dimenticando che erano i monaci stessi i mandanti e dimenticando anche i veri obbiettivi della missione?

     
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Nulla di Buono~


    Alla domanda di Atasuke il monaco rispose con interesse, dando prova della sua ferrea fede in quel credo che praticava, ma soprattutto non dimostrò alcuna forma di dubbio o esitazione nel rispondere. Questa volta stava certamente dicendo la verità, oppure era ormai abituato a ripetere quella menzogna talmente tanto da prederla per vera o infine semplicemente quella era l'unica verità che conosceva. Caposaldo rimaneva comunque il fatto che quei simboli potevano essere e restavano sospetti nella mente di Atasuke.

    [...]


    Giunto ormai il momento dell'incontro, l'intera squadra si era presentata al punto di rendez-vous con il neo monaco o figurante tale. Al loro arrivo una figura è già presente ed in attesa di un loro arrivo. Una figura incappucciata si stagliava di fronte a loro e dato il tipo di incontro era più che giusto che il loro potenziale contatto prendesse una tale precauzione.

    «Bene, siamo in ascolto... Dicci quello che sai e che i monaci non vogliono che sappiamo»

    "SietE VeNuti... BeNe! BeNE! ... I monaci, LoRo non vogliOnO che SapPiate! Non VOglioNo! Che... kukuku... Lo ShUI aVeVa rAgIOne... Che La Colonia è Il Futuro. I Ninja Periranno. E Che Le Arti Magiche Saranno Cancellate"


    Il monaco aveva parlato senza mai mostrarsi in volto e stando sempre di spalle alla squadra. Atasuke subito non comprese che cosa significassero quelle frasi sconclusionate. Ignorava chi fosse lo shui e di cosa stesse parlando nel particolare. Una cosa era certa. La seconda frase non presagiva nulla di buono per loro e neppure per l'accademia.
    D'impeto l'aspirante monaco si volto mostrando un volto tremendo solcato da vene sovrasviluppate ed un intenso sguardo di rabbia e pura follia. Appena un attimo ed ecco il folle lanciarsi all'attacco della squadra cercando dapprima di addentare il kiriano sfruttando una indescrivibile apertura mandibolare, tale comunque da permettergli si spalancare quelle fauci ben il triplo del normale. Successivamente, non contento, con le sue unghie inspiegabilmente lunghe ed apparentemente affilate tentò di ferire alla gola uno e gli occhi dell'altro suo connazionale Uchiha.
    Atasuke venne preso di mira per ultimo con un attacco assolutamente improbabile. Infatti Atasuke si trovò a doversi confrontare con una rapidisima linguata, portata con quella lingua che si era allungata per circa due metrie che si stava dirigendo al collo di Atasuke. Dall'alto dei suoi possenti riflessi e dallo scattante fisico Atasuke estrasse la Wakizashi con rapido gesto e la frappose alla lingua ignorandone le potenzialità offensive. La lingua sbattè sulla lama senza danneggiarne la struttura, ma soprattutto senza danneggiare il collo di Atasuke ma dimostrando un grado di resistenza non indifferente.
    [Slot Difesa 1]
    Dopo quell'assalto vennero in mente molte ipotesi e molte idee ad Atasuke, tuttavia poche di esse erano informazioni certe. Certo era che quella fosse una trappola, certo era che ci erano finiti in modo molto stupido, certo era che finendoci dentro avevano ottenuto un contatto diretto con quel qualcosa per cui erano stati contattati. ma soprattutto certo era che dovevano catturare quella cosa per interrogarla prima di fare qualunque altra cosa.

    «Ragazzi... Cerchiamo di prendere quella cosa viva, non mi spiacerebbe analizzarla al microscopio!»


    Le sue parole erano atte a dare una sorta di ordine al team, tuttavia celavano una leggera menzogna. Egli infatti non era minimamente interessato ad analizzare quella creatura al microscopio, tuttavia voleva catturarlo per analizzarne le informazioni e le abilità. Inoltre c'era la possibilità che quella deformazione fosse ricollegabile al cadavere deformato che avevano trovato al loro arrivo. Tesi rafforzata anche dalle frasi del folle su una colonia. Non era infatti difficile da credere che una qualche colonia di insetti o simili potesse provocare potenziamenti ed effetti strani sui portatori come quello che avevano davati agli occhi portando però alla morte l'ospite deformandone sempre più il corpo.
    Con quelle idee che gli ronzavano per la testa, Atasuke si fiondò al contrattacco bruciando i due metri circa che lo distanziavano dal bersaglio. Giunto sotto di lui, letteralmente, Atasuke portò un possente pugno montante con la mano destra diretto al plesso solare rafforzandosi dell'impugnatura della wakizashi ancora impugnata.
    [Slot Azione 1]
    Se il suo avversario Avesse poi schivato il colpo spostandosi a destra di Atasuke o saltando, egli avrebbe ruotato il polso facendo muovere la lama nella direzione in cui aveva schivato in modo da ferirlo con la stessa rispettivamente al fianco o alle gambe. [Slot Azione 2]
    Se invece non avesse tentato di schivare in quella maniera o fosse stato colpito, Atasuke avrebbe poi tuotato su se stesso in senso orario facendo perno sul piede destro e portando alla schiena dell'avversario un colpo doppio portato con il ginocchio ed il pungo sinistri diretti rispettivamente alla colonna vertebrale poco sopra alle anche ed alla colonna vertebrale tra le scapole. [Slot Azione 2]
    Infine Atasuke avrebbe cercato di terminare i giochi concatenando due rapidi colpi di cui solo uno era reale. Infatti per prima cosa si sarebbe prodigato in una rapida Finta, la quale consisteva in un fendente con la wakizashi portato dalla spalla sinistra all'anca destra con l'arma impugnata nella destra. [Slot Free] Lo scopo della finta era di far abbassare lo sguardo del suo avversario facendolo concentrare sull'arma mentre con la mano sinistra Atasuke scagliava un rapido colpo di taglio diretto al collo avversario sul lato sinistro atto a colpirne le terminazioni nervose provocando uno shock con relativo svenimento. [Slot Azione 3]
    Comunque fossero andate le cose Atasuke sarebbe indietreggiato di un paio di passi guadagnando una posizione facilmente difendibile.


    OT- Agisco come rossa sotto autorizzazione del QM -/OT

    Chakra: 30 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 400
    Velocità: 400
    Riflessi: 500
    Resistenza: 400

    Agilità: 400 (+3 stile)
    Precisione: 400
    Senjutsu: 400
    Concentrazione: 400

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Parata del colpo di lingua con la wakizashi
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Pugno al plesso solare con la wakizashi impugnata (usata l'impugnatura per colpire)
    2° Slot Azione:
    c1: Fendente con la lama della wakizashi. Al fianco se schiva scartando alla destra di Atasuke, ai piedi se schivato saltando
    c2: Colpo doppio Ginocchiata+pugno alla schiena facendo perno sul piede destro
    3° Slot Azione: Colpo di taglio con la mano sinistra diretto al collo avversario per stordirlo

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Finta - Fendette pre Azione 3
    Riepilogo impasti: Altri impasti

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 5/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate




     
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  10. ¬Chris
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    Contrattacco




    Al vecchio, esposi il sorriso più falso di cui disponevo, non mi aveva fatto nulla di male, forse era per colpa di quello sguardo che sembrava ci valutasse e soppesasse come mercanzie e nulla di più che semplici oggetti, cosa che i nostri gerarchi cercavano di infilarci nella testa dall'inizio del nostro percorso ninja, ci influenzavano a tal punto di diventare semplici armi senza sentimenti: "Un ninja non deve mostrare emozioni" e solitamente mi riusciva bene.
    Caricai lo zaino di cuoio sulla spalla e mi allontanai con il mio gruppo, nessuno parlò, non c'era nulla da dirsi la missione aveva un obiettivo semplice, quando, all'improvviso un monaco - nascosto all'ombra di una colonna - ci fermò e in modo veloce ci disse che i monaci stavano preparando una congiura, si guardava attorno e parlava in modo agitato poi se ne andò, ci diedi appuntamento alla mezzanotte di quella sera.
    Cercai un monaco per indirizzarmi verso la mia stanza, non li capivo con che coraggio ci si escludeva dalla bella vita? Niente alcool e donne, non cadevano negli eccessi, rimanevano troppo moderati e silenziosi, una vita monotona passata nella preghiera e nello studio degli esercizi.

    Giunsi alla mezzanotte insieme agli altri, il monaco parlò in modo sconnesso e poco chiaro, non capii nulla lo guardai perplesso e mi accesi una sigaretta, sapevo che la vita da monaco senza topa si diventa pazzi, dovrebbero saperlo, poveri stupidi... Espirai il fumo che venne illuminato dalla luna, che quel giorno splendeva nel cielo scuro, disseminato di svariate stelle che illuminavano a intermittenza. Stavo per chiedere al ragazzo di ripetere la frase in modo più chiaro quando questi si girò e attaccò Akimaru e poi Sasori, infine a me cercò di recidermi la gola, il suo attacco era lento e non mi fu affatto difficile schivare il colpo, infatti flettei le gambe e l'attacco mi passò sopra [1° Slot Difensivo | Rifl 500], stavo per contrattaccare quando si spostò e cercò di colpire Atasuke che si difese a sua volta.
    Mi rialzai e mi tolsi la povere dalle vesti, mentre sceneravo per terra e riprendevo a fumare, se aveva appena mostrato il massimo delle sue potenzialità Atasuke non avrebbe dovuto metterci molto a sconfiggerlo, quindi mi guardai attorno sperando che il pazzo non avesse attirato troppo l'attenzione dei "monaci cattivoni".
    Se Atasuke fosse riuscito a mettere K.o il monaco mi sarei avvicinato e mi sarei assicurato che fosse ancora vivo, poi avrei chiesto ai miei compagni se qualcuno conosceva la tecnica dell'interrogazione mentale, così che non dovessimo aspettare che si riprendesse e avesse una nuova crisi di nervi, se qualcuno di loro sapeva come attuare quella tecnica avrei consigliato a tutti di nasconderci da qualche parte e iniziare l'interrogatorio, rientrare nelle stanze sarebbe stato praticamente impossibile, forse l'unica era salire sul tetto della struttra e da lì iniziare a imporre qualche domanda. Nel caso fosse morto, con voce roca e bassa avrei parlato Che inutile perdita di tempo, non si è fatto capire, io consiglio di riprendere la missione.
    Se Il monaco fosse ancora in piedi dopo gli attacchi di Atasuke, avrei corso dritto verso di lui, lo scontro iniziava a farsi divertente, quindi a circa un metro da lui mi abbassai improvvisamente, la gamba destra rannicchiata e la sinistra stesa fingevo una spazzata all'altezza della caviglia mirata a minare la sua stabilità, ma si sarebbe mostrata solo una finta. [Slot Gratuitp | Fintare Migliorato] Il piede si ritrasse improvvisamente ma completai la rotazione di 180° gradi e quindi stesi la gambe destra, nel mentre i miei occhi si tinsero di rosso [Slot Tecnica Base | Attivazione Sharingan ] il braccio sinistro si allungò verso il volto del mio avversario con l'indice e il medio stesi, cercando di affondarli negli occhi avversari, il volto del monaco era deturpato dall'ira e mi faceva quasi impressione pensare di affondare le mie dita nei suoi occhi [1° Slot Azione | Vel 500 For 400] In qualsiasi caso, che il colpo fosse andato a segno o meno, continuai a sfruttare lo slancio e la gamba destra si sarebbe staccata dal terreno, mentre con la mano sinistra cercavo di arpionare il volto nemico e a tenerlo fermo. [2° Slot Azione | Vel 425 For 450] e immediatamente dopo mirai alle costole del mio avversario con una ginocchiata che, se l'avesse colpito, probabilmente gliene avrebbe rotta qualcuna [3° Slot Azione | Vel 475 For 425].
    Poi la mano avrebbe lasciato la presa intorno alla sua testa e mi allontanai di due passi, quindi le dita si allungarono intorno alla sigaretta ed espirai il fumo, mentre lo sguardo seguii i movimenti avversari, se i miei colpi fossero andati a segno ora sarebbe stato incapace di vedere e probabilmente, a causa del colpo ricevuto alle costole avrebbe fatto pure fatica a muoversi era praticamente in mano nostra, non mi aspettavo che sarei dovuto intervenire, dai suoi attacchi sembrava solo un povero monaco imbecille, invece si era dimostrato più coriaceo di quanto immaginassi.

    «E ora che facciamo, seguiamo la missione o meno? Potremo dividerci in due gruppi, uno segue la missione e l'altro indaga qua. Ma prima cerchiamo di raccogliere qualche informazione! »


    Mi avvicinai al corpo, dovevamo spostarci da qualche parte, me lo caricai in spalle e attesi qualche ordine.


    Chakra Rimasto: 27.75/30 ( 1 Basso - ½ Basso - ¾ Basso )
    Ferite: Nessuna
    Abilità Utilizzate:
    Attivazione Sharro
    Fintare Migliorato

    Abile: L'utilizzatore, una volta al round, può effettuare due finte di seguito senza causare AdO. Le finte, inoltre, saranno più efficaci e realistiche
    Note: Scusate il ritardo, non sto molto bene, quindi se c'è qualche errore spero possiate perdonarmi. :asd:
     
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  11. Sasori Uchiha
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    Era tutto troppo tranquillo. C'era qualcosa che evidentemente non andava. In quel tempio c'era una atmosfera strana, quasi surreale. Il ragazzo avvertiva come una sensazione di pericolo. Non gli capitava molto spesso di avere quella sensazione. Tutti i suoi muscoli erano tesi come pronti a scattare in caso di pericolo. Si tranquillizzò notando lo svolgersi degli eventi, ma rimase sempre in allerta. In fondo si trovava in missione, non di certo ad una gita di piacere.



    Quella notte gli shinobi silenziosamente si dirigono tutti nella grande stanza, dove avevano ricevuto la richiesta di aiuto da parte del giovane monaco. Era già lì che li attendeva. Sasori aveva ogni senso in allerta, pronto a reagire in caso di necessità. Forse i suoi presentimenti non erano poi così infondati. Ma era ancora presto per dirlo.
    Dalla loro posizione potevano vedere soltanto una sagoma. Il monaco parlava di spalle al gruppo di ninja assoldati per la missione.
    La sua voce era squillante. Pronunciò frasi senza senso, senza un nesso logico. Ma le fissò bene in mente. Erano l'unico indizio a parte quel cinghiale deceduto.
    Non appena terminò la frase, degna di uno squilibrato, il loro interlocutore si voltò, rivelando il suo volto deformato ed i suoi occhi iniettati di sangue con numerose vene che deformavano quel volto.
    Fu questione di un attimo e quel pazzo attaccò l'unico shinobi della Nebbia del gruppo. Sasori si preparò allo scontro oramai era inevitabile. Era rapido, ma i suoi riflessi lo erano di più [Riflessi: 525].
    Si era allenato fino all'inverosimile, si era allenato per superare i suoi limiti. Si era allenato per diventare migliore con un obiettivo ben preciso. Far rispettare il suo nome e quello del Clan.
    Si abbassò al massimo della sua velocità e sentì l'arto del monaco sfiorargli i capelli. [Slot difesa I].
    A questo punto,toccava stendere quel pazzo, prima che i monaci si accorgessero del baccano.
    Perciò si scagliò con la wakizashi sfoderata, compose quindi il sigillo relativo ed eseguì la tecnica che gli consentiva di aprire qualunque difesa. [Passo della luna] [Maestria Combattiva Base I: Wakizashi]
    A quel punto avrebbe corso in direzione del monaco alla massima velocità con la spada sfoderata. I due costrutti illusori li fece comparire accanto a sè, Sasori era nel mezzo, che avrebbero corso in modo da accerchiarlo in un semicerchio. I costrutti illusori anch'essi avrebbero attaccato con la spada:
    Il primo: avrebbe cercato di conficcare la sua spada illusoria nel fianco destro dell'avversario attaccando da sinistra, effettuando un balzo in avanti qualora l'avversario avrebbe provato ad arretrare.
    Il secondo: avrebbe cercato di conficcare la sua spada illusoria nel fianco sinistro dell'avversario attaccando da destra, effettuando un balzo in avanti qualora l'avversario avrebbe provato ad arretrare.
    Quello vero:avrebbe invece effettuato una spadata dall'alto verso il basso dalla spalla sinistra alla gamba destra nemica, con un balzo in avanti per cercare di scongiurare eventuali ritirate nemiche. [Slot azione I]
    Qualora non fosse bastato, avrebbe portato un colpo di potenza coordinandosi con il corpo con un pugno sinistro incrementato di un basso al centro dell'addome con tutta la forza che aveva in corpo. Avrebbe eseguito una coordinazione facendo partire il pugno dalla punta del piede fino alla spalla e quindi al polso, per scaricare tutto il suo potenziale offensivo.[Forza:475] [Slot azione II]


    Subito dopo avrebbe sferrato un colpo con un l'elsa della spada che stringeva nella mano detra sulla testa del monaco impazzito, al massimo della sua velocità e della sua forza. [Slot Azione III]
    A quel punto, fece un balzo all'indietro di un paio di metri preparandosi ad una probabile controffensiva nemica.
    Se fosse stato messo KO: Allora si sarebbe avvicinato ai compagni e nel caso quel pazzo fosse ancora vivo avrebbe detto:


    Vorrei interrogarlo. Penso di essere l'unico qui ad aver condotto almeno una volta un interrogatorio.


    Fece una leggera pausa, poi continuò:


    Senza che contare che vorrei divertirmi un pò..


    Non appena terminò la frase un ghigno malefico fece una comparsa sul suo volto per una frazione di secondo, poi riprese la sua tipica espressione indifferente ma determinata.
    Se invece non era andato KO:Sarebbe stato pronto a difendersi nel migliore dei modi




    Statistiche


    Chakra: 27 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere

    Forza: 400
    Velocità: 400
    Riflessi: 525
    Resistenza: 375

    Agilità: 400
    Precisione: 400
    Senjutsu: 400
    Concentrazione: 400

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa: Abbassarsi
    2° Slot Difesa: /
    3° Slot Difesa: /

    1° Slot Azione: Spadata dall'alto verso il basso in diagonale
    2° Slot Azione: Pugno sinistro incrementato di un basso al centro dell'addome
    3° Slot Azione: Colpo con l'elsa della spada sulla testa nemica

    1° Slot Tecnica: Passo della luna
    2° Slot Tecnica: Non usato

    Slot Gratuito: Spostamenti

    Conoscenze Utilizzate


    Passo della Luna
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Capra ( 1 )
    L'illusione si attiva se la vittima è presente entro 12 metri. La vittima vedrà due costrutti illusori identici l'utilizzatore; le prestazioni saranno pari il creatore. I costrutti potranno effettuare azioni offensive parallelamente l'utilizzatore, anche se di diversa natura, nei confronti della vittima. Una volta portato il colpo, l'illusione avrà termine. L'efficacia è pari a 20. Può essere combinata con la tecnica "Danza della Luna" sfruttando uno slot tecnica base per attivarla.

    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]

    Maestria Combattiva (Base) [ 1 ] Wakizashi
    Maestria: L'utilizzatore raffina la propria abilità offensiva e difensiva nell'utilizzo di un'arma o di una categoria a scelta e dichiarata.

    - Precisione aumentata di 1 tacca.
    - Agilità aumentata di 1 tacca.


    È possibile scegliere una tipologia di armi (aste, corpo a corpo..) oppure una singola arma (wakizashi, pugno); nel primo caso sarà possibile scegliere solo un bonus, nel secondo fino a due. È applicabile a [AaD], [AdCC], [PpCC], [Bombe], [Meccanismi].

    [Da genin in su]

     
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  12. Alkaid69
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    Preludio di una catastrofe, IV


    Tutti i patetici tentativi della creatura vanno a vuoto, a parte quello diretto al Kiriano, che essendo stato il primo ad essere attaccato subisce in pieno la sorpresa di quell'attacco improvviso e sicuramente inaspettato. Ma mentre il suo collo sanguina, gli altri non tardano a ribattere con altrettanta violenza.
    Ma i ninja notano subito che la creatura non ha alcuna intenzione di schivare i loro colpi, li subisce in pieno senza neppure fare più di qualche smorfia. Questo comportamento è forse dettato dalla scomparsa di un qualunque istinto di preservazione? Oppure c'è qualcosa di più? Qualche motivazione più oscura?

    I colpi non letali del primo Uchiha sono precisi e adatti alla situazione, ma a lungo andare troppo lenti, soprattutto considerando l'incognita dettata dalle capacità della creatura e l'eventuale arrivo di altri monaci; il secondo è più violento, meno ligio al ragionamento come lo era stato in precedenza, ma la sua forza è stata quella di complementarsi alle azioni del primo compagno. Il terzo, invece, non si cura del resto del gruppo, ma cerca di sottomettere la creatura con celerità, preoccupandosi degli agenti esterni, come non era stato fatto dai primi due. Ma i suoi metodi sono fin troppo brutali, e questa volta le ferite sul corpo della vittima sono fin troppo palesi.
    Il monaco cade, ferito nel corpo ma non nello spirito, con quel sorriso deformato che aveva mantenuto durante tutta l'aggressione. Ma non c'è tempo per considerare le proprie opzioni o pianificare, perché proprio in quel momento dalle cinque porte che tappezzano le mura della grande stanza principale ben quindici monaci armati di lance riempiono rumorosamente e repentinamente lo spazio circostante, trovandosi inevitabilmente a circondare il gruppo di ninja e il monaco ferito.
    Dalle fila di capi rasati si alza una voce strozzata dal dolore:

    « Jin-Mo-ri! » Spostando lance e corpi, la figura dell'Anziano si fa strada fino al monaco ferito alzandone il capo dal suolo e posandolo sulle sue cosce. « Jin-Mo-ri, figlio mio, cosa ti hanno fatto! » Poi, rivolgendo uno sguardo sdegnato al gruppo di shinobi: « Voi! Con quale diritto attaccate uno dei nostri iniziati! Il mio Jin-Mo-ri! » Dietro di loro, una voce autoritaria sentenzia inamovibile: « Vi conviene non muovere un muscolo fino a quando non ve lo dico io. » Un uomo alto circa due metri, dalla muscolatura sviluppata e con il simbolo di un quadrato sulla fronte ha una lancia direttamente puntata contro di loro, ad un paio di metri di distanza.

    La stanza è in effetti piena di monaci confusi e pronti a difendersi, e non sembra una buona idea affrontarli. Anche fuggire potrebbe risultare sconveniente: quale può essere la punizione che l'accademia infliggerà ai propri ninja per aver attaccato il figlio del mandante della missione per poi fuggire senza dare spiegazioni? Una dichiarazione di tradimento molto evidente.
    Ma la decisione sta pur sempre ai quattro shinobi: loro è la vita che ora sembra improvvisamente in pericolo molto più di prima.
    Il monaco ferito, ritornato magicamente in sé, ma sempre col volto sporcato da vene ben visibili, aggrava pericolosamente la situazione:

    « Mi staVo...dirigendO nel DormitOrio dopo La pReghiera notturnA, quando mi hAnno attaccAto senZa... motivo... Sono dei fAnatici...voglioNo... distruggere La noStra... religione... » Balbetta Jin-Mo-ri, ora finalmente raggiunto dal dolore delle ferite, o almeno così fa sembrare.
    A quelle parole, tutti i monaci della stanza si stringono ancora di più attorno ai ninja con le loro lance; i loro volti ovviamente tradiscono una fiducia inamovibile nei confronti dell'iniziato, e nessuna nei confronti di quei ninja che in maniera così meschina avevano attaccato uno di loro.
    Come uscire da questa ingiusta situazione?

    Dalle due grosse porte principali si sentono alcuni veloci passi: un monaco facilmente riconoscibile come uno dei guardiani dei cancelli urla tentando di tenere a bada il fiatone:

    « Un abitante di Koritsu ai Cancelli! Gravemente ferito! Koritsu è sotto attacco! »

    La rivelazione manda ancora più in confusione i monaci, indecisi se tenere a bada i propri istinti e processare tutte quelle informazioni, oppure infilzare i ninja e farsi domande più avanti.
    Il mondo non sembra fermarsi ad osservare ciò che accade in quel tempio, ma continua a muoversi secondo le proprie tempistiche; porta avanti i suoi piani inconoscibili che i ninja dovranno imparare ad assecondare se non vorrano cadere in balìa degli eventi che sembrano succedersi con violenza sempre maggiore.

    SPOILER (click to view)
    Dalla padella nella brace! Potete ovviamente reagire come volete.
    In caso decidiate di combattere/fuggire, vi trovate di fronte a 7 energie verdi, 5 gialle e 2 bianche.
    Akimaru ha una ferita Più che Leggera sanguinante al collo.




     
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  13. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Counterstrike della Sfortuna~


    L'assalto dei quattro shinobi era andato bene, tuttavia non bene quanto si potesse sperare. Per primi arrivarono i colpi di Atasuke che con rapido gesto colpì ripetutamente il monaco provocando danni relativamente ridotti. Dopo di lui Danzou concatenò il suo assalto alle azioni di Atasuke divenendo fin più pericoloso di quanto Atasuke fosse stato ed infine Sasori diede la fine alel danze attaccando con violenza e sfruttando le armi provocando quindi non poche ferite alla creatura. Solo uno non fù in grado di proseguire con i suoi attacchi a causa della ferita al collo che aveva subito venendo preso per primo ed alla sprovvista da quella imprevedibile furia in cui si era trasformato il monaco. Tuttavia quella che sembrava poter diventare uan vittoria facile divenne un disastro. Appena un istante dopo infatti svariati monaci sbucarono dall'ombra brandendo minacciose lance che puntavano verso di loro chiudendoli in un cerchio di armi. Alla fine non erano solo caduti in una banale imboscata, ma erano chiaramente finiti in una trappola ben predisposta. Attorno a loro vi erano quasi solo monaci con sulla fronte rappresentato il quadrato, simbolo della forza.
    Appena altri istanti ed ecco giungere dalla folla anche l'anziano che si fece strada scostando armi e discepoli per raggiungere il loro adepto ferito.

    "Jin-Mo-ri! Jin-Mo-ri, figlio mio, cosa ti hanno fatto! Voi! Con quale diritto attaccate uno dei nostri iniziati! Il mio Jin-Mo-ri!"

    °Bene... Non solo siamo nei guai per aver legnato un iniziato, non bastava che sasori si fosse lasciato prendere la mano ferendolo in maniera visibile... Questo bastardo doveva pure essere il figlio del saggio... Questa sarà una lunga notte...°

    «Con lo stesso diritto per cui questo giovane iniziato ci ha aggrediti... Siete liberi di non credere alle mie parole, tuttavia vogliate porre la vostra attenzione sulla gola del nostro compagno... Quegli squarci potenzialmente mortali non se li è provocati certamente da solo... Se poi voleste favorire di guardare le unghie del vostro adepro certamente vi troverete del sangue. Quello del nostro compagno»

    "Vi conviene non muovere un muscolo fino a quando non ve lo dico io."

    «D'accordo, se proprio volete non opporremo resistenza. Tuttavia io ho degli obblighi verso i miei compagni, quindi, se permettete ora vado a medicare la ferita del mio compagno. Se poi vorrete curerò anche il vostro giovane adepto e chiariremo meglio questa situazione»


    Il suo tono era calmo, tranquillo nonostante l'agitazione degli eventi e la condizione critica. I suoi movimenti erano tranquilli per quanto lesti mentre ignorando parte dell'avvertimento si diresse dal Kiriano iniziando una rapida procedura di disinfettazione con consegutivo bendaggio del collo per fermare l'emorraggia che se non fosse stata fermata lo avrebbe ucciso di li a poco.
    Come se non bastasse l'inutile quanto problematico iniziato balbettò qualche altra parola verso i suoi compagni monaci accusando ulteriormente il quartetto e provocando una maggior diffidenza dei presenti che senza indugio chiusero maggiormente la loro formazione verso di loro.

    "Mi staVo...dirigendO nel DormitOrio dopo La pReghiera notturnA, quando mi hAnno attaccAto senZa... motivo... Sono dei fAnatici...voglioNo... distruggere La noStra... religione..."

    °Che stia mentendo per metterci nel sacco? Potrebbe darsi, tuttavia ora ha perso quel suo aspetto demoniaco... Quindi è molto probabile che non abbia realmente ricordo di quello che è realmente capitato... In ogni caso ora siamo ancora più nei guai di prima. Bisogna escogitare qualcosa...°


    Mentre con sapienti gesti bendava il suo compagno la sua mente elaborava possibili piani, possibili discorsi ispirati e qualunque altra maniera per cercare di uscire da quella situazione senza venire considerati dei traditori o peggio.
    Tuttavia, seppure la sorte è un'entita cieca, ogni tanto pare rivolgere il suo sguardo verso chi più ne necessita nell'istante perfetto. In quell'istante infatti una voce giunse dall'esterno con appresso il corriere che recava l'infausta notizia di una attacco che tuttavia poteva risultare estremamente fausta per loro dato che poteva diventare una via d'uscita.

    "Un abitante di Koritsu ai Cancelli! Gravemente ferito! Koritsu è sotto attacco!"


    Con rapidità Atasuke prese quindi la parola cercando di proporre una rapida ed efficace soluzione a tutta la faccenda nella speranza di evitare lo scontro.

    «Un abitante ferito? Portatelo qui e vedrò di curarlo personalmente, intanto se volete possiamo aiutarvi a proteggere gli abitanti. Potrebbero venire con voi sia Sasori che Danzou mentre io posso restare qui come "prigioniero" a curare il Kiriano, il vostro adepto ed il cittadino. Non avete molto tempo per decidere. Il vostro credo, o meglio la vostra filosofia di vita non vi impone di proteggere i cittadini indifesi? Quindi in qualche modo dovete contrastare quell'attacco e vi do la mia parola che non vi creeremo problemi di alcun tipo.»


    Se poi i monaci avessero "accettato" la proposta di Atasuke dirigendosi alle porte, Atasuke si sarebbe rivolto ai suoi due compagni per dare loro degli "ultimi ordini" da seguire se e quando questi fossero stati lontani da lui assieme ai monaci.

    «Ragazzi... Cerchiamo di evitare altre grane come queste. Siate accondiscendenti verso i monaci e lavorate di squadra. Se notate qualcosa di strano che possa essere utile cercate un modo per contattarmi o per riferire l'informazione. Per il resto siete liberi di non contenervi contro gli aggressori del villaggio, ma evitate altri colpi di testa»


    Le sue parole erano precise e schiette, ma soprattutto la sua ultima affermazione fu rimarcata per Sasori dato che accennava in maniera più o emno chiara a quello che aveva combinato ferendo letteralmente il giovane monaco.
    Quando poi i monaci furono usciti lasciando in breve Atasuke ed il Kiriano da soli con i feriti da curare e probabilmente il saggio oltre che qualche guardia, Atasuke si sarebbe messo all'opera iniziandoa curare dapprima le ferite del paziente più grave per poi dedicarsi a quello meno grave facendosi assistere (se possibile) dal Kiriano cercando poi di intavolare un primo discorso con l'anziano monaco cercando non giustificazioni quanto piuttosto fatti e prove per scagionare lui stesso ed il team agli occhi dell'elemento più influente del tempio.

    «Senta, mi dispiace per Jin-Mo-Ri. Non era affatto nostra intenzione fargli del male tanto quanto non è nostra intenzione distruggere il vostro culto. Le ricordo poi che siamo stati chiamati apposta da lei e l'accademia ci ha selezionati per svolgere il compito. Fossimo stati dei fanatici non ci avrebbe mai assegnati ad un missione di questo tipo, non trova? Tuttavia ammetto che la situazione in cui ci troviamo è tutto meno che chiara e soprattutto testimonia a nostro sfavore. Tuttavia vorrei che notasse le venature che Jin-Mo-Ri ha addosso. Non sono naturali e prima del vostro intervento erano fin più marcate fino a deformare anche il resto del suo corpo. Per quanto possa sembrarle incredibile, temo che ci sia qualcuno dietro a tutto questo. Qualcuno che con una qualche arte al momento sconosciuta ha preso il controllo di Jin provocando in lui una forma di amnesia per cui ora non ricorda nulla di quello che è realmente accaduto.»


    Aveva parlato molto e per tutto il tempo aveva mantenuto un tono tranquillo ed accomodante verso il saggio che si trovava davanti. Tuttavia per proseguire necessitava di risposte dal monaco, sia che queste fossero una dichiarazione di fiducia, sia che fossero una raffica di insulti rivolta verso le sue "menzogne".

    Se invece i monaci avessero optato per una linea aggressiva cercando loro per primi di uccidere i quattro, Atasuke si sarebbe preparato mettendosi in posizione di guardia pronto a contrastare i suoi avversari cercando ancora una volta di stordirli e non di uccidere.

     
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  14. Alkaid69
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    Presagio della catastrofe, I

    Mentre Atasuke mantiene la calma e risponde a tono alle accuse rivolte dai monaci, gli altri due Uchiha tacciono e osservano la situazione senza sbilanciarsi. Di certo è vero che il Kiriano è stato ferito piuttosto gravemente, ma i compagni di Jin-Mo-Ri sono disposti a vedere il tutto con la dovuta razionalità?
    Tuttavia le sue parole hanno un effetto positivo, per il momento, e al ninja medico viene permesso di occuparsi delle ferite del Kiriano.
    Esteriormente, il ninja della nebbia sembra essere stato ricucito alla perfezione, ma egli accusa ancora spossatezza, e preferisce riposare sul tiepido pavimento di legno.
    In quel momento si alza la voce del messaggero, alla quale il ninja di Konoha risponde prontamente, approfittando della situazione "favorevole". Dividere il gruppo sarebbe un azzardo, ma la situazione richiede rimedi estremi.

    Eppure, ancora prima che i monaci abbiano il tempo di ponderare l'eventualità di liberarsi della metà dei mercenari, la voce dell'anziano si alza ancora una volta, possibilmente ancora più straziante:
    « JIN-MO-RI! JIN-MO-RI!! NOOOOOO- » il pianto del vecchio riempie l'intera sala che ora tace ancora una volta. Jin-mo-ri ha appena esalato l'ultimo respiro: quale sarà la reazione dei monaci? E le ferite erano davvero così ingenti da provocare una morte così repentina?

    Ci sono alcuni momenti di silenzio tombale in cui nessuno ha il coraggio di proferir parola, mentre in lontananza alcuni passi sembrano allontanarsi dalla sala; probabilmente quelli del messaggero.
    Una voce rompe la situazione di stallo, ed è la stessa dell'uomo che prima aveva intimato il gruppo di ninja a non effettuare passi falsi: « Avete ucciso uno di noi. State sicuri che non la passerete liscia. E la vostra accademia questa volta dovrà rispondere delle sue azioni. Fratelli, questi uomini meritano la retribuzione del Kokoro, ucci- » « NO! » Sbotta l'anziano « Questi uomini dicono il vero. Jin-Mo-Ri non era più in sé da settimane » Decine di voci si alzano, bisbigliando incredule « Avevo notato il cambiamento. Era irrequieto, spesso le sue parole non sembravano avere senso. Poi un giorno, ho visto questo... » L'anziano alza la maglia del corpo insanguinato del figlio, mostrando una grossa ciste violacea nella parte alta della schiena. Per i ninja è facile riconoscere quel morbo. E' facile anche comprendere il motivo dello strano comportamento iniziale dell'anziano: egli sapeva che il figlio aveva contratto la stessa malattia del bestiame locale, ecco perché non aveva menzionato il problema al gruppo di accademici. Ma paradossalmente l'istinto protettivo di un padre ha creato una situazione disastrosa.

    Il monaco che prima aveva proposto il linciaggio, sembra aver ora acquistato parzialmente il lume della ragione, e acconstente a mandare 4 dei suoi uomini a Koritsu assieme a Danzou e Sasori Uchiha, felice comunque del fatto di liberarsi di metà degli intrusi.
    Nel frattempo, l'abitante ferito è stato portato nella sala. I monaci fanno spazio alla barella e ai due uchiha, che in quel momento si dirigevano con i 4 monaci verso l'uscita.
    Il corpo dell'abitante sfoggia numerosi graffi e contusioni, ma nessuna ferita è letale; tuttavia egli sembra aver perso conoscenza.
    Atasuke ha la possibilità di visitarlo e occuparsi delle sue ferite, mentre invece il corpo di Jin-Mo-Ri viene trasportato lontano dalla vista del ninja.

    Passano circa due ore, durante le quali il Kiriano viene scortato nelle sue stanze per riposarsi, con 4 guardie al seguito che ne seguono ogni movimento. Assieme a lui viene scortato anche Atasuke, col suo personale stuolo di 4 guardie. Nella stanza è presente anche l'abitante di Koritsu. Dopo circa un'ora egli pare riprendere conoscenza e potrebbe essere aperto ad alcune domande.

    Dopo la snervante attesa di due ore, l'anziano fa la propria comparsa all'interno della stanza dei ninja. Sembra essersi calmato, anche se è impercettibile il cambiamento. Spiega che si sono appena tenuti i funerali di Jin-Mo-Ri, e a seguito c'è stata una riunione per decidere delle sorti dei due ninja restanti: « Anche se la morte di Jin-Mo-Ri può essere stato un incidente senza colpevoli, la vostra presenza non è più gradita in questo Tempio » il suo tono è sommesso, nonostante le sue parole non lascino spazio a incomprensioni « Il vostro compagno potrà restare qui fino a quando non si sarà completamente rimesso e riceverà tutte le attenzioni mediche necessarie, ma lei dovrà andarsene subito » confessa il vecchio all'Uchiha. « Voi avete ancora una missione da compiere, spero non l'abbia dimenticato »

    Volente o nolente, Atasuke viene scortato fuori dal tempio dalle sue 4 guardie. A quanto pare la decisione è finale.
    Ma una decisione deve anche prenderla il ninja, ora. Come ha detto il vecchio stesso, i ninja erano lì per una missione specifica, ma ora si sono separati e sembra che la missione sia pericolosamente sulla via del fallimento.
    Cosa deciderà il caposquadra? Potrebbe dirigersi a Koritsu per dar man forte ai suoi compagni, oppure dirigersi a Shiorigakure, come dettava la loro missione. Le sue opzioni sono limitate soltanto dal suo intelletto.


    Nei dintorni di Koritsu

    Il gruppo di 6 individui, capeggiati dai due Uchiha, è finalmente arrivato dopo circa 2 ore di cammino nei dintorni della cittadina.
    Il percorso è stato principalmente forestale, come quello incontrato sulla via per il tempio, ora però i ninja si trovano di fronte ad una brusca interruzione del sentiero: Koritsu è adagiato all'interno di una piccola vallata nel bel mezzo della foresta. Le sue mura, composte da alti tronchi di legno appuntito, risalgono l'intera vallata seguendo la topografia del villaggio, il quale sembra essere stato costruito inizialmente nella parte più alta della vallata per poi scendere sempre più in basso man mano che si costruivano edifici più nuovi.
    Ci sono due grandi portoni: uno a fondo valle, l'altro nel punto più alto. Il gruppo di 6 si trova a circa 300 metri dal primo, in posizione più elevata. Di fronte a loro il precipizio è profondo circa 20 metri, ma è possibile individuare un sentiero roccioso non lontano da lì.

    I ninja avevano potuto prevedere l'arrivo al villaggio ancora prima di scorgere gli edifici di Koritsu. Già perché le urla strazianti e i colpi di spada avevano riempito il viaggio del gruppo con sempre maggiore insistenza e ora che possono scrutare coi loro stessi occhi la situazione, è chiaro che il villaggio sia stato completamente invaso dopo un assedio che ha distrutto in più punti le fragili mura e alcuni edifici a est.
    I tetti di molte case bruciano con insistenza, e per le strade gli abitanti fuggono mentre quelli che sembrano essere gli assalitori raziano, sgozzano e bruciano tutto ciò che trovano sulla loro strada.
    Dalla loro posizione i due Uchiha riescono a vedere 5 assalitori. Difficile stabilire la pericolosità degli stessi, ma i loro movimenti sembrano assomigliare a quelli di ninja. Contro di loro, le esili truppe di Koritsu sembrano non avere alcuna speranza: ci sono circa 10 uomini recanti le divise del Paese del Tè, ma sono come pietre isolate in una tavola da Go; non resisteranno a lungo.

    Gli shinobi sono lì per aiutare, e i 4 monaci al loro seguito sembrano essere impazienti di andare in soccorso dei poveri assediati, ma sfortunatamente solo uno di loro porta sulla fronte il simbolo del quadrato.
    Urge una veloce decisione.

    SPOILER (click to view)
    Tendete un agguato ai ninja assalitori. Ipotizzate una strategia e in seguito ne decreterò la riuscita o la disfatta.
    Più o meno vi ho dato le linee generali della topografia, per il resto siete liberi di descriverne tutti i vari particolari.
    I monaci sono 3 energie gialle, 1 verde. Le guardie di Koritsu sono tutte energia bianca, ma sono 10. Avete 10 giorni per postare, ogni giorno che passa fà morire una delle guardie (e numerevoli abitanti), aumentando la difficoltà e diminuendo le probabilità di riuscita dell'agguato, e necessitando quindi di un maggiore livello strategico per uscire vincitori. Have Fun!

    P.S.: fino ad un eventuale vostra riunione, i due gruppi (1. Atasuke e 2. Danzou+Sasori) sono da considerarsi autonomi, quindi potrei rispondere ad un gruppo senza che l'altro abbia necessariamente già postato.



     
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  15. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Audaces Fortuna Juvant~


    Per quanto le cose stessero andando male, le parole di Atasuke parvero fare il loro lavoro ed alla fine gli fu concesso di visitare il suo compagno ferito. All'aparenza non vi era nulla di estremamente tragico, infatti non gli ci volle molto a bendare il suo compagno rimettendolo in sesto, tuttavia egli accusava ancora dolore e spossatezza. la conclusione era semplice: Non era in grado di continuare con la missione.
    In quell'istante, quando ormai Atasuke si stava rialzando pronto a riprendere in mano la situazione, giunse il messaggero con la sua notizia. Atasuke espresse le sue opinioni, tuttavia, la sforuna non aveva ancora finito di guastargli la giornata. In un attimo appena, Jin-Mo-Ri esalò l'ultimo respiro tra le braccia del padre che urlò dalla disperazione attirando l'attenzione di tutti. Com'era prevedibile, la voce di un monaco si alzò tra quelle dei presenti che sbigottiti parlottavano tra loro. Egli inneggiò alla loro morte come punizione per l'omicidio del loro adepto. Atasuke mantenen la calma e fece come per prepararsi a reagire, ma la voce del saggio tranquillizzò lui ed i presenti.
    Egli si oppose ammettendo che i giovani di Konoha avevano ragione. E dopo le parole passò ai fatti mostrando una ciste violacea sorta sulla spalla del ragazzo che fino a quel momento era rimasta celata sotto gli abiti. Per Atasuke non vi furono problemi a riconoscere l'origine di quella ciste, identica a quella trovata sul cinghiale al loro arrivo. Tuttavia vi era ancora da scoprire che cosa potesse essere la causa di qeul morbo e come si potesse contrastare.
    Mentre i monaci acconsentivano ai suoi due compagni di dirigersi al villaggio con quattro di loro, Atasuke dovette iniziare a premunirsi per non perdere il controllo della situazione critica. Osservò con attenzione la ciste analizzandola per quanto i monaci gli consentivano, per poi prendere nuovamente parola nei confronti dei presenti.

    «Riconosco questa ciste... L'abbiamo trovata al nostro arrivo sul cadavere in putrefazione di un cinghiale. Per ora non sappiamo cosa sia, ma pare evidente che questo "morbo" non intacchi solo gli animali, ma anche gli esseri umani. Questo rende tutto più difficile e pericoloso, quindi avremo bisogno di tutte le informazioni che potete darci. uttavia il tempo scorre, quindi voi iniziate ad andare al villaggio per aiutare i cittadini, io resterò qui ad indagare»


    Con un cenno della testa fece segno ai suoi due compagni di avvicinarsi e poi diede loro due carte ninja su cui aveva celeremente scritto delle semplici informazioni, codificando il tutto in modo che loro due potessero leggerle [Abilità].
    CITAZIONE
    Io resterò qui ad indagare. Se al vostro ritorno doveste non trovarmi, sarà per tre possibili motivi. Sarò morto, avrò proseguito con la missione o sarò dovuto fuggire. In ciascuno di questi casi, cercherò di lasciarvi qualche avviso lungo la strada. Se non troverete nulla, sarò morto, se invece troverete un'altra delle mie carte ninja, li troverete le informazioni necessarie per raggiungermi. La carta, dovrete cercarla dall'ingresso del tempio nascosta sotto una pietra vicino al portone del tempio sotto ad un cespuglio.

    Con rapido gesto celò le due carte nelle sue mani e le passò ai suoi compagli simulando di stringere loro la mano in segno di "buona fortuna" per il loro compito [Abilità]. Poi, li salutò con un ultimo cenno con la testa di intesa.
    Mentre i suoi due compagni si allontanavano seguiti da 4 monaci, una barella con il povero cittadino si avvicinava, ed Atasuke "interrogava", per così dire i monaci restanti, in particolare il saggio.

    «Comprendo bene il vostro dolore, tuttavia a questo punto sono costretto a chiedervi di dirmi altro... Vorrei che mi raccontaste che cosa ha fatto Jin-Mo-Ri nelle ultime settimane, in che posti è stato, se ha avuto contatto con degli altri shinobi, specialmente se questi avevano il coprifronte graffiato, e se ci sono stati altri casi di monaci, animali o persone infetti qui nel tempio o nei dintorni»


    Che ricevesse o meno una risposta immediata, non era troppo importante in quel momento, ma aveva la sua importanza ricevere una risposta esaustiva. Nell'attesa, iniziò a visitare il povero cittadino analizzando da prima le sue ferite per poi iniziare le procedure di pulizia, sterilizzazione e bendaggio.
    Il cadavere di Jin-Mo-Ri venen portato via senza che Atasuke potesse in alcun modo effettuare un'autopsia o ottenere informazioni aggiuntive su quella specie di morbo. Dall'altra parte, sia lui che il kiriano vennero scortati da ben 4 guardie ciascuno in una stanza a parte dove venne portato anche il povero ferito e dove Atasuke potè completare con calma il suo operato.
    [Abilità]
    Se e quando il povero cittadino si fosse ripreso, Atasuke gli avrebbe posto, con la sua consueta calma, una serie di domande inerenti a quello che stava succedendo li intorno.

    «Ben ritrovato... Io sono Atasuke Uchiha, shinobi di Konoha e mi sono occupato delle sue ferite. Può stare tranquillo, ri riprenderà senza nessun problema, erano solo ferite superficiali. Mi spiace disturbarla in questo momento, ma vorrei farle delle domande... Prima di tutto, lei coms ei chiama? Si ricorda il suo nome vero?»


    La domanda era banale, quasi inutile, tuttavia servì ad Atasuke per saggiare lo stato del pover'uomo che aveva dinanzi a se. Nulla gli vietava infatti di soffrire di un amnesia causata dai colpi ricevuti e/o dallo shock.
    Se quindi fosse stato in grado di rispondere, Atasuke sarebbe partito con il reale interrogatorio.

    «Molto bene, pare che lei stia bene... Non soffre di amnesia, e questo è un buon segno dopo quello che pare abbia passato... Ma ora debbo chiederle un'ulteriore sforzo... se la sente di rispondere a qualche domanda? Vorrei che mi raccontasse più dettagliatamente possibile quello che è capitato al suo villaggio, poi vorrei sapere se ha mai visto nei dintorni del suo villaggio degli animali o delle persone "impazzite" o dei cadaveri deformati da dei bubboni che si presentano violacei sul corpo di un uomo»

    [...]


    ~La decisione~


    Trascorse ormai due ore dall'inizio della loro "prigionia", si presentò da loro il vecchio saggio che con calma spiegò loro quello che era accaduto sino a quel momento e la decisione del consiglio nei loro confronti.

    «D'accordo, prima di tutto volevo porgerle le mie condoglianze per la perdita di suo figlio e ringraziarla per l'ospitalità, nonostante la situazione problematica. Per quanto riguarda la missione, non si preoccupi, sappiamo bene qual'è il motivo per cui siamo satti chiamati, e le posso assicurare che la missione verrà portata a termine con successo, sperabilmente senza altre perdite»


    Il suo tono era calmo, appagante, mentre la sua mente era in pieno fermento. La situazione, per quanto sembrasse essersi quasi sistemata, per lui stava diventando una specie di trappola mortale. Da una parte doveva compiere la missione, dall'altra parte sapeva di non poter fare tutto da solo e sentiva di non dover abbandonare i suoi compagni, per quanto, questi fossero ben in grado di cavarsela da soli. Urgeva una decisione ed alla fine spettava a lui prenderla.
    Meditò alcuni attimi sul da farsi stando bene attento che il saggio non se ne andasse lasciandolo solo in quella stanza, dato che verebbe dovuto comunicargli non solo la sua decisione, ma anche una serie di domande.

    Se il monaco non avesse risposto precedentemente alle sue domande, Atasuke avrebbe cominciato il suo "interrogatorio" incitandolo a rispondere alle precedenti domande, prima di passare alle altre questioni più scottanti. Poi prese fiato e ansimò, affaticato nel corpo e nella mente dalla situazione che lo aveva messo sotto stress praticamente dal suo arrivo al tempio.

    «Bene, valutata la situazione e le informazioni in mio possesso, ho deciso di proseguire con la missione in solitaria, quindi vi chiedo cortesemente di comunicare ai miei compagni di raggiungermi a Shiorigakure. Poi, vorrei chiederle di dirmi ancora una volta tutto quello che sa su questa serie di strani eventi, ma soprattutto tutto quello che sa sul morbo che ha ucciso suo figlio; ma questa volta le chiedo di dirmi veramente tutto. Omettere delle informazioni coem ha fatto prima potrebbe portare a conseguenze ben più disastrose di quelle che abbiamo avuto la sfortuna di osservare. Comprendo bene che per lei questo è un discorso doloroso, ma è per evitare altro dolore che le chiedo questo sforzo.»


    Poi, volente o nolente, Atasuke venne scortato fuori dalle sue quattro guardie e quindi si incamminò verso il suo obbiettivo, lasciando però il suo messaggio nascosto ai suoi compagni come precauzione nel caso in cui le sue richieste non fossero state accolte per un qualche motivo.
    CITAZIONE
    A causa degli eventi accaduti, non siamo più i benvenuti al tempio, quindi sono stato scortato fuori. Dato che le mie scelte erano limitate, mi sono diretto a Shiorigakure per proseguire con la missione, quindi raggiungetemi li. Se quando troverete questo messaggio nessuno vi avrà avvisato della mia partenza per shiorigakure, state all'erta, vuol dire che qualcuno non voleva che comunicassi a voi questa informazione.

    Poi, celata la carta in modo che solo i suoi compagni potessero leggere il messaggio [Abilità], riprese il cammino dirigendosi con passo fermo e silenzioso al suo successivo obbiettivo: Shiorigakure.

    OT- note -/OT

    Chakra: 28,5 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 400
    Velocità: 400
    Riflessi: 500
    Resistenza: 400

    Agilità: 400 (+3 stile)
    Precisione: 400
    Senjutsu: 400
    Concentrazione: 400

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Non utilizzato
    Riepilogo impasti:
    1/2 basso a carta per crearle e celarle. Totale di 3 carte = 1,5 bassi

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 5/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate



    Prestigiatore [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti 'occultati' da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.

    Carte Ninja [ 1 ]
    Arte: L'utilizzatore può incidere nelle carte ninja le informazioni conosciute, dialoghi, indicazioni senza la necessità di scrivere. La carta può essere occultata, risultando bianca: sarà necessario un ulteriore consumo ¼ basso dell'utilizzatore per renderla visibile. A discrezione del creatore è possibile permettere la lettura di tali carte agli estranei se questi incanalano un consumo raddoppiato nella carta.
    Utilizzare questa abilità attiva AdO.

    (Consumo per carta: ¼ Basso)

    Conoscenza Medica (Base) [ 1 ]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e conseguentemente trattare la maggior parte delle malattie comuni. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno.
    Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.


     
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45 replies since 16/2/2012, 15:47   980 views
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