[Gioco] Spore, Parte I

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Konoha - Contattato~


    Era un giorno come tanti altri a Konoha ed Atasuke come al solito si stava dedicando ai lavori in casa nella'ttesa di trovare prima o poi una qualche occupazione oltre alle saltuarie missioni accademiche. Come in molte altre giornate venne contattato dal solito postino che regolarmente gli portava la posta, dalle bollette alle pubblicità. Tuttavia in quella giornata, scartabellando tra le varie buste, trovò un lettera accademica. Come tutte le altre lettere accademiche accennanti ad una missione, i dato forniti erano minimi, appena sufficenti a capire dove e quando presentarsi, altro che sperare di avere note più precise sulla missione. Si prese tempo per partire, ricontrollando tutti fin nei minimi particolari, dato che comunque quello che gli si prospettava era un viaggio lungo di almeno tre giorni per raggiungere il luogo d'incontro nel paese del Tè.

    [...]


    ~Terzo giorno - Degarashi~


    Giunto nei pressi del porto Atasuke si avvicinò alle varie barche cercando di individuare quella che lo avrebbe trasportato all'isola. Il suo vestiario era semplice, tutto meno che appariscente. Tutto era celato al di sotto del suo mantello il quale mostrava all'esterno il risvolto bianco su cui non vi erano il simbolo del clan Uchiha. Trovata la barca vi si imbarcò senza troppi timori e li attese i suoi compagni o la partenza. Uno dopo l'altro giunsero tutti gli altri probabili shinobi, dato che su quella barca ci sarebbero dovuti essere solo loro e l'equipaggio. Atasuke non proferì arola con nessuno finchè non furono usciti dal porto e non fossero quindi in "acque tranquille".

    «Lieto di fare la vostra conoscenza, io sono Atasuke Uchiha. Deduco che anche voi siate su questa barca per raggiungere il tempio di Todoroki sull'isola di O'uzu...Spero che potremo cooperare bene in squadra...»

    [...]


    Giunti poi al porto di Modoroki dopo 8 noiosissime ore di viaggio in barca non vi fu molto da fare, a parte una scampagnata sino al tempio situato dall'altra parte dell'isola. Stranamente lungo il viaggio il gruppo non incontrò praticamente nessuno. Nessun venditore ambulante, nessuna carovana, nessun turista. L'ambiente era denso di agitazione e questo la poteva dire lunga su quello che avrebbero incontrato successivamente.
    Il bel tempo la faceva da padrone, nonostante il triste paesaggio che li circondava, finchè ad un tratto Atasuke non sentì un odore, particolarmente sgradevole e ben poco salutare. Incuriosito dalla cosa, Atasuke si mise ad investigare a caccia della fonte di quell'olezzo cadaverico.
    [Abilità]

    «Ragazzi, pare che qui attorno ci sia qualche cadavere in putrefazione... Forse è meglio andare ad investigare e scoprire di cosa si tratta... Non vorrei mai che qui intorno ci sia una qualche "bella sorpresa" anche per noi»


    Tuttavia se il team avesse deciso che non era il caso di perdere tempo si sarebbe a sua volta fermato riprendendo il cammino.
    [Se il team lascia investigare]
    Dopo qualche minuto di ricerche il tanfo si faceva sempre più forte e questo era il segno del fatto che si stavano probabilmente avvicinando alla carcassa. Finchè alla fine non si riuscì a trovarla. Per fortuna si trattava banalmente di un cinghiale in putrefazione. Dopo una primissima analisi medica Atasuke constatò che era improbabile scoprire un'eventuale causa di morte dell'animale, oltre che una malattia o qualcosa di simile legato all'enorme ciste innaturale e malsana che aveva sulla testa.

    °Strano... Per quanto la putrefazione sia in stato già avanzato, non mi pare normale la formazione di una simile ciste, inoltre al momento non ho idea di che cosa possa averla procurata, ma quasi certamente si deve trattare di una qualche forma di malattia o di una qualche sostanza chimica dannosa. In entrambi i casi è meglio stare più cauti del previsto°

    «Per farla breve non ho idea di che cosa possa aver ammazzato questa bestia, ma di certo non è qualcosa di naturale conosciuto, oppure non è proprio qualcosa di naturale. Spero solo che qualunque cosa abbia ammazzato questa creatura non abbia a che fare con noi»


    Con quelle parole Atasuke allertò il resto del team e per sfizio cercò di bucare quella specie di bubbone per vedere se riusciva a scoprire qualcos'altro. Usò il tanto stando bene attento che l'eventuale schizzo di putridume fosse puntato da un'altra parte e indossando un paio di guanti monouso del kit medico fece un'ulteriore rapido controllo per poi sterilizzare la lama della sua arma. Non poteva rischiare che una cosa contagiosa al contatto lo facesse fuori prima ancora di iniziare la missione.

    [...]


    ~Tempio di Todoroki~


    Giunti al fine al tempio due monaci li stavano attendendo e con rapido gesto indicarono alla squadra di seguirli sino all'interno. Con gentilezza Atasuke chiese se quello era realmente il tempio di todoroki o se avessero sbagliato per qualche motivo strada. n fondo lui non era mai stato da quelle parti, quindi era meglio avere una conferma in più dato che ne avevano la possibilità. I due risposero affermativamente e poi iniziarono a muoversi.

    [...]


    Giunti al fine dinnanzi al portone un'altro monaco li attendeva, tuttavia questi aveva in fronte un simbolo differente. Mentre gli altri avevano raffigurato un quadrato, questi aveva un triangolo, segno probabilmente di un'altro gardo di saggezza.

    "Bentrovati, eminenti esponenti dell'Accademia. Il mio nome è Jo-Ran e sono l'anziano di questo umile tempio... Ma venite, entrate, parleremo al sicuro da questi raggi solari accecanti"


    Atasuke con cortesia rispose con un inchino al saluto del monaco. Ricordava per bene quando si era trovato a restare in un tempio tra i monaci per qualche settimana allo scopo di fortificare corpo e mente. Entrati nella grande sala Atasuke vide, dapprima con fatica e poi senza problemi, chequella stanza era un delicato equilibrio tra maestosità e sobrietà. L'edificio era infatti enorme, tuttavia le decorazioni erano minime e sobrie. I monaci dopo essere entrati tutti si sedettero ai lati della stanza, mentre il saggio si sedette su alcuni cuscini al centro. Restavano liberi quattro cuscini posti dinnanzi al saggio e non era difficile dedurre che quei cuscini erano per loro.

    "Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di... mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera. Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e... Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma... I villaggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza."

    «Personalmente spero che le mie abilità possano essere utili al vostro scopo, tuttavia vorrei gentilmente chiedervi di non chiamarmi "mercenario", trovo che sia una parola bruttissima, piuttosto chiamatemi ninja o Atasuke... Ma a parte queste frivolezze sul nome... Sapete per caso dirmi qualcosa di più specifico? Ad esempio... da quanto tempo il villaggio di Shiorigakure non da sue notizie? Poi, questo suo fratello monaco che aspetto ha? Può darci una sua foto o un suo ritratto o qualunque altra informazione utile per poterlo ritrovare e nel caso riportare qui?»


    Il suo tono era gentile e rispettoso, come già aveva imparato tempo orsono nel tempio di monaci sulle montagne. Le sue domande erano vaghe, tuttavia doveva ancora farsi bene un'idea su quello che dovevano fare. In origine sapeva praticamente solo che c'erano dei problemi sull'isola e che era necessario indagare, ma non sapeva nulla di più, quindi prima di iniziare a pensare al chi, al cosa o al come doveva avere un primo inquadramento più preciso.
     
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45 replies since 16/2/2012, 15:47   984 views
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