[Gioco] Spore, Parte I

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  1. Akimaru Tokugawa
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    Spore - Atto I


    Prologo: Deserto di Suna.

    Enormi distese di sabbia e dune si stagliavano all'orizzonte. L'opprimente calura bruciava i polmoni ad ogni respiro, la pelle grondava sudore presto prosciugato dai raggi solari, rendendola secca e ruvida come solo l'asfissiante clima sunese sapeva fare. Alla sabbia erano affiancati enormi ammassi rocciosi rossi e erosi dal tempo che si imponevano possenti su quella landa desolata.
    Chilometri quadrati di desolazione che vedevano solo sporadicamente una qualche oasi, per lo più fittizia. Nessuno non abituato a quel clima avrebbe mai osato esplorare quei luoghi eppure c'era sempre qualche folle che tentava di solcare e dominare quel mare di sabbia e quelle scogliere di roccia levigata. Tra i tanti folli che erano periti nell'impresa uno solo sembrava prendere la situazione con leggerezza, tanto da farvi di quel luogo meta di "vacanza". Su una delle più alte formazioni rocciose si poteva ben individuare una macchia bianca in contrasto con il rosso creta della montagna. Una figura ammantata di un pallido candore si arrampicava sulla formazione rocciosa per raggiungervi la cima. Le motivazioni le lasciamo ad essa.

    Appiglio dopo appiglio la figura scalava la quasi piatta parete rocciosa, ricoprendo saltuariamente la mani di uno strato di polvere di magnesio per diminuire la sudorazione dei palmi delle mani ed aumentarne l'aderenza. La figura aveva un nome: Akimaru Tokugawa. Il ninja di Kiri non era tipo da farsi prendere dal panico, più volte aveva visto la morte in faccia e di sicuro la morte non avrebbe avuto le sembianze di un arido deserto quella volta.
    Era ormai a metà del suo percorso quando la strada gli venne sbarrata da una parete completamente liscia - non sarebbe stato difficile proseguire se avesse voluto utilizzare il chakra adesivo, ma quello non era il suo intento. Piegando le ginocchia fece leva su un insenatura per tenersi in equilibrio, ricoprendo un ultima volta di polvere di magnesio le mani, si lanciò su una sporgenza adiacente, atterrandovi pesantemente. Sembrava ci fosse riuscito, fino a quando l'appiglio si ruppe, facendolo scivolare sulla parete rocciosa. La caduta fu breve, la sua pelle venne tagliata in più punti ma riuscì a non tramutare una stupida caduta in morte cerca. Afferrando con forza un appiglio riuscì a fermarsi rimanendovi appeso con un braccio. « Bel panorama... » pensò sorridendo debolmente per sdrammatizzare la situazione.
    Iniziando a dondolarsi si diede uno slancio portando la gamba a raggiungere un appiglio più in alto e riprendere la scalata. La cima è conquistata.

    La contemplazione del panorama e la meritata vacanza del ninja venne interrotta da uno strano brusio, prima imputato alle dune semoventi. Una nuvola di sabbia si dirigeva verso di lui, su di essa un ninja di suna. Il ninja rimase a debita distanza, puntando una balestra verso il ninja ma Akimaru non si mosse, chiunque fosse sembrava non avere intenzioni ostili e, quando il dardo venne lanciato, la direzione dello stesso confermò le ipotesi del ninja della nebbia. Il sunese volò via sulla sua nuvola di sabbia e Akimaru, con calma si diresse verso il dardo al quale era stata arrotolato un foglio di pergamena.

    CITAZIONE
    Buongiorno Akimaru-kun,
    La sua missione, nel caso voglia accettarla, riguarda la scomparsa di un monaco del tempio di Todoroki, spostatosi in un altro villaggio senza farne ritorno. Sembra anche che gli abitanti di quel villaggio non si rechino più in pellegrinaggio al tempio. La scomparsa del monaco fa presagire che sia accaduto qualcosa. Sarà affiancato da altri 3 ninja, tutti di Konoha.
    Come al solito se lei o uno dei suoi compagni dovesse essere catturato l'accademia si riterrà allo scuro dei fatti. La destinazione è il Tempio di Todoroki, sull'isola O'uzu.

    P.S. La prossima volta che vorrà andare in vacanza, Akimaru kun, la preghiamo di indicarci dove si dirige.

    Una volta letta la pergamena iniziò a bruciare debolmente ai bordi « Se vi dicessi dove vado...non sarebbe una vacanza. » disse lanciando la pergamena che, in poco tempo deflagrò a mezz'aria.

    Capitolo I: La Squadra

    Nonostante fosse molto lontano dalla destinazione Akimaru aveva trovato il modo di raggiungere il porto in maniera abbastanza efficiente. Con il permesso dell'amministratrice di suna si era fatto portare al porto dallo stesso ninja che gli aveva consegnato il messaggio. Volarono su una nuvola di sabbia per tre giorni, senza fermarsi, sfruttando le capacità dello Shinobi della Sabbia. Una volta arrivato al porto provvide a pagare il ninja della sabbia, aveva viaggiato molto, il minimo che Akimaru potesse fare era offrirgli un pasto e un posto dove dormire.

    In terra straniera la prima regola è non farsi scoprire e cercare di passare inosservato. Proprio per questo aveva optato per vestirsi da marinaio. Ovviamente aveva puntato ad assomigliare il più possibile ad uno dei marinai che lo avrebbero trasportato sull'altra isola; la sua presenza doveva essere vista semplicemente come un deja vu, ed in questo era ormai un esperto. Il ninja di Kiri, quasi perfettamente occultato dalla tecnica della trasformazione, non poté fare a meno di riconoscere Danzou Uchiha, un ninja della foglia che aveva conosciuto all'ospedale di Konoha. Non si avvicinò, cercando di non destare sospetti.
    Intorno a Danzou si era formato un gruppo di altri due individui « Ecco i tre ninja della foglia.. » pensò tra se, avvicinandosi ed ascoltando i loro nomi « ...e sono tre Uchiha» continuò nella sua mente.

    « Ed io... » disse avvicinandosi ed aggiungendo un po' di enfasi « ...credo che rivelare i propri nomi su una nave di marinai ubriachi e dalla lingua sciolta non sia una buona idea...» i tre ninja si sarebbero trovati di fronte un uomo sulla trentina, la pelle bruciata dal sole ed i capelli rasati. I denti ingialliti erano contornati da labbra carnose solcate da un taglio profondo sul lato sinistro che congiungeva la narice sinistra al mento con una linea dritta. Gli occhi azzurri erano sovrastati da una folta e spessa linea di peli che poteva essere definita, seppur con molta fantasia, un folto monociglio, o monosopraciglio. Le stesse sembianze del marinaio che di li a poche ore si sarebbe svegliato con un forte mal di testa nella stiva della nave che aveva portato i quattro a destinazione. « Non siamo in gita scolastica... » disse seccato «...io sono il numero 4 e saprete ciò che vi serve sapere solo una volta arrivati a destinazione. » continuò avvicinandosi a Danzou « Numero 2...è un piacere rivederti, ricordi quando in ospedale mi son fatto un intero flacone di formaldeide? » naturalmente quella domanda non era altro che un indizio per far capire chi fosse al ninja della foglia. Non proferì più parola, lasciando in sospeso l'assegnazione del Leader, in quel momento era inutile disperdere informazioni gratuite, si sarebbe deciso tutto una volta conosciuti i dettagli della missione.

    Al porto del tempio di Modoroki qualcosa non quadrava, una volta approdato Akimaru notò subito, non che fosse difficile, la misteriosa mancanza di forme di vita senzienti. Non c'era nessuno, nessun viandante, nessun mercante e, nonostante ne fosse ben felice, non poteva fare a meno che avere un brutto presentimento: quella non era una semplice missione di indagine. L'assenza di gente lo convinse finalmente a sciogliere la trasformazione mostrando il suo vero aspetto. Un ragazzo alto e snello con capelli corvini corti. L'occhio destro, verde smeraldo, spiccava sull'altro coperto da una benda nera. Continuò a non parlare, neanche quando Atasuke affermò di sentire un forte olezzo di carcassa in putrefazione, odore che Akimaru non sapeva ben distinguere ma che aveva notato anche lui. Una volta scoperta la fonte dell'olezzo e dopo le congetture del ninja della foglia su una ciste particolarmente purulenta. Akimaru non se ne interessò, limitandosi ad ascoltare i ninja della foglia e ad aspettare che la smettessero di fare gli allegri chirurghi.


    Capitolo II: Il tempio di Todoroki e il Monaco scomparso

    Il lungo viaggio verso Todoroki trascorse con tranquillità e senza soste. Arrivati in prossimità del tempio il gruppo venne accolto da un paio di monaci dall'aspetto sereno, aspetto che a volte tradisce i veri sentimenti di un uomo, o di un monaco che sia. Seguirono i monaci fino ad arrivare a quello che doveva essere il monaco anziano, il più importante del loro ordine monastico. Jo-Ran, questo il nome del vecchio monaco, accoglie i quattro viaggiatori facendogli cenno di entrare. L'edificio è maestoso e imponente, le enormi ante del portone stridono alla sua apertura, risuonando in un tonfo sordo quando si richiudono alle spalle dei giovani ninja. L'anziano si sedette su un grande cuscino vicino all'altare, difronte al quale erano stati posti altri quattro cuscini per i graditi ospiti. « Ci rallegra che la nostra richiesta sia stata accolta con tanta celerità. Non siamo soliti chiedere l'aiuto di... mercenari, per alcune frivole e forse infondate superstizioni, ma davanti all'evidenza anche gli spiriti non possono che chinare il capo dinanzi a Voi in preghiera. Vi sarà stato spiegato, certo, il motivo della Vostra chiamata. Shiorigakure si è inspiegabilmente tagliata fuori dalle ricorrenze religiose che, seppur anche non necessarie alla sopravvivenza, sono da sempre motivo di festa, di grazia degli spiriti, e... Yi-Su, uno dei nostri monaci, si era diretto a Shiorigakure anche per indagare sull'accaduto ma non dà più sue notizie da quasi due settimane. Pensiamo possa essere stato attaccato da qualche animale inferocito, ma... I villaggi qui attorno sono pochi, soprattutto in quello che gli abitanti chiamano Il Triangolo Meridionale, quindi non dobbiamo meravigliarci della presenza di animali feroci, seppur magari impauriti, senza dubbio. Ma è nostro compito in quanto guardiani spirituali di questa modesta comunità prendere in considerazione previsioni più nefaste. Questo, in breve, il motivo della vostra venerabile presenza. » le parole del monaco sembravano sincere, nonostante il saggio anziano avesse scelto di non finire determinate frasi. Di sicuro le ricorrenze religiose portavano anche cospicue donazioni da parte dei villaggi limitrofi. Come in tutte le altre "religioni" anche questa aveva bisogno di del supporto spirituale e monetario dei suoi adepti. L'anziano monaco inoltre sembrava non essere molto convinto che la causa della scomparsa del suo fratello monaco fosse dovuta all'attacco di un animale, i monaci di sicuro conoscevano bene queste terre e questo fu motivo di sospetto per Akimaru. Attese che tutte le domande dei suoi compagni ottenessero risposta poi proferì parola: « Qual'è esattamente il culto venerato nel vostro tempio? », una domanda slegata completamente dal contesto della missione ma, che ci crediate o no, aveva una certa importanza per il ninja del villaggio della Nebbia.
     
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