Quartiere - Aburame

[Ambientazione]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. **Kat**
        Like  
     
    .

    User deleted


    I ~ Convocazione dell'Hokage: Le cotte non si dimenticano!


    S

    embrava una mattinata come tante. I tenui raggi solari iniziavano a riscaldare la fredda atmosfera mattutina e le strade del Villaggio si animavano come di consueto. La solita routine giornaliera. Almeno fino a quando non giunse il messaggero dalle ali nere alla Villa Fuyutsuki. Da qual momento la giornata di Ayuuki era stata completamente stravolta. Pensava di trascorrere un po’ di tempo insieme a Miyo-chan dopo i suoi allenamenti nel Taijutsu e nel controllo del Chakra. Forse desiderava anche fare un giro per le strade di Konoha in cerca d’incarichi da svolgere, visto che per ora non era stata ancora mandata in missione. Aveva ottenuto il coprifronte da qualche mese e l’amministrazione di Konoha non l’aveva ancora convocata per affidarle una missione di rango D o C.
    Ma a quanto pare l’Hokage aveva altri progetti per la Fuyutsuki. - Questa è per te. C’è il sigillo dell’Hokage, dovresti leggerla subito e recarti al palazzo Amministrativo. - La profonda e seria voce di Ryuhei-sama, capo clan dei Fuyutsuki, tuonò nel salottino della villa. Era molto fiero di sua figlia, anche se evitava di dimostrarlo. Composto nella sua composta freddezza si aspettava che Ayuuki assumesse un atteggiamento idoneo ad una Kunoichi. Aveva iniziato a credere in lei quando era tornata a casa con il coprifronte tra le sue mani e il diploma Accademico. Forse quella emotiva ed esuberante Kunoichi poteva davvero ribaltare le sorti dell’intera famiglia.
    Invece Natsumi-san, consorte dell’ex-Ninja di Konoha, si aggirava come sempre cadaverica e taciturna per i corridoi e le stanze della villa. Emetteva solo gemiti di dolore e pregava i Kami ogni giorno per proteggere la sua secondogenita. Il tradimento di Ai-chan, la sua primogenita, l’aveva devastata. E sembrava che nulla potesse destarla da quello stato depressivo in cui era caduta. Nemmeno la convocazione ufficiale dell’Hokage sembrò provocarle interesse. Con indifferenza accettò quella notizia e con un cenno congedò la figlia che era costretta a prepararsi per l’importante incontro.
    - Otōsan.. posso rispolverare il Kimono cerimoniale della nostra famiglia? - Negli ultimi anni era stato un categorico divieto da parte del Capo-Clan. Temeva che la popolazione del Paese del Fuoco potesse riconoscerli come traditori. Il tradimento della volontà del Fuoco di Ai-chan si rifletteva sull’intera famiglia. Aveva vietato a sua figlia di presenziare agli eventi più importanti del villaggio. L’aveva tenuta chiusa nelle mura della villa per troppo tempo. - Porta con onore quel Kimono. E non compromettere il nome della tua famiglia! - Gli angoli della bocca dell’uomo non si tramutarono in un sorriso. Rimase freddo e rigido come al solito, ma negli occhi chiari come quelli della Fuyutsuki albergava un briciolo di orgoglio.
    A questo punto Ayuuki si congedò dai genitori con un lieve inchino e salì le scale per raggiungere i suoi appartamenti. Non appena richiuse la porta dietro le sue spalle si adagiò su di essa e tirò un sospiro di sollievo. Abbassò leggermente la testa e fissò il lucido pavimento per alcuni secondi. Poi aprì il rotolo di pergamena con il sigillo dell’Hokage e iniziò a leggere la missiva mentalmente. - Kyaaaaa! - Iniziò a farsi tutta rossa per l’emozione. - Forse l’Hokage si è accorto di me! - E con aria sognate si buttò sul letto e continuò a rileggere il contenuto di quella convocazione. In realtà si aspettava una lettera d’amore o una proposta di matrimonio. Ma invece notò i nomi di due Shinobi, tra cui quello di Hiro-kun. Forse erano i testimoni delle sue imminenti nozze con l’Hokage? - Sarò bellissima! E Hiro-kun sarà il mio testimone. Kyyyyaaaaaa! - Iniziò a rotolarsi come una bambina tra le lenzuola del letto e in quel momento desiderava la presenza di Miyo-chan al suo fianco. Era una tipa sveglia, forse poteva darle qualche consiglio. Come sempre aveva frainteso ogni singola parola di ciò che le era stato riferito. E si era lasciata sopraffare dalla sua insensata cotta che aveva avuto per l’Hokage al suo primo giorno di Accademia.

    [ … ]

    Passò intere ore a prepararsi. Pretendeva da se stessa la perfezione. Rispolverare il Kimono cerimoniale di famiglia era un onore per lei. Poteva finalmente mostrarsi a tutti come una Fuyutsuki, senza temere di essere schernita o disprezzata. Aveva imparato a convivere con le occhiate di diffidenza dei cittadini del Villaggio. Sua sorella maggiore aveva tradito Konoha. Anzi in quel momento desiderava davvero che Ai-oneechan fosse al suo fianco. Nonostante tutto il suo affetto era rimasto immutato.
    La sua immagine riflessa nello specchio della sua camera le strappò un sorriso. Il Kimono era candido come la neve, a parte alcuni risvolti lungo le maniche e il colletto che assumevano una tonalità rosata. L’eleganza di quell’abbigliamento risiedeva nella sua semplicità. Indossava anche sandali Ninja bianchi e calze trasparenti. Sul volto non aveva un filo di trucco, data la giovanissima età. I capelli erano raccolti in una lunga treccia che si adagiava morbidamente sulla spalla destra.
    Il simbolo dei Fuyutsuki si ergeva dietro il Kimono della ragazza. Camminava con una certa fierezza ed orgoglio tra le strade del Villaggio. Raggiunse rapidamente il palazzo Amministrativo al centro di Konoha. Il simbolo del Fuoco era ben impresso sulla struttura circolare e al suo interno Shinobi di ogni rango correvano a destra e a sinistra tra gli uffici per amministrare il villaggio.
    - Ciaooo! Hiro-kun! - Smarrimento e preoccupazione vennero subito sostituiti da entusiasmo quando notò la figura di Hiro-kun già presente davanti alla porta dell’ufficio dell’Hokage. In realtà c’era anche la figura zoppicante di una vecchietta, a cui per ora la Fuyutsuki non donò troppa attenzione. - Oh si molto! Stai benissimo anche tu. - E non erano solo parole di cortesia le sue. Infondo il ragazzo nel suo bel Kimono nuovo di zecca stava davvero bene. - Già. È un giorno davvero speciale! Se l’Hokage mi ha scelta tra tante.. ci sarà un motivo no? - Stava iniziando a delirare. Nella sua testolina era davvero convinta che a breve si fosse sposata con Raizen. Anzi si accontentava anche di un fidanzamento ufficiale. La differenza d’età non l’aveva mai spaventata. Ricordava come se fosse ieri, Raizen nel suo abito cerimoniale da Hokage e lei una giovanissima studentessa dell’Accademia. Ignorò completamente il suo discorso sull’inaugurazione dell’anno accademico. Rimase affascinata dalla sicurezza dei suoi gesti, dalla bellezza selvaggia del suo volto e dal carisma che emanava. Le cotte infantili difficilmente si dimenticavano.
    - Credi davvero che… - Iniziò a farfugliare qualcosa verso Hiro-kun, senza accorgersi che la figura ammantata e zoppicante era già entrata nell’ufficio dell’Hokage. Avvampò per l’imbarazzo. Iniziò a sorridere senza un apparente motivo, mentre immaginava se stessa mano nella mano con il colosso. Si lasciò cullare da quei pensieri per un bel po’, almeno fino a quando i due Genin furono invitati ad entrare.
    Gli occhi cristallini della Genin si soffermarono immediatamente sull’imponente e titanica figura dietro la scrivania. Alle spalle dell’uomo si intravedevano i tetti delle abitazioni e parte delle mura. L’ufficio dell’Hokage dominava sull’intero Villaggio, ma gli occhi della ragazza furono attirati dall’eleganza del Kimono di Raizen-sama e dal suo aspetto curato ed in ordine. Le guance della Fuyutsuki iniziarono ad imporporarsi non appena le iridi serie e meticolose dell’uomo vennero puntate in sua direzione. Ayuuki cercò di mantenere una certa compostezza e chinò leggermente il busto per mostrare un inchino. - Fuyutsuki Ayuuki! - Si presentò rapidamente, anche verso la figura ammantata al loro fianco. Lanciò qualche occhiata incuriosita verso la vecchietta, ma non riuscì a scrutarne le fattezze. Il grosso bastone che si portava dietro e la difficoltà della sua andatura lasciavano intuire la sua veneranda età. O forse si sbagliava?
    L’attenzione della Genin fu monopolizzata da Raizen-sama. In realtà era più dedita a contemplare la sua figura colossale che ascoltare con attenzione le sue parole. Attendeva con ansia la parola “fidanzamento”, senza comprendere realmente la motivazione della presenza di Hiro-kun e della vecchietta. Ma il discorso prese una piega diversa. Erano lì per imparare qualcosa di nuovo, per affinare le loro capacità ninja. Non interruppe il saggio discorso dell’Hokage ed annuì ad ogni sua parola, finendo per seguire la sua collassale figura e quella claudicante della donna senza aver compreso le reali motivazioni della sua convocazione.
    - Uhm? - Lanciò un’occhiata ad Hiro-kun non appena ricevette la gomitata. Il Genin dalla chioma scarlatta sembrava entusiasta all’idea di apprendere qualcosa di nuovo. - Mia sorella apparteneva ai reparti speciali. - Sussurrò con un mezzo sorriso. Non aveva mai parlato di Ai-chan con qualcuno prima d’ora. Ma poteva fidarsi del ragazzo al suo fianco. Si diressero verso il quartiere Aburame. I suoi sogni amorosi con l’Hokage stavano andando in frantumi.


     
    .
34 replies since 28/12/2005, 23:27   622 views
  Share  
.