Il Pozzo di Villa Mikawa

Abitazione di servizio di Fyodor

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  1. Jotaro Jaku
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    Mentre si avviavano via dal gate, Fyodor chiese a Diogene in che parte del villaggio si trovasse l'abitazione del ninja, e a indicazione ricevuta, gli chiese di aiutarloa camminare sostenendolo tramite un braccio che si precipitò a buttargli su una spalla. Erano davvero due figure comiche, alti allo stesso modo, un enorme, l'altro enormemente gracile, probabilmente non avrebbe potuto alzare una scatola di porri.
    Il gracile guidava il passo, nonostante fosse quasi letteralmente appeso al Mikawa, ed egli avrebbe forse potuto accorgersi di una cosa, lo strano tragitto scelto da Fyodor, vicoli, strade secondarie, e a volte, si intese di passare direttamente in mezzo ad un appartamento al piano terra.


    - Non posso permettere a qualcuno di vedermi. E' mio talento trovare il percorso giusto al momento giusto. -

    Ovunque passassero, la gente di oto era appena andata via, o stava per girare l'angolo, ma non trovarono nessuno durante tutto il percorso, fino alla villa.
    Il ninja non potè nascondere un'espressione di incredulità mista a disprezzo per l'abitazione del guardiano. Lui aveva sempre vissuto nell'inesistenza della propria persona, e vedere tutta quella apparenza, non gli era congeniale.


    - Immagino che tu non viva da solo qua, potrebbe essere un problema. Non posso essere visto. Un conto è se mi vede un tuo subalterno, un conto è una massa di persone. Quel tarocco ha anche un altro utilizzo. Se a vedermi è un nukenin che io non sono intenzionato ad uccidere, il tarocco mi elimina automaticamente. E io non ho idea di chi tu abbia in casa, potrei diventare una nuvola di sangue una volta varcata la porta. Mi serve tempo per ricostituire le mie forze, e modificare il funzionamento del Tarocco. -

    [Dopo la reazione "edificante "di Diogene]

    - Ti ringrazio per il tuo supporto. Poichè non posso fidarmi del nuovo kage, sarai tu il mio unico contatto nel mondo esterno. Passerò molto tempo chiuso qua sotto, e quando sarò fuori, non sarò reperibile per un pezzo, ho bisogno di rinpolpare i ranghi e rimediare alcune cose. Nel frattempo posso soddisfare qualche tua domanda circa me e il mio passato, mentre faccio uno spuntino. -

    Ovviamente lo spuntino di cui parlava Fyodor non era un panino. Una delle sue peculiarità era quella di nutrisrsi unicamente di carne, di carne umana. Il cannibalismo lo caratterizzava sin da bambino, ma all'epoca era poco più che un leggero disturbo, non si era mai trovato realmente ad addentare carne umana. Ma dopo quello che gli era successo, la sua devianza si era manifestata in modo totalitario, rendendola la sua unica verità. Lo strano rigonfiamento che aveva sul lato destro dello slip, sul fianco del corpo, nascosto nel tessuto, e che gocciolava sangue, non era altro che un pezzo di fegato umano rimediato chissà dove prima di giungere al gate. Si sedette a terra nel buio della nuova costruzione sotterranea, e lo addentò con una espressione, come a dire: "uhm, che c'è?"

    Seduto a terra, con le gambe piegate davanti, e quelle braccia ossute, sembrava uno scheletro. Le ossa premevano sulla pelle come stessero per uscire, era davvero una figura grama. Soprattutto per il paso sanguinolento che gli gocciolava dal viso.
     
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11 replies since 24/2/2012, 21:12   280 views
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