Il Pozzo di Villa Mikawa

Abitazione di servizio di Fyodor

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  1. leopolis
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    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»

    Durante il viaggio l'Akuma parlottò assai con il Mikawa. Non perché si fidasse chissà quanto di lui, ma perché voleva che la squadra, ormai prossima, fosse efficiente al massimo. Gli disse del suo poter vedere ovunque, delle sue illusioni, gli disse cosa faceva durante i combattimenti e che, in effetti, non era un ninja adatto a un scontro corpo a corpo, bensì un ninja "di supporto", che spesso aiutava i gruppi principali fornendo loro informazioni o coi Genjutsu agendo sui nemici.
    Arrivati a Oto volando, Seinji attivò la propria vista distanziata. Non ci era mai stato in quel villaggio prima di allora, e volevo studiarselo per bene tutto, a parte dai suoi strambi abitanti, passando per i vari cunicoli e corridoi, finendo con le entrate e le uscite che, in un modo o nell'altro, gli avrebbero aiutato. Non sapeva ancora cosa quel Diogene aveva in mente; non conosceva i suoi punti deboli, e sebbene era arrivato a conoscere i suoi punti forti, sapeva che questo non poteva bastare per batterlo. Ascoltò l'ordine di non mostrare il volto e in compenso notò un sigillo sul corpo del Mikawa, che permetteva a questi di entrare/uscire dal villaggio. E cosi dunque fece: nascose il volto sotto l'ombra costruita così approssimativamente dai suo stessi occhi, e pensò bene di ricordarsi da dove erano entrati. Mai dire mai...
    Passammo dunque per quel che era un pozzo, senza che Seinji protestò in maniera alcuna, - non gli serviva affatto una stanza tutta per lui alla villa. D'altro canto, quando un essere macchiato dal sangue si piazzò dinnanzi al duo Seinji non si sorprese, né fece apparire esternamente emozione alcuna. Però non lo aveva percepito, nemmeno la sua energia vitale in mezzo a tutto quel buio. Dunque quando Diogene parlò, Seinji rimase in silenzio. Sì, - pensò, - il viaggio era sfiancante, ma sarebbe stato meglio subito iniziare ad allenarsi: Itai Nara era molto forte.
    Quando Diogene lo presentò, al sconosciuto, abbassò lievemente il capo, e poi parlò.
    «Sono un chunnin di Kiri, clan Akuma.» - Rispose, ascoltando ancora le parole del Colosso. Dunque un'organizzazione gigante... Non aveva nemmeno da scegliere; del resto aveva già scelto.
    Qualora Itai Nara non si fosse dimesso, lo avrebbero fatto dimettere.
    D'altro canto, pensò: quante possibilità c'erano che egli tradisse l'Alleanza? Non c'erano affatto, e sebbene ogni vita kiriana pesava oro, Itai Nara non avrebbe mai accettato le sue pesanti condizioni. E se le avesse accettate? Seinji avrebbe trovato un'uscita. D'altro canto in un futuro remoto quel patto che il Mikawa proponeva poteva diventare un problema per l'Akuma... Però, per come Seinji comprendeva la cosa, una volta che l'organizzazione avrebbe raggiunto il suo scopo, essa si sarebbe sciolta, e con l'organizzazione si sarebbe sciolta anche l'Alleanza, e quindi il Patto. Conveniva, dato che l'obiettivo dell'organizzazione e quello di Seinji Akuma combaciavano perfettamente.
    «Ho intrapreso questa strada e vada come vada, non mi tirerò indietro da essa.» - Disse. - «Dunque accetto le condizioni, procedi pure.» - Avrebbe risposto l'Akuma, per la vigorosa stretta di mano che il Mikawa chiedeva, e per tutto il resto.
    Il dado era dunque tratto...
     
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11 replies since 24/2/2012, 21:12   280 views
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