Prigioni di Konoha[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ayato
        Like  
     
    .

    User deleted


    Prigioni di Konoha



    Esternamente è possibile vedere solo una costruzione avente la forma della testa di Piramide ribaltata di colore rosso acceso, ha un’altezza di circa 6 metri ed una larghezza ed una profondità di circa 5. Aperta la porta d’ebano ci si nota che lo spazio è occupato da una singola stanza al cui centro vediamo una botola di 4 metri per 4, in acciaio, apribile solo grazie ad una determinata sequenza di sigilli che viene periodicamente cambiata. L’enorme botola possiede inoltre degli incanalatori di chakra che permettono di riconoscere chiunque stia passandovi attraverso.
    Attivato il marchingegno la botola si apre per scorrimento rivelandosi composta da tre sezioni, dal terreno emerge una piattaforma che fungerà da ascensore, il vero edificio, infatti, si dirama nel sottosuolo.
    La struttura principale è quella di un cono con base rivolta in alto. È diviso in 7 piani tutti con la stessa conformazione: al centro vi è un buco di forma quadrata che permette il passaggio dell’ascensore mentre le celle sono disposte al margine della circonferenza. Naturalmente allo scendere di ogni piano la circonferenza diminuirà.
    TUTTI i prigionieri sono forniti di un fuuinjutsu di controllo capace di percepire il battito cardiaco di chi lo indossa. Aumenti eccessivi del suddetto comportano una scossa di intensità X (crescente al diminuire del livello) per tutti i condannati tranne il colpevole del fatto. L’imput della scossa può essere dato anche dai carcerieri tramite un comando, le attività del collare sono tuttavia monitorate in modo da evitare eventuali abusi.
    In tutti i piani vi è un'unica cella situata tutta intorno all’estremità della stanza.
    Il sistema di areazione gestisce i livelli di saturazione dell’ossigeno sui vari piani: al diminuire di piano l’aria perde O2, in parte per la respirazione dei prigionieri dei piani precedenti, in parte per il controllo del sistema.
    Le sbarre delle celle sono composte di un metallo che repelle il chakra e ne impedisce il passaggio attraverso, in questo modo non solo eventuali ninjutsu su di esse sono inabilitate, ma viene vanificato anche il pericolo di genjutsu che potrebbero colpire le guardie. Anche le pareti sono composte del medesimo materiale. Il progetto dell'edificio rinnovato è stato elaborato dal nuovo torturatore Sho Saitama.

    Piano -1:
    Riservato a crimini, è il piano più grande e con minori meccanismi punitivi. Anche le pareti sono composte del medesimo materiale. La luce è sempre accesa. Le pareti, i soffitti ed i pavimenti, così come i vestiti dei prigionieri, sono di un colore bianco; le sbarre, invece, nero.

    Piano -2:
    Crimini più gravi dei precedenti sono puniti con questo piano. In questo livello vi è il buio più totale accompagnato da una melodia continua e ripetitiva. Vicino alle sbarre vi sono un totale di 6 lampade molto potenti che vengono accese ad intervalli di tempo irregolari, per pochi attimi, e che irrorano la stanza di una luce abbagliante.

    Piano -3:
    Da questo piano i detenuti sono privi di vestiti. La temperatura è continuamente monitorate e viene alternata tra un caldo umido fino a 45 C° effettivi e una di -10 con tempistiche irregolari. Durante i periodi in cui la temperatura è minima viene inoltre introdotta una corrente ventosa sferzante artificiale ( i livelli di O2 di questa sono comunque monitorati).

    Piano -4:
    Sulla testa dei detenuti è applicato uno speciale sigillo di tortura (sigillo di tortura. ogni tot round genera una goccia dall'umidità dell'aria che cade dove apposto il sigillo ). Il corpo dei malcapitati è fissato nel terreno di cemento come in un cogito, generalmente fino al ventre, ma molto dipende dalla fantasia dei carcerieri, le articolazioni delle gambe sono quasi sempre lussate al momento dell’interramento per i condannati per crimini più gravi. A livello degli arti inferiori, in corrispondenza del corpo dei muscoli maggiori, sono posizionati elettrodi che, tramite una stimolazione lieve e perpetua, impediscono l’atrofia muscolare derivata dall’immobilizzazione e che sfocerebbe successivamente in decubito e degenerazione tissutale inoltre, a questo piano, i collari elettrici sono settati in modo da scaricare anche quando i battiti scendono sotto una soglia prestabilita, in questo modo viene indotta una privazione del sonno la cui durata è sempre differente.

    Piano -5:
    In questo piano è impostato un sistema automatico di docce dalle quali sgorga candeggina in cui è diluita una lievissima quantità molare di soda caustica. Le sostanze, estremamente basiche, lavano via prima il prodotto sebaceo presente sulla pelle e lentamente corrodono anche quest'ultima. I detenuti svilupperanno quindi una ipersensibilità che risulterà nel provare dolore persino per il contatto della cute con la stessa aria che respirano. I dolori peggiori verranno però percepiti una volta che i malcapitati proveranno a muoversi, il semplice sfregarsi dei tessuti sottostanti con lo strato basale della cute martoriata dalle sostanze chimiche produrrà infatti un forte dolore paragonabile a quello di un'ustione di intensità proporzionale al movimento effettuato.
    Inutile sottolineare l'odore nauseabondo presente su questo piano.

    Piano – 6 e -7:
    Il sesto piano sotterraneo è molto piccolo, non vi è spazio camminabile al di fuori della cella circolare lungo tutta l’estremità della parete. Subito dopo le sbarre vi è infatti il margine per il piano di sotto, questa particolare conformazione, assieme ad un'unica luce, centrale, che punta sul piano sottostante, replica l’aspetto di un macabro teatro antico. Il -6 è infatti il posto in cui risiedono i detenuti che sarebbero condannati a morte, la cui punizione è , appunto, “solo” quella di aspettare la fine. Tale obiettivo è raggiunto una volta trasferiti nel -7, un piano composto da un’unica stanza: la sala torture. Questa, ben visibile dal piano -6 è il luogo dove i prigionieri perdono il loro ruolo di esseri umani e diventano pure cavie. Su di loro sono effettuati i più svariati test clinici dai torturatori, medici e scienziati del villaggio della foglia. Nessun detenuto sa con quale processo vi andrà in contro, ma sa che il risultato sarà la morte, una morte che arriverà a bramare.


    Edited by Jotaro Jaku - 20/11/2015, 22:52
     
    .
  2. The_Drake
        Like  
     
    .

    User deleted



    Strana convocazione, dal fascicolo portato direttamente da un membro della squadra speciale e dalle precauzioni prese, doveva essere una cosa molto importante: la direzione che dovette prendere faceva capire solo una cosa, le prigioni di Konoha.
    Doveva procedere senza esser visto da nessuno, scortato da due membri della citata organizzazione durante la notte, dopo esser stato controllato d'indentità e fisicamente; Non era proprio una cosa normale e le poche informazioni preliminari non facevano pensare a nulla di buono, anzi.
    La zona era praticamente deserta, considerando che i pochi membri attivi a quell'ora, forse, erano tutti convocati per quella strana chiamata Amministrativa: di solito era appunto il capo degli Ambu a fare tutto il lavoro sporco, senza far uscire nulla di ciò che avveniva nei bassifondi dell'edificio; Stavolta Drake avrebbe avuto la possibilità di vedere all'opera il gruppo.
    Delle scale di metallo lo portavano verso il basso, quasi sicuramente le vie segrete di Konoha erano ramificate anche nel sottosuolo e non era difficile da immaginare, considerando gli anni e anni di scontri interni tra Clan e istituzioni; Faceva freddo, tanto che ogni respiro si congelava diventando condensa biancastra.
    Un ragazzo venne affiancato al Capo dei Guardiani, oramai nessuno a quel livello di segretezza aveva un'identità, considerando che sia facce che vestiti era standardizzati, cioè maschere tipiche della squadra e vesti lunghe come cappotti grigi: perfino il ragazzo dovette fermarsi in una stanza per cambiare la sua attuale uniforme, ovviamente sempre seguito dalla guida, se così si poteva chiamare.
    Nelle mani portava un gruppo di fascicoli e aveva una voce abbastanza calma, tranquilla e profonda, anche se quasi sicuramente pure quella era falsa, come tutte le identità dentro quella zona: la situazione si faceva seria.


    Perchè. Disse Drake dopo aver indossato le nuove vesti. Stranamente è stata richiesta la sua presenza in questa zona da un membro dell'amministrazione: di solito solo i membri della squadra speciale possono varcare i livelli dei sotterranei e il più delle volte, uscendo, non ricordano nemmeno perchè erano stati convocati, se le hai capaito ciò che intendo. Disse calmo, facendo strada per il corridoio che portava a diverse stanzine ai lati. Riguardo a ciò per cui sono stato chiamato? Rispose cauto, oramai tranquillizato almeno in parte.
    Il ragazzo non rispose subito, continuando la sua camminata verso uno dei livelli, ancora, più inferiori dell'attuale: sembrava che la sorveglianza fosse più stretta e che rumori strani iniziassero e rieccheggiare sulle pareti, come di macchine all'opera. Come avrà certamente letto nei fascicoli che le abbiamo fatto ricevere, è una faccenda d'urgenza per la salvaguardia di Konoha e per i rapporti esterni con i villaggi dell'Accademia. Da anni si pensava d'agire, ma veniva dato solo l'ordine di controllare e monitorare: ora si và al sodo della faccenda, iniziando a debellare le erbacce dal giardino. Concluse, mettendo la mano su una piattaforma a muro: ad occhio nudo era possibile vedere che la macchina aspirava una certa quantità di chakra, per controllarne la provenienza: sicuramente diavolerie Yamanaka. Il soggetto parlerà? Il fatto che abbiate scelto me e non un ninja dotato di mezzi migliori per questo tipo di cose è strano. Disse Drake, rivolgendo il viso al compagno. Le mie arti sono al suo servizio durante tutto l'interrogatorio: ora le chiedo solamente di non scandalizzarsi troppo alla vista di ciò che andrò a presentarvi. Concluse, aprendo definitivamente il portone in ferro.
    Una stanza circolare, ricolma di tubi, lucette e indicatori a schermi piazzati alle pareti: quattro grosse macchine ai quattro angoli cardinali, quasi delle console per controllare le funzioni vitali del soggetto; Soggetto posizionato al centro di queste quattro macchine, in una piattaforma verticale, alla quela era sospeso mediante dei tubi piazzati dentro al suo corpo: uno al livello del suo Tantien, due alle braccia, due alle gambe per poi finire con un casco posizionato sul viso, il quale copriva gli occhi.
    Era magro, corpo sciupato e da un colore cadaverico. E' vivo? Come funziona questa macchina? Altre diavoleria degli Yamanaka, immagino: di certo non ho mai visto nulla del genere. Concluse, avvicinandosi ad una delle quattro console, notando i parametri vitali e altre cose che non poteva comprendere. E' mantenuto in uno stato che si può definire "ne vivo, nè morto". I tubi posizionati dentro al suo corpo, aspirano le sue energie, risucchiando costantemente il chakra dal suo corpo, in maniera da tenere le funzioni vitali al minimo...è in grado solamente di parlare, ovviamente nel migliore dei casi. Ora come ora stà soffrendo le pene dell'inferno da un'anno, da quando è stato catturato. Concluse, avvicinandosi ad una console, pigiando qualche bottone rapidamente.
    Una anno di supplizi per avere scelto la parte sbagliata quella volta, così tanto tempo fà: Drake aveva letto bene le informazioni e si era informato sulle cartelle dei ninja attuali del villaggio, prima di poter arrivare a quel punto; Avrebbe dovuto interrogare quel pezzo di carne, perchè di umano non aveva più nulla, trovare le informazioni sui recenti avvenimento ad Otafuku e portare tutto a casa all'amministrazione.
    Doveva adottare il pugno di ferro, sfruttare le sue capacità di oratore, sicuramente poche, e di stratega per ricavare qualche piccola cosa: ma un piano era stato ben delineato.
    Si avvicinò al corpo, facendo cenno all'altro di iniziare la procedura.


    Membro del gruppo Gesuidou, catturato quasi un anno fà, insieme a qualche altro membro della suddetta congrega.
    Un anno per non ricavare nulla, un anno di interrogatori per scoprire che il soggetto ha ricordi sigillati, quasi sicuramente in maniera che alla rimozione possano scomparire nel nulla, un anno di silenzio.
    Non ti sembra l'ora di parlare, di dare una mano? Non sei stanco di questa agonia...


    Muori...


    Sicuramente la tua volontà di rimanere attaccato alla tua "famiglia" è lodevole, il non volerli tradire ti rende un membro degno dellla comunità che si annida per Konoha...ma ora come ora sei inutile a loro, sei sempre più vicino all'abbandonare questo mondo. Ti hanno dimenticato, lasciandoti qui a marcire per così tanto tempo.
    E' veramente questo che coltiva la tua famiglia? L'uso di marionette, te e i tuoi amici, per portare a termine qualche affare lungo le vie portuali, per avere un falso controllo del mercato, per avere qualche aggancio, sempre pronti a sacrificare una pedina per ricavarne due ryo in più...


    Tu non sai nulla della nostra famiglia!


    Dicono che Chojiro Kamatari, stia perdendo colpi e che non è difficile vederlo sacrificare qualche ninja, qualche famiglia di Konoha per concludere qualche scambio di merci...stà veramente decadendo, il suo onore sta scomparendo, la Kinsen oramai vi sta mettendo i piedi in testa: non mi stupirei di vedere il grande capo della Gesuidou, scendere a patti con il suo vecchio compagno d'arme.
    Chissà, magari sarà felice Hidetoshi, di avere qualche nuova puttanella per la produzione della sua polverina: una bella fine per della gente che ha combattuto per così tanto tempo...


    Il nostro capo non ci tradirebbe mai!
    Anf anf....non è possibile che la Kinsen...


    Beh, tu sei fermo qui da un'anno, sai quante cose interessanti sono successe in quel periodo.
    Grazie alla vostra cattura, l'amministrazione si è potuta avvicinare al famiglia Gesuidou, riuscendo a fermare gran parte dei loro traffici, distruggendo gran parte dei loro covi: l'unica cosa che potevate fare era rivolgervi all'altra sponda, ai vostri rivali, per non soccombere e distruggere l'operato di anni e dei vostri antenati.
    Chojiro china il capo davanti a Hidetoshi, supplicandolo di unire le due famiglie in una unica congrega, come, da antica tradizione, la mafia di Otafuku era...ma qualcosa va storto. Perchè volere delle pecorelle spaventate tra le loro fila, perchè volere del sangue sporco quando loro aveva ancora il culo protetto.
    Ed è così che siete caduti in rovina, finendo per elemosinare contratti di lavoro da altri paesi, senza avere la possibilità di mettere una voce in capitolo, vedendovi il lavoro sotratto dai vostri rivali...


    ...anf anf...no, non è possibile, voi maledetti avete rovinato la nostra famiglia!


    Tu e i tuoi amici avete rovinato la vostra famiglia! Farvi scovare così facilmente, farvi catturare...pensavate veramente che Konoha non sapesse sfruttare le vostre persone per debellare una delle due parti!?
    Sentiti responsabile della caduta e delle morti dei tuoi compagni e della figura che state facendo fare ai sopravissuti!


    No! Conf...conf...Gesuidou distrutta, Kinsen non può vincere...anf...non può essere vero...


    Eppure ci sarebbe un modo, ed è quello che sono venuto qui, oggi, a proporti...


    Cosa....


    Non eravate stupidi, sapevate delle zone della famiglia rivale, conoscevate il modus operandi, conoscevate le facce, i luoghi, le merci.
    Aiutami a capire come fermare i Kinsen, aiuta il tuo clan a debellare il suo antico rivale espiando le tue colpe..è l'unico modo che hai per continuare ad esser utile ai Gesuidou, senza farli scomparire.
    Sappiamo tutti e due che da qui non potrai mai uscire vivo...per questo aiuta la terza parte, Noi, a fare il lavoro che oramai non siete più in grado di fare, continua la tradizione millenaria servendoti del nostro braccio armato...come ti ho detto, espia le tue colpe!


    L'uomo non si mose, non pronunciò nessun'altra parola: capì che tutto ciò che aveva studiato in quei giorni era servito, capì che il bluff messo in atto e preparato dall'amministrazione aveva fatto breccia nel cuore malato del soggetto; Avrebbe parlato, avrebbe dato tutto ciò che aveva nella sua mente per distruggere il clan rivale, tutto senza far detonare i ricordi sigillati nella sua mente, senza tradire la sua organizzazione.
    Un lavoro con i fiocchi, che avrebbe dato inizio alla riscatta di Konoha, contro i gruppi criminale interni al villaggio: finalmente qualcosa dentro a quegli uffici amministrativi l'avevano fatta; Il compagno ancora sulla console, annì con il capo guardandomi, prima di iniziare ad applicare un lento protocollo per permettere al ragazzo di parlare senza morire in quegli attimi.
    Un lungo interrogatorio, per permettere al soggetto di continuare la sua guerra di bande.




    Edited by The_Drake - 14/1/2012, 19:35
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    Incontri di Sangue


    L'Essere era nel villaggio, nascosta, mentre seguiva le peripezie di uno straniero. Un uomo vestito come uno straccione, forse un mercante in rovina, forse un ninja; chiunque fosse, era appena entrato fingendosi un venditore di articoli per falegnameria, e la ninja gli era stata addosso fin dal momento in cui il piede di lui aveva superato il muro d'ingresso.
    Il suo corpo era cambiato, ma sotto sotto era sempre Oboro, e la sua abitudine di analizzare le persone non era scomparsa; quell'uomo non aveva le mani di un falegname, nemmeno lontanamente.
    L'inseguimento durò circa 30 minuti, tempo nel quale il finto mercante si allontanò molto dalla zona a lui preposta, per recarsi verso gli archivi, e sgusciare silenziosamente verso una finestra. Dopo averla rotta si precipitò dentro, e la Vespa subito sotto di lui, si appiattì immediatamente davanti alla finestra, per ascoltare. L'uomo era dentro la stanza e stava cercando in fretta e furia qualcosa. Dai movimenti sembrava che non cercasse qualcosa in particolare, ma più che altro qualcosa e basta da portare via con sè. La madre della nidiata espulse un insetto della comunicazione dalla sua cavità orale, e con un gesto della mano lo fece volare sul davanzale perchè riportasse informazioni. Dopo circa due minuti, l'uomo si avvicinò nuovamente alla finestra per scappare, e l'insetto si precipitò di nuovo nella bocca di D'Vorah, la quale alzò in fretta le mani e afferrò il collo dell'uomo, tirandolo in avanti e sbattendolo a terra nella polvere. Da sotto i cenci che nascondevano il volto dell'uomo, emerse un signore di mezza età, più spaventato che altro, che alla vista di una figura tutta ammantata, per poco non emise un urlo, proprio lì per terra, ma balbettò qualcosa, per poi frugarsi in tasca.

    - Io, loro, i miei debiti di gioco, non voglio morire! -

    Quello che ne seguì fu una grossa nuvola di fumo, e l'uomo che maldestramente scappò da essa. Era l'ultima volta che un simile cretino metteva nel sacco questo Essere.

    La ninja lo inseguì in fretta, e dal momento che lui spesso si voltava indietro per vedere se fosse seguito, si divertì a mettergli paura, per farlo scappare nella direzione che ella preferiva. Corsero per quasi un'ora a casaccio, fino a che l'uomo, non iniziò a rallentare quasi del tutto; Oboro lo aveva spinto verso le prigioni, che in quel periodo erano in stato di ristrutturazione, e lì lo avrebbe bloccato, ma poco prima di arrivarci, la ninja scorse da lontano alcune figure davanti al palazzo in costruzione, e li riconobbe come ninja della foglia.
    Non avrebbe permesso ad altri di avere la sua preda, che l'aveva oltretutto insultata con quel ridicolo trucco del fumogeno.
    Oboro aveva rincorso per tutto il tempo l'uomo saltando tra gli alberi. A quel punto li separavano pochi metri, distanza che si assottigliava sempre di più via via che si avvicinavano alle prigioni, a quel punto, un movimento della mano avviò l'abilità di eliminazione di Oboro. Una leggera nuvola di insetti fuoriuscì dalla bocca in direzione della nuca dell'uomo, e poco prima di colpirlo, assunse la forma di una sorta di shuriken allungato che roteò fino a colpirlo. E a decapitarlo.
    La testa rotolò fino a piedi dei ninja lì davanti, macchiando di sangue lo sterrato. Il corpo cadde in un tonfo sordo.
    La Vespa si avvicinò a quest'ultimo e frugò tra le sue cose, trovando un biglietto spiegazzato e un rotolo con un sigillo della foglia, la refurtiva. Si trattava di un rotolo contenente alcune spiegazioni sulla tecnica del Loto della Foglia. Note più che altro, un rotolo che da solo, costituiva ben poco bottino. Il foglietto spiegazzato invece recitava:

    CITAZIONE

    "Se vuoi essere libero da quanto ci devi, paga 6000 ryo entro la fine della settimana, o sei morto. Incontrerai l'uomo a cui versare il denaro alla panca verde nella seconda piazza, tra 6 giorni esatti all'alba."


    La ninja ripose gli oggetti nelle sue bisacce, e si avvicinò ai colleghi, raccogliendo la testa per i capelli, e alzandola ad altezza volto, per mostrarla.

    - Un piccolo criminale signori. Voi non siete criminali vero? -

    Oboro vestiva il suo classico mantello nero, che aveva sostituito alla tenuta Aburame, della quale però riprendeva alcuni dettagli come l'alto colletto, unito ad un cappuccio, e alla sua maschera color ocra, che portava sempre sul volto, per non mostrare la pelle. Il mantello era lungo e arrivava fino al piedi. Le mani erano coperte da guanti.


    OT
    CITAZIONE
    Free per Sho, Ryose e Casin
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Incontri di Sangue
    Gira, gira la catena

    Ancora una volta sarebbe stato il suo compromesso istinto a guidarlo per le via del villaggio. Ovviamente, senza una precisa meta e rigorosamente alticcio. Arrancava appoggiandosi alle pareti, non curante della gente che avrebbe trovato per strada. D'altronde, ci avrebbero pensato loro a schivarlo, lui era già tanto se riusciva a camminare. Procedeva con un ritmo lento, ondulando leggermente prima di poggiare il piede alzato a terra. Gli rimbombava la testa, avanzava con sguardo spento e poco attento. «Gira, gira...» Continuava a ripetersi. «... la catena.» L'aveva sentito urlare da uno strano ometto qualche ora prima. Egli era fermo, immobile, all'entrata di un piccolo chiosco e stava roteando un piccolo e arrugginito catenaccio. Di primo acchito ignorò completamente quello strano individuo, ma adesso, come un impulso quelle parole gli erano tornate in mente e, come un petulante motivetto musicale, non voleva schiodarvisi. Poteva giurare di averlo sentito chiamare "Betty", ma, sotto gli effetti dell'alcool, fidarsi dei suoi sensi poteva essere una bella scommessa.

    Con il passare del tempo, la sua lenta marcia lo portò in una spaziosa via del Villaggio della Foglia. Un discreto numero di persone, di ad occhio varie mansioni, la affollavano creando un via-vai decisamente troppo frenetico per i suoi gusti e le sue condizioni. Con non poca fatica e difficoltà, riuscì a districarsi in quel tumulto, appoggiandosi ai vari passanti e sfruttando come ulteriore spinta i vari strattoni che lo colpivano. Una volta giunto al ciglio apposto si voltò, per vedere quanta gente si era lasciato dietro e per compiacersi dello sforzo fatto, che da ubriaco poteva essere una bella soddisfazione. La sua attenzione si posò su un altro personaggio, vestito di stracci, che stava correndo come un forsennato, guardandosi freneticamente alle spalle. Dopo "Betty", il misterioso ometto che passava il tempo a roteare la sua catena, anche da ubriachi si inizia a dubitare delle proprie doti visive scambiando spesso quel che si vede per delle allucinazioni. Quindi, senza se e senza ma, si voltò nuovamente con il viso rivoltò verso una nuova viuzza, stavolta decisamente disabitata. Decise di distendersi per un po' sopra un vecchio materasso lasciato a marcire all'aria aperta, le gambe si erano fatte pesanti e tutto quel camminare gli aveva messo sete. Ecco, un altro sorso di liquore, un "buon" materasso e cadde in una ristoratrice pennichella.

    Si risvegliò nella medesima posizione circa un'oretta dopo, confuso. Miracolosamente si trovava nello stesso luogo e l'equipaggiamento era sempre presente nelle sue tasche. Gli capitava spesso di aver bisogno di questi pisolini, specialmente dopo una sbronza, all'incirca duravano tre ore ma stavolta vi fu uno strappo alla regola. Chissà un giorno dove lo avrebbero portato questi sonnellini.
    Si rialzò lentamente, stavolta con l'intento di arrivare dall'altra parte del cunicolo. Poteva intravedere un edificio in costruzione, mai visto una cosa simile, anche se fosse stata un'allucinazione una sbirciatina non avrebbe fatto male a nessuno. Si incamminò notando lui stesso come il passo si era fatto più svelto, anche se ancora non riusciva a camminare in linea perfettamente retta. «Gira, gira la catena.» Ripeté ancora. Arrivò alla base della struttura, forse aveva chiesto troppo dal suo alterato fisico. Si appoggiò ad un impalcatura, non curante della compagnia che sembrava avere. Infatti, altri due ninja sembravano conoscere bene quell'edificio, almeno uno dei due. Fece per prendere la bottiglietta di liquore che aveva in tasca, quando una testa comparve, rotolando, ai suoi piedi. Inizialmente non ci fece caso, come detto prima, "Betty" l'ometto in quanto a stranezze poteva battere benissimo anche le teste rotolanti. Non notò il corpo, caduto come un sasso pochi metri più indietro, tra l'altro si trattava proprio dell'uomo che aveva visto correre prima. «Gira, gira la catena.» Portò quindi la bottiglia verso la bocca, alzando leggermente la testa e distogliendo lo sguardo da terra. Il tempo di sbattere le palpebre e vide una ragazza, ben imbacuccata nonostante il mite clima del Paese del Fuoco, che teneva in mano la testa come fosse un trofeo. Ques'ultima si rivolse a Ryo e gli altri due che gli erano accanto. «Gira.» Esitò per qualche secondo. «Gira.» Allontanò la bottiglia dalla bocca, spostando lo sguardo su di essa. «La catena.» Esitò per qualche altro secondo, mantenendo lo sguardo fisso sulla bottiglietta. Lentamente la rimise in tasca, per oggi ne aveva avuto abbastanza. Rialzò lo sguardo, guardandosi attorno. Di sicuro non avrebbe aperto bocca, forse sperava negli altri due, o forse no.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Imprevisti durante la costruzione



    Il progetto stava lentamente prendendo vita, il cantiere era molto ampio e le trivelle cominciavano a scavare per arrivare ad una profondità tale da permettere la costruzione di tutti e sette i piani sotterranei.

    - L'hokage vuole che l'ingresso sia una piramide rossa rovesciata.-

    Dissi al capo cantiere.

    - Questo è il progetto per l'edificio esterno, comunicatemelo se ci sono problemi con la costruzione.-

    Gli porsi quindi il foglio e lui tornò a lavoro.
    Contemplavo intento il disegno generale che avevo sotto mano e non riuscivo a smettere di pensare a come strutturare i fuuinjutsu che mi permettessero le torture per le quali ero stato incaricato.

    "Magari...mmm, no , quello no..."

    Pensai mentre mordicchiavo l'unghia del pollice destro.
    Mi sentii quindi battere sulla spalla, mio fratello era arrivato al cantiere, forse per trovarmi , forse per altri motivi, era un tipo alquanto strano.

    -Buongiorno nano.-

    Dissi in tono scherzoso; Oda era più alto di me, ma fin da piccoli , essendo il fratello maggiore, avevo usato per lui quell'appellativo, e così era rimasto nel tempo.

    -Cosa ti porta qu...-

    Non ebbi tempo di finire la frase che assistetti ad una visione a dir poco agghiacciante.
    Dal folto della foresta era uscito un uomo che correva affannato, dietro di lui una figura mascherata si muoveva agile. Dal corpo di quest'ultima fuoriuscì una nuvola di insetti che, assunta la forma di uno shuriken allungato, tagliò la testa del malcapitato per poi tornare dal proprio ospite.

    "Un aburame..."

    Pensai mentre la testa del defunto rotolava ai miei piedi.

    "Probabilmente una spia mandata dalla foglia, visto il suo vestiario particolare."

    Conclusi.
    La figura cominciò ad avvicinarsi a me e mio fratello, notai inoltre un altro individuo , che dava l'impressione di essere ubriaco, an'chesso diretto verso la nostra direzione.

    -No, direi di no.-

    Risposi secco alle parole di quella che presumevo, data la voce, essere una ragazza.

    -Sono Sho Saitama, torturatore di Konoha, e questo è mio fratello Oda.-

    Dissi indicando mio fratello.

    -Posso sapere di cosa era accusato l'uomo che hai decapitato? La punizione è stata proporzionale al crimine?-

    La giustizia era per me un principio imprescindibile, secondo solo alla fedeltà per il mio villaggio, quello che aveva fatto la misteriosa figura che mi si poneva davanti andava senza dubbio motivato. Nel caso avessi saputo che essa ubbidiva alle direttive del decimo non solo non sarebbe per me stato un problema la decapitazione, ma avrei anche apprezzato di poter incontrare qualcun altro nel quale il kage riponeva fiducia.

    -Inoltre, quell'uomo.-

    Iniziai indicando il tizio che si stava avvicinando.

    -Dubito che lo sia, dato il suo aspetto, ma è un tuo compagno?-

    Avrei atteso quindi una risposta nella speranza di rivelare l'identità di quella figura.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline
    Incontri di Sangue – Delusioni

    Kshhhhhhhh


    Nella camera di Oda si sentiva soltanto il rumore statico del televisore, il film era finito da un pezzo e nessuno si era preoccupato di riavvolgere il nastro, il sensitivo era avvolto dalle coperte, immobile, lo sguardo perso nel soffitto.
    Il film che aveva visto era un horror piuttosto recente, anche interessante se vuoi, molte delle tematiche preferite da Oda erano state trattate, si parlava di follia, di mostri, di oggetti mistici che tornavano in continuazione, ma quel film aveva una grande pecca.
    Che finale di merda...
    Senza senso, completamente sconnesso dalla trama principale e soprattutto non chiariva nessuno dei numerosi interrogativi che la trama aveva aperto.

    L'insoddisfazione era una brutta bestia, ma doveva sfogarsi, parlarne con qualcuno, Sho era sicuramente l'opzione migliore, suo fratello odiava quei film e proprio per quello era perfetto, avrebbe criticato qualsiasi cosa, alla fine Oda voleva solo sentirsi dire che quel film era veramente pessimo, nulla di più.

    Poco dopo era in strada, ed andava a passo spedito, sapeva dei lavori di ristrutturazione della prigione, qualcosa aveva detto suo fratello, ma in ogni caso si era mantenuto vago, giustamente erano informazioni estremamente riservate e parlarne in giro non era saggio.
    Sho era intento a dirigere i lavori, Oda lo picchiettò sulla spalla con indice e medio per poi uscirsene con un commento senza capo ne coda

    Un mostro non può rimanere ad abitare in uno scantinato!!!


    Neanche il tempo di rispondermi che un poveraccio, inseguito da una figura ammantata di nero, cadde a terra, privo di vita e testa.

    Porca Puttana, questo! Questo è un vero finale!!!


    Quello che era chiaramente uno spettro, un entità incorporea o soltanto un ninja, si sarebbe avvicinato a loro mostrando la testa del poveraccio, decisamente truculento.
    Grazie alle sue abilità

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    da sensitivo avrebbe potuto farsi qualche idea in più sulla presenza vestita di nero e avrebbe potuto notare, con suo sommo disappunto, che non c'era niente di paranormale o di occulto, il chakra era la spiegazione e quella presenza ne possedeva una buona riserva, anche se perse di interesse e smise di analizzare quello che era un semplice... shinobi, così come l'ubriaco che si stava avvicinando.

    Sono entrambi ninja Sho, sento il loro chakra.


    Si avvicinò suo fratello, che intanto chiedeva informazioni a quella che pareva essere, almeno dalla voce, una ragazza.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous
    Il gruppetto di ninja, fatta eccezione per i pochi operai addetto al rinnovamento delle prigioni, era composto da tre uomini, due che sebbene l'altezza, si assomigliavano, e uno decisamente ubriaco e parecchio brutto, e dati gli standard di Oboro, doveva esserlo davvero molto. Il più basso, tra quelli che Oboro riteneva fossero parenti, forse fratelli, rispose per primo alla donna, rassicurandola. Rivelò di essere l'addetto alle prigioni, e che il ninja vicino a lui era effettivamente suo fratello, Oda; al che la kunoichi portò una mano verso lo stomaco, e si piegò come a stilizzare una riverenza.
    Il ragazzo, che portava il nome di Sho Saitama, rivolse domande a sua volta, circa gli avvenimenti che avevano portato alla rapida decapitazione del malcapitato, al che Oboro tirò fuori il rotolo che era stato rubato dall'archivio, oggetto molto facilmente riconoscibile d qualunque ninja, e lo girò nella mano destra, in modo che il sigillo del kage fosse visibile da Sho.

    - Grave furto. -

    La donna non disse altro, attese anche l'arrivo dell'ultimo tizio, quello brutto, che stava arrancando alla ricerca di un posto dove appoggiarsi. In quel momento Sho chiese ad Oboro se quel ninja o presunto tale fosse un suo compagno, ma lei scosse la testa. Non conosceva il brutto ubriacone, la cui puzza arrivava per prima.
    L'altro ninja invece, alto e silenzioso, non proferì parola nella direzione di chi era appena arrivato, ma non sembrava un individuo pericoloso.
    Dal momento che erano tutti, o quasi, senza far nulla, Oboro ne approfittò per chiedere il loro aiuto. Frugò di nuovo nel mantello ed estrasse il fogliolino, la lettera, che l'uomo ormai cadavere aveva ricevuto da terzi, e la mostrò a Sho e a suo fratello, Oda.

    - Avete impegni, ninja? Altrimenti abbiamo un compito da svolgere per il Decimo. -

    Disse, riferendosi alla lettera.

    - Qualcuno ricattava quest'uomo, e l'aiuto del torturatore mi farebe comodo. Sono invitati ovviamente anche tuo fratello, e l'ubriacone, se prima va a darsi una lavata. Stiamo seguendo le operazioni di un gruppo di criminali da qualche tempo, questa è l'ultima loro mossa, mi aiuterete a cercarne il covo? Sembra che quest'uomo dovesse incontrare uno di loro domani all'alba. Che ne dite? -

    Oboro avrebbe accettato qualunque aiuto se ce ne fosse stato, magari tra quei ninja c'era qualcuno in grado di organizzare un buon piano per catturare questo emissario e spillargli delle informazioni. Cosa avrebbero riposto i singoli ninja?
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Avventure impreviste



    Il simbolo dell'hokage che la ragazza, se così si poteva definire, mi mostrò bastò a rassicurarmi sulla vicenda e sull'autorità che la kunoichi aveva dimostrato nell'esecuzione di pochi istanti prima.
    Inaspettata giunse la richiesta di aiuto da parte di questa, a mio dire sembrava avere la cosa egregiamente sotto mano, ma essere troppo sicuri per una missione non è mai un errore.

    -Beh...-

    Cominciai.

    -Qui non è che serva a molto adesso, i lavori sono appena cominciati e la maggior parte consiste nello scavare una gigantesca buca, penso che il capo cantiere sia in grado di supervisionare da solo.-

    Sorrisi.

    -Da parte mia, quindi, potete considerare accettata la vostra proposta, per quanto riguarda mio fratello, è decisamente un ottimo elemento, ma non posso certo parlare per lui, infine...-

    Mi interruppi e sospirai.

    -Tu..-

    Indicai il ninja che puzzava di alchool.

    -Prima di iniziare una missione a tuo fianco gradirei quantomeno sapere chi tu sia e quali sono le tue qualifiche.-

    Non pensavo che il tipo fosse un infiltrato , non ne aveva decisamente l'aspetto, ma certo non volevo trovarmi a fianco un individuo che si sarebbe rivelato ubriaco per tutta la durata della missione, e dunque un peso.
    Avrei quindi atteso la risposta del ninja prima di continuare il dialogo con la ragazza mascherata.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Incontri di Sangue
    Puzzo di Morto


    Gli altri non sembravano gradire la sua presenza, o quanto meno, la sua totale assenza mentale. Rimase in silenzio per gran parte del tempo, ormai gli era rimasto qualche acciacco. I suoi ragionamenti ora erano abbastanza chiari, voleva più che altro estraniarsi da quella comitiva, ma in qualche maniera non era ancora pronto a separarsi. Era da tanto che qualcuno non porgeva la sua attenzione su di lui. Stette fermo, sempre appoggiato all'impalcatura del cantiere, ad ascoltare quei brevi dialoghi. Il simpatico ometto decapitato aveva commesso un furto a danno del villaggio della Foglia, non che gliene importasse, ma era comunque interessante vedere che la giustizia, anche se in maniera così estrema, veniva fatta rispettare. Per fortuna, durante le sue ubriache avventure non era mai andato così oltre.

    Uno di loro fece qualche passo avanti verso di lui, ormai avevano preso per scontato il suo aiuto in quella improvvisata missione. Ma voleva veramente parteciparvi? Avrebbe messo a repentaglio la sua vita, nuovamente, per servire Konoha? Ancora non aveva deciso cosa fare. No, non avrebbe messo a repentaglio la sua vita per il villaggio, il solo pensiero lo disgustava. Sputò in terra, vuoi per il dopo sbornia, vuoi proprio per il pensiero che gli era saltato in mente.

    Gli effetti dell'alcool stavano svanendo e gli altri shinobi si aspettavano una risposta da lui. Non gli avrebbe delusi, almeno per questa volta. «Ryo Iwao» Si limitò a dire. «Il mio nome è Ryo Iwao» Si spostò dall'impalcatura con quello che sembrava un notevole sforzo, anche se in realtàRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    non lo era affatto. Sarebbe rimasto lì, in attesa di ordini e soprattutto in attesa di una vera motivazione. L'idea di avere nuovamente una sorta di compagnia lo affascinava, dall'altra parte vi era la questione della missione. Avrebbe atteso ulteriori sviluppi, sarebbe stato sempre in tempo di tirarsi indietro?
    La sua attenzione si spostò nuovamente sul cadavere più indietro. Stava già emanando una discreta puzza, era da tanto che non sentiva l'odore della morte.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline
    La figura ammantata rivelò di essere una kunoichi del villaggio della foglia e che quel malcapitato non era proprio innocente, quel rotolo poteva contenere informazioni riservate, segreti del kage o di qualche potente clan, diciamo che se l'era cercata.
    La ragazza si esibì in una sorta di inchino e Oda rispose con un semplice cenno della mano ed un sorriso, non appena suo fratello lo presentò.
    La kunoichi aveva ricevuto quella missione direttamente dal decimo, suo fratello non si fece pregare, adorava servire il villaggio e anche Oda in fin dei conti si reputava un buon ninja, se Konoha chiamava lui avrebbe risposto volentieri.

    Hey, se hai bisogno di una mano, sono a tua disposizione.
    Come avevi intenzione di comportarti? Se quest'uomo deve consegnare la refurtiva potremmo facilmente tendere un'imboscata a questi tizi e se non li decapiti, almeno non tutti, io posso essere in grado di tirare fuori qualche informazione.


    Poi Oda rivolse la sua attenzione a Ryo, suo fratello non si fidava di quello, il fanatico dell'orrore aveva le sue metodologie di indagine, era un po' di tempo che era diventato un sensitivo e avvertire il chakra era diventata quasi un'abitudine.
    Approssimativamente tutti e 4 possedevano la stessa riserva di chakra, riusciva anche a distinguere chiaramente le impronte di tutti i presenti, eppure c'era qualcosa di diverso in quell'ubriacone.

    Il chakra di un qualsiasi essere vivente è, in estrema sintesi, una fusione della sua energia fisica e mentale, Oda aveva imparato ad apprezzare come le emozioni riuscivano a turbare il flusso del suo chakra, rendendolo più “torbido” o “chiaro”, caldo o freddo, brillante o opaco.
    Quando percepiva il chakra di Ryo, riusciva ad avvertirla: una mancanza di direzione, un flusso scoordinato di pensieri; questo poteva essere un effetto dell'alcool, ma avvertiva anche altro.

    Sentiva come un tremolio, un fruscio, leggero e sgradevole, non era l'alcool, di solito gli alcolizzati hanno un'idea sbagliata di dove andare, ma Ryo aveva qualcosa di diverso, lui proprio non lo sapeva, mancava di... volontà?

    Ei Sho, lascialo stare, sono sicuro che possa essere un valido aiuto, allora Ryo, che ne dici di un po' di azione?

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous
    Quella che un tempo era stata Oboro, sorrise sotto la maschera ocra. Tre diversi ninja, ognuno differente, ma tutti e tre simili in qualcosa che percepiva in loro. Durante le ultime battute tra Sho Saitama e Ryo l'ubriaco, quello brutto, Oboro restò in silenzio, osservando come era solita fare, gli atteggiamenti dei due, fino all'intervento di Oda. A modo suo, ognuno dei tre poteva essere un tassello fondamentale di quella che un giorno avrebbe potuto comporre una squadra formidabile; prima però era necessario risolvere delle questioni, e dare dei ritocchi. I due fratelli sembravano sicuri di sè, anche se quello più silenzioso aveva l'abitudine di restare un po' in disparte dietro al fratello maggiore, anche se più grosso di lui, forse un animo nobile pronto a difendere il prossimo, cosa avvalorata dal suo intervento a difesa di Ryo.
    Sho aveva il volto del ninja sicuro di sè, ma la sicurezza forse nascondeva incertezze? Era davvero un veterano di mille battaglie, o si trattava di un veterano da ufficio? Il futuro ce lo avrebbe presto detto; queste piccolezze non potevano essere comprovate sul momento, a differenza di una, Ryo.
    La Vespa serviva la foglia da molti anni in qualità di spia, aveva visto molte facce, e parlato con molti uomini, ma nessuno di loro era come Ryo, non era abbastanza perso per essere un ubriacone irrimediabile, c'era qualcosa di strano in lui, ma la ninja non sapeva di cosa si trattasse, lo avrebbe scoperto subito.

    - Il piano è semplice e di rapida esecuzione. Un'esca, userò un clone particolare per creare un replicante di quest'uomo. Tu. - Disse indicando Ryo: - Alla foglia non servono ubriaconi, tantomeno a me. Se ci seguirai, sarai lucido, e fungerai da palo in caso si avvicinassero dei nemici alla piazza, se decidi di venire farai la guardia, ma ti avverto, manda a monte la missione, e la tua testa rotolerà come quella di quest'uomo. -

    Quindi si rivolse a Sho, poi a Oda.

    - Sho, tu sei uno dei pochi a svolgere il tuo lavoro, quindi è probabile, ma non sicuro, che il nemico conosca la tua faccia, resta nascosto, o camuffati, ma assicurati di essere a portata di braccio. Al mio segnale, io e te ci avventeremo sulla preda. Oda, silenzioso e attento, resterai vicino a noi, e presterai attenzione all'arrivo di eventuali ospiti indesiderati. Quanto a me, sarò sotto gli occhi di tutti, e mi assicurerò che il nemico non sfugga. -

    Quindi si rivolse nuovamente a Ryo.
    - Dimostra al villaggio il tuo valore. Il nostro bersaglio non dovrà uscire dalla piazza. Intesi? Il mio segnale sarà il miagolio di un gatto molto accentuato, ripetuto 2 volte. Fino ad allora, nessuno alzi un dito. Il bersaglio deve essere catturato vivo, a meno di eventuali e reali minacce alla popolazione. -

    Restò in attesa, rispondendo a eventuali domande. Quindi avrebbe congedato tutti.

    - Domattina 4.00 già pronti e in posizione. -


     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Pronti all'assalto



    -Non ci sarà bisogno di alcun miagolio, il ragazzone qui può aiutarci molto di più.-

    Sorrisi indicando Oda.

    -Ci può apporre un sigillo che si permetterà di comunicare telepaticamente, inoltre il suo sesto senso e le sue abilità da sensitivo ci permetteranno di sapere se qualcuno dei furfanti è un ninja.-

    Ero fiero di mio fratello, le sue abilità, oltre che alla nostra sinergia sviluppata negli anni, ci avevano permesso di divenire un duo molto forte, sapevo che con i muovi membri della squadra non sarebbe stata la stessa cosa, ma la ragazza sembrava estremamente professionale e degna di fiducia, mentre l'altro tipo, beh, speravo non combinasse troppi danni.

    -Per quanto mi riguarda basterà una semplice tecnica di trasformazione per mimetizzarmi tra la gente della piazza, su quello non preoccuparti, a domani allora.-

    Così detto mi congedai , non dissi ad Oda di seguirmi, poteva era libero di fare quello che voleva.

    [Il mattino seguente]

    Alle 4:00 mi sarei presentato sul luogo prestabilito, il sigillo mi era già stato apposto addosso da mio fratello ed il mio aspetto era già quello di un signora anziano di media statura, leggermente incurvato dall'età.
    Mi sarei posizionato su una panchina, pronto a comunicare telepaticamente con la kunoichi ,della quale mi resi conto non aver chiesto il nome, non appena mio fratello ci avesse messo in contatto.

    "Beh, penso che oramai sia d'obbligo chiederle una presentazione."
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Incontri di Sangue
    Guardie, ladri e alcolizzati

    Se prima la sua partecipazione a quella improvvisata missione era solo un sospetto, adesso ne aveva le prove certe. Tutti i presenti si erano rivolti a lui, giustamente criticando il suo dannato vizio. Dall'altra parte, sfruttando il suo lato superficiale non poté che sbuffare, convinto di essere comunque nel giusto. Il torturatore fu il primo a porsi qualche domanda su che tipo fosse stato Ryo, d'altronde il giovane genin non trasmetteva di certo un'aria raccomandabile e fiduciosa, almeno all'apparenza. Dopo di lui fu il torno della chunin che, quanto a presentazione, fece decisamente un'entrata in scena migliore. L'unico che manifestò un minimo di comprensione, anche se proprio di comprensione non si trattava, fu Oda. Forse egli percepì qualcosa in Ryo, o forse lo dava solo a vedere senza accorgersene, che non lo portò ad esprimere un giudizio sulle sue condizioni.
    Insomma, nel giro di pochi minuti si era ritrovato dal gestire un post sbornia al far parte di una missione contro chi sa quale criminale. La kunoichi parlò ancora, stavolta impartendo ordini al gruppo, di lì a poco sarebbero entrati nel vivo dell'azione. Il ruolo che gli venne assegnato non gli dispiacque affatto. Si sarebbe tenuto lontanto dall'inseguimento principale, specialità nella quale non era decisamente portato, e si sarebbe mosso soltanto per bloccare la fuga avversaria. Certo, non aveva la mia idea sul numero di nemici che avrebbe incontrato, ma così a parole sembrava un compito facile e non molto impegnativo. Unica nota dolente: doveva presentarsi sobrio. Anche se lo fosse realmente stato, l'atteggiamento che aveva adottato negli ultimi dieci anni lo spingeva, ormai automaticamente, ad agire in quel modo. Poteva testimoniare che quelle movenze, quell'aria poco interessata e presente gli venissero naturali, come se fosse nato per comportarsi a quella maniera. Ebbene avrebbe fatto lo stesso Ryo di sempre, stavolta realmente sobrio, che almeno alla sua vita in una qualche strana via ci teneva ancora.
    Rimase in silenzio dopo gli ordini finali che gli vennero comunicati. Sarebbe stato un trauma, giudicando che l'emicrania della sbornia iniziava a farsi sentire, riuscire a trovare le forze per muoversi così presto la mattina. Attese la partenza degli altri shinobi, non voleva che scoprissero in quale ruscello avrebbe fatto il bagno, ne tantomeno in quale cunicolo si sarebbe coricato per quel poco tempo che aveva per riposare.

    [ ... ]



    Aprì gli occhi di colpo, non aveva la minina di che ore fossero e di quanto aveva dormito. Sollevò lo sguardo, preoccupato, era ancora buio, di sicuro un buon segno. Si alzò quindi dal materasso logoro che aveva scelto come letto e iniziò a correre verso la prima persona che vide, chiedendogli l'orario. Era completamente sobrio, e , forse grazie anche a questo, aveva la piena coscenza di ciò che avrebbe comportato un suo possibile ritardo ed una sua possibile mancanza. Non gli importava dell'esito della missione di se per se, quanto, a non deludere le nuove persone che aveva incontrato. Ormai erano trascorsi anni da quando aveva stretto, o almeno provato, un'amicizia con qualcuno. Gli ultimi veri amici che aveva furono i suoi vecchi compagni del corso genin, con i quali aveva effettuato non poche missioni accademiche, prima di escludersi completamente dopo i fatti di Tanzaku. Perdere anche queste nuove conoscenze avrebbe soltanto portato ad un aggravarsi della sua situazione, questo, incosciamente, voleva proprio evitarselo.
    Con qualche affanno riuscì a raggiungere la piazza che avrebbe dovuto sorvegliare duerante lo svolgimento della missione. Fermò il primo passante, chidendogli l'ora esatta. Mezzanotte. Era ancora mezzanotte. La sue espressione fu un misto di gioia e sopresa, sorpresa negativa. Sapeva già di aver rinunciato a delle importanti ore di sonno, ma avrebbe comunque preso la decisione di non coricarsi nuovamente. Sarebbe rimasto in attesa del gruppo, o del segnale, nella sua posizione prestabilita. Aveva già iniziato la sua pattuglia, muovendosi per brevi archi, in modo da ricoprire poche zone intorno alla piazza ma mantendo comunque una visuale su quello che vi succedeva, evitando che delle possibili persone ostacolassero la sua vista.
    Insomma, di lì a poco sarebbe ricominciata la sua vita da ninja accademico al servizio del villaggio della Foglia oppure sarebbe stao solo un episodio isolato? Non vollè ancora ottenere nessuna risposta a quella domanda, vuoi per non distrarsi, vuoi perché al solo pensiero di scegliere una via importante nella sua vita gli veniva voglia di bere il suo amato liquore.


    Edited by Casìn - 1/10/2015, 22:17
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    306
    Reputation
    +62

    Status
    Offline

    IMBOSCATA


    Sho e la kunoichi misteriosa sembravano trovarsi d'accordo, entrambi erano valorosi ninja di Konoha, disposti a tutto pur di proteggere il villaggio e i suoi abitanti.
    Oda in qualche modo li invidiava, sembrava quasi che quei due non conoscessero il dubbio, fintanto che c'era una missione c'era un obbiettivo e, per ognuno di questi, un mezzo per raggiungerlo, lui invece non poteva che farsi un sacco di domande:
    Di che organizzazione si tratta? Cosa cercano? Perchè il Kage ha sguinzagliato una pazzasputainsettidecapitatrice a spasso per il villaggio?

    Suo fratello ingranò subito la quarta, ormai era già catapultato nell'azione e i dubbi, gli stupidi dubbi di Oda, lo avrebbero fatto solo infuriare; sospirò, un po' per schiarirsi le idee, un po' per i complimenti di Sho, odiava quando qualcuno lo metteva in mostra, un po' come sua madre, Ahri, quando scoprì di avere un figlio che condivideva il dono.

    Sho si era rilevato un ninja formidabile in altri campi e quando Oda dimostrò di possedere un minimo di talento, il ragazzo sperava di potersi mettere in contatto con gli spettri per dimostrare al fratello che erano loro che la notte si aggiravano nel cimitero, la mamma era impazzita e si era vantata con tutte le sue amiche del fatto che il suo “bambino” fosse un sensitivo come lei, Sho, manco a dirlo, lo aveva sfottuto per i mesi successivi e, per finire in bellezza, non aveva trovato neanche uno spettro.

    Sono un ninja sensitivo, posso metterci in contatto mentale domani sul luogo di ritrovo, nessuno dovrebbe essere in grado di avvicinarsi senza che io me ne accorgo, a domani.


    Seguì Sho a casa, per riposarsi un minimo prima della missione di domani.

    L'indomani aveva tutto il suo equipaggiamento a punto, tutto tranne la falce, quella risultava difficile da nascondere e aveva deciso di lasciarla a casa.
    Indossava abiti civili, un paio di pantaloni lunghi di tessuto ed una felpa scura, il coprifronte si trovava nella tasca porta-oggetti, l'unica particolarità era relativa al filo di nylon rinforzato, 3 metri annodati sul polso, nascosti sotto la felpa.
    Allo svicolo prima della piazza si nascose vicino ad un cassonetto effettuando il ritualeComunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Basso )
    [Da chunin in su]
    , quindi inviò un messaggio per controllare che il collegamento si fosse stabilito in maniera corretta.

    '' Siete tutti in contatto? Sono in posizione e ho sott'occhio l'esca"


    Un ometto dalla barba incolta, vestito di stracci, dormiva rivoltato nel proprio cartone, uno di quei barboni che Oda aveva visto spesso durante le sue gite notturne.
    Oda era sicuro di poter stare tranquillo grazie alla sua copertura
    Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    , spalle al muro e obbiettivo sott'occhio

    Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    , nemmeno ad un centinaio di metri, poteva anche concentrarsi

    Sesto Senso [2]
    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)
    in modo da aumentare il suo raggio percettivo, mentre si avvicinava l'ora...
    CITAZIONE
    chakra:27/30 bassi
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous
    Sho rivelò una interessante capacità del fratello. A quanto sembrava, Oda era in grado di comunicare a grandi distanze e aveva doti da sensitivo, un elemento interessante, e che avrebbe reso la missione decisamente più semplice.

    - In questo caso, sarai tu Sho a dare il segnale, hai maggiore affinità con tuo fratello rispetto a me, sono sicura che farai un buon lavoro. Per chi ha interesse, conoscete luogo e ora. A presto. -
    Oboro sparì in una nuvoletta di foglie.

    [...]

    A orari differenti, tutti e 3 i ninja apparirono nella piazza, chi prima, molto prima, chi in orario; ognuno con una diversa copertura. Sho si sarebbe finto una signora anziana, Oda un barbone e Ryo avrebbe mantenuto il suo aspetto, restando defilato dalla piazza.
    E Oboro ? Erano le 3.50 e ancora non sembrava ci fosse nessuno simile a lei.
    Erano presenti solamente i due ninja, Ryo in lontananza, due tizi sulla trentina, mezzi ubriachi che se la ridevano per terra e una donna seduta accanto a una fontanella a circa 5 o 6 metri dall'unica panchina presente nella piazza, che era vuota.
    Che fosse lei Oboro? La donna era di bell'aspetto, ma vestita malamente, come fosse una sorta di barbona, vestiti stracciati, senza particolare interesse per ciò che stava accadendo; sembrava stesse aspettando qualcosa..
    Ad un certo punto, un uomo girò l'angolo dal lato della panchina, entrando nella piazza, camminava con atteggiamento guardingo, come se stesse aspettando qualcosa, ma non volesse dare nell'occhio, era silenzioso e aveva le mani in tasca. Si diresse alla panca e vi si sedette.
    I ninja avrebbero subito notato di chi si trattava: l'uomo ucciso da Oboro il giorno precedente, con testa e tutto! Si trattava sicuramente del clone della ninja, ma di lei nessuna traccia, nemmeno tramite il sigillo di Oda.
    Il ninja sensitivo avrebbe chiaramente potuto distinguere una certa quantità indefinita di chakra presso la donna seduta a terra vicino alla fontana, e un'altra fonte di chakra presso l'uomo. Quella posseduta dall'uomo era molto molto simile, in quantità e caratteristiche, a quelle di Oboro, forse era lei sotto Trasformazione.
    Erano le 4.00, la donna alla fontana si alzò, e si diresse verso l'uomo, che intanto aveva estratto una busta dagli abiti e l'aveva posizionata sulla panca accanto a sè.
    La donna si sedette, aprì la busta e notò la mazzetta di denaro, la ripose all'interno dei suoi stracci e iniziò a parlare a bassa voce all'uomo.

    - Ottima scelta chiudere i conti signorino...Ottima scelta. -
    La donna si stava alzando per andarsene, e di Oboro neanche una traccia. Cosa avrebbero fatto i ninja? La loro unica occasione rischiava di sfumare!
     
    .
46 replies since 31/12/2005, 18:09   1323 views
  Share  
.