The Dream's Illness[Free GdR]

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  1. Akashi
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    Scommesse Mortali



    Tutto aveva avuto fine con una scommessa vinta. Si, una scommessa tra me ed il fato che io avevo vinto.


    Il rapporto tra me ed il Sanbi, non era iniziato nel migliore dei modi: lui mi aveva letteralmente mangiato, ed io pur di uscirmene dal suo stomaco avevo deciso…beh di mangiare lui, se pur in senso figurato. Ero diventato una giara ambulante, contenevo in me un demone che l'immagine sbiadita di un un ex-Jinchuuriki aveva sigillato nel mio stomaco e lui, ovviamente non contento di ciò, mi aveva sfidato.


    Mi aveva chiesto di fornirgli un valido motivo per non dilaniarmi: se avessi risposto in maniera soddisfacente se ne sarebbe rimasto fermo a guardare per un po' di tempo mentre io lo portavo a spasso per farlo divertire. Fu così che quindi avevo deciso di sfidarlo nell'orgoglio, quasi mettendomi al suo livello dicendogli chiaramente che pensavo che in ogni caso mi avrebbe lasciato vivere poiché c'era più vantaggio da trarre da un umano vivo, che da un umano morto.


    E quindi, come dicevo, la scommessa l'avevo vinta io: al demone la mia arroganza piaceva molto, e così mi lasciò in vita.


    Non lo sapevo, e non avevo modo di saperlo, ma il mio risveglio avvenne dopo molto tempo.


    Pian piano presi ad aprire gli occhi, ma non appena il primo raggio di luce filtrò attraverso le palpebre ebbi il gesto istintivo di portare la mano sinistra a copertura degli occhi: quanto tempo senza luce ero stato? Come mai i miei occhi erano così sensibili alla luce?


    Nel farlo, tuttavia, avvertii che qualcosa impediva il pieno movimento del mio braccio: le cannule delle flebo erano molto fastidiose. Pian piano la mia vista andava progressivamente abituandosi alla luce esterna e mentre questo accadeva i contorni sfocati di due individui andavano via via diventato sempre più nitidi: erano i miei genitori, e come ebbi modo di constatare io mi trovai in un letto d'ospedale. Che diamine mi era successo? Ricordavo chiaramente che l'ultima cose che avevo visto era il cancello dietro il quale si celava il demone.


    Col tono di voce tipico di chi si sente disorientato e smarrito, dissi ai miei genitori: Mamma, pap..Padre, che ci fate qui? Che ci faccio io qui? Un attimo di pausa, prima che potesse venirmi in mente di dar loro la "lieta" notizia: sollevando la maglietta dissi sorridendo Sono diventato un Jinchuuriki! Sono uno dei Nove, finalmente potrete essere fieri di me!

     
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33 replies since 16/4/2012, 22:19   607 views
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