The Dream's Illness[Free GdR]

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  1. Akashi
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    L'uomo Giara



    Rimasi perplesso nello scoprire che quelle immagini...beh erano esattamente quello che sembravano essere, proiezioni dì volontà altrui manifeste attraverso il chakra. Non avevo una esatta idea delle proporzioni del potere dei Bijuu, non avevo una esatta idea di cosa erano in grado di fare, e per questo tutto quello che ricordavo mi pareva inverosimile. Del resto, noi jinchuuriki siamo al più in nove, nove tra miliardi di persone: vuoi che ci si trovi un capitolo intero sui libri Accademici? E lo stesso si può dire per gli "incontri occasionali": quanto raro può essere l'avvistamento di un jinchuuriki? È chiaro che tra i comuni mortali ben poche cose trapelavano.


    Non sapendo che rispondere quando Itai mi spiegò chi erano quelli che mi avevano aiutato, mi limitai ad annuire in silenzio. Era davvero così potente la bestia che portavo dentro? Strano, tra quelle poche cose che sapevo, più code voleva dire più potere: se il Tre Code faceva così tanti morti, che cosa succedeva quando si tentava di sigillare Sette, Otto e Nove code? Immaginai tutti gli aspiranti jinchuuriki in fila col numerino in sala d'attesa mentre ogni tanto un inserviente gridava "Avanti un altrooo"


    Poi l'incalzare del discorso di Itai interruppe il flusso di stupidi pe sieri per riallacciarmi alla realtà. Così come io avevo raccontato l'accaduto ad Itai dal mio...punto di vista, Itai avrebbe provveduto a fornirmi il racconto del suo. Mentre io giocavo tra le interiora del demone, nel mare aperto Itai se l'era vista con una versione verdognola e simil-tarteruga gigante di me. Ad ogni botta che gli davo dall'interno il demone fuori perdeva potenza, sino a quando non rappresentò più una minaccia.


    Rimasi ancora perplesso circa il fatto che mi trovassi in 2 posti contemporaneamente, fino a quel momento, da che mi risultasse, non avevo mai posseduto il dono dell'ubiquità, e per qualche istante cercai di far quadrare il conto del "sono dentro un demone che contestualmente è me, almeno esteriormente".


    Infine il discorso si fece serio,ed Itai mi spiego prima quali erano i rischi, poi mi illustro come sarebbe cambiata la mia vita nelle settimane a venire. Probabilmente proprio in seguito alla mia ingenuità mi limitai a dirgli:Non è un problema Itai-Sama. Non mi importa, è già un onore per me aver difeso il mio villaggio dalla belva, dovessi morire a causa sua, lo farei accettando il mio destino conscio del fatto che ci sei tu accanto: se lo hai fermato una volta puoi farlo ancora, no? Saró forte, staró lontano dallo stress. In ogni caso, voglio che tu sappia che non ce l'ho con te per quello che mi è successo: non ti conosco abbastanza da poter immaginare come ti senti, ma se la tua sensibilità eguaglia almeno quella dell'uomo medio, sono certo del fatto che stai morendo dentro, sentendoti in colpa. In realtà mi hai reso speciale, diverso. Nel bene o nel male ho reso fieri di me i miei genitori e ora voglio continuare a farlo. Devo essenzialmente...ringraziarti: sono uno di nove tra miliardi di persone, sono più unico che raro. Conscio quindi dei rischi, non mi resta che dirti: quando cominciamo? Non mi va di fare da giara semovente, questo potere può e deve essere utilizzato!


    Ah, la spensieratezza e l'ignoranza! È bello essere felici di qualcosa che può ammazzarti semplicemente perché non sai che potrebbe farlo...chissà cosa Itai avrebbe pensato di quel ragazzino che gli diceva quelle cose col sorriso sulla bocca...

     
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33 replies since 16/4/2012, 22:19   607 views
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