The Dream's Illness[Free GdR]

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  1. Akashi
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    Bomba



    Non era un gioco, il rischio era più concreto di quanto potessi immaginare. Ma non me ne rendevo ancora conto, non avrei potuto rendermene conto in alcun modo sino al momento in cui non avessi visto coi miei occhi quello di cui un Bijuu fuori controllo poteva farlo. Il mio ottimismo ottuso doveva rendermi assai stupido agli occhi di Itai, ma lì per lì non avrei potuto immaginare nemmeno quello


    Dirlo o non dirlo? Non era un gran dilemma. Anche col mio stupido ottimismo dettato dall'incoscienza ero in grado di comprendere quanto importante fosse che i miei cari - le persone a me più vicine - sapessero che ero essenzialmente più vicino ad una bomba che ad un essere umano. Era importante che sapessero che avrei potuto...bhe, sarei potuto esplodere da un momento all'altro. Se non altro, mi avrebbero lasciato in pace per evitarmi ogni forma di stress. Se non altro, in caso di...ehm...incidenti, avrei avuto la coscienza pulita.


    Si, perchè sapevo che nel bene o nel male, bomba o non bomba, i miei cari non avrebbero preso le distanze da me. Mi sarebbero stati comunque vicini ed anzi, consci della mia condizione si sarebbero stretti ancor più fortemente attorno a me. Che senso aveva tener nascosto il contenuto di quella conversazione con Itai? Raccontai dunque di quali sarebbero state le mie difficoltà e di quali sarebbero stati gli accorgimenti da adottare. Il risultato fu un caloroso abbraccio, abbraccio dal quale riuscii a correre una vena di preoccupazione nell'animo di tutti i miei cari. Mi dissi che dopotutto era normale: dovevano sentirsi come l'artificiere che va faccia a faccia con la bomba per disinnescarla. Solo che loro non ne sapevano niente di bombe ed io...bhe non potevo essere disinnescato.

    ...

    Uscii dall'ospedale molto prima di quanto sia io che i miei genitori avessimo preventivato. Stando a quello che dicevano i medici, è nella norma in coloro che...bhe, in coloro che convivono con un Bijuu. Del resto, mi spiegarono, si tratta di una sorta di simbiosi, qualcosa fondata sul principio di scambio equivalente ma pur sempre finalizzata alla realizzazione della volontà di evadere del demone. Insomma, i Bijuu erano una specie di...prigionieri molto collaborativi ed incredibilmente forti.


    Non appena mi sentii in forze dunque, mi incamminai verso le mura del Villaggio. Una volta giunto là dove mi era stato indicato, i guardiani non esitarono a lasciarmi passare: era evidente che la notizia riguardante la nuova identità del Jinchuuriki del Sanbi aveva corso molto in fretta, tanto in fretta che ormai doveva essere di dominio pubblico chi fossi sul serio. In cuor mio sperai solo che la notizia della mia possibile esplosione non fosse divenuta altrettanto pubblica: ripensai alle parole che Itai mi aveva detto in ospedale al mio risveglio, "vita difficile". Comprendevo solo in quel frangente quanto fossero fondate le sue raccomandazioni, realizzai solo in quel momento che anche io mi terrei più alla larga possibile da una bomba che cammina. Non avrebbero avuto tutti i torti ad isolarmi, qualora lo avessero fatto.


    Ma sino a quel momento, non lo avevano ancora fatto. Ero ancora in tempo.

     
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33 replies since 16/4/2012, 22:19   607 views
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