Gli Inganni Del Kasai no Rūto

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  1. Alexander Hima
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    Chapter 00


    Kasai no Rūto





    E
    ra un normalissimo pomeriggio primaverile all'interno del villaggio della foglia, il sole continuava a staglare nel cielo anche se erano passate le quattro il che sottolineava il periodo dell'anno in cui si trovava il villaggio. Le persone erano tutte all'esterno a godere di quei raggi solari dopo un rigido inverno, tutti tranne una persona rinchiusa nel suo ufficio con le persiane abbassate. L'oscurità di quel loco era infranta dal raggio di una candela che stava quasi per vedere la fine del suo ciclo vitale. Il tutto mentre l'uomo citato poc'anzi leggeva delle carte d'identità ninja. Ma cosa ci dovrà fare realmente con questi documenti? Questa domanda troverà risposta solamente andando avanti nella storia. -Lui è perfetto.- Esordì d'un tratto andando a squarciare il silenzio in cui era gettata quella stanza. -Sta maturando celermente nelle capacità fisiche ed è abbastanza immaturo da poter essere plasmato secondo le mie volontà. O dovrei dire nostre? Ahahahha- Dopo quella risata sommessa ricollocò tutti i fogli all'interno dei rispettivi fascicoli per poi lentamente dirigersi all'esterno della struttura amministrativa.

    A
    veva appena varcato la soglia della sua magione richiamò a se un suo studente. -Ikki- Celere lo studente gli si parò dinnanzi in ginocchio. Questo suo studente era Ikki Saeda genin della Fenice che era divenuto suo seguace insieme agli altri per motivi che adesso non stiamo a spiegare. Nuovamente il maestro esordì. -Devi consegnare questa lettera alla persona qui indicata. Non far comprendere a nessuno chi sei, quindi vai da lui appena cala il sole.- Un cenno del capo dello studente fece si che Alexander comprendesse che aveva recepito tutto. Lento lui andò verso il suo studio privato, la studio aveva due librerie ai lati ed una scrivania al centro della stanza. Lentamente andò in un punto della libreria non ben precisato e dopo aver premuto un pulsante nascosto negli incavi del legno venne rivelato una dispensa di alcool. Prese da bere e successivamente si mise a leggere i documenti che si era portato da lavoro tempo addietro, documenti che riguardavano Taki e le cazzate che avevano fatto i gruppi di genin provenienti dall'accademia, ed in particolar modo quelli di Konoha. Nel frattempo Ikki stava aspettando che si facesse buio per portare il messaggio. Non appena il cielo cominciò ad arrossarsi il ragazzo uscì di casa e si diresse verso il quartiere Uchiha, lì andò a depositare una lettera sotto la porta del ninja denominato come Atasuke del suddetto clan per poi dileguarsi nell'oscurità. La lettera recava questo messaggio:

    CITAZIONE
    Atasuke Uchiha,
    Le sue qualità non sono passate inosservate presso il villaggio, per tale motivo desideriamo che lei venga al limitare ovest del bosco secolare in modo da poterle parlare di una questione urgente. L'appuntamento è questa notte allo scoccare della mezza, speriamo vivamente che accetti di venire.

    I
    l lato ovest del bosco secolare era il lato del bosco privo di guardia. Non appena Atasuke giunse venne bloccato da una voce. -Fermati lì- [Interpretazione]Guardando attentamente poteva scorgere all'interno degli alberi una figura ammantata dalle ombre. Questa non si presentò, non doveva, non in quell'istante. Subito non appena ricevette un'incoraggiamento a parlare la figura si snocciolò. -Come ben sai Konoha attualmente non ha una figura effettivamente importante. Non possiede un leader per via dei Damyo, esseri spregevoli che pensano solamente all'economia.- Riprese un pò di fiato per poi continuare. -Il villaggio comandato da un futuro kage che dovrà essere soggetto ai colpi di testa di qualche politicante. Che non può far nulla perchè assoggettato alle loro volontà in modo che le economie dei paesi non si sbilancino- Nuovamente in silenzio, questa volta non per riprendere fiato ma per far si che le sue parole suonassero più grevi. -Cosa ne pensi, ti pare una cosa corretta? E anche una cosa corretta che noi membri del villaggio più forte mai esistito dobbiamo abbassare il capo ai traditori e dobbiamo permettergli di vivere a lungo in modo che possano far prosperare un altro villaggio?- Tornò in silenzio questa volta nel tentativo di comprendere cosa la figura dinnanzi a lui pensasse di tutto ciò. Tutto quello che stava progettando dipendeva paradossalmente da quell'unico genin, abbastanza intelligente da poter prendere decisioni da solo ma anche abbastanza malleabile per via della sua inesperienza.

     
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15 replies since 21/4/2012, 11:59   454 views
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