Gli Inganni Del Kasai no Rūto

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Mission 01 – Reporting for Duty~


    Come l'altra sera, al suo arrivo la figura ammantata di nero era li, celata tra le ombre della foresta che lo attendeva. Atasuke iniziò a chiedersi come quell'individuo potesse essere sempre così efficente nel raggiungerlo a quegli incontri mantenendo comunque quell'anonimato pressochè totale.

    "Con enorme gaudio vedo che hai portato a termine la missione. Hai eseguito questa missione con facilità e competenza anche se sei ancora un genin"


    Una pausa si interpose tra quelle parole di gaudio e complimenti verso Atasuke ed il successivo commento, detto in tono più greve, come se si trattasse di un rimprovero, piuttosto che un commento tecnico od un complimento.

    "La tua missione però era semplicemente uccidere quell'uomo, non trovare anche qualcosa che lo potesse incastrare. Apprezzo molto il fatto che tu sappia pensare con la tua testa, ma gli ordini erano ben altri. Credi che ti possa far eseguire una missione senza tener conto di chi sia realmente una persona? Su questo punto mi hai deluso."

    «Ti aspettavi forse che avrei eseguito ciecamente gli ordini di un tizio mascherato, celato nell'ombra che mi ha contattato apparentemente per nome del villaggio dando ordini di uccisione senza darmi prova della colpevolezza del bersaglio? Anche se sono un ninja, non sono un banale mercenario senza alcun senso etico. Per quanto ne sapevo quell'uomo poteva anche essere innocente, e tu potevi tranquillamente essere un nukenin che si spacciava per un difensore di Konoha. Infatti, date le tue abilità credo possa essere semplice per uno come te falsificare il timbro di alcuni documenti, non trovi?»


    Atasuke sfruttò la pausa che il tizio mascherato aveva lasciato per esprimere la sua opinione riguardo all'ultima annotazione fattagli da quell'uomo. Il suo tono non era aggressivo e non lasciava trasudare alcuna emozione che potesse far sembrare le sue parole una abanale scusa per cercare di pararsi dall'eventuale "errore" compiuto.

    "Hai comunque passato la prova, quindi ti comincerò a rivelare qualcosa sempre se è tua intenzione continuare a seguirmi. Kasai no Rūto, questo è il nome dell'organizzazione che hai aiutato. Il suo scopo come ti ho già detto è quello di sopperire alle ingiustizie che Konoha negli anni è stata costretta a ricevere da parte dell'accademia che non si muove assolutamente in nostro favore. O per meglio dire non si muove per niente."

    °Una prova? Dunque era solo una banale prova per dimostrare di essere degno... Ecco perchè generalmente non mi piace prendere parte a questo tipo di azioni e di squadre°

    «Bene dunque... Quindi ora sta a me decidere se stare o meno dalla tua parte... Comprenderai che è una decisione difficile... sai, non è facile fidarsi di uno sconosciuto mascherato incontrato in un luogo appartato a mezzanotte... Comunque, per ora pare che ci sia di che fidarsi delle tue intenzioni... quindi, d'accordo, per ora puoi contarmi... ma sappi che dovrai ancora guadagnarti la mia fiducia totale... per ora diciamo che devo ancora valutare per un ingresso effettivo»


    Ancora una volta il suo tono era sicuro, mentre i suoi occhi erano puntati con attenzione verso quelli del tizio mascherato, o meglio... nella direzione in cui questi probabilmente si trovavano. Attese alcuni istanti ancora prima che l'oscuro figuro gli rivolgesse nuovamente la parola esponendo quella che sarebbe divenuta la sua successiva missione. In poche parole, avrebbe dovuto affiancare un jonin, conosciuto tempo addietro in un assalto ad un covo mafioso dell'edera ed un chunin che aveva conosciuto pochi giorni prima e che con molta fortuna lo avrebbe reclutato tra i guardiani del villaggio e che con maggior fortuna lo avrebbe addestrato nell'arte della forgiatura.
    Poi, ancora una volta, l'ombra svanì confondendosi tra le ombre di quella foresta senza lasciare alcuna traccia dietro di se.

    °Bene... ora si che posso dire di essere finito nei casini...°


    ~Quartiere Uchiha – Una visita per Atasuke~


    Era ormai trascorsa gran parte della giornata. Atasuke si stava godendo ancora le ultime ore di sole prima di rintanarsi in casa per cucinarsi la cena. Tuttavia i suoi piani vennero interrotti da una visita inaspettata. Alla sua porta infatti giunse una persona a lui sconosciuta, o meglio, che non riconobbe subito.

    "Salve Atasuke, volevo chiederti se ti andava di andare a festeggiare la riuscita della nostra missione ad Otafuku? Purtroppo gli altri attualmente non sono presenti, quindi saremo solamente io, te ed un amico che andremo a chiamare insieme se per te va bene. Portati anche il tuo equipaggiamento, infatti la locanda è ad Otafuku"


    Atasuke stette un'attimo a pensare chi potesse essere quell'individuo, poi la sua mente gli diede finalmente una risposta permettendogli di rispondere in maniera quasi decente.

    «Salve... alexander hyuga giusto? Scusa ma subito non ti avevo riconosciuto... in effetti son passati diversi giorni da quella missione, e da allora non ho mai avuto tregua... Comunque si, perchè no? Dammi solo un paio di minuti... Se intanto vuoi entrare per un thè o un caffè, fa pure come se fossi a casa tua»


    Cortese come sempre Atasuke fece cenno allo Hyuga di entrare prima di fiondarsi al piano di sopra ad indossare i propri abiti, in particolare indossò il suo mantello mostrando la facciata nera che portava lo stemma degli uchiha in bella vista ricamato sulla schiena. In fondo, anche se andavano ad Otafuku, quella non aveva motivo di celare la sua persona. Poi, con altrettanta rapidità scese al piano inferiore andando giù fino nello scantinato, dirigendosi nella piccola palestra interna per recuperare le armi dall'armeria di casa. Un berev controllo e poi via verso il suo ospite pronto a proseguire con quella serata di svago.

    «Bene allora... io sono pronto, quando vuoi possiamo andare»


    Con un sorriso attese che il suo ospite gli facesse strada verso la casa del terzo "amico" che avrebbe preso parte a quella serata di festeggiamenti ad Otafuku.
     
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