Gli Inganni Del Kasai no Rūto

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La partenza~


    Alla sua domanda fu Drake a rispondere, il quale narrò con abilità ciò che era accaduto sottolineando il fatto che il supporto di Atasuke gli sarebbe stato ben più che utile in quel particolare frangente. Ad ogni parola che sgorgava dalle sue labbra, sembrava farsi vivido il ricordo nella mentre del maestro forgiatore il quale sembrò infervorarsi quasi come se la battaglia fosse efefttivamente alle porte.
    In seguito, il giovane riprese addossando la colpa all'amministrazioen di Konoha, troppo inefficente secondo le sue opinioni. Poi riverso la colpa anche sulla massa di nuovi chunin, i quali a sua detta stavano facendo solo guai e provocando solo grane aggiuntive a causa delle loro azioni sconsiderate. Salvò solo una da quell'ondata di infamia, quella che era la sua protetta e che aveva aiutato Atasuke nei primi mesi al suo rientro nel villaggio. Shay Hyuga.

    «Beh, che dire... Grazie del racconto... Comunque non sono informato sull'operato degli altri chunin, ma di certo Shay è davvero un'ottima persona, è anche grazie a lei ad al suo aiuto che ora sono quello che sono... se non fosse stato per lei probabilmente sarei già morto o sarei diventato un cane randagio come molti altri in cerca di vendetta...»


    Non stette a dire di più dato che non serviva dire altro sull'argomento.
    Successivamente al brindisi Drake si complimentò ancora una volta con Atasuke, sottolineando che gli afceva piacere avere compagnia giù all'armeria e che la sua presenza, più che un peso era un vantaggio non da poco. Poi, forse per effetto dell'alcool o per la fiducia che aveva nei suoi commensali, svelò ad Atasuke un suo piccolo progetto segreto. Egli gli parlò di un libro, il quale più che un libro pareva essere un'enciclopedia sulle armi leggendarie e la loro creazione in modo da poter ri-costruire tutte quelle epiche armi.

    «Gran bel progetto... In effetti non mi dispiacerebbe poter brandire una delle armi leggendarie del passato forgiata dalle tue, o meglio... dalle nostre mani»


    Non ebbe tempo di inserire un'ulteriore argomento di discussione che Alexander, dall'alto della sua posizione di Amministratore, iniziò a controbattere alle parole di Drake, sottolineando quanto non fosse colpa degli amministratori stessi, piuttosto che dei vecchi, i quali spesso scavalcavano l'amministrazione stessa imponendo le loro idee ed i loro modi di fare, spesso errati, portando a conseguenze ben più problematiche.
    Un esempio fu l'invio delle squadre speciali a liberare il team che era stato catturato quel giorno ad Otafuku, cosa che secondo Alexander, ha portato solo ad ottenere meno informazioni dato che Shika nara poteva aver elaborato la loro cattura solo come pretesto per riuscire a raccimolare più informazioni possibili.
    La discussione proseguiva, e di contro Drake stesso riprese la difesa del suo punto di vista sottolineando che per lui era tempo di lasciare largo ai giovani mentre per "i soliti volti noti" era anche giunto il tempo di farsi da parte in modo da permettere ai nuovi di divenire i nuovi volti noti.
    Poi, come d'un lampo, sia Alexander che Drake niiziarono a sentire gli effetti della sbornia, e forse anche di qualcos'altro. Per primo Alexander iniziò a barcollare con i chiari sintomi di una sbornia e poco dopo a ruota lo stesso rake parve perdere i sensi schiantandosi fragorosamente sul piatto fracassandolo con il corpifronte.
    Evidentemente era giunto il momento per lui di portarli via, anche se il dubbio di sbagliare il modo continuava a tormentarlo.

    °Bene, ora che sono entrambi K.O. è giunto il momento di portarli fuori... Spero solo di non essere vittima di una qualche trappola, altrimenti si che sono fottuto°


    Pensò tra se mentre i presenti, incuriositi dalla scena iniziavano a parlottare tra loro puntando il tavolo dove il trio era riunito. Con calma e sangue freddo Atasuke iniziò a placare gli animi, cercando di scollarsi di dosso tutta quel'attenzione che avevano involontariamente ottenuto.

    «Signori, perfavore, tornate pure ai vostri svaghi... Non avete mai visto due persone ubriache? Evidentemente i miei due amici non reggevano l'alcool come pensavo e ci hanno dato nu po troppo dentro... ed ora, per cortesia, fatevi i fatti vostri!»


    Tuonò in conclusione ottenendo finalmente quel minimo di privacy di cui necessitava per lavorare in tranquillità. Per primo prese Drake, il quale era chiaramente quello più fuori uso dei due e con passi costanti lo trascinò fuori prendendolo dal busto e lasciando che i piedi strisciassero ul pavimento. Giunto all'esterno, Atasuke si guardò attorno con attenzione senza vedere nessun carro e nessuna persona.

    °Cazzo, se mi hanno fregato questa è la volta buona che non mi faccio più rivedere a Konoha!°


    Trascinandosi dietro il corpo esanime di Drake, Atasuke iniziò ad aggirare la struttura alla ricerca del fantomatico carro, finchè la fortuna non lo portò a trovare un carro posto sul retro della locanda. luogo anche abbastanza logico dove trovare un carro adibito ad un compito non propriamente ufficiale e regolare.

    °Bene, spero proprio che sia questo il carro che stavo cercando!°


    Il losco figuro che lo attendeva dinnanzi al carro lo fermò immediatamente chiedendo spiegazioni.

    "Hei tu! Che diavolo vuoi da me? E perchè ti stai portando appresso quel cadavere?"

    «Sono qui per usare il tuo carro e lui non è un cadavere, ma un mio compagno di viaggio, il terzo lo porterò qui a breve. Entrambi non reggevano l'alcool e si sono presi una bella sbronza, ti basti sapere ciò»

    "Ok ragazzo, ma per una situazione come questa, dovrai pagarmi un'extra"

    «Come scusa?»

    "Ho detto che per trasportare queste due persone Ubriache, mi dovrai pagare un'extra"

    «Parleremo del tuo extra alla fine del viaggio quando ci avrai portati alla nostra meta, chiaro?»

    "Va bene, ma non provare a fregarmi"


    Una rapida occhiata e poi lasciò li drake, lasciando il piacere al conducente del carro di caricarselo sul mezzo mentre Atasuke andava a recuperare Alexander. Il secondo viaggio fu più semplice, soprattutto dato che la cameriera gli diede una mano a portarsi via lo Hyuga, non tanto per cortesia quanto piuttosto per assicurarsi del pagamento per quello che avevano ordinato. Atasuke decise quindi di prelevare il costo dal proprio borsellino in modo da evitare eventuali grane aggiuntive e spiegazioni da dare al risveglio dei suoi due compagni di marcia.

    [...]


    Quando entrambi furono caricati e coperti da una spessa coperta in lana, Atasuke Balzò davanti, affianco al conducente celando il coprifronte e la propria persona sotto al bianco mantello.

    «Bene, puoi andare»


    E dopo uno scossone, il viaggio ebbe inizio.

    [...]


    ~Rotta verso Taki - Il Viaggio ed il Risveglio~


    Come ombre nella notte il gruppetto avanzava lento, seguendo il passo di quei cavalli da tiro che proseguivano a velocità estremamente ridotta, forse per non attirare l'attenzione o forse per chissà quale altro motivo. Atasuke limitò al massimo i discorsi concentrandosi maggiormente sulle nere ombre che avvolgevano il carro e la strada che lentamenteandavano a percorrere con la sola luce di un lume ad illuminarne il cammino.
    Ad ogni metro che afcevano, nuove insidiose ombre venivano proiettate dagli alberi, ed ogni minimo rumore dietro ad ogni singolo cespuglio attirava la sua attenzione, già al massimo ma soprattutto resa ulteriormente fine dall'ambiente pericoloso verso cui si stavano dirigendo.
    Quasi sperava di non dover passare la notte insonne, tuttavia sembrava proprio che non potesse permettersi il lusso di dormire per quella notte. Con buona fortuna si poteva concedere un rapido pisolino al mattino seguente, cosa che in effetti poteva ritornare utile al suo scopo.
    Nonostante l'agitazione e i sospetti pericoli, lungo la via non vi furono ostacoli concreti, ne furono avvistate sentinelle di Taki pronte ad allertare di un eventuale nuova invasione accademica. Raggiunto ormai il limitare del villaggio della Quercia, confinante con il territorio di Taki, Atasuke però fece fermare il carro.

    «Un attimo... Prima voglio verificare che non vi siano trappole o sentinelle di Taki nelle vicinanze»


    Osservò con attenzione la zona, infrattandosi anche alcuni attimi nella foresta alla ricerca di eventuali trappole o sentinelle poco silenziose, tuttavia la strada era libera e non vi era nessuno ad attenderli.
    Uscì quindi mentre la luna già illuminava l'ambiente attorno a loro con il suo candido colore per segnalare al carro che poteva proseguire e di li avanzarono ancora fino a raggiungere una piccola radura isolata dove terminava il loro viaggio.
    L'alba era ancora lontana e ciò poteva garantire ad Atasuke almeno qualche ora di sonno prima di dover dare il via vero e proprio alla missione. Aiutò quindi il trasportatore a scaricare i corpi ancora svenuti di Drake e Alexander per poi poggiarli alla base di un salice li vicino.

    «Bene allora... Grazie dell'aiuto, ora puoi tornartene a casa ed eventualmente tornare se ti è stato chiesto di fare ciò»

    "Non dimentichi qualcosa ragazzetto?"

    «Non direi, no»

    "Si invece, hai dimenticato di darmi il mio extra per il lavoro sporco"

    «Ah, già... il tuo extra... Tranquillo, ti pagherà colui che ti ha pagato per questo lavoro»

    "No, io non ci sto piccolo ninja da strapazzo"

    «Molto bene allora... Prendi queste»


    Disse mostrando all'avventore un sacchetto pieno di sassi tramutati in monete d'oro. Ovviamente Atasuke non aveva alcuna intenzione di pagare quel tizio, infatti quelle "monete" in realtà non erano altro che un ammasso di sassi che aveva raccolto nella foresta quando aveva eseguito la sua perlustrazione e che aveva trasformato tenmporaneamente in monete d'oro grazie ad un suo ninjutsu. [Slot Tecnica] Stette quindi bene attento a richiudere il sacchetto prima di consegnarlo, in modo che allo sciogliersi della tecnica l'avventore non fosse in grado di rendersi conto della controtruffa.

    «E ben chiaro... Non ti azzardare a provare a contarle finchè non sei fuori dal villaggio, tutto questo luccichio potrebbe attirare persone poco raccomandabili e ne io che tu vogliamo fare spiacevoli incontri»

    "Non si preoccupi, farò come mi avete chiesto"


    °Molto bene°


    Pensò infine salutando con appena un cenno il suo interlocutore prima di vederlo svanire nelle tenebre con il suo carro.
    Preciso e meticoloso, Atasuke iniziò ad elaborare un banale piano per cercare di lasciare una traccia utile a giustificare il loro rapimento ed il motivo per cui si trovavano li. Decise quindi di sfruttare una delle sue carte ninja, in modo che la sua scrittura non fosse rintracciabile e lasciò quindi inciso su una carta il motivo di quell'anormale convocazione.

    CITAZIONE
    Per ordine del consiglio Accademico, in accordo con il consiglio degli anziani di Konoha, il vostro team è stato selezionato ed inviato al villaggio della quercia, poco distante dai territori di Taki, per svolgere una missione di importanza fondamentale. Date le vostre abilità abbiamo ritenuto che eravate i migliori tre elementi per portare a termine questo semplice quanto importante compito. Voi dovrete dirigervi a Taki per una missione di esplorazione e dovrete indagare su alcuni fatti poco chiari. L'amministratore Alexander Hyuga è informato sui dettagli, quindi potrete chieder a lui maggiori informazioni. Se vi state chiedendo il perchè di questa particolare convocazione in misisone, per ora possiamo solo dirvi che era necessario agire in questo modo.

    Terminata la scrittura della carta, rimanevano ancora 3/4 ore prima dell'alba ed Atasuke decise bene di impiegarle a dormire al fianco dei suoi due compagni nell'attesa del sole del mattino, cercando di riposare e recuperare il chakra che aveva speso, seppure ne avesse speso pochissimo.

    [...]


    Giunte finalmente le ore del mattino, i rossi raggi che il rosso sole nascente sprigionava andarono ad illuminae gli occhi di Atasuke svegliandolo in maniera anche alquanto brusca. Un po con recitazione ed un po perchè era effettivamente stordito a causa delle poche ore di sonno, Atasuke svegliò il resto del team scuotendoli delicatamente e chiamandoli entrambi per nome.
    Quando poi questi si furono svegliati, Atasuke avrebbe brevemente spiegato loro che cosa era capitato e perchè erano li.

    «Pare che l'accademia ci abbia forzatamente trascinati in una missione... L'altra sera ci hanno drogati tutti e tre e ci hanno trasportati fino a qui. Non sono sicuro di dove ci troviamo, ma a giudicare dal messaggio che ci hanno lasciato, direi che siamo al villaggio della quercia, sul confine con Taki.»


    Con tono leggermente confuso chiese poi che cosa il team pensasse di fare, intanto passò loro la carta ninja che aveva inciso nella notte facendo leggere ai suoi due compagni la "prova" di ciò che diceva. [Abilità]
    Quando poi tutti e due ebbero letto il messaggio, Atasuke avrebbe ripreso la parola chiedendo, a ragion veduta, che cosa intendessero fare.

    «Beh, dato che siamo qui, non vedo perchè tornarcene a casa, anche perchè se ci hanno portato qui con la forza, non credo si asterranno dal farlo nuovamente in futuro dovessimo mai rientrare a mani vuote... Voi che ne pensate? Ma soprattutto... Alexander... Ci faresti l'onore di spiegare che cosa sta succedendo?»


    Concluse coscente del fatto che Alexander era in effetti stato convocato dall'accademia per una missione segreta a Taki. Informazione che l'uomo incappucciato aveva elargito spiegandogli lo scopo della missione.
    Ora non restava che ascoltare e decidere il da farsi.

     
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