Del Fuoco e Della Nebbia

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  1. Grey Knight
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    Narrato

    -Pensato-
    <<parlato>>
    <<parlato>> (altri)


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    ~Del fuoco e della nebbia – Davanti alla porta~



    a quanto pare avevo frainteso le parole del foglioso, in realtà c'era fin troppo poco tempo per parlare, sopratutto davanti ad un estraneo
    «preferirei parlarne a quattrocchi, vediamoci alle mura, ne parleremo li»
    dissi congedando Atasuke ed il suo giovane stalker e mi diressi in camera per recuperare il mio equipaggiamento.
    Stavolta dal baule non estrassi il solito dadao ma una più leggera e maneggievole wakizashi, il corpetto di cuoio con lo stemma di famiglia, le protezioni per le mani con lo stemma di kiri scolpito sulle placche di metallo, era particolarmente orgoglioso di quell'equipaggiamento, con l'ultima missione aveva rischiato non poco per via dell'inadeguatezza del dadao e delle protezioni.
    Dopo aver fatto un minimo di scorta alimentare andai alla fucina ad avvisare il vecchio, come al solito era intento a forgiare le meravigliose katane di famiglia, il sudore che gliimperlava la fronte rugosa
    «Quando ne farai una per me?»
    «Daisetsu, forgerò la migliore delle mie katane per te quando sarai un kakita»
    «guarda che lo sono già, da otto anni, non ricordi? Mi hai raccolto tu»
    «come sempre senti ma non ascolti, per essere degno di una delle nostre katane devi essere un kakita nel cuore, non solo nel cognome»
    -che?!?-
    «n-n-non capisco cosa intendi»
    dissi lievemente turbato
    «per questo non sei ancora in grado di usare queste lame, contengono lo spirito della famiglia, una persona che non capisce questo spirito non può che ferirsi, usandole»
    il vecchio fece una piccola pausa
    «ma presto capirai, me lo sento»
    poi notando il mio vestiario mi chiese
    «Parti di nuovo?»
    «si, a quanto pare l'accademia ha bisogno di me»
    «prima che tu parta voglio rivelarti quella cosa di cui mi hai chiesto un po di tempo fa, riguardo alle ultime parole dello zio Kensaku»
    il sangue mi si gelò nelle vene, di colpo mi tornarono alla mente le immagini dellozio, sventrato da un detrito scagliato in aria dalla bomba.
    «è vero»
    continuò il vecchio Eikichi
    «tua madre era di Kiri, era la figlia del capo del clan Shinrestu, era fuggita con tuo padre nel paese del ferro per proteggerti»
    la notizia mi colpì come un martello in piena testa
    -allora avevo radici kiriane, non ero solo un trovatello!-
    «in effetti i capelli color neve li hai presi da lei, era una donna bellissima»
    tutte quelle informazioni vorticavano nella mia mente senza permettermi di pensare in modo razionale, facendomi solo dire
    «come fai a conoscere mia madre?»
    nella mia mente altre domande affioravano
    -chi sono allora io? Uno Shinretsu? Ecco perchè ho sempre caldo! Allora potrò manipolare il ghiaccio? Non ho mai potuto farlo, non credo-
    «ma per fortuna hai preso dei geni anche da tuo padre»
    continuò
    «gli occhi e il caratteraccio»
    un sorriso appena accennato deformò il volto del vecchio.
    «conosci anche mio padre? Chi era? Ti prego dimmelo!»
    «A tempo debito Daisetsu, a tempo debito»
    disse con aria quasi mistica
    «ora va, non vorrai far aspettare i tuoi compagni, spero»
    dicendo questo frappose un muro psicologico tra noi, tornando al lavoro sulla lama che aveva davanti.
    A quel punto era inutile cercare di cavare il ragno dal buco quindi decisi di avviarmi verso le mura del porto, dove mi attendeva Atasuke e forse anche il giovane stalker.
    Quando arrivai trovai Atasuke intento a parlare con un funzionario portuale, mi avvicinai e salutai quello che era il mio vicino di casa
    «Salve! Questo ragazzo è con me, riesci a darci una nave per il paese della brina?»
    «Ciao Daisetsu, certo che riesco ma come dicevo al tuo amico sta partendo proprio ora, poi fino a domani non ce ne saranno.»
    io e il foglioso ci guardammo e senza dire una parola ci girammo e corremmo verso la nave in partenza
    «Grazie mille, saluta a casa!»
    ebbi solo il tempo di gridare al funzionario prima di saltare al volo sulla nave salpante.
    Una volta a bordo Atasuke chiese al comandante se potevamo usare la sua cabina per parlare in privato, ma il lupo di mare non sembrava particolarmente entusiasta della cosa, dopo aver frugato dentro alla tracolla per un attimo ne estrassi una piccola sacca di cuoio
    «peccato che non si possa trovare un accordo, questa sacchetta poteva cadermi accidentalmente sul ponte»
    dicendo ciò feci saltare il sacchetto che ricadde esattamente nella mia mano facendo il classico rumore tintinnante delle monete
    «beh, per un paio d'ore sarò sul ponte quindi non vedrò se qualcuno è dentro la mia cabina, immagino»
    io con gesto fintamente distratto feci scivolare il sacchetto dalle mani, facendolo scivolare per terra, girandomi verso Atasuke gli dissi
    «Prego, da questa parte»
    poi girandomi verso il capitano
    «gradiremmo essere informati della fine della traversata circa un quarto d'ora prima di attraccare»
    dissi in modo imperioso
    «se non arreca disturbo, ovviamente»
    aggiunsi sorridendo mentre mi avviavo con il foglioso verso la cabina del comandante.
    Una volta entrati Atasuke chiuse dall'interno la porta e con fare misterioso iniziò a parlarmi della missione
    «Allora... Per prima cosa tranquillo, il capitano è al corrente della mia occupazione quindi non correremo dei rischi per questo. Secondo... In totale gli obbiettivi da recuperare sono 5, di cui 2 sono dei briganti di bassa lega, probabilmente gli informatori o gli agganci della banda, mentre tre di questi sono nukenin. In particolare all'accademia risultano: Satoshi Omura, nukenin C di kiri, famoso per le sue capacità di assassino nella nebbia. Shizuka Kobayashi, Nukenin C di kiri, famosa ammaliatrice ed abile medico. Ed infine il capo Ayame Sakamoto, Nukenin B di Kiri. Stranamente non si sa molto su di lei, a parte che è il capo della banda e che ha una taglia sulla testa di oltre 100.000 ryo. Inutile dire che se ha una taglia del genere è un'avversaria temibile»
    effettivamente avevo visto Atasuke confabulare con il capitano in disparte sul ponte ma non pensavo spifferasse tutto così facilmente, ma la cosa che mi preoccupava di più era la taglia di Ayame Sakamto, avevo già sentito parlare di lei quando ero andato nel palazzo del mizukage e l'unica cosa che avevo capito era l'estrema pericolosità di quel nukenin, il che mi fece leggermente trasalire.
    Atasuke continuò il suo discorso
    «Come puoi vedere in effetti la missione non è propriamente così banale come ti avevo accennato prima, tuttavia era necessario mantenere un certo grado di riserbo nelle informazioni in presenza di quella sottospecie di stalker che mi voleva inspiegabilmente seguire. Il fatto che non si sia presentato in effetti avvalora la teoria secondo cui poteva essere un loro informatore o qualche corvaccio al soldo di qualche organizzazione di nukenin o chissà che altro...
    Ma tornando alla missione, l'obbiettivo resta comunque quello di recuperare i documenti intatti e di riportare a casa la pellaccia. Inoltre rimane un'obbiettivo, il tuo addestramento. In particolare in una missione come questa devi imparare a gestire le tue capacità fisiche e tattiche senza sprecare inutilmente brutalità nell'ammazzare pesci piccoli. Ovviamente non potrei in alcun modo dirti di non uccidere, anche perchè è impossibile per noi non uccidere mai nessuno, l'unica cosa che devi imparare è non uccidere chiunque come se fosse l'ultima delle merde... Ho reso il concetto?»

    lentamente scossi il capo in segno affermativo
    «ci proverò, sensei»
    L'ultima parola la dissi in tono lievemente ironico, come a prendere scherzosamente in giro il foglioso.
    In quel momento il capitano bussò alla porta avvisandoci dell'imminente sbarco, Atasuke rispose che tra poco saremmo usciti in coperta, poi rivolgendosi a me disse:
    «Allora... Qualche domanda ancora prima dello sbarco?»
    effettivamente avevo una domanda che da tempo volevo fare ad Atasuke,esattamente dal corso genin
    «si, ma non c'entra molto con la missione, quando mi hai impedito durante l'ultima missione di uccidere quel ragazzo, per un istante i tuoi occhi sono diventati rossi, io quegli occhi li ho già visti»
    feci una breve e sofferente pausa
    «devo trovare una persona che ha gli stessi occhi, ma quella persona ha tre virgole non una come ho visto nei tuoi, riusciresti ad aiutarmi in questo?»
    feci un altra piccola pausa
    «per me è dannatamente importante!»
    Aspettai una risposta del foglioso mentre la nave era sempre più vicina alla terraferma, mi avrebbe aiutato? Avrei avuto la mia vendetta?
    Con questi pensieri guardai speranzoso Atasuke, speranzoso che potesse aiutarmi nella mia ricerca.



    ~OT~


    ok, scusa per il ritardo, finalmente ho postato

     
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11 replies since 30/4/2012, 19:34   163 views
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