Legno e Fuoco

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  1. The_Drake
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    Una notte di luna piena, così luminosa e argentea da schiarire i tetti e le facciate delle case in tutta Konoha, tanto che perfino le torce e i lumi usati alle mura non apparivano in lontananza dalla finestra dell'ultimo piano dell'armeria di Drake; Insonne osservava la luna seduto davanti alla sua vetrata centrale, che gli permetteva di vedere ben in lontananza, sopra quasi tutti gli edifici del suo villaggio: ma era veramente il suo villaggio? Era una domanda che non aveva ancora trovato risposta.
    Non aveva ancora trovato risposta forse perchè l'animo del giovane era ancora scosso dalle vicende di quasi un anno fà, per non parlare dell'incontro, ancor più vecchio nel tempo, con il Colosso di Oto: accadimenti che lo avevano segnato e solo in quei momenti gli stringevano il cuore, spegnendo la fiamma che di solito ardeva nel suo animo; Un ninja reso inabile dai sentimenti che provava, uno shinobi che solo con l'età aveva capito di quanto aveva sbagliato nella sua vita e di come fosse così piccolo rispetto al resto del mondo: il suo nindo era stato infranto più di una volta, la sua sola esistenza valeva come menzogna alle sue idee ed al suo obbiettivo.
    Era vero, molti stavano crescendo sotto le sue ali, tanti stavano crescendo ascoltando le sue gesta, i suoi consigli, osservandolo in azione, ma la vera minaccia era lui stesso e nessuno ancora aveva agito per salvarlo: ma perchè dovevano sacrificarsi per lui? Lui aveva compiuto un torto a Konoha, quindi doveva rimediare da solo o tutto ciò che insegnava sarebbe andato perso nel vento.
    Strinse i pugni e si eresse sulla sedia, per sistemarsi, prima di spostare il suo sguardo dalle mura all'amministrazione, poi all'ospedale, poi ancora a tutta Konoha: doveva andarsene, doveva vedere se era ancora in grado di mettersi alla prova, in ogni caso se fosse morto nel tentativo avrebbe di certo tolto un grosso pericolo alla Foglia.
    Era da un pezzo che non metteva piede fuori dalle mura per qualcosa di personale e non urgente; Ma prima di tutto ciò avrebbe dovuto scoprire delle cose, prima di tutto ciò doveva trovare la strada da percorrere verso il luogo in cui tutti i suoi dubbi sarebbero finalmente finiti: solo allora avrebbe tirato le somme, decidendo se morire o vivere.
    Spostò ancora una volta lo sguardo verso una zona della città, osservandola con più attenzione: il quartiere dove era nato e cresciuto, dove aveva fatto le prime esperienze, il quartiere che gli si era rivoltato contro procurandogli dolori sia al fisico che allo spirito, il quartiere che solo dopo anni lo aveva accettato anche se solo in parte, la famiglia dei manipolatore del legno, il Clan Senju.



    Non aspettò che la mattina che dopo qualche ore sarebbe giunta, per presentarsi alla tenuta dei manipolatori di Legno; Nessuno l'avrebbe fermato, nessuno ormai lo considerava una minaccia per il Clan, dopo la riappacificazione, ma ancora molti non volevano parlargli o non lo degnavano di uno sguardo: era veramente casa sua quella? Erano loro che l'aveva cresciuto?
    Passare per il viale legnoso fino alla tenuta era sempre doloroso per la sua testa, poichè gli faceva sempre riaffiorare ricordi brutti di quando fù tradito dalla sua stessa famiglia di Konoha, loro Senju, e degli sprazzi di una gioventù felice, forse passata all'ombra di qualche segreto.
    Ma questa volta era deciso ad andare fino alla fine, scoprire tutto ciò che poteva, trovare ogni singolo tassello.
    L'ampio atrio con giardino interno era fantastico, lasciava a bocca aperta ogni volta che tornava, ma non aveva tempo da perdere, per cui andò subito al sodo procedendo verso le sale che lo avrebbero portato fino alle stanze del capoclan. Ragazzo, dove credi d'andare? Non puoi procedere oltre, da qui in poi si può passare solo su autorizzazione! Disse una delle due guardie che difendevano il ponticello, esterno alla sala principale, che portava alle dimore dei grandi. Voglio vedere Alexandra, ora...è una cosa importante. Non ci vorrà molto. Abbastanza secco con le parole, tagliò corto perchè era di fretta, tanto da cercare una seconda volta di oltrepassare le guardie, sorpassando la loro linea: venne fermato da due radici di legno che gli bloccarono le caviglie di colpo, quasi sicuramente create dai due ai lati che non attesero un secondo prima di riportarsi davanti al ragazzo per spingerlo indietro. Non hai un invito, non puoi passare. Non prenderti libertà che non puoi possedere! Anche se sei cresciuto nel Clan non hai nessun diritto di scorrazzare per la tenuta senza seguire le regole che vigono nella nostra casa. Disse abbastanza scontroso, sottolineando ancora di più quanto fosse famosa la sua storia dentro a quella famiglia e di quanti, tra quelli conosciuti, accettavano gli eventi; Rimase in silenzio chianando il capo verso il basso e riflettendo sulle sue prossime azioni: non voleva fare la testa calda, era maturato abbastanza da rendere la parola molto più utile rispetto alla mera forza fisica. Vi prego, andate a chiamare Alexandra, come vi ho detto è una questione di pochi secondi...devo solo conferire con lei e poi lascerò questo luogo senza creare nessun problema. Conosco le regole, ho vissuto qui se non ti ricordi male...ora fatemi il piacere d'andarla a chiamare! Alzò la voce nella fase finale, con faccia seria abbastanza da intimorire uno dei due che fece un passo indietro: una situazione di stallo, prima che un terzo personaggio s'aggiungesse alla disputa.
    Il figuro era oltre il ponte che Ryouji cercava di oltrepassare e con un cennò della mano, fece si che le due guardie si spostassero e facessero passare il giovane; Il ragazzo senza parlare o aggiungere altro sorpassò i due, dirigendosi verso il terzo: non lo ringraziò con un saluto e nemmeno con un cenno del viso, ma si limitò a superarlo e proseguire verso le stanze della sua ex-Sensei nell'arte del Mokuton.
    Difronte alla stanza da ricevimento non c'era nessuno, apparte la figura della ragazza che seduta seduta a terra sorseggiava del thè su una caratteristica tazza, sul tavolo basso gli arnesi del mestiere per prepararsi da soli la bevanda; Jo non aveva intenzione di prendere nulla, voleva rimanere alla Foglia il meno possibile e concludere la sua missione personale al più presto. Non ho intenzione di dirti quanto scortesi siano diventate le guardie dopo che me ne sono andato...o meglio, che mi avete cacciato...ma un minimo di cortesia: stavo per prenderle a pugni. La giovane non mosse un ciglio e continuò a bere la sua bevanda, senza porgere nulla al giovane appena arrivato. Sono qui per un motivo ben preciso, qualcosa che ti dissi molto tempo fà, quando ti chiesi informazioni su Hanzo Hatori, il fabbro che mi ha insegnato l'antica arte che anche i miei genitori usavano praticare...voglio appunto sapere di loro. Sono qui per arrivare fino alla fine, oramai me lo devi, penso d'esser pronto a sapere tutto ciò che sapete...sono pronto a scoprire le mie origini. Disse abbastanza serio, facendo capire che aveva capito che qualcosa non tornava in tutto quel discorso. Alexandra ti chiedo d'esser sincera...non me la bevo più la solita storiella. Concluse, prima di sbattere una mano sul tavolo, quasi a volerla ridestare dalla sua tranquillità: ora, sperava, sarebbero arrivate le risposte.


     
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    Parla rapido il guardiano di Konoha. Sento il suo animo in subbuglio, lo percepisco dalle sue parole quasi tremanti per quanto ricolme di avidità. Vuole conoscere il suo passato, tenuto segreto dai custodi delle foreste dell'occidente, il clan Senju di Konoha...si, non ne andrà senza risposte e io sono troppo stanca per portare anche questo fardello. Ma in che quai ti sei cacciato, Drake? Cos'è questa strana sensazione che la tua presenza mi evoca?

    " No Drake, sei tu che non ricordi come funzionano le cose nel quartiere dei Grandi Alberi. Inoltre se in fine ti hanno fatto passare non sono stati così tremendi...quello che mi sorprende è invece il rancore che porti ancora contro il clan e come mi sbatti in faccia il tuo orgoglio mentre chiedi aiuto."

    Sorseggio l'ultimo sorso della calda bava per poi alzarmi da terra con un elegante movimento di gambe, stringendo il fodero della katana nella mancina.

    " Stai fermo."

    Avvicino la mano alla sua fronte. ll collegamento chakrico viene collegato e le "radici" impiantate in profondità...si c'è qualcosa che non va: sento aria di casa. Quale coincidenza è mai questa?! Possibile che questo ragazzo sia così intimamente immerso nella realtà dei miei avi?

    " Seguimi."

    Abbandoniamo la stanza da ricevimento percorrendo il tragitto che il guardiano avrebbe forse ricordato portare alla grande biblioteca. Il vero e proprio labirinto di quercia, che si estendeva in altezza per oltre venti metri, si innalza ai nostri occhi mentre iniziamo a salire la lunga e tortuosa scalinata che conduce ai piani superiori. Nessuna vetrata, l'illuminazione è quella generata dalle centinaia di candele a muro e globi infuocati, degli artefatti che l'ultima volta l'eremita delle rane non aveva avuto il piacere di vedere. I libri presenti in questi scaffali custodiscono molti dei segreti di questa terra e raccontano le storie più antiche mai narrate...possibile che proprio in una di esse si sia cacciato? Ma questo torpore, questa strana sensazione è proprio la stessa di un tempo. Devo fare le giuste domande per restringere il campo...

    " Prima di parlare del tuo passato è necessario capire qual'è il tuo presente. Forse queste domande ti sembreranno strane ma rispondi con sincerità: le piante dei piedi ti sono diventate callose? Il tuo senso dell'olfatto è misteriosamente aumentato? I tuoi gusti alimentari sono cambiati? "

    Ad ogni risposta negativa avrei accelerato leggermente il passo. Continuando a salire le scale, avanzando con sicurezza nel tortuoso percorso ricco di corridoi, avrei continuato con domande come:

    " Sei stato a Suna recentemente? La tua saliva ha un sapore metallico? Hai forte fitte intercostali? Hai cercato di recuperare la leggendaria Tagliateste?"

    Continuiamo così fino a mettere piede sull'ultimo piano. Un grosso tronco scuro ricurvato a ferro di cavallo è posto attorno all'apertura che conduce alla stanza circolare a mò di decoro. Incise su di esso sono delle lettere, calcate da un intenso inchiostro verde scuso: Kotetsu Bara. A differenza del resto della biblioteca la stanza non è strabordante di scaffali ricolmi di libri; una teca di grosse dimensione prende posto proprio alle spalle dell'unica sedia di vimini, collocata affianco ad un piccolo tavolino in vetro, base di uno stupendo bonsai. Il legno della piccola pianta viene plasmato con maestria e la chiave utile per aprire la serratura prende subito forma. Spalanco dunque le pesanti ante un forte odore di vecchio e stantio inizia a riempire le nostre narici; da quanto tempo non sfoglio questi tomi? Percorrendo con il dito i nomi di quei grandi manoscritti ripenso al passato, richiamando a me ogni ricordo, ogni profumo, ogni forma. Come diavolo è venuto a contatto con la realtà della Rosa?!

    " Aspetta, ci sono! C'è...qualcosa che non puoi dirmi?"

     
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  3. The_Drake
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    Strinse i denti e il pugno, della mano che poco prima aveva sbattuto sul tavolo, per la rabbia che gli procuravano certe parole e certi ricordi sulla sua pelle: era stato ridotto in fin di vita da un esponente del Clan Senju, salvato solo dalla rane, mesi per recuperare le ferite e lei parlava di rancore represso. Ricordati che il rancore che provo per voi ormai si è pure affievolito...non serve che ti ricordi cosa il consiglio Senju aveva deciso in merito al levarmi la vostra tecnica dai geni e di come io sia stato trattato alla stregua di un traditore. Sono vivo per miracolo... Disse, seguendo con lo sguardo le movenze della kunoichi che si dirigeva, nel mentre, verso la sua persona: non aveva chiaro il motivo di quel gesto della mano, considerando che lui non sentì nulla, anche se a quanto pare non era la stessa cosa per la donna.
    Senza aggiungere nulla si alzò rapidamente e iniziò la sua camminata al fianco di Alexandra arrivando ad un vecchio luogo che lui aveva sotterrato nella sua mente, un luogo che da tempo non visitava e che in modo suggestivo riusciva ancora a colpirlo; La prima volta che mise piede nella bibblioteca fù parecchi anni prima, quando ancora si allenava per migliorare il suo controllo del legno: mandato a leggere s studiare le tecniche e gli stili di manipolazione dalla stessa capo clan che gli camminava di lato, per poi arrivare ad una dimostrazione decente di ciò che aveva imparato in un piccolo duello contro un'altro Senju.
    In quel periodo era ancora un luminare, preferiva sfruttare strategie contorte, metteva al primo posto la mente al pugno, il suo sogno era quello di diventare uno dei migliori ninja manipolatori del legno e un giorno rivendicare il posto come capo Clan: quel giovane Drake non aveva capito cosa volesse dire esser uno shinobi e di quale strada sia giusto perseguire la via; Sogni di un ragazzino che non aveva ancora provato il fallimento nella sua pelle, cosa che dopo qualche mese da quegli avvenimenti non sarebbe mancato, non solo uno poi: la preparazione mancata agli esami chunin, il viaggio per accrescere le sue capacità sfociato solo nell'odio del suo Clan, la perdita di amici in missione, patti che avrebbero messo in pericolo Konoha.



    Si ridestò al momento delle domande, non capendo bene cosa volessero dire e che legami ci fossero l'una con l'altra: sapeva che Alexandra era stata il primario dell'ospedale della Foglia, che non aveva mai sentito parlare Shay in quel modo, considerando che era cose ridicole; In ogni caso decise di non stare a sindacare ogni cosa. I miei piedi stanno bene, olfatto nella norma, gusti alimentari rimasti quelli di un tempo... Vide che il passo diventava sempre più veloce man mano che dava delle risposte e questo gli faceva solo capire una cosa: che avesse capito qualcosa durante il tocco precedente? Cosa cercava d'analizzare? Cosa cercava di capire? L'ultima volta che sono stato a Suna è stato parecchio tempo fà, quando ancora appartenevo ai Senju e potevo manipolare il legno. La mia saliva stà bene...certo quando lavoro in armeria qualche volte mi sento il ferro in bocca, ma questi solo altri discorsi: ah comunque tutto bene con le informazioni su Hanzo, sono riuscito a trovarlo e mi sono messo in attività, grazie per averlo chiesto! Hahaha! Sdrammatizzò quello strano colloquio, mentre ancora i due continuavano per scale, passaggi, sorpassando librerie e librerie di libri. Nessun dolore...Tagliateste? Cioè tu mi stai dicendo che dentro questa bibblioteca cè l'ubicazione della spada? Scusa, sai che stai parlando con un fabbro? Magari avessi avuto modo di mettere le mani su quell'arma... Era una delle leggendarie spade di Kiri, le conosceva per le storie raccontate su di loro, sui loro portatori e perchè nei libri che aveva a Fairy Tail venivano citate qualche volta.
    Poi finalmente si arrivò alla stanza finale, mai aveva messo piede così tanto in alto nella bibblioteca, dove i libri si facevano più antichi e anche meno presenti come negli altri piani: dentro a quel luogo c'era un'infinità d'informazioni che gli avrebbero fatto comodo, sia per il suo lavoro che per la sua vita da shinobi; Kotetsu Bara c'era scritto sul tronco che faceva d'entrata per una piccola stanza: Ryouji non ne aveva mai sentito parlare, per cui continuò senza problemi, fidandosi della Senju.
    La giovane aprì un vecchio libro, odorava di vecchio come se nessuno fino a quel momento c'avesse dato uno sguardo: Drake degluttì a ciò che la lettura del manoscritto aveva portato, una domanda; Sapeva cosa gli aveva detto il Colosso, sapeva quali erano i patti, lui quella giornata non l'aveva vissuta, lui di quella giornata non poteva dire nulla.


    Non sò di cosa stai parlando...


    Serio in volto mentre diceva quelle poche parole, senza staccare i suoi occhi da quelli della Kunoichi: non poteva dire nulla o la sua vita sarebbe stata in pericolo; Certo la sua morte sarebbe stata una soluzione ai mali di Konoha, ma non era pronto, sapeva che poteva ancora scampare a quella morsa, doveva esserci un modo.


     
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    La ricerca è finita; soddisfatta mi accascio sulla sedia in maniera scomposta. Come altro si può rispondere ad una domanda cui non può essere data risposta se non con la più banale delle asserzioni? Il gioco ha funzionato e la tecnica svelata. Un ampio sorrido si stampa sul mio volto mentre allungo la mano verso la libreria per afferrare un tomo color rosso rubino. Divertita lancio il libro a Drake mentre prendo nuovamente parola:

    " Incredibile, tra tutti i clan della Rosa sei andato a pescare proprio loro! Ma dove diavolo lo hai trovato un Mikawa nel territorio accademico?! Solo ad Oto...immagino. Comunque, la pagina che ti interessa è la 56...il guaio in cui ti sei cacciato è spiegato in parte lì. Non aprirlo ora, fallo con calma in una delle tante sale qui o anche nella tua armeria."

    Guardo il ragazzo negli occhi e nello suo sguardo profondo cerco le giuste parole per proseguire nel discorso:

    " Tu non lo sai, ma i Mikawa hanno molto a che fare con i Senju...o meglio, con il clan Hishitsu. Dovremmo prendere anche qualche libro di giù riguardo la Rosa d'Acciaio, visto che comunque ti servirà saperne di più...In ogni caso, per non lasciarti tanto sulle spine ti posso iniziare a dire qualcosa. Le pagine che hai davanti non posso darti una soluzione al tuo problema ma possono aiutarti a comprenderlo; esse parlano sostanzialmente di una leggenda per tanto considera tutto ciò che leggerai come tale. Detto ciò, devi riportarmi il libro il prima possibile. "

    Non posso parlare poichè non so qual'è il vincolo imposto.

    " Ora, veniamo a noi. Probabilmente non sai che in realtà il mio sangue non è puro come quello dei grandi Kage della Foglia. La mia discendenza risale all'unico altro ceppo che la casata dei Ki no Ryōshu, ovvero i Signori degli Alberi, abbia mai generato. Sebbene non mi definisco da anni come tale, io sono una Kunoichi del villaggio cui questa raccolta di libri è dedicata, lo stesso che ti accennavo poco fa. Le tue origini e le mie sono collegate tra di loro in quanto anche tu porti il mio stesso sangue Hishitsu..."

    Mi alzo dalla sedia e con un cenno di mano invito Drake a seguirmi. Ripercorriamo parte della scalinata fino a due piani più giù. Lì, in quel mare di libri di cui ricordavo ogni singolo nome e posizione, iniziò a sfilarne alcuni e lanciarli a mano a mano all'eremita. Scendiamo ancora due piani e altri tre manosocritti si aggiungono a quella che è diventata una vera pila. Il ninja avrebbe potuto leggere titoli come "La strada verso il villaggio d'Acciaio", " Piante, tori ed argento", " Riti e Festività della Rosa" ecc ma senza rispondere alle possibili domande del ragazzo continuo a scendere nella struttura, aggiungendo di tanto in tanto un libro nuovo. Solo una volta arrivati a piano terra avrei parlato nuovamente allo shinobi.

    " La storia del tuo passato è oscura anche a me, Drake. Io posso solo indirizzarti lungo la giusta via ma spetterà a te ricomporre tutti i pezzi..." Un minimo di tenerezza, per poi ritornare ad essere la solita coreacea Alexandra, " Ovviamente non mi aspetto che tu legga le 6473 pagine che compongono questi manoscritti ma spero che le tue capacità di sintesi e un po di perspicacia ti consentano di acquisire una infarinatura essenziale sul tema...prima che inizi il tuo viaggio."

    Ogni parola è pesata attentamente quasi ad essere gli ingredienti di una potente pozione che nello specifico avrebbe dovuto alimentare il grosso desidero di conoscenza già presente nell'animo del ragazzo. Da quanto ne so, sono anni che gli accademici non entrano nel Kotetsu Bara ma le vecchie regole dovrebbero ancora essere intatte...

    " Un tempo solo ai chunin accademici era consentito bussare alle porte del villaggio...e credo sia tutt'ora così; inoltre è indispensabile avere una preparazione psicofisica invidiabile per percorrere i vari tragitti che conducono alle alte mura. Sei pronto per questa avventura, dedicaci anima e corpo perchè può essere la più importante della tua vita. Le domande al mio ritorno anche se probabilmente tutte o quasi saranno racchiuse nel materiale che ti ho dato. Ho una faccenda da sbrigare per l'ospedale, rimarrò lì fino a dopodomani mattina."

    E mi sarei affrettata per andarmene. Tuttavia, prima di uscire, senza voltarmi verso Drake avrei concluso con un beffardo sorriso sulle labbra:

    "Se vuoi puoi restare qui...ritengo che l'atmosfera e l'odore di questo posti agevoli la lettura."


    ::: La biblioteca dei Senju :::

    In effetti le parole di Alexandra non erano state pronunciate affatto senza criterio. Quel luogo era stato ideato e creato per un solo scopo. In ogni sala di lettura era attivo un jutsu in grado di aumentare la concentrazione dei presenti e rallentare la stanchezza della mente. Quei mistici globi infuocati aumentavano o attenuavano l'emissione di luce in base alle esigenze del lettore, alle ore del giorno e alla temperatura. Le sedie non recavano particolari fastidi a gambe e schiena anche dopo ore ed ore di lettura...si, forse in queste condizioni era davvero possibile per Drake leggere tutte quelle pagine in due giorni.

    ::: I Libro color Rubino :::

    Il titolo, " Saggio sui Mikawa", era scritto sulla parte frontale del testo che per definirlo in una parola era spartano. Nessuna decorazione o ghirigoro ad abbellire la copertina di un colore rosso accesso. Sui quatto bordi erano presenti delle placchette metalliche, di quelle utilizzate per rendere più solida la piega della copertina. A seguito di una meticolosa ispezione Drake avrebbe potuto notare che una di queste quattro era mal rifinita e sufficientemente appuntita per tagliarsi. L'unica particolarità del libro era la grossa cintura, utilizzata per la chiusura dello stesso. La borchia d'ottone aveva una forma molto particolare ed inquietante: era una testa di piccole dimensioni e priva di capelli sulla quale era inciso un volto stanco con gli occhi spenti, la bocca spalancata e la lingua da fuori. Utilizzando le sue doti da sensitivo, il ninja avrebbe potuto percepire una considerevole fonte di chakra provenire dal libro. In ogni caso, qualunque sia stato il posto scelto da Drake per leggere il libro, al momento di aprirlo si sarebbe trovato difronte ad un primo ostacolo. Nessuna forza terrena sarebbe stata in grado di aprire quella cintura!



    CITAZIONE
    OT/ Tutte le informazioni che puoi ricavare dai Libri sono racchiuse nella descrizione del villaggio della Rosa. Qui
    Per la parte mancante sulla storia del villaggio considera le pagine di uno dei tomi strappate :) /OT

     
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  5. The_Drake
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    Ascoltai cosa la donna aveva da dire e sembrava capirci qualcosa, molto più di qualcosa: possibile che i Mikawa non provenissero direttamente da Oto ma da un'altro villaggio? Possibile che la capoclan dei Senju non fosse una discendente diretta del Clan ma un orfano dalla Rosa? In ogni caso prese il libro cremisi e se lo mise sotto il braccio. Capisco, forse è per quello che in gioventù riuscivo a manipolare il legno così in abile modo, tanto da mischiarmi al Clan senza che nessuno potesse dire nulla: anche se una domanda mi sovviene abbastanza spontanea...che sia per le mie origini che gli anziani dei Senju hanno deciso di togliermi la manipolazione con la forza? Ma perchè io e non una kunoichi in vista come te? Cioè, sei capo clan di questa congrega di bacia alberi, possibile che non si siano accorti di nulla? Vorrei sapere di più al tuo ritorno di quella fatidica decisione di togliermi i geni degli Hishitsu. Detto questo seguì senza problemi la giovane verso i piani sottostanti per recuperare l'altra parte di libri sulla Rosa, partendo dalle semplici informazioni sommarie della regione per finire sulle festività e riti del villaggio stesso: bramava di conoscenza nel sapere che finalmente avrebbe potuto scoprire da dove arrivava e il perchè di tante cose e decisioni sue e di terzi; Era come se il libro che da tanto tempo era rimasto senza le prime pagine di prefazione, sulla storia di Drake, si stesse riscrivendo, come se le pagine bianche iniziassero e riempirsi di inchiostro dopo molto tempo di candido nulla. Non ti preoccupare, cercherò di capire il più possibile da questi libri, non è un viaggio che voglio affrontare senza sapere dove andare a parare... Osservò Alexandra uscire dalle stanze per dirigersi all'ospedale; Era il momento di concentrarsi e iniziare a leggere ogni singola cosa su quei libri prima del suo ritorno.
    Si sedette senza troppi complimenti sulle sedie di legno, aprendo il libro sulle informazioni generali sulla Rosa d'Acciaio: nei primi momenti fù abbastanza rapido nel sfogliare le pagine di quel libro, sperando di ricordarsi tutto, facendo il più velocemente possibile; Stranamente riusciva a ricordarsi tutto, stranamente anche muovendo lo sguardo rapido riusciva a richiamare a se anche pagine precedenti solamente visionate in pochi secondi: possibile? L'ultima volta che era rimasto a studiare dentro quell'ambiente non era successo quello strano effetto, forse perchè le sue letture non erano così pesanti, forse perchè doveva più e più volte uscire dalla bibblioteca per provare le jutsu e le manipolazioni varie e questo azzerava quel clima di alta concentrazione.
    Gli sovvenne un'idea: il silenzio era perfetto attorno a quegli ambienti, tanto che sembrava che non ci fosse alcun rumore nei piani bassi, le postura era comodissima ma non la migliore per un eremita come lui; Incrociò le gambe, chiuse gli occhi per qualche istante, iniziò a concentrazione per richiamare le energie della natura che in quel luogo abbondavano; Iniziò l'attivazione della modalità eremitica, ma senza completarla del tutto, in maniera da rimanere in uno stato di limbo dove poteva mantenerla attiva quanto voleva senza stancarsi troppo.
    Drake riprese subito la lettura mantenendo la sua posizione di concentrazione, vendendo che gli effetti totali delle due gli permettevano di proseguire senza intoppi e senza pause, quasi come se il suo fisico non si debilitasse per lo sforzo mentale e che non richiedesse, in ogni caso, energia esterna come cibo o altro.
    Le lettura di quel luogo erano assurdamente fantastiche, tanto da far fantasticare lo shinobi sui possibili luoghi, sulle possibili persone e sui territori in sè: sembrava che quello fosse un territorio titanico, abitato da ninja di così alto livello da poter sovrastare qualsiasi cosa; Il suo egocentrismo si caricò come non mai nel sapere che proveniva da un luogo dove solo le mura era il doppio più alte e spesse di quelle di Konoha.
    Capì perfino le domande fatte in precedenza dalla kunoichi riuscendo a collegare ogni affermazione al Clan d'appartenenza: ciò voleva dire che la Tagliateste quasi sicuramente doveva nascondersi dentro la Rosa, magari mantenuta come cimelio o forse trasportata da un qualche ninja abile; Doveva ricordarsi di cercare qualche cosa anche su quell'arma prima di tornare a casa, prima di concludere quel viaggio, in maniera d'arricchire il suo scopo personale della Lega dei Fabbri: la raccolta completa sulle armi mitiche studiate e descritte in prima persona da Ryouji, un opera che lo avrebbe consacrato come mastro esperto nel suo campo lavorativo.



    Continuò così per tutta la giornata fino all'arrivo della mezzanotte, ovviamente l'ora non era conosciuta dal giovane, in cui un flash ridestò la mente del giovane dalla lettura: il libro cremisi sui Mikawa; L'aveva lasciato in una parte, sotto il resto dei libri sull'argomento Rosa, sperando d'arrivarci alla fine: gli si strinse il cuore nel prenderlo ed osservarlo, considerando che dentro poteva esserci la chiave per liberarsi da quella maledizione.
    Non si era accorto della presenza di chakra provenire appunto da dentro le pagine del manoscritto, perchè troppo curioso d'andare alla fatidica pagina cinquantasei: provò a slacciare il laccetto, abbastanza orribile e sadico, trovandosi davanti a qualcosa con una forza superiore alla sua; Rimase abbastanza basito nel vedere che nemmeno lui riusciva ad smuoverlo, decidendo quindi di chiedere una mano a madre natura, iniziando quindi a richiamare energia dall'esterno per poi mescolarla nel suo tantien con una discreta quantità di chakra personale: con quella forza avrebbe potuto distruggere le mura di una palazzo, ma nulla di fatto, ancora, per smuovere quel maledetto laccio di pelle.
    Solo allora si accorse della presenza dell'enorme quantità d'energia provenire dal libro: iniziò a pensarci bene e dopo qualche secondo capì l'arcano; Si morse il pollice abbastanza forte da far uscire una grossa goccia di sangue, per appoggiarla sulla lingua della raffigurazione stanca che impediva la lettura all'eremita: non sapeva quale fosse stato il risultato di tale azione, ma in caso non fosse successo niente, avrebbe mantenuto il pollice stretto sulla raffigurazione, sperando che fosse proprio il sangue l'innesco, sennò avrebbe utilizzato un kunai per farsi un poco più male, con un taglio veloce, e far colare dall'intero palmo una cascata cremisi sull'oggetto.
    Sapeva che se quel libro poteva esser aperto dai Mikawa, il suo sangue ne era corrotto e che quindi doveva aprirsi: Alexandra non l'avrebbe preso in giro, non in quel frangente.



     
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    Come due spie luminose gli occhi del custode si accesero non appena la goccia di sangue andò a toccare la lunga lingua. La cintura apparentemente indistruttibile si allentò, come per suggerire al ragazzo che ora poteva accedere ai contenuti. Il pegno di sangue era stato pagato e il jutsu svincolato...un meccanismo di chiusura assolutamente non convenzionale ma in effetti difficile da comprendere per chi conosceva poco riguardo i Mikawa. Un semplice modo per stabilire chi fosse meritevole di leggere quelle antiche pagine, ricche di storia e mistero.
    Neanche a dirlo: le scritte erano di un rosso scuro, tendente al nero, che Drake avrebbe potuto senza troppa fantasia ricondurre a sangue vecchio di centinaia di anni. Le pagine erano usurate ed ingiallite e lo stile della pagina spartano; solo la parte centrale di ogni foglio era riempita di scritte mentre ai lati, ogni tanto, erano presenti dei piccoli simboli stravaganti o frammenti di armi e pezzi di armature stilizzati. La calligrafia era con tutta probabilità non replicabile, ogni lettera lasciava che un piccolo rivolo di sangue scendesse lungo il voglio per qualche millimetro e ciò le rendeva ognuna diversa dall'altra...probabilmente il libro era stato scritto utilizzando la manipolazione del vermiglio liquido caratteristica dei Mikawa. Drake avrebbe potuto leggere molto sulla storia del clan, sulle tradizioni e le credenze; tuttavia solo una pagina avrebbe potuto lenire la sua sete di conoscenza...ebbene, forse solo allora il vero problema saltò all'occhio dello shinobi. Dalla pagina cinquanta la scrittura cambiava e, sebbene lo stile rimanesse immutato, parole apparentemente senza significato comparivano ora scritte sulle pagine, fino alla fine del libro.


    CITAZIONE

    [spazio vuoto]


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    fkw cfkwufc q fqdh twv li ykwhg diw e jwe.
    Q ywv wcitf cgu wiqte wy òwur, gcvyte eytf wietc kcte q yeg woh rygety cfk eyft otf etf lcieg.
    Lcyerlcuy yfrcu ceu e feu yq c fkcue ckuefc cfcke ueew ckwytfe cytec q ytl fc ctfclw
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    Riguardo le pagine indecifrabili Drake avrebbe potuto notare un'unica differenza: tutte eccetto la prima portavano una scritta differente posizionata in alto e centrata, come un titolo. Che lo spazio bianco dovesse essere riempito in qualche modo? Fatto stava che ognuna di quelle scritte era composta da quattro caratteri.
    Cercando indizi nelle pagine leggibili, invece, alla vista dello shinobi solo cinque avrebbero potuto contenere delle informazioni o suggerimenti sul caso.


    CITAZIONE
    Pagina 1 . Dedica . " Ai veri fratelli, unici custodi del più antico sapere. "
    Pagina 11. Riga 20 . " [...] Il tempo non sbiadisce il simbolo del vessillo, fondamenta dell'intero clan! [...] "
    Pagina 13 . Riga 8 . " [...] Ma, come è ben noto, il sangue vero risiede tra il fulmine e la terra! [...] "
    Pagina 39 . Riga 27. " [...] Tra tutti i Mikawa di Oto solo a Luis, per i suoi meriti ed estrema fedeltà, fu concesso di rientrare nell'antica e potente Magione. [...] "
    Pagina 49 . Ultima riga. " [...] E tu che leggi queste pagine e vuoi continuare, guarda in alto scrivi cosa vedi [...] "

    Che Drake fosse riuscito a trovare la chiave di lettura del tomo o meno, aveva due possibilità: aspettare il ritorno di Alexandra per chiederle magari informazioni a riguardo e/o, più in generale, su quanto letto della Rosa, oppure partire direttamente per il villaggio forte delle nozioni apprese.


    CITAZIONE
    OT/ Le prime 50 pagine parlano del materiale racchiuso nel seguente topic, fino a "Leggende" escluso. qui. Le altre 50 pagine del tomo parlano della restante parte, che dovrai prima decifrare. La pag 56 è presente nel dettaglio così hai sia un modo per risolvere il rompicapo sia la completa trattazione sull'argomento di tuo interesse./OT

     
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  7. The_Drake
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    Iniziai la lettura della storia, leggende, capacità, insomma ogni cosa che poteva tornarmi utile, qualsiasi cosa che poteva centrare con quel patto fatto con il Colosso: sembrava che quel Clan fosse la personificazione umana dell'Otese, considerando che lo rappresentava al massimo, sia come modo di pensare che per i modi d'agire; Carpì che Kaiso, il fondatore del Clan Mikawa, era stato il creatore di quella tecnica che lo imprigionava da più di un anno: la cosa brutta era che il segreto di quella jutsu era contenuto in una tavola sperduta, insieme ad altre tre, e quindi che non sarebbe stato facile uscirne indenni e senza un'immane viaggio.
    Si sentiva abbastanza scoraggiato, ma non doveva mollare considerando che da quella sua prova Konoha poteva rivedere la luce e non posseder più un Guardiano inutile contro le idee anti-Accademiche del suo ex-Sensei: continuò la lettura, ovviamente cercando di imprimere nella sua mente tutte le informazioni possibili; Infatti a breve avrebbe dovuto usare tutto quello letto per risolvere un indovinello direttamente contenuto nel libro: odiava quelle cose e non era la prima volta che doveva risolvere un enigma partendo dal sangue del Clan sanguineo.
    Sempre una parte vuota per le pagine dopo la cinquantesima, insieme ad un testo veramente indecifrabile: doveva tornare a cercare indizi sulle pagine scritte indietro, quelle leggibili; Ci meditò qualche ora, cercando in più modi a vedere se ci fosse un nesso nella ripetizione di qualche carattere rispetto a ciò che era scritto nelle pagine precedenti, ma nulla di tutto ciò funzionò. Fù in quegli instanti che delle frasi gli balzarono all'occhio, non per la struttura che avevano ma per ciò che dicevano e volevano dire.

    CITAZIONE
    Pagina 1 . Dedica . " Ai veri fratelli, unici custodi del più antico sapere. "
    Pagina 11. Riga 20 . " [...] Il tempo non sbiadisce il simbolo del vessillo, fondamenta dell'intero clan! [...] "
    Pagina 13 . Riga 8 . " [...] Ma, come è ben noto, il sangue vero risiede tra il fulmine e la terra! [...] "
    Pagina 39 . Riga 27. " [...] Tra tutti i Mikawa di Oto solo a Luis, per i suoi meriti ed estrema fedeltà, fu concesso di rientrare nell'antica e potente Magione. [...] "
    Pagina 49 . Ultima riga. " [...] E tu che leggi queste pagine e vuoi continuare, guarda in alto scrivi cosa vedi [...] "

    <p class="gdr">Tre frasi lo lasciarono perplesso e allo stesso tempo gli attivarono i neuroni assopiti, riuscendo a fargli capire il nesso che stava dietro a quell'enigma: era pronto per incontrare Alexandra, era pronto per confrontarsi con ciò che lei sapeva prima di iniziare il suo viaggio verso la Rosa.
    Lasciando stare quel libro, riprese quelli sulla terra che avrebbe dovuto visitare e ne completò la lettura, aspettando il ritorno della capo Clan.



    Appena la giovane kunoichi si fosse ripresentata, Drake non più in modalità eremitica, le avrebbe corso incontro per poi spingerla su un tavolo vicino alla sua postazione: davanti a lei apri due libri, quello dei Mikawa e quello sui territori della Rosa. Penso d'esser giunto ad una conclusione, sia con il libro dei Mikwa sia per la decisione della rotta di viaggio. La mia idea era quella di dirigermi verso la Rosa passando per il Ki Yatsugashira: li dovrei essere abbastanza vicino al Clan Hishitsu, cosa che potrebbe avvicinarmi molto alle origini dei miei genitori o comunque alla soluzione dell'enigma sulla mia ex- capacità di saper manipolare la natura. Ovvio, sarà abbastanza difficile, considerando che da quanto ho capito il luogo è ben protetto, ma spero con le informazioni lette di poter ricostruire una mappa che mi permettesse di passare senza problemi e in totale sicurezza..ovvio, se mi vuoi dare una mano mi faciliteresti il compito, considerando che dovresti conoscere meglio te di me questi luoghi. Indicò la mappa stampata su due pagine nel libro, svoltando poi su quella della morfologia del bosco prima del villaggio d'Acciaio. Ah, ho capito pure quelle allusioni durante il nostro viaggio qui...certo era domande legate ai vari Clan della Rosa...difficilmente avrei potuto pensare che potessero esistere tali capacità. Ma una cosa non mi è chiara, la Tagliateste...perchè dovrebbe trovarsi alla Rosa? Se sai qualcosa dimmela o indicami dove poter leggere, considerando che come sai sono un fabbro ora: voglio studiare quell'arma! Disse, rivolgendoi abbastanza divertito nella prima parte del discorso, per poi passare ad un atteggiamento molto più determinato quando entrò in discorso d'armi e del suo lavoro: come aveva anticipato, studiare quell'arma gli serviva per un suo progetto, un libro in verità. Poi, ultima cosa prima che vada a prepararmi al viaggio...ho risolto l'indovinello celato all'interno delle pagine dei Mikawa: un simbolo, quello del Clan, da disegnare nelle pagine dai caratteri strani, una magione dove andare a trovarlo. Non penso d'aver problemi, in loco, a cercare quale sia la zona del Clan, anche perchè era ben segnata sui libri che mi hai fatto leggere, ma ho delle domande sul come è possibile entrare nella struttura, se è possibile avere, almeno, un ricevimento all'interno...e se sai cosa vuole dire questa frase "Ma, come è ben noto, il sangue vero risiede tra il fulmine e la terra! ". Riferimenti nei testi non ce ne sono e penso sia un'informazione abbastanza importante. Disse per concludere il discorso con la ninja.
    Se Alexandra avesse risposto alle sue domande, il ninja dai capelli turchesi avrebbe potuto lasciare il Clan dei manipolatori del Legno e dirigersi verso casa per iniziare i preparativi per il viaggio: sarebbe partito direttamente quel giorno, autodelegandosi una vacanza fino a data imprecisata; Era sicuro di potersela permettere, considerando che in quegli anni di servizio non aveva mai preso una pausa personale.
    Sperava solo di tornare a casa non a mani vuote.


     
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    Appena metto piede nella biblioteca e osservo lo sguardo di Drake capisco che è arrivato ad importanti conclusioni. Ha davvero studiato per tutti quei giorni il materiale che gli ho proposto...incredibile. Certo queste magiche mura hanno facilitato il compito ma è chiaro che non ho più difronte l'acerbo ragazzo cui un tempo ho insegnato l'arte del legno. Sa cosa vuole e si impegna per ottenerlo; forse il rigore mentale degli Hishitsu sta finalmente emergendo dal suo carattere impetuoso.
    Poso il grosso zaino che porto sulle spalle e subito dopo sento la tunica tirare. Vengo letteralmente scaraventata sulla postazione che ha preparato con tanta cura, immersa nei libri che così tante volte ho letto. Non mi oppongo, sono stanca e ho un pesante mal di testa; però questa stramba situazione mi piace. Le domande partono a raffica mentre mi massaggio le tempie nella speranza di trovare almeno un briciolo di concentrazione.

    " Andiamo con ordine. Come avrai notato, la Rosa è difficile da raggiungere qualunque sia la via scelta. Passare per il bosco dell'Upupa è anche secondo me una scelta saggia, in particolar modo se in te è rimasto almeno un briciolo di sensibilità verso la natura! L'unico mio dubbio è che passando di li ti avvicini molto ad Oto...non so se puoi..."

    Non conosco quale diavolo di patto ha sancito con il Mikawa, quindi non posso sapere se entrare nei territori Otesi è un problema per lui.

    " In ogni caso, fare una mappa del bosco è praticamente impossibile. Certo, la parte più vicina ai territori accademici rimane lasciata al volere della natura ma addentrandosi nei territori d'Acciaio le piante si piegano al volere degli Hishitsu e persino i punti cardinali diventano concetti aleatori. Il vero segreto per non perdersi è seguire l'andamento del fiume Ahirukame che porta fino alle vaste pianure del Gohan...tuttavia passare per quella immensa pianura non è il modo più rapido di arrivare al villaggio. Rifletti, come farebbero gli Hishitsu che risiedono nel bosco ad entrare ed uscire dal quartiere all'interno del villaggio? L'accampamento lo troverai proprio lungo il fiume; ormai hai raggiunto un ottimo livello di preparazione psicofisica quindi belve e trappole non saranno per te un vero problema...devi invece temere la tua incomparabile imbranagine! Cerca di non mettere in mostra il tuo potenziale e a meno che non sei diventato un vero maestro della furtività che non ti salti in mente di occultare il tuo chakra, sempre se ne sei in grado...ma cosa più importante di tutte, non recare danno alla natura! Soprattutto in questo periodo poi, che il Bosco piange per i perpetrati soprusi! Cerca di ricordare gli insegnamenti che hai appreso tra queste mura, il rigore e l'attaccamento alle tradizioni dei Senju è superato solo da quello dei loro cugini del nord!

    Un tempo raggiungere la Rosa era una di quelle cose che ogni neo chunin dell'Accademia voleva fare. Horobi si divertiva a fare gli esami per il passaggio di grado proprio in alcuni dei più aspri territori del Kotetsu Bara, tre le dune del Ibara no Sabaku o sugli alti pendii della Dorsale del Drago...altri tempi, altre storie. "


    L'interesse del giovane poi passa verso tutt'altri argomenti; gli avevo menzionato della Tagliateste e ora da bravo fabbro malato di armature ed armi, mi chiede informazioni. Che stolta sono stata a pensare che Lui potesse essere entrato a contatto con Drake...

    " Hayato Tokugawa...ti dice niente questo nome? Bhè non mi sorprenderebbe affatto se non avessi mai sentito parlare di questo shinobi...non a caso è stato soprannominato "Il ninja che non esiste". L'arma ce l'ha lui...o almeno l'aveva quando ancora mi divertivo a girare per il mondo e compiere le più impensabili delle imprese. In ogni caso abbandona l'idea di poter avere quell'arma; Kiri da la caccia a quell'uomo da anni e non è mai arrivata a nulla! Nono so perchè ma avevo pensato che avessi scoperto qualcosa sul su conto e che in un ipotetico incontro Hayato ti avesse lasciato uno dei suoi ricordini..."

    Da quanto tempo non vedo lui e Daigo? Chissà cosa stanno facendo in questo momento...
    Ma le successive domande del guardiano mi fanno abbandonare quei pensieri. E' riuscito a risolvere gran parte degli enigmi, spingendosi ben oltre le mie aspettative. Le domande sui Mikawa sono sempre le più rognose a cui rispondere; è risaputo che l'unico altro passatempo delle "Bestie da Soma", oltre ammazzare gente, è quello di fare stupidi indovinelli.

    " Il sangue vero risiede tra il fulmine e la terra...si riferisce sicuramente alla Rosa che geograficamente è collocata tra quei due Paesi. Quando lessi quel tomo mi era parso di capire che i Mikawa di Oto sono disprezzati e ritenuti indegni di essere considerati veri fratelli...ma ne ignoro totalmente il motivo. Comunque sei stato molto bravo, anche io ci misi tempo a capire cosa diavolo scrivere su quella riga vuota; ed ero anche avvantaggiata essendo stata più volte alla Rosa. Ovviamente non ti dirò al risposta all'indovinello...ti basti sapere che io non sono mai entrata nella magione Mikawa, quasi a nessuno è concesso entrarvi...la soluzione è "in alto", come suggerisce l'ultima riga."

    Una volta arrivato sul posto Drake non avrà problemi a completare il rompicapo. Poso dunque il tomo che per l'apposito scopo ho fatto finta di sfogliare. Non sono brava per quelle cose...

    " Porta il libro con te, ma stai attento a non rovinarlo...riceverai un calcio per ogni grinza o graffio che ci troverò!!!
    E ora io andrei a farmi un bel bagno! Sono letteralmente distrutta! "


    Non avrei risposto ad altre domande, di qualunque natura esse fossero state. Gli ho dato tutte le informazioni, ora spetta a lui venirne a capo e prendere in mano la sua vita.
    Sul ciglio della porta mi arresto per qualche istante, giusto il tempo di dire un'ultima cosa:

    " Ah! Tra una settimana è il Shin Seikatsu! E' una di quelle cose che almeno una volta nella vita va assolutamente vista...tu stupirà."

    Addio Drake.


    :::

    Se Drake avesse posato nuovamente lo sguardo sul libro dei Mikawa avrebbe potuto notare un triangolino bianco sporgere tra le pagine. Fino a poco prima non c'era assolutamente nulla, aveva sfogliato quel manoscritto decine di volto per cercare di risolvere l'indovinello...non poteva non aver visto una cosa del genere! Dunque se avesse constatato di cosa si trattasse, avrebbe realizzato che Alexandra aveva inserito di nascosto una lettera tra quelle ingiallite pagine. Ma quanto poteva essere scaltra ed abile quella donna? Anche se Drake, durante la conversazione, non gli avesse staccato per un attimo gli occhi di dosso, lei sarebbe comunque riuscita nell'intento. Comunque, apparte questo, i contenuti di quella missiva avrebbero lasciato davvero senza parole il guardiano di Konoha...



    CITAZIONE

    Questa lettera era nella tasca di un bambino di nemmeno due anni, salvato e recuperato sulla via di Konoha dal precedente capoclan Senju.



    Si chiama Drake,
    adora i fuochi d'artificio e le rane.
    Lo lasciamo nelle mani di Konoha, nella speranza che possa vivere una vita migliore di quella che i suoi genitori gli offrirebbero.
    Vi preghiamo di considerarlo come un germoglio piantato nel vostro paese,
    fiduciosi che possa crescere come la più possente della alte querce irradiata dal calore del Paese del Fuoco.

    Con tutto il cuore,
    Ayame & Marashi Hishitsu

     
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  9. The_Drake
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    Non ci aveva nemmeno pensato: doveva avvicinarsi ad Oto, entrare nel territorio del Mikawa, per arrivare nei pressi della sua destinazione; Iniziò subito a pensare cosa avrebbe potuto fare, ricordandosi che forse non correva poi tutti questi rischi, considerando che il Colosso era una persona importante e non si faceva vedere spesso alle mura o a spasso per i boschi del Suono e che l'unico shinobi che avrebbe potuto incrociare er anche un suo amico e conoscente, Febh Yakushi. Oto non è un problema, mal che vada adotterò un basso profilo e cercherò di superare il territorio il più velocemente e discretamente possibile. Sperava che non ci fossero stati sensitivi ad attenderlo nel paese delle Serpi.
    Ascoltò anche il consiglio della sua ex-Sensei in merito al viaggio che avrebbe dovuto affrontare e sul segreto per arrivare presto e subito al Clan dei manipolatori della natura: era ovvio, non ci aveva nemmeno pensato. Grazie del consiglio! Non ti preoccupare, sò che non è una cosa intelligente andare a dar fuoco ai boschi della Rosa quando i loro protettori sono più numerosi ed abili di me...poi da loro, come sai, non cerco guerra ma solo informazioni e un pò di storia passata. Spero andrà tutto bene. Disse, per poi ascoltare interessato la storia di questo Tokugawa: ne conosceva un'altro a Kiri, ma non era di certo una persona così sfuggente e mistica; Ora come ora Akimaru era l'unico esponente del Clan delle ombre che Drake conosceva, anche se in quel frangente non gli sarebbe stato d'aiuto, considerando che il giovane aveva avuto una brutta fine dopo la missione a Takì, per colpa di un sigillo mentale che lo aveva sopraffatto: chiedere a lui delle informazioni per cercare quel personaggio avrebeb dato vita ad una ricerca ed un'avventura veramente bella da intraprendere, ma per come pensava in quei mesi l'eremita, era veramente infattibile.
    Per prima cosa infatti, doveva far presto per finire quella escursione alla Rosa, sperando che in sua assenza non succedesse nulla di importante: aveva una fottuta paura di ciò che poteva accadere alla Foglia e di quante persone era caduto per colpa delle sue azioni e che quindi tutto ciò si potesse ripetere con quelle rimaste in vita; Era troppo insicuro, anche se non lo dava a vedere.


    Porterò il libro con me, sperando che averlo mi possa permettere d'entrare alla Magione...magari avendo fortuna potrei semplicemente trovare l'ideogramma del Clan direttamente sulla facciata della stessa, permettendomi di completare la mia ricerca senza entrare a contatto con nessun Sanguinolento. Non dico d'aver paura di confrontarmi con loro, anche per un semplice dialogo...è che con la loro mentalità si corre sempre il rischio di incimpare in un combattivo scambio d'idee.
    Comunque ti devo ringraziare Alexandra per la mano che mi hai dato...ora penso d'aver tutto quello che mi serve per iniziare il mio viaggio: ci vediamo presto, anche perchè questo libro spero di poteterlo restituire.
    Arrivederci.


    Detto questo prese il libro e mettendoselo sotto braccio avrebbe salutato la kunoichi e si sarebbe diretto all'amministrazione della Foglia: lì, avrebbe richiesto la proroga per prendersi tre settimane di ferie dal suo lavoro, in maniera d'avere tutto il tempo per prepararsi al viaggio, anche se sarebbe iniziato l'indomani stesso, o continuare le sue ricerche; Era eccitato e allo stesso spaventato.
    Mentre era fermo al banco per le richieste amministrative, si sedette su una panchina e riprese la lettura del libro Rosso.
    Non si accorse subito della lettera che ne uscì, infatti fù solo per un colpo di fortuna che questa, durante l'apertura, si sfilasse e scendesse ai suoi piedi: aprendela, rimase shockato e senza parole, tanto da non sentire più i ruomori attorno a lui e la commessa che lo chiamava, considerando che era venuto il suo turno; Davanti a lui c'era la lettera che non aveva mai letto e che la Senju aveva tenuto per così tanto tempo, davanti a lui c'erano le prove di quanto sapeva sulla sua storia, davanti a lui c'erano i nomi dei suoi genitori. Alla fine, sono state delle brave persone... Si disse fra se e se, prima di alzarsi, tenere stretta la lettera e iniziare la firma delle pratiche che gli avrebbero donato libertà per quel periodo fino al suo ritorno.
    Era ora di completare il puzzle.


     
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8 replies since 2/9/2012, 20:19   194 views
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