Uchiha non si Nasce, si diventa – Chapter One

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    Uchiha non si Nasce, si diventa – Chapter One


    ~Prologo – Cose che non ti aspetteresti~


    Di Atasuke molte cose possono essere dette, tuttavia, ma si sarebbe aspettato un giorno di poter essere definito un "cultore" del clan Uchiha. Fin dalle sue origini infatti egli non era un Uchiha, se non per il sange di suo padre che gli scorreva nelle vene. Men che meno lo era fino a pochi mesi prima, dato che neppure era a conoscenza di questa sua "eredità" tenutagli nascosta da quella che sapeva essere la sua "famiglia". Per questo motivo, Atasuke non si era mai legato veramente al suo clan e a ciò che quell'importante cognome significava all'interno del villaggio ed anche al di fuori dei suoi confini.
    Tempo addietro faticò molto a comprendere l'astio che gli altri membri del clan avevano nei suoi confronti, specialmente quello della giovane Myori Uchiha, con la quale ebbe un violento diverbio ma con cui riuscì a sviluppare lo sharingan.
    Tuttavia, nonostante fossero trascorsi pochi mesi, Atasuke iniziò a comprendere l'importanza di quel cognome ed il fardello che questi era sulle sue spalle. Non voleva in alcun modo cedere alle lusighe del clan, divenendo un'altro di quei burattini che tanto odiava. Uno di quei burattini che avrebbero fatto di tutto, solo per il buon nome del clan. Una di quelle marionette che mettevano prima il proprio nome di qualunque altra cosa, anche dell'onore stesso.

    [...]


    ~Quartiere Uchiha – Incontri~


    Egli era la, sul suo giardino privato mentre potava i rami del ciliegio ormai prossimo a dare i suoi frutti. Ancora una volta quella era una delle rarissime giornate "tranquille" in cui poteva dedicarsi a se stesso ed alla sua casa, anzichè correre di quà e di la per una missione, un incarico amministrativo o quant'altro. Da qualche giorno ormai era ritornato al villaggio da una lunga assenza, perpetrata a kiri ed al villaggio della brina dove dovette adempiere ad un "importante compito educativo" affidatogli dall'accademia.

    "Buon giorno Atasuke-san... è da qualche tempo che non ci si vede"


    Atasuke si voltò verso la fonte di quella voce, più che confermare anche con la vista chi fosse, piuttosto che scoprirne chi ne fosse la proprietaria. Come potè intuire dalla voce, era Sayaka Uchiha, la sua vicina di casa, che da appena un mese aveva iniziato a rivolgergli la parola, piuttosto che guardarlo di storto come aveva fatto tutto il clan fino a poco tempo prima.

    «Ah... Buongiorno Sayaka-sama... Si, in effetti è da un po che non tornavo a casa... ma sa com'è... quando l'accademia chiama, il miglior sensei in circolazione non può rifiutarsi...»

    "Sempre il solito modesto eh Atasuke?"


    Non potè impedire ad una lieta risata di uscire dalla sua bocca a quella serie di amichevoli frecciatine prima di riprendere la discussione.

    «Hehe... Ovviamente... Ma dimmi, come stanno gli altri? È da un po che non vedotua nipote... è forse partita per qualche missione?»

    "Ah... si... La mia nipotina è da un po che non si fa sentire... Inizio quasi ad essere preoccupata... ma dimmi... com'è che sei sempre interessato alla mia nipotina preferita e non mi chiedi mai di mio figlio Goro?"

    «Beh... Perchè so bene che tuo figlio è in grado di badare a se stesso... in fondo ha almeno quarant'anni... e poi non l'ho praticamente mai visto... mentre invece la tua giovane nipotina preferita veniva da te almeno 2/3 volte a settimana... Sarebbe difficile non fare conoscenza ed interessarsi, no?»


    La vecchia vicina non ribattè, rendendosi conto del fatto che il giovane Uchiha non aveva torto e tra le sue parole non celava forme di perversione verso la nipote.
    Proseguendo con il discorso, Atasuke venne a sapere che la giovane ragazza (dell'età di Atasuke, solo qualche mese più giovane) non si faceva vedere in quella zona del quartiere da almeno un mese e che non ve ne erano tracce da quando era partita per una "semplice" missione accademica.
    Atasuke sapeva bene quanto le "semplici" missioni accademiche spesso risultavano essere tutto meno che semplici, tuttavia preferì non far preoccupare oltre la vecchia cercando di confortarla, ignorando che quello era solo l'inizio di una interessante serie di eventi...

    ~Casa di Atasuke – Un compito importante~


    Erano passati alcuni giorni da quando Atasuke aveva parlato con la vecchia Sayaka, ma della giovane Akane non vi erano ancora notizie. Atasuke non era particolarmente legato alla ragazza, anche se ella era stata la prima ad accettarlo nel clan, ma soprattutto fu la prima ad accettarlo senza alcuna forma di dimostrazione della sua linea di sangue, ed egli ne fu estremamente colpito, arrivando ad affezionarsi a lei anche oltre ad una normale relazione tra du vicini.
    Nonostante la situazione però mai si sarebbe aspettato una lettera dal capoclan, il quale gli affidò un compito: Addestrare un giovane uchiha e trovare la ragazza.

    °Che? Io dovrei addestrare questo tizio e dopo con il suo solo aiuto dovrei andare a recuperare Akane? Che diavolo gli è saltato in mente al clan? Perchè solo io e quel novizio? Perchè diavolo non hanno avvisato Sayaka se sapevano dov'era finita? Ma soprattutto, perchè non sono andati loro?°


    Molte erano le domande che affollavano la sua mente, tuttavia dopo alcuni istanti comprese. Per questa loro natura socievole lui per primo ed anche la famiglia di Sayaka erano malvisti dal resto del clan che ancora si asserragliava in assurde chiusure mentali. Comprese quindi che quello pareva essere un rapido modo per liberarsi di lui, oltre che della discendenza di quel ramo "fallace" degli Uchiha. Sapevano anche bene quanto Atasuke preferisse morire, piuttosto che lasciare un proprio compagno alla morte e per questo sapevano che il rischio di sacrificare quel ragazzo era minimo... Anche se probabilmente al clan stesso poco sarebbe importato di una tale piccola perdita.
    Rimase diversi minuti a fissare quella lettera che pareva più una condanna a morte che una richiesta. Tuttavia, sapeva che non poteva rinunciare al compito. Non poteva abbandonare Akane.

    [...]


    Equipaggiato e vestito di tutto punto Atasuke bussò alla porta del suo prossimo giovane apprendista, attendendo che questi o chiunque della casa gli aprisse.

    «Buon giorno, stavo cercando Ichiro Uchiha per un compito ufficiale...»


    Attese poi che questi si rivelasse quale il giovane Ichiro o portasse da lui il giovane di cui andava in cerca ed a questi si sarebbe rivolto proseguendo il resto del discorso.

    «Lieto di conoscerti. Io sono Atasuke Uchiha e mi è stato dato il compito di addestrarti, quindi preparati e prendi tutto quello che può servirti. Dopo ci recheremo fuori Konoha e li ti potrò rivelare il resto del nostro compito. Ti aspetterò alle porte del villaggio, non farmi aspettare troppo.»


    E con quelle parole si volse dirigendosi alle porte di Konoha dove attese l'arrivo del giovane.
     
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6 replies since 31/5/2012, 13:01   149 views
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