Uchiha non si Nasce, si diventa – Chapter One

[Free GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. innom
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    298
    Reputation
    +1
    Location
    Parma. Italia

    Status
    Offline
    parlato Ichiro
    parlato Atasuke
    pensato Ichiro



    Che la caccia abbia inizio




    il corso finalmente iniziò, tuttavia, non come speravo. avevo fatto alcuni errori e il sensei non aveva perso tempo per farmeli notare e, dopo la mia breve spiegazione riguardanti le mie abilità, egli mi sottrasse la mia fedele Wakizashi facendola sparire nel nulla. poi iniziò a parlare:

    «Probabilmente ti chiederai il perchè della mia azione... bene... Banalmente ti ho ucciso. Ovviamente sei ancora vivo, tuttavia ti ho tolto quello che ritenevi essere il tuo punto forte, la tua arma migliore, per fare un parallelo per l'appunto, ti ho tolto la vita.»

    «Non ho idea di chi ti abbia addestrato, ma di certo so che è un incompetente, oppure tu sei un pessimo allievo e non hai imparato nulla. In entrambi i casi dovrò prima addestrarti sulla teoria e poi nel fisico...»

    «Se ti stai chiedendo "dove ho sbagliato?" ebbene... hai sbagliato tutto. Ora... non dico che essere ermetici e isolarsi al pari di un'eremita sia un modo corretto di essere ninja, tuttavia men che meno lo è sbandierare tutta la propria vita e le proprie capacità. Devi imparare a selezionare le informazioni che concedi agli altri, specialmente a degli sconosciuti che per quanto ne sai potrebbero essere degli infiltrati che ti stanno sfruttando più delle grazie di una battona... Il tuo errore prima di tutto è stato nel dirmi, ma soprattutto mostrarmi il tuo punto forte, poi nel raccontarmi tutto della tua vita. Ad esempio io potrei tranquillamente sfruttare a mio vantaggio il fatto che tu non sappia che fine ha fatto la tua sorellina... Se sei intelligente credo non avrai problemi ad immaginare in quanti e quali modi potrei sfruttare l'informazione a mio vantaggio fossi un nemico»

    a questo punto il sensei fece una pausa in attesa di una mia risposta, tuttavia mi limitai a rimanere in silenzio e chinare il capo: mi vergognavo troppo per proferire anche solo una parola, così attesi silenziosamente che egli continuasse a parlare.

    «A questo punto il tuo obbiettivo alla fine di questo addestramento sarà quello di recuperare la tua wakizashi, sino a quel momento puoi scordarti di aver mai posseduto quest'arma, siamo intesi?»

    a quelle parole risposi con un deciso

    «si sensei»

    per poi tornare ad ascoltare le sue parole

    «Allora diamo il via all'addestramento! Il tuo primo compito sarà di dirigerti nella foresta, e trovarmi. Io partirò ora mentre tu te ne andrai di qui solo al mio segnale, per essere sicuro che non barerai, ti lascio un piccolo regalo»

    finì così di parlare e, dopo avermi impedito di muovermi grazie a una delle sue tecniche, spari nella foresta.
    dopo poco la tecnica che mi impose, sparì dandomi la possibilità di iniziare la mia caccia.
    non persi tempo e mi misi sulle sue tracce. dapprima iniziai a dirigermi nella direzione che aveva preso il sensei, volevo trovarlo e riprendere la mia arma.

    Ad una prima occhiata sembrava che il sensei fosse scomparso nel fitto della foresta, ma io non mi diedi per vinto.
    Iniziai così a cercare qualche traccia del passaggio della mia “preda”. cercai dapprima impronte fresche nel terreno; ma non trovai nulla. Nessuna impronta visibile, ma non ero ancora sconfitto, cercai così di osservare i cespugli e la vegetazione che si trovava attorno al campo in cerca di qualche segnale: ramoscelli rotti, scalfitture sui rami causate dal peso di un corpo umano di passaggio, magari anche un pezzetto di mantello impigliato in qualche arbusto circostante ma nulla.

    Era ormai passata una mezz'ora circa e non avevo ancora trovato nulla, quando a un tratto ebbi un intuizione, salire in alto ed osservare il terreno da una diversa prospettiva; scalai così un albero e, giunto ad una altezza adeguata, mi appollaiai su un bel ramo. Osservai il terreno sottostante e subito notai che tra l'erba alta vi era una riga, una lieve traccia, come se qualcuno fosse passato di li da poco.

    Decisi di scendere laddove l'erba iniziava a diradarsi per dare spazio ad arbusti più alti.
    li cercai invano per circa 10 minuti, quando ad un tratto, in terra, trovai un ramoscello spezzato di fresco; ero sicuro di ciò, infatti il rametto era ancora molto fresco al suo interno. Per essere più sicuro ne ruppi un altro pezzetto e confrontai le due rotture: sembravano identiche.

    “si di sicuro è passato di qui, sono sulla buona strada”

    stavo per continuare in quella direzione quando un movimento tra la vegetazione attirò il mio sguardo. Era un piccolo pezzo di stoffa chiara che si era impigliato su di un piccolo ramo e che ora si muoveva lentamente sospinto da una lieve brezza. Mi avvicinai alla nuova traccia, ma non ero molto convinto. C'erano troppe cose strane: innanzitutto il brandello di tessuto era posto sopravvento rispetto al campo, cosa alquanto sbagliata in quanto avrei potuto avvertire l'odore del sensei se fosse stato abbastanza marcato. In secondo luogo, era una traccia ben visibile tra il verde della foresta; ma casa più importante, un ninja esperto non avrebbe lasciato una traccia tanto palese, soprattutto sapendo di essere cercato, sarebbe stato più attento a non lasciare segni del proprio passaggio.

    tornai sui miei passi e continuai a seguire le tracce che però sparirono ben presto, grazie anche a una radura nel bel mezzo del verde, che non dava molte possibilita di lasciare tracce. era passata già un ora abbondante dall'inizio della mia ricerca e ormai non sapevo più che direzione seguire, mi fermai al centro della radura ad osservare il cielo in cerca di un ispirazione. le candide nuvole fluttuavano lentamente nel cielo azzurro e una leggera brezza mi accarezzava il viso, un senso di tranquillità e armonia mi pervase le membra e fu li che ebbi un segnale. un piccolo gruppetto di uccelli si era alzato in volo dalla foresta e si stava dirigendo verso di me, c'erano poche possibilità, ma era possibile che qualcosa o qualcuno li avesse spaventati inducendoli ad alzarsi in volo, sospinti dalla paura.
    non persi tempo e subito mi diressi nella direzione da cui venivano. appena rientrato nella foresta notai subito sporadiche tracce del passaggio di un essere umano nel sottobosco. sembravano tracce fresche.

    "si di qui, forse non tutto è perduto, forse riuscirò a trovarlo"
    pensai fra me e me.

    continuai a cercare il maestro pensando ai miei errori.

    "se solo non avessi ostentato troppo le mie capacità, se solo fossi stato un po più zitto. maledizione! sono il solito idiota!"


     
    .
6 replies since 31/5/2012, 13:01   149 views
  Share  
.