La maledizione degli Uchiha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Segreti svelati - Opinioni fallaci~


    La tecnica di Atasuke parve avere effetto senza che la giovane ragazza riuscisse in qualche modo a resistervi, anche se a conti fatti, ottenne solo frasi sconnesse e informazioni vaghe che andavano ancora rielaborate prima di comprendere appieno quale fosse la causa scatenante di tutto quell'odio che la ragazza provava verso gli Uchiha.

    °Quindi... sua madre è una uchiha... E sembrerebbe che il clan voglia liberarsi di lei per un qualche motivo, ma pare la stia lasciando vivere nel terrore... Mentre invece chi è Kuroro? Il padre? Il fratello? Unica cosa quasi sicura è che probabilmente è fuggito per qualche motivo dal villaggio e a rigor di logica pare assennato che sia braccato dal clan, o comunque abbiano qualcosa in comune..°


    La sua mente elaborava a poco a poco le informazioni che era riuscito ad ottenere con il sotterfugio nella speranza di carpire il segreto della giovane per esserle d'aiuto, o perlomeno per evitare di incasinarsi ulteriormente la giornata con delle parole sbagliate.

    [...]


    Mentre l'interrogazione avanzava le guance della giovane iniziarono a rigarsi di lacrime ed il trucco iniziava a sbavare. Forse come gesto istintivo la giovane cercò di asciugarsi la faccia con la manica del kimono, ottenendo soltanto di peggiorare la situazione mostrando un volto estremamente divertente ed acquisendo momentaneamente le fattezze di un panda.
    Quando ella si rese conto di ciò che aveva fatto, si mise ad urlare ed inveire verso il giovane Atasuke che a riguardo ne poteva ben poco, anche se ormai era chiaro che quella ragazza aveva l'insulto facile, soprattutto quando si trattava di incolpare qualcuno che non fosse lei.
    Si fiondò quindi al fiume lavandosi completamente il volto per eliminare ogni traccia di trucco per poi lanciare ad Atasuke delle "velate minacce" unitamente ad uno sguardo che a stento si differenzaiava da uno sguardo omicida, tuttavia, Atasuke non vi diede troppo peso, come anche non diede troppo peso alle folli quanto inutili esternazioni della giovane sulla bellezza degli Uchiha.

    "Mi dispiace proprio non essere bella quanto te e quanto i tuoi dannati compagni di Clan Il trucco è una componente essenziale nella vita di una donna, ecco... perciò... non prendermi in giro, cafone che non sei altro"

    «Cafone che non sono altro? Suvvia, non ho ancora neppure avuto il tempo di dire nulla e già mi dai del cafone... Piuttosto direi che questo tuo comportamento è da cafoni, ma non sono qui a dare lezioni di vita...»


    Sorrise riprendendo lentamente a camminare con quel passo ciondolante che a poco a poco pareva migliorare al pari del suo recupero. Finalmente le ferite parevano essersi nuovamente richiuse e quella lunga pausa dalla marcia pareva averlo fatto rinvigorire. Poi, con tono leggermente divertito, tuttavia serio ed onesto si permise un velato commento sulla giovane.

    «Tuttavia, io non vedo tutta questa particolare bellezza tra gli uchiha... Certo, ci sono splendide donne e bei ragazzi, tuttavia non siamo tutti modelli da copertina... Mentre sul trucco... beh, io personalmente ho da ridire... Devo ammettere che ti trovo più carina così come sei al naturale...»


    Sperava che con quelle parole non si stesse scavando la fossa, tuttavia, perlomeno nella sua mente, la giovane avrebbe pur apprezzato un complimento sulla sua bellezza, per quanto non troppo elaborato o ben studiato.

    [...]


    Quand'ella gli fu nuovamente addosso lo squadrò come se stesse osservando qualche strana creatura mistica mai vista in precedenza o chissà quale anormale abominio. Atasuke si sentì quasi in imbarazzo nel farsi osservare così da vicino quasi come se fosse un animale da ammirare dentro la gabbia di uno zoo o un qualche reperto storico esposto in un museo.

    °Ma che diavolo avrà mai da osservarmi così da vicino? Che ha visto? Un enorme brufolo disgustoso? Una qualche creatura che mi sta girando addosso e non me ne sto accorgendo?°


    Gli venne quasi da chiederle che cosa ci trovasse di così interessante in lui da squadrarlo con tale precisione, tuttavia ella iniziò a parlare ben prima che potesse in qualche modo chiederglielo.

    "Gli Uchiha sono orgogliosi di morire in battaglia, di sacrificarsi per proprio clan e, credo, per il proprio villaggio... Di cosa ti lamenti? Se fossi morto “in modo onorevole” non ne saresti forse stato orgoglioso? Siete strani, voi Uchiha... penso sia solo questo il problema "


    E poi, in un attimo la giovane si chiuse in un'espressione pensierosa chiedendosi chissà quale misteriosa domanda.
    Atasuke approfittò quindi del momento per cercare di rispondere ai suoi quesiti, nella speranza che le sue parole potessero in qualche modo essere d'aiuto alla giovane in un modo o nell'altro.

    «E dimmi... Come faresti tu a sapere che "gli uchiha sono orgogliosi di morire in battaglia"? Comunque sia non so quanto possa darti ragione. Ovviamente nel clan ci sono diversi membri che la pensano in questa maniera, come d'altronde in quasi qualunque clan di una certa rilevanza... Tuttavia io non sono di questa linea di pensiero. Certo, ammetto che sarebbe epico e forse anche romantico morire in battaglia difendendo qualcosa, magari il villaggio, maragi i miei amici, sicuramente le mie idee e ciò che amo, ma di sicuro non ritengo sia un onore morire il il mio clan, ed è per questo che ho deciso che non accetterò altre missioni segrete dal clan a meno che non ci siano validi motivi al di fuori del valore del semplice clan...»


    Laciò volutamente il discorso in sospeso, in parte per attirare maggiormente l'attenzione della ragazza, in parte perchè non se la sentiva in quel momento di raccontare tutto di se stesso e di quello che era stato mandato a fare.
    Poi, con fare gentile e curioso riprese a domandare alcune informazioni alla giovane, cercando di stare sul vago per non alterare troppo la già "instabile" ragazza.

    «Quindi tu sei una Kobayashi di Konoha... Hai voglia di raccontarmi qualcosa della tua famiglia? Ragionandoci meglio credo di aver già sentito nominare i Kobayashi... Se non erro sono sarti rinomati o qualcosa del genere, no?»


    Attese quindu una risposta dalla giovane, sperabilmente una pacifica risposta, mentre la strada per Konoha a poco a poco veniva percorsa mentre il sole, ormai sempre più rosso, si affossava oltre l'orizzonte dando spazio alla notte.
     
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29 replies since 10/7/2012, 23:40   655 views
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