La maledizione degli Uchiha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Fraintendimenti~


    La giovane ragazza non resistette al gesto del giovane e, come prevedibile, nonappena aprì i suoi verdi occhi li piantò dritti nei corvini del giovane Atasuke in un profondo scambio di sguardi. Per una attimo Atasuke parve attendere prima di proferir parole, come se si stesse gustando quel verde smeraldo che con attenzione pareva osservarlo nei suoi occhi neri e profondi come la pece.

    [...]

    "Che vai dicendo così d'improvviso?"


    Quella fù la risposta della giovane alle parole dell'Uchiha dopo alcuni attimi di silenzio che sembravano essere un misto di imbarazzo e di agitazione. Poi, un lieve sorriso impacciato si mostrò sul volto della giovane. Un sorriso lieve, tuttavia un sorriso sincero, ed Atasuke non potè fare altro che apprezzarlo sorridendo a sua volta cercando di alleviare leggermente quella forma di imbarazzo che la giovane pareva avere.

    "Sembra quasi una dichiarazione d'amore questa Dovresti stare attento quando parli con una donna in questi termini, prima o poi qualcuna ti fraintenderà..."


    Gli occhi smeraldinei di lei si posarono ancora in quelli neri di Atasuke, come per cercare una forma di conforto o una conferma mentre una lieve risata della giovane accompagnava quelle parole sottolineando quanto la cosa potesse efefttivamente risultare buffa o fraintendibile da chiunque avesse osservato la scena dall'esterno. Atasuke, con tutta calma e tenerezza replicò alle parole della giovane, cercando di darle quello che forse andava cercando.

    «In effetti hai ragione... Ma in effetti... potrei anche aver voluto essere frainteso...»


    Decise di alsciarsi appresso quell'alone di dubbio e malizia alle spalle lasciando poi che la giovane proseguisse a sua volta con le sue parole.

    "Scusami Ti ho aggredito per il solo fatto di essere un Uchiha, per quanto tu invece abbia insistito a cercare di venirmi incontro... La verità era che ero... terrorizzata, immagino... Nessun membro del Clan Uchiha si è mai rivolto a me con la cortesia che stai utilizzando tu... ma del resto è anche vero che non mi è mai capitato di stare di fronte ad un Uchiha che non conosce la storia di Heiko e della sua figlia maledetta"


    Egli tacque ancora una volta, mentre la giovane gli squadrava ancora uan volta il volto, quasi come per osservarne con estrema attenzione ogni minimo dettaglio prima di lasciarsi sfuggire un'altro sorriso, anch'esso sincero e lieto.

    "Non so per quanto potrò starti accanto a Konoha, ma... se ti va, fino alle mura, potremmo davvero camminare fianco a fianco felicemente"


    Egli non sapeva bene per quale motivo avesse questa forma di limitazione all'interno del villaggio, tuttavia aveva iniziato ad intuirlo mettendo insieme le parole della giovane ed i ricordi che questa si era lasciata sottrarre con l'inganno dalla sua tecnica atta a proteggere e comprendere, piuttosto che offendere.
    Si prese ancora un'attimo prima di proferire parola lasciando ancora qualche attimo alla giova ne Shizuka. Poi con gesto galante le prese con delicatezza la mano e vi avvicinò le labbra per un lieve baciamano prima di stringerla dolcemente.

    «Non capisco perchè mai a Konoha non potrai starmi vicino, ma accetto volentieri la tua proposta Shizuka... Vogliamo andare?»


    Ancora uno sguardo amorevole ed un sorriso, poi iniziò ad incamminarsi insieme all'erede dei Kobayashi. Ancora non sapeva e non poteva comprendere quanto quell'evento potesse essere considerato storico o particolarmente importante, ma in effetti la riunione degli Uchiha e dei Kobayashi non poteva che essere un evento storico.

    [...]


    ~Invito al Clan~


    I cinque minuti di cammino che li separavano dal crepuscolo e dalle mura del villaggio trascorsero con estrema rapidità, probabilmente accellerati anche da quegli attimi di cammino passati assieme allegramente senza che delle differenze immotivate potessero contagiarne la bellezza.
    Con occhi sognanti Atasuke rimirò le porte del villaggio in attesa che le guardie, suoi futuri colleghi, terminassero le procedure per il loro ritorno. Una rapida occhiata venne poi lanciata sui volti dei Kage e sulla montagna che reggeva i loro enormi volti scolpiti nella dura roccia, e poi, come in un illuminazione parlò nuovamente a Shuzuka con tono deciso ma allo stesso tempo dolce.

    «Che ne diresti di venire con me a casa mia per la cena?»


    Poi con calma voltò la sua testa riportando il suo sguardo verso Shizuka, in particolare verso gli occhi di lei, nella speranza che anche lei si voltasse verdo di lui.

    «Non so perchè non potresti starmi vicino qui a Konoha, ma ti posso assicurare che non ci sono problemi... Certo... Non sei obbligata ad accettare... Ma se ti fa piacere... Beh... sei la benvenuta nella mia casa giù nel quartiere Uchiha»


    Ancora un sorriso, questa volta leggermente imbarazzato, come se quella specie di invito lo avesse messo in soggezione, cosa che non capitava ormai da anni, perlomeno mai era capitato da quando aveva perso Ayame.

    «E poi... Non so se per qualche motivo il tuo accesso al quartiere del clan è limitato a causa di tua madre... Ma... se così fosse... Sono pronto a portarti io stesso sana e salva fino alla mia dimora»


    Le porse quindi un nuovo sincero sorriso e nuovamente la sua mano si protese verso lei nella speranza che ella accettasse l'invito lasciando che la propria scivolasse in quella di Atasuke proprio come era capitato appena 5 minuti addietro.
     
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29 replies since 10/7/2012, 23:40   655 views
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