Cacciatori di informazioni.

QdC- Boschi di Toshi,

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    Verso Taki






    Prendere la missione da Meku… fatto.
    Permesso d’uscita dai territori accademici… fatto.
    Istruzioni varie riguardanti la spada… fatto.
    Voglia di metterci la vita…


    Gneaaaaaarrrrhhhhh

    …in aggiornamento, si rispose con una smorfia
    Era pronto sulla soglia del territorio neutrale in cui risiedeva l’accademia, pronto a muovere il primo passo verso la sua missione. Non aveva troppi pensieri per la testa, ed era la prima volta che si muoveva per riscattare se stesso e non per un semplice ordine ottenuto dall’alto, la cosa lo straniva e lo rendeva sereno allo stesso tempo.


    Per me stesso, pft.

    Non pensava avrebbe mai fatto una cosa simile, non era tanto per la sua vita (che dipendeva, forse, dall’esito della missione) bensì per riuscire ad essere accettato da quel maestro che a suon di torture gli aveva insegnato l’arte della forgia, e dopo una domanda ne arrivava subito un’altra, e presto la sua mente si fece più rapida dei suoi passi che ora lo conducevano verso Taki.
    Perché proprio quei maestri che più lo maltrattavano gli rimanevano impressi nella memoria?


    Non sarò mica un masochista del cazzo?

    No, no. Non poteva essere per quello si rispose tra se e se, forse era più perché quella violenza era l’unica maniera di far galoppare un mulo testardo come lui, oppure semplicemente rivedeva se stesso in quei metodi e l’immedesimarsi nel suo maestro lo aiutava in maniera spropositata, dopotutto lui stesso si era sempre rivelato il più violento tra i sensei. Prima simili e poi uguali, quale migliore sistema per apprendere?
    Guardò più di una volta il sole per orientarsi approssimativamente durante il viaggio, non voleva allungarsi più di tanto il viaggio tagliando più strada possibile durante il suo spostamento durante il paese del fuoco.
    Tuttavia ci sarebbe voluto parecchio tempo per giungere a taki, e certamente due giri completi non sarebbero bastati. Il tempo lo consentiva, per cui non si accampò nemmeno, limitandosi a coprirsi col suo stesso mantello e trovare giaciglio in un riquadro di muschio sufficientemente morbido.
    Taki era ancora lontana.
    Sbuffò prima di addormentarsi, pensando che almeno non aveva perso tempo nel decidere di partire, avviandosi subito dopo aver ricevuto l’autorizzazione. La caccia sarebbe iniziata presto.

     
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    [Il misterioso alleato]



    Al risveglio Raizen avrebbe verosimilmente scoperto di non essere da solo, con un paio di occhi che lo fissavano da sopra una roccia poco distante. Occhi che conosceva bene dato che negli ultimi giorni se li era trovati davanti praticamente ogni giorno: gli occhi di Febh Yakushi, amministratore di Oto. E in quel momento gli stava facendo ciao ciao con la mano da dietro il suo nascondiglio. Pochi istanti dopo si sarebbe fatto avanti, saltando fino a portarsi a due o tre metri dall'apprendista fabbro...c'era solo un dettaglio: indossava una buffa maschera simile a un becco.

    Salve. Immagino tu non sappia chi sono... Parlava con una voce lievemente distorta a causa della maschera sul naso. ...ma io so bene chi sei e so che avrai bisogno di una mano. In cambio ti chiedo solo di mettere una buona parola per un nostro comune conoscente. Le sue parole non avevano molto senso a dire il vero. Io sono un Kappa del Bosco dei Sussurri. Fece un rapido inchino e poi proseguì. Non so esattamente cosa devi fare a Taki, ma posso essere un ottimo supporto, te lo garantisco. Annuì con decisione. Ovviamente era palese che fosse Febh con una stupida maschera sulla faccia ma avrebbe negato fino allo stremo delle forze, dichiarando invece di essere un Kappa.

    Capisco che il mio fine travestimento possa coglierti impreparato, ma ho molti secoli di esperienza nelle arti ninja! Disse con una posa estremamente teatrale, puntando una mano in avanti a palmo aperto. Ho assunto l'aspetto e le capacità del ninja che tu ritieni essere il più potente tra quelli che conosci, dopo averti letto la mente mentre dormivi! La trasformazione è incompleta perchè non vorrei certo spacciarmi per un guerriero tanto abile e generoso, non ne sarei degno! Incrociò le braccia. Ovviamente cammufferò il mio becco quando saremo in prossimità di persone o abitazioni. Prese a scuotere il capo con aria cupa, come sconsolato. Ah, ormai in questi tempi moderni l'apparizione di noi Yokai non genera altro che sospetto e incomprensioni, sono passati i bei vecchi tempi in cui eravamo rispettati. si sarebbe potuto giurare che ci fosse una lacrimuccia nel suo occhio sinistro.

    Ad ogni modo, partiremo assieme! Annuì, cambiando completamente umore. Puoi chiamarmi Kappa, se lo desideri. Il mio vero nome è troppo complesso perchè la tua debole lingua umana possa pronunciarlo completamente. Era vestito come Febh, aveva persino le stesse borse e gli stessi segni di riconoscimento di Febh quando aveva accompagnato Raizen a Konoha. Eppure negava di essere Febh. Ma per quale assurdo motivo? Forse uno come lui non si sarebbe mai messo ad offrire il suo aiuto...o chissà per quale altro motivo.

    Sedette vicino al falò, a gambe incrociate, ovviamente ignorando del tutto qualunque protesta. Cosa devi cercare a Taki? (ma come sapeva dove era diretto il foglioso?) Penso che prima di arrivare sia utile avere un corretto piano d'azione, non credi? Se si tratta di persone sarà meglio andare in posti ben frequentati... Tirò fuori un mazzetto di carte ninja su cui erano registrate alcune informazioni sommarie sul paese delle cascate, quelle stesse informazioni che l'Accademia aveva di recente messo a disposizione di tutti i villaggi.

    Beh, non ti siedi?

    kappa-no-kaikata

     
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    Il “misterioso” alleato
    corvo2







    Il Colosso si svegliò l’indomani mattina, all’alba, aveva deciso di viaggiare durante il giorno e probabilmente per abbreviare la durata del viaggio avrebbe ridotto a sole 6 ore il riposo notturno, voleva viaggiare di giorno, senza soffermarsi troppo a pensare ad eventuali inseguitori giacché sarebbe stato complesso nascondersi ad essi pure di notte.
    Aveva fame e doveva mangiare, fu il suo primo pensiero mentre si svegliava, poi, con qualche secondo di ritardo collegò i bulbi oculari al cervello, per notare con stupore che il suo sguardo era ricambiato.




    Balzò via lievemente spaventato per vedere da una posizione migliore cosa gli si fosse avvicinato… un kappa?
    Un kappa di Oto, a suo dire.
    Un kappa che si riferiva ad un conoscente che avevano in comune.
    Un kappa che… il chunin affilò lo sguardo quanto più possibile cercando di darsi l’ultimo schiaffo per svegliarsi immediatamente. Un kappa che stranamente condivideva dei lineamenti con Febh. Era spaesato, e tale profondo disorientamento lo lasciò qualche secondo in black out: cosa doveva fare?
    Ma soprattutto, doveva dire a quel completo decerebrato del suo mezzo maestro che il suo travestimento faceva ridere persino le pietre? Oppure doveva stare al gioco?
    Pensò, e non si soffermò per poco tempo a farlo, soppesando approssimativamente gli effetti delle sue scelte e ciò che avrebbero comportato, chissà cosa sarebbe accaduto se…?


    Io, io lo so bene

    Un profondo sospiro troncò la frase, la recita stava cominciando.

    Lo so bene cosa sei…

    Scoppiò in lacrime, un pianto matto e disperato, un pianto che pareva non conoscere i limiti della tristezza, il tutto mentre si voltava spalle all’otese, come se non volesse mostrarsi.

    Tu… tu… tu!!!
    Io…
    Io…


    Tirò su col naso diverse volte per coprire i suoi che produceva mentre da una piccola canna li vicina ricavava uno stilizzatissimo nasone che fissò al viso con un pezzetto di nylon.

    Io pensavo di essere l’ultimo! Non vedo più esseri della nostra specie da…

    Trattenne i lacrimoni con una lieve smorfia mentre si indaffarava a concludere al meglio la sua opera.

    Neanche mi ricordo da quando…

    E mentre pronunciava le parole attivò e disattivò la henge in pochissimo tempo, in modo da far sembrare che l’avesse solamente disfatta, per poi voltarsi vero l’otese e stringergli le spalle, come farebbe un amico che non rivede il suo più affezionato conoscente da una vita, o peggio, come chi ringrazia colui che gli ha salvato la vita.

    I kami del cielo ti benedicano!

    Disse mentre prendeva posto al suo fianco.

    Dimmi, come fai a sapere che mi reco a Taki? E soprattutto come rimedierai al becco quando arriveremo tra gli umani?
    Comunque a Taki devo trovare una particolare spada, mi piacerebbe sapere come mi hai trovato, gradito amico.


    Disse chinando la testa, come estremamente sollevato, come se parte del peso che si trascinava da una vita fosse svanito grazie alla presenza del “Kappa”

    …come cazzo sono finito in questa situazione…?
     
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    [Partners in Crime]

    Raizen ebbe una reazione inaspettata, mostrandosi commosso quasi al limite delle lacrime, ed il Kappa fu effettivamente preso in contropiede, almeno finchè l'altro non si infilò un pezzo di canna sul naso e si spacciò per un Tengu spaventato. A quel punto il Kappa lasciò fluire il suo terribile intento omicida (del tutto identico a quello di Febh) NON ESSERE RIDICOLO, UMANO! COME SE UN GIOCATTOLO SUL NASO POTESSE FARE DI TE UNO YOKAI!! Puntò appena la mano contro il foglioso, e con un gesto afferrò e strappò via il finto naso (per quanto nascosto dalla Henge) senza nemmeno toccarlo, a meno di plateali schivate da parte dell'altro [Chakra Adesivo - Chakra Esteso (fino a un metro)]

    NON PRENDERTI MAI PIU' GIOCO DEL SOVRANNATURALE, PICCOLO NINJA! Sbuffò ancora, per poi tornare all'atteggiamento amichevole di poco prima. Ma basta parlare di questo, che mi dicevi? Il Becco? Beh, ci sono le Henge no Jutsu volendo, ma io ho raggiunto una tale padronanza delle arti ninja dei Kappa che posso rimuovere il becco come se non fosse parte del corpo. E difatti se lo sfilò (era visibilissimo l'elastico che lo assicurava dietro le orecchie) Visto? Aggiunse prima di rimetterselo, anche se ormai era tempo di parlare di cose più serie...

    Una spada eh? Fatta da quel giovanotto burlone che fa il fabbro a Konoha, si? Ah, ricordo quando ero giovane e i fabbri non erano così autocelebrativi... Un lungo sospiro. Dunque, devi cercare una spada di Meku...immagino tu abbia già un piano, no? Il Kappa glissò abilmente su quella che era stata la domanda di Raizen passando direttamente a una serie di incalzanti ragionamenti. Beh, una spada del genere non passa certo inosservata, ed anzi, considerando i prezzi del giovane Meku immagino che ci sia stata una bella somma versata per averla, sempre che non sia stata rubata o altro.

    Ma partiamo dal presupposto che sia stata comprata, magari passata di mano da persona a persona. Poche persone potrebbero comprarla a prezzo pieno, e anche con forti sconti ho idea che il numero dei papabili resti comunque basso.
    Sventolò alcune delle carte che aveva, mettendone da parte un mucchietto. Taki è un paese ricco, ma ci sono zone più ricche di altre. Magari non troveremo la spada, ma potremmo trovare qualcuno che ne sa qualcosa tra i clan più ricchi della regione, no?

    Ci sono i possessori delle centrali idroelettriche...poi qualche clan che ha fatto i soldi con le miniere. Poi altri che esportano legname...potremmo andare da loro, offrire il nostro supporto come professionisti ninja e da lì chiedere informazioni in cambio.
    Guardò un poco le carte, ne mise alcune da parte, ed alla fine ne rimasero solo tre. Yanagi, gente con soldi e qualche problema a causa di un miliardario arrivato da poco. Oppure nella regione di Toshi ci sono gli Hanta e gli Horu. I primi minatori, gli altri cacciatori. Non so te, ma come Kappa non amo molto l'idea di andarmi a rintanare sottoterra. I boschi invece sono allettanti....se si tratta solo di qualche problema di caccia penso che potremmo cavarcela facilmente, persino un sempliciotto come te sa gestire un lupetto, no?

    kappa_by-panic




    [Taki]

    Alla fine avevano scelto per la foresta nella regione di Toshi. Il viaggio da Konoha non era particolarmente complesso e passando di ramo in ramo a velocità sostenuta riuscirono a coprire la distanza in un paio di giorni, evitando le vie trafficate e i villaggi per il semplice desiderio di proseguire senza rallentamenti e senza il rischio di ostacoli imprevisti. Mangiavano perlopiù selvaggina. Un kappa adora i cetrioli, ma anche un pò di cinghiale non fa mai male! Avrebbe detto durante una cena il Kappa di oto, addentando un cosciotto dopo aver spostato il becco sopra il naso.

    L'altro giorno mi hai chiesto come sapevo dove ti trovavi, giusto? Beh, è facile, un amico di un amico mi ha detto che un suo amico ti aveva intravisto mentre chiedevi le autorizzazioni a Konoha, e da lì poi ti ho scorto in lontananza. Sostanzialmente lo aveva seguito. E se ancora ti chiedi perchè voglio aiutarti, beh, diciamo che ho le mie ragioni, ma sono tutte ottime. E dopo alcuni secondi di pausa. E penso che non siano nemmeno pericolose o dannose per te. Credo. Annuì e bevve un lungo sorso d'acqua dalla sua borraccia dopo aver sbranato la carne, quindi rimise il becco al suo posto.

    Domani dovremo arrivare a Taki, ma ricorda che la zona di Toshi è nella parte nord, quindi dovremo attraversare parte del territorio, sperando di non incontrare guai. In effetti il giorno dopo ebbero un piccolo e simpatico incontro con due o tre banditi che cercarono di aggredirli mentre sistemavano l'accampamento per la notte. Alcuni quotidiani di Taki ancora raccontano di quanto fossero distruttivi e molesti gli uomini chiusi in manicomio dopo l'incontro, a loro dire, con un Kappa e un Tengu che volevano derubare...

    Finalmente superarono una piccola zona rocciosa piuttosto arida, ritrovandosi nuovamente di fronte a terre verdeggianti Seguendo questo corso d'acqua dovremmo arrivare a destinazione... Erano davanti a uno dei fiumi di Taki, che si estendeva fino alle zone boschive settentrionali: quella sera stessa sarebbero stati nell'area del clan cacciatore. Dobbiamo solo pensare a come presentarci per bene...

     
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    Toshi







    Forse il Colosso non avrebbe dovuto fingersi idiota, era una cosa che proprio non gli riusciva bene, ed infatti, nonostante il travestimento da Kappa di Febh fosse orrendo, questo nel rispetto del suo ruolo, gli fece una ramanzina che di amichevole aveva ben poco. Strappandogli il naso, oltretutto.
    Tutto ciò che ne conseguì fu solamente l’ennesimo spettacolo che solamente il caro otese poteva mettere in atto, c’era da domandarsi come pretendesse che gli altri gli credessero.
    Non reagì in alcun modo, si lasciò strappare il naso dal viso rimanendo del tutto stupito dalla reazione dell’otese, ascoltando tutto il monologo che il kappa gli vomitò addosso.


    Si, si, certamente F… no, kappa san.

    Si corresse all’ultimo, maledicendo un’altra volta ogni singolo neurone di quell’uomo.

    Comunque si, la regione è sicuramente Toshi, le miniere degli Horu, nonostante io non sia un kappa le miniere non mi piacciono, per cui partiremo dagli Hanta a cercare informazioni, la rivalità tra i due potrebbe favorire un lavoro simile, visto che penso che la spada sia nelle mani dei minatori o di loro conoscenti.
    Un contatto tra un fabbro e un minatore è immaginabile, ma Meku non ci cercherebbe di certo nulla da dei cacciatori.
    Quindi si, direi che si va a caccia.


    Concluse, per poi buttarsi nuovamente a terra, lasciando il kappa di guardia, dopotutto erano creature notturne, anche se in un primo momento dormì con un occhio soltanto, meglio non fidarsi mai troppo di Febh.

    [Taki]

    Osservando Febh che si spostava il becco si domandò se anche durante le missioni teneva quel comportamento assurdo.


    Già, dopotutto non siamo mica fatti tutti a stampino.
    Per esempio l’evoluzione che ti ha portato a sviluppare una seconda bocca in modo da poter rimuovere il becco è estremamente interessante.


    Disse incredulo e un pò ironico, anche se non la prodigiosa “evoluzione” quanto per l’assurdità che quella situazione stava assumendo, per poi esprimersi riguardo gli amici del kappa.

    Diavolo! Certo che per uno dei pochi yokai esistenti hai davvero abbastanza amici, neanche io ne conto così tanti, complimenti!

    Giunti al corso d’acqua Raizen chiamò a se l’attenzione del kappa.

    Senti, visto che se un esperto, sarà l’ora di toglierti il becco se vogliamo presentarci a modo, per il resto credo che ci presenteremo come un semplice aiuto accademico per la caccia alle bestie anomale.

    Giunsero in vista del paese al calar del sole, il sesto giorno stava ormai terminando, l’ora non era troppo tarda, e con l’aiuto di qualche indigeno avrebbero potuto rintracciare velocemente il capoclan per proporsi ad esso ed offrirgli i loro servigi in cambio di informazioni.
    Gli venne in mente un piccolo proverbio che durante la sua missione da chunin lo aiutò non poco.
    “Se devi chiedere informazioni non andare in chiesa dal prete, ne al comune e dal notaio o dal contabile, vai nei bar, nei bordelli dalle puttane, tra le loro gambe c’è sempre qualcosa in più.”


    Ma! Non volendo cercare un bordello.

    Iniziò omettendo la sua rozza massima.

    Andremmo in un bar, sperando di incontrare qualcuno che possa quantomeno darci un indicazione, altrimenti setacceremo la zona alla ricerca della casa più grossa, no?

    Disse, rivolto al miscuglio di animali in cui Febh pretendeva di essere travestito.
     
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    [Taki - Regione di Toshi]

    Quando ormai erano vicini al centro abitato il Kappa si sfilò il becco mettendolo al sicuro in una delle tasche. Non so cosa tu intenda con "evoluzione", noi Kappa siamo così da sempre. Io ho solo sviluppato un'arte ninja apposita. Mormorò il Kappa, che sembrava Febh in tutto e per tutto (forse perchè ERA Febh, ma ormai uno potrebbe cominciare a dubitarne) Comunque in questo modo dovrei passare inosservato, anche se l'aspetto che ho estrapolato dalle tue memorie è decisamente attraente, temo potrebbe conquistare l'attenzione di più di una signora lungo la strada. Aggiunse, un pò gongolante e con una mano sul mento. Ma vabbè, proseguiamo.

    Raggiunsero una bettola dall'aria malfamata, in cui lo Yakushi...pardon, il Kappa sembrava perfettamente a suo agio, come se frequentasse quel genere di ambienti da sempre. Non era centralissima, nella piccola cittadina sotto la giurisdizione degli Hanta (che già di suo era uno sputo di case a ridosso del bosco) e questo la catalogava certamente come la peggior bettola della regione, ed era proprio quello di cui avevano bisogno. Ottimo occhio per i monumenti al peggio della razza umana, complimenti. Sussurrò lo Yokai, gettando una frecciatina al foglioso mentre entravano. Là identificò subito le teste calde, gli ubriaconi e i dritti con una sola occhiata, e fu chiaro in poco tempo che il barista era un uomo manesco...complice il grosso randello pieno di chiodi che aveva sul bancone davanti a sè...inutile approfondire lo stato igienico del bancone...la cosa più pulita erano le chiavi del "cagatoio" (nessuno avrebbe avuto, nemmeno in preda all'alcool, il coraggio di chiamarlo "Cesso". Figuriamoci "Bagno". "Toilette" poi doveva essere una parolaccia in quel posto). Il Kappa sedette al bancone, forse seguito dal compare, e prese qualcosa di forte, anche se chiese una fettina di cetriolo all'interno. I Kappa adorano i cetrioli.

    Allora, qualche affaruccio in ballo per forestieri in cerca di un pò di grana? Chiese al barista allungandogli una piccola mancia: bisogna investire per guadagnare, lo dicono tutti. Il Kappa e Raizen sapevano che gli Hanta avevano problemi con la caccia, ma avere qualche cosa di più poteva servire...ad esempio che cosa si cacciava, e perchè un clan di cacciatori aveva "problemi" nel fare qualcosa che era una loro tradizione radicata. Siamo di bocca buona...se c'è da guadagnare non ci piace perdere tempo in chiacchiere...per strada qualcuno parlava di qualcosa nel bosco, potrebbe fare al caso nostro?
     
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    Monete di rame








    Durante l’entrata Raizen prese in pieno petto la frecciatina del kappafebh, facendola rimbalzare come se fosse un fuscellino, in uno scudo di orgoglio farcito da uno sprezzante sorrisino.

    Vero? Ho particolare fiuto per queste cose, preparati, se ti piacciono gli alcolici forti qui è sicuro che troverai i migliori torcibudella del mondo.

    Si, forse però lo stadio del bar era un po’ troppo persino per il foglioso: una classica betola di paese, con interni in legno e pelle consunta, forse un tempo poteva anche essere carina, ma la stragrande maggioranza delle assi era sin troppo secca ed il novanta percento scricchiolava come un rantolo di morte ben poco rassicurante. Le tavole c he non scricchiolavano erano impregnate di liquido non meglio identificabile su cui Raizen non volle minimamente indagare. Sui muri iniziava a farsi strada qualche macchia di umidità e il legno aveva assorbito anni di odori avendo la minuzia di mescolarli in qualcosa di ben poco gradevole che andava a sommarsi alla piccola cappa di fumo che la sua altezza poteva fargli godere appieno.

    Già, torcibudella… ma non so se i migliori li abbiano dentro o fuori dai bicchieri.

    Disse sussurrando prima di scegliere gli sgabelli più puliti per prenderci posto.
    Il barista pareva essere un concentrato di luoghi comuni, canottiera bianca ingiallita, un ventre duro e gonfio in cui pareva ci si potessero spaccare dei cocomeri, gli avambracci che potevano competere con quelli di Raizen e il viso grassoccio e dalla pelle spessa, o almeno così pensava il konohaniano. Aveva sempre immaginato che la barba ispida, quella particolare carnagione a metà tra il pallido e il mulatto con qualche profonda ruga di espressione fossero indicatori di una pelle spessa con parecchie storie alle spalle da raccontare. Il tutto era condito da un’espressione burbera e un petto villoso sul brizzolato.


    Si, qualcosa di potente pure per me, un rum.

    Il barista prese le ordinazioni a memoria, ridendo quando Febh gli chiese del cetriolo.

    Ahahah! Del cetriolo? Dove ti sembriamo ragazzo? Da un verduraio??
    EHI! TETSU! QUI VOGLIONO DEL CETRIOLO!!
    Ahahah!


    E allo scrosciare delle risate si unì tutto il piccolo locale, muovendo decisamente troppo l’aria che da ferma era nel perfetto limite dell’accettazione. Tuttavia con ancora qualche rimasuglio di ilarità il barista cacciò la mano dentro un grande barattolo estraendone un cetriolino sott’aceto, quella volta lo fece con la mano “pulita” ma probabilmente le precedenti volte chissà cosa ci aveva sopra visti i depositi sul fondo. Tuttavia fu meticoloso, e dopo aver preso il cetriolino si mondò il naso col dorso della mano mentre lo esaminava, e notato un bruscolino lo rimosse sfregandolo nel canovaccio che aveva appeso alla cintola, o meglio, lo sfregò sopra a quello che stava sul canovaccio. Preso un alcolico dalla mensola ed un robusto bicchiere lo riempì con qualcosa di trasparente, apparentemente più trasparente e meno denso dell’acqua: doveva essere Davvero forte, colmato il bicchiere vi tuffò il cetriolino.

    Ecco a lei monsieur!
    Ehi! TETSU! MONSIEUR!
    Ahahahah


    Di nuovo risate mentre versava su un bicchiere uguale a quello di Febh del rum di un bellissimo color ambra.

    Buona scelta ragazzo, l’ostrica ubriaca è famosa per il rum!

    Poi, come da manuale, aggiunse tre soli cubetti di ghiaccio, gesto che stupì Raizen, non credeva di trovare una simile attenzione in un luogo come quello ed il rum era veramente buono.
    I due consumarono, ed al momento del pagamento Febh trovò giusto entrare in azione, aggiungendo qualche spicciolo al conto del bar.
    Il barista, dietro il bancone, si chinò a guardare meglio le banconote e dopo essersi rialzato ci sputò sopra un abbondante quantità di saliva impastata con tabacco da masticare.


    Ei Tetsu! Qui qualcuno vuol comprare le perle dell’ostrica con delle monetine di rame!

    Questa volta si sentì una risata dal retro del bancone, nel mentre Raizen mise mano al portafoglio, lievemente scocciato dalla taccagneria del barista, quadruplicando la posta in gioco, a quel punto il barista si fece un po’ più serio.

    Abbiamo sentito di una grande caccia, c'è posto per degli stranieri esperti che vogliono mettersi alla prova?

    Chiese, sperando di far presa con il suo "esperti", in zone rurali come quella in cui si erano presentati mettersi in gioco portava sempre qualcosa di grosso, gli indigeni muoiono sempre dalla voglia di mettere alla prova i nuovi arrivati, e in quel caso avrebbero trovato pane per i loro denti, ciò che era certo è che difficilmente in simili posti si sarebbero lasciati sfuggire l'occasione di fregiarsi nuovamente del titolo di "migliori cacciatori" a discapito dei famosi ninja.

    Beh, agli effetti qualcosina si può fare.

    Disse interessato alla somma posta sul bancone. Dal canto suo il konohaniano si limitò a ghignare.

    Però non so mai di chi fidarmi, alla chiusura ci vediamo nel retro bottega.

    Troncò il discorso così per poi scomparire dietro una porticina, probabilmente andando a raggiungere Tetsu, e il rumore di di una mannaia che calava su un bancone di legno non sorprese positivamente il ninja.

    Non mi fido eccessivamente, non si sa mai chi si può trovare, spesso cerchi informazioni e ti danno un accoltellata in super sconto, per cui sarà meglio stare attenti e magari pararci le chiappe con qualche kagebushin.

    Finito di parlare il Colosso si levò dal bancone andando verso l’uscita, non voleva aspettare la chiusura del locale Dentro al locale, temeva che quel fastidioso odore gli avrebbe impregnato anche le viscere. Durante la loro uscita i due stranieri vennero osservati, quasi calamitando le attenzioni, Febh in particolare non sarebbe riuscito a scollarsi di dosso quelle di una donna sulla cinquantina avanzata vestita di rosso, sciatta e col trucco pesante.

    Ohhh guarda, piaci alle donne mature, kappa!

    Disse il konohaniano con un sorriso divertito mentre usciva.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Regione di Toshi - Ostrica Ubriaca

    Quale che fosse la strategia che il duo piuttosto improvvisato avesse messo in atto, alla chiusura della bettola, quasi verso l'alba, avrebbero potuto trovare la porta sul retro del locale stesso socchiusa.
    Il retro del locale era una perfetta continuazione della bettola stessa: mura sporche, sudice, macchiate di chissà quali sostanze l'umana mente potesse riconoscere, disperdere, o utilizzare; qualche scaffale, con all'interno una parte, probabilmente, delle scorte di alcoli dell'Ostrica Ubriaca, e, al centro della sala, un tavolo, sudicio anch'esso, con quattro sedie.
    In una delle sedie, si trovava lo stesso barista che li aveva serviti nella bettola, mentre le altre erano tutte vuote, seppur, ad un buon occhio, sarebbe stato facile intuire per la loro disposizione che probabilmente quella sala era usata per delle piccole bische, o partite fra amici.
    "Allora, signori miei, dicevate di volervi mettere alla prova e di volere un pò di grana con la stagione di caccia organizzata dagli Hanta, giusto? Bé, ho qualche informazione al riguardo, certo, ma dovrete pagare per averle, con qualcosa di meglio di quattro spiccioli. Diciamo almeno sette volte tanto.", disse il barista, offrendo un prezzo, dal suo punto di vista, più che ragionevole.

    Il duo avrebbe anche potuto provare ad uscirne a chiacchiere, ma era improbabile che ci riuscissero, allo più avrebbero potuto ridurre la richiesta di denaro del barista a 4 volte quanto avevano pagato alla bettola, ma niente più di quello, dovevano pagare per farlo parlare.
    In quel caso, avrebbero avuto modo di sentire la storia dal punto di vista del barista: "Da quel che ho sentito da alcuni della famiglia Hanta, l'ultima stagione di caccia è stata uno schifo... un qualche animale, qualcosa che non avevano mai visto prima da queste parte, ha sbranato metà della cacciagione e portato nella propria tana il resto.
    Alcuni di loro hanno cercato di seguire le tracce, ma non sono tornati vivi per dire cosa avevano trovato: le uniche cose su cui gli Hanta sono certi è che si tratta di un branco di animali a loro ignoti e che sono particolarmente feroci e furbi... li hanno soprannominati Lupi Idrofobi e hanno aperto una stagione di caccia contro li stessi."
    , iniziò a spiegare.
    "Da quando hanno messo su la storia del premio in denaro è spuntata un sacco di gente spiantata che non ne sa niente di caccia, ve lo posso assicurare anch'io che sono un semplice barista.", affermò in una risata, "Però ho anche sentito di almeno due gruppi, uno proveniente da Taki stessa, che potrebbero riuscire in questa battuta di caccia, quindi vi consiglio di sbrigarvi, la tenuta degli Hanta, dove danno mappe e tutto il resto, è dall'altro lato di Toshi. Non è difficile da riconoscere: ci sono solo due grosse ville sul versante che da verso le Montagne a Nord, una è degli Horu e ha due sole strade, la prima per arrivarci, la seconda per scendere verso la via delle miniere; l'altro è il palazzo degli Hanta, un bel edificio che si apre verso i boschi delle montagne.", concluse il barista e, a meno di ulteriori domande, non avrebbe detto niente altro al duo.

    Se invece avessero tentato di attaccare il barista, per non pagarlo ed avere comunque informazioni, quello che avrebbero colpito non avrebbe fatto affatto il rumore di un corpo umano, bensì di una marionetta metallica!
    "Dannazione!", avrebbe lamentato la bambola umanoide, mentre l'illusione che ne mostrava un corpo differente scompariva, "Dovevate per forza essere dei taccagni?", ruggì la cosa, aprendo il petto e lasciandone partire una selva di 15 kunai dallo stesso.
    [Potenza Lancio: Viola +3, raggio dell'attacco 5 metri]
    Allo stesso tempo, dalla bocca della marionetta si sarebbe liberata una nuvola venefica che avrebbe riempito lo spazio chiuso della sala, proprio mentre un qualcosa, verosimilmente un filo di chakra, si preoccupava di chiudere del tutto la porta alle loro spalle, rendendogli difficile la fuga.
    [Nube di veleno Dannoso base, che riempie l'intera stanza di circa 12 SD]

    Se il duo avesse pagato ed avuto le dovute notizie, a quel punto si sarebbe potuto tranquillamente dirigere verso la tenuta del Clan Hanta, altrimenti avrebbe dovuto combattere con la marionetta per avere le notizie di cui aveva bisogno.
     
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    [Nella bettola]

    Il kappa sopportò stoicamente le risate e le prese in giro di tutti i presenti, restando imperturbabile anche mentre gli gettavano di malagrazia la bevanda nel bicchiere, schiaffandogliela di fronte con un pezzetto di cetriolo che aveva visto tempi migliori. Senza rispondere alle provocazioni prese delicatamente il cetriolino con le dita, portandolo poi alle labbra e facendolo secco in due morsi lenti e ben calibrati. Quindi portò lo sguardo su chi lo derideva, prese il bicchiere e disse. Alla salute. E buttò tutto giù di un fiato, appoggiando poi il bicchiere sul bancone. Niente male. Forse non forte come quello a cui sono abituato, ma gradevole. Quell'intruglio doveva avere una gradazione alcoolica fuori scala, ma se la era scolata come fosse acqua, senza fare una piega. Un secondo giro...ma stavolta con DUE cetriolini. Sogghignò con aria di sfida.

    Certo, se interrogato avrebbe potuto citare il metabolismo superiore dei Kappa, ma era in incognito quindi sarebbe rimasto in silenzio, tenendosi la faccenda per sè. Ovviamente si può glissare su come le arti segrete degli Yakushi permettessero di ignorare il bruciore e annullare gli effetti dell'alcool come semplice atto di volontà...dopotutto era un Kappa, non certo un ninja di Oto travestito!

    Quanto al piano del compagno di viaggio, lo Yokai si limitò a fissarlo con un'espressione tipicamente da Febh (il suo travestimento era eccezionale!), sbuffante e con gli occhi alzati al cielo. E sai quanto me ne frega di un'accoltellata...prima di accoltellare me deve passare parecchia acqua sotto i ponti, ma va bene, usciamo pure. E quanto alla battuta sulla signora attempata il Kappa si limitò a poggiare la mano sulla spalla dell'altro. Troppo giovane per me, devo ricordati i miei secoli di vita? E comunque non sapevo che tua madre fosse di Taki e lavorasse qui, potevi presentarla in maniera un pò più educata, no? I kappa tengono molto all'essere formali.

    [Il retrobottega]

    Attesero fino all'alba, e nel mentre il Kappa si fece un giro per conto suo nel piccolo paese, giusto per avere ben chiari i dintorni e sbirciare sotto la gonna di qualche contadina (sfuggendo poi a torce e forconi) ma ecco la porta aprirsi, o per meglio dire socchiudersi, fino a mostrare un ambiente delizioso, tanto gradevole che gli scarafaggi fuggivano urlando per il disgusto. Ma nonostante questo riuscirono ad accedervi senza finire sterminati dalle malattie. Un retrobottega niente male, davvero. Mi ricorda una palude di Ame che ho visitato una volta...ma qui c'è un filo di umidità in più... Commentò lo Yokai mentre il barista faceva il suo prezzo.

    La cifra era palesemente fuori scala per delle semplici informazioni. Onestamente preferirei pagare DOPO aver avuto le informazioni, per ogni evenienza...ma dopotutto non ho che pochi spiccioli dietro, giusto per le cose essenziali, e sono solo un accompagnatore. Avrebbe dato una pacca sulla spalla a Raizen, incitandolo a versare la cifra. Ma tu sei quello che è più in cerca di "lavoro", no? Quindi investi pure per avere i tuoi guadagni in seguito, no? Agggiunse con un sorriso che meritava solo un frullato di schiaffi.

    Se alla fine Raizen avesse pagato, scucendo la borsa ed al contempo le labbra dell'informatore, si sarebbero sorbiti la storia degli Hanta con un briciolo di approfondimento extra. Lupi Idrofobi, eh? Non è un bel nome. Ma l'idea che ci fossero altri gruppi interessati alla battuta di caccia era preoccupante, specie se si erano già fatti avanti. Ai due ninja non interessava certo la battuta in sè e per sè, ma se non avessero vinto quello strano festival poi non avrebbero potuto avanzare la loro richiesta di informazioni, e questo non sarebbe stato un bene.

    [In ogni caso, dopo]

    E dunque questa è la tenuta degli Hanta, eh? Carina. Un grosso palazzo all'orientale, quasi una piccola città in cui vivevano chissà quante persone. Taki sembra essere discretamente ricca, se siamo fortunati sapranno anche qualcosa della tua spada, non pensi? Qualche guardia, alcuni passanti che andavano e venivano, più dei lavoratori che trasportavano legna e poche altre cose. In generale c'erano musi lunghi e irritati, e a ben guardare quasi tutti portavano degli archi...forse alcuni dei cacciatori improvvisati di cui gli avevano parlato si erano riciclati a operai e servitori...o magari i servitori del castelllo stesso miravano al premio in denaro, vai a capirlo. Basta presentarsi per avere le mappe, o così diceva quel tizio, quindi facciamoci avanti.

    Il kappa sarebbe avanzato fino al portone principale, presentandosi alle guardie come: Sono un cacciatore ed un mercenario...mi si dice che avete avuto qualche problemino con degli animali del bosco, eh? Beh, il mio amico qua è un esperto di conigli e scoiattoli, ma io me la cavo con ogni genere di animale...dal lupo all'orso più feroce, e non ho grossi problemi a muovermi per la foresta. Dobbiamo presentarci a qualcuno in particolare per iscriverci alla Caccia?
     
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    Lupi idrofobi








    Aspettare sino all’alba senza far nulla fu abbastanza tedioso, persino il Colosso si trovò un piccolo passatempo, certo non era all’altezza del kappa che intravide mentre fuggiva da una rivolta cittadina in miniatura.

    Stupido kappa.

    Pensò tra se e se, dimenticando volontariamente la vera identità dell’essere.

    È probabile che se ruotassi Febh perderebbe il cervello come i kappa perdono l’acqua.

    Scosse la testa mentre si dava un occhiata in giro, il paesino era colmo di quelle sottospecie di bettole sportive in cui i cacciatori si radunavano dopo le loro battute, chi semplicemente per trovare ristoro dopo una lunga giornata, chi per paragonare con gli altri qualche trofeo della giornata o qualche record personale, avevano qualche maniera che li accomunava ai pescatori.
    Lui però, da cacciatore di informazioni quale era ronzava come un ape da un fiore all’altro, cercando di carpire qua e la qualche informazione sulle strane creature che il rapporto generale che l’accademia gli aveva fornito citava. Gironzolando qua e la però non erano molti a parlarne, alcuni la tacevano come se la parola stessa portasse sventure, giusto un piccolo gruppetto che accerchiava un attempato lupo di montagna pareva non temere quei racconti. Era un uomo di mezza età, ma quelle prime rughe che facevano capolino scavandogli il volto non contavano gli anni trascorsi in questa terra, bensì i passi, le corse, le impronte, gli odori: l’intera vita di un esperto cacciatore sempre alle costole di qualche preda che qualcuno aveva rifiutato di cacciare, e pareva, da ciò che raccontava, che fosse riuscito persino a correre dietro a qualcuna delle grosse bestie che interessavano al Colosso, per cui si avvicinò, analcolico alla mano e restò ad ascoltare. In realtà non gradiva troppo i super alcolici, se non una volta ogni tanto per dare una lubrificata alla gola.

    […]

    Durante la notte gli svariati gruppetti si dileguarono lentamente, e solo i più coriacei riuscirono a salutare le prime luci del giorno lasciandosi però mettere KO da loro, lasciando le strade totalmente deserte.
    Sparita l’ultima forma di vita la porta sul retrobottega si aprì lievemente, invitandoli ad entrare, la ventata che ne venne invece pose dinnanzi al Colosso un muro che solo con dell’impegno riuscì a superare. Non c’era niente di inaspettato li dentro, era il retro di una latrina e non era certo meglio.


    Insomma, il tuo abitat naturale.

    Commentò Raizen sulla prima frase di Febh.

    Comunque, tieni i tuoi settanta Ryo e sputa il rospo, non ho voglia di stare qui più del necessario.

    Prese un rotolo di banconote legate con un elastico dalla tasca interna del mantello e ne svolse i settanta ryo richiesti dall’avido oste, esattamente sette volte tanto rispetto ai dieci ryo extra dati dentro il locale.
    Restò ad ascoltare le parole dell’uomo in religioso silenzio, concludendo che alla fine, oltre la posizione di due ville che avrebbero potuto trovare già da loro non gli aveva comunicato gran che. Uscì da quello stanzino lercio con poche parole.


    Ah, quei soldi, usali per dare una pulita a sto locale, la gente ci si cura la dissenteria perché pure la merda ha paura a caderci.

    Richiuse la porta e insieme al suo caro Kappa si avviò verso la villa, pareva che non ci sarebbero stati tempi morti e che la battuta sarebbe iniziata a breve.
    Le ville dei clan rivali erano un vero e proprio spettacolo, anche se Raizen preferì quella degli Hanta, decisamente più votata ad un equilibrio con l‘ambiente che la circondava e che agli effetti dava sostentamento a tutti i suoi affari.
    I pressi della villa, contrariamente all’aspetto zen che aveva l’edificio, brulicava di quelli che erano certamente cacciatori alle prime armi, “raccattati dalla piena” si usava dire in qualche villaggio vicino Konoha, non sarebbe stato difficile vederne qualcuno cercare di stordire la propria preda con un mattone. Tanti uomini e pochi cacciatori.


    Alla faccia del clan di duri uomini di foresta.
    Pft.


    Avvicinatisi al portone principale si presentarono alle guardie.

    Si, i conigli e gli scoiattoli che fanno fuggire il nostro cuore impavido a gambe levate.
    ‘Presente una gallina senza testa no?


    Disse abbozzando il verso di un pollo che corre a caso per l’aia dopo che gli è stato tirato il collo.
    Le due guardie dopo aver valutato il duo con qualche smorfia che variava dall’apprezzamento al disappunto indicarono ai due una seconda entrata, più minuta, da cui qualche brioso avventuriero si allontanava sconsolato, probabilmente ragguagliato sui pericoli della missione.


    Beh, le porte della gloria son sempre più strette no?

    Disse mentre si appropinquava alla seconda entrata per poi presentarsi rapidamente.

    Io e il mio destriero siamo qui per i problemi riguardo le creature comparse nei boschi, abbiamo discrete abilità, come potrà vedere lui è abilissimo a nascondersi tra gli uomini.
    Tuttavia, se possibile, gradiremo parlare del compenso, in caso di successo, con qualcuno che possa darci un assicurazione riguardo le informazioni che vorremmo ottenere.
    Ah, se ci da qualche dettaglio sulla situazione mi sembra ovvio che ci iscriviamo a questa piccola battuta.


    Secco e deciso concluse in poco tempo la sua breve presentazione, rendendo all’otese pan per focaccia. In un primo momento non badò troppo al viso dell’uomo che aveva dinnanzi, solo quando questo parlò si accorse che era l’esperto uomo che parlava la sera prima accerchiato dagli ascoltatori, da quella prima impressione che aveva fatto al konohaniano non gli sarebbe dispiaciuto averlo come caposquadra, o eventualmente come secondo, pareva sapere il fatto suo. Mentre attendeva la risposta dell’uomo cercò di sbirciare alle sue spalle per vedere se all’interno della villa c’era del movimento o quantomeno l’ombra del capoclan a cui avrebbe voluto parlare, il vero obiettivo della sua missione.
     
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    Regione di Toshi - Residenza del Clan Hanta

    All'Ostrica Ubriaca al duo era andata abbastanza bene: prima il "kappa" aveva avuto il suo secondo drink con due cetrioli, seppur il bicchiere aveva una dubbia igiene, e il ninja di Konoha aveva ricevuto le informazioni volute, pagando adeguatamente, senza però ricevere niente più che un quasi metallico "Tzè", alla battua sulla dissenteria.

    Ora, però, si trovavano davanti ad un uomo del clan Hanta, probabilmente, non aveva niente di più di un corpetto, sopra un abito discretamente elegante, ma quanto mai funzionale, corpetto da cui era visibile l'impugnatura a forma di testa di cane di un coltello e che portava sulla schiena una faretra dove, di certo, in situazioni diverse sarebbero state custodite delle frecce.
    Quello stesso uomo non replicò alla piccola recita sui polli di Raizen, se non indicandogli dove avrebbero potuto trovare chi avrebbe dato loro le mappe, passando per un piccolo cancello che, di fatto, si apriva attraverso il fianco destro del palazzo, in una radura da cui, come Raizen stesso poté notare, molta gente si stava allontanando, con un certo disappunto, alcuni con timore, ma dove, ancora, si trovavano almeno cinque gruppi di persone, come i due avrebbero potuto notare dal linguaggio del corpo e, per ognuna di quelle cinque squadre, se così si poteva dire, si trovava in mezzo a loro anche uno degli uomini con il medesimo corpetto di chi li aveva accolti e lo stesso particolare coltello ben in vista sullo stesso.
    Un altro uomo vestito alla stessa maniera, si avvicinò loro, guardandoli con occhio clinico, mentre Raizen parlava, per poi essere da lui apparentemente riconosciuto, aggiungendo, in risposta alle sue parole, "Buffo, qui il più della gente viene in cerca di denaro, non di informazioni... ma tant'é, va bene, eccovi i particolari.", esordì, porgendogli una mappa.

    "Quando qualche mese dopo i fatti di Taki... non so se sapete del tentativo di assalto contro il villaggio principale, vicino Yanagi, ha avuto inizio la nostra stagione di caccia non immaginavamo che sarebbe stata particolarmente sfortunata e scarsa.
    La prima settimana era passata piuttosto tranquillamente, poi, per ben due volte, la seconda settimana, abbiamo trovato carcasse di grossi animali, dei cervi, in un caso, addirittura un grosso orso, da poco uscito dal letargo, la seconda. Sono i due punti centrali sulla mappa, più vicini fra loro."
    , iniziò a raccontare, indicando la mappa che avevano per le mani i due, una mappa con su incisi quattro cerchi rossi.
    "In ambo i casi c'erano delle grosse impronte che sembravano appartenere a dei lupi giganteschi, o almeno a qualcosa le cui zampe ricordavano parecchio quelli di un lupo, seppur due volte più grossi del normale, molto più profondi di quanto il peso di un qualunque esemplare dovrebbe lasciare e, soprattutto, sembra che questi lupi abbiano artigli simili a quelle di un rapace... un qualche animale che non avevamo mai visto prima da queste parti.
    Dopo questi due avvistamenti, la settimana dopo partimmo per la caccia in gruppi più cospicui e trovammo, in una vallata leggermente più a Nord, i resti di un intero gruppo di cervi e persino di qualche orso, quasi che qualcuno avesse voluto lasciarli lì, o che si fosse fatto una tana così, all'aperto, probabilità che non escludemmo nemmeno del tutto, dato che c'erano decine e decine di impronte, risalenti a momenti diversi, tutte di quelle creature.
    Poi, più niente fino a 2 settimane fa, quando un piccolo gruppo di tre uomini del nostro clan, fra cui uno dei miei cugini, figlio di Yoshura Hanta, nostro capoclan e mio zio andarono nei pressi dei confini meridionali della nostra tenuta di caccia, accadde qualcosa di inatteso: un assalto contro il gruppo da parte di queste bestie.
    Mio cugino morì lì, quel giorno, gli altri due uomini scapparono e riuscirono a tornare in cerca di aiuto, ma quando ritornammo lì, era troppo tardi: solo una grossa macchia di sangue, degli abiti e poco più erano rimasti, nemmeno avevano lasciato la carne e, come nei casi precedenti, le impronte si perdevano poco dopo nel bosco, come se quelle bestie volassero.
    Dei due che erano usciti a caccia con mio cugino, uno morì poche ore dopo per le ferite subite, l'altro, dal canto suo, ha solo perso l'uso di un braccio e subito una paresi facciale per le ferite, ma ha descritto le bestie come dei grossissimi lupi, grandi due volte un lupo normale, con zanne immense, occhi rossi e, cosa più inquietante, la capacità di sollevarsi su due zampe per compiere salti che hanno dell'incredibile per un essere umano."
    , concluse indicando anche gli altri due punti, durante il suo racconto.
    "Da allora, il mio venerabile zio ha deciso di aprire questa speciale battuta di caccia e per questo voi, come gli altri cinque gruppi, siete qui.
    Ogni giorno partono squadre verso le 10 del mattino e talune volte tornano a mani vuote, talune volte, qualcuno nemmeno torna, non si sa se ucciso da questi animali, o da altri cacciatori... in ogni caso, ancora nessuna pista o belva catturata.
    Le regole, comunque, sono semplici: uno di noi del clan, io nella fattispecie, vi sarà di supporto, per tracce e quant'altro, se lo richiederete, ma per il resto, il più del lavoro sarà vostro.
    La prima delle squadre che troverà i lupi idrofobi e ne recupererà un esemplare, potrà ottenere una lauta ricompensa dal mio venerabile zio, se troveranno anche il luogo in cui si nascondono, e ci aiuteranno a capire cosa sono e come cacciarli, la ricompensa sarà molto più elevata.
    Voi volete informazioni e, se ci riuscirete, le avrete, ve lo posso assicurare."
    , concluse, l'uomo, per poi voltarsi, "Prima che lo dimentichi: il mio nome è Kayatsu Hanta, voi siete?", chiese.

    A quel punto i due avrebbero potuto anche studiare gli altri partecipanti alla battuta di caccia.
    C'era un gruppo di sette uomini, tutti con delle casacche che ricordavano chiaramente quelle degli Hanta stessi, tanto che era verosimile supporre che fosse qualcuno che lavorava per il clan e cercava di vendicare i compagni feriti assieme al figlio di Yoshura.
    Poi c'era un gruppo di tre uomini, che chiacchieravano fra loro, i cui abiti avevano poco del cacciatore e molto del ninja, soprattutto per i coprifronti della Cascata cuciti sugli abiti stessi: forse erano ninja indigeni, o, più probabilmente, nukenin che ora indossavano quel simbolo, anziché quelli dei loro villaggi.
    Poco più in là, un uomo, da solo, che scriveva in un taccuino mentre uno degli Hanta gli dava spiegazioni, l'uomo aveva una casacca di cuoio, in bella vista, su un pantalone verde ed una maglia a mezze maniche del medesimo colore, ogni tanto alzava lo sguardo dal taccuino, per osservare il compagno di Raizen, il più delle volte.
    Altri due, invece, stavano ascoltando le spiegazioni di un Hanta mentre si guardavano intorno: avevano un mantello a celarne del tutto il vestiario e dei lunghi cappelli piuttosto grossi a nasconderne il volto, mentre in silenzio ascoltavano e memorizzavano, verosimilmente.
    Infine, c'era un terzetto, una ragazza e due uomini, tutti con dei grossi rotoli da richiamo sulla schiena, che sembravano poco interessati ad ascoltare il più dei discorsi di quel tizio che avevano davanti a loro.

    Il duo avrebbe avuto un'ora per prepararsi: come Kayatsu avrebbe detto loro, la battuta di caccia di quel giorno sarebbe iniziata di lì a poco.
    Fu una figura, un uomo con il viso leggermente scavato, una grossa cicatrice sulla guancia sinistra, che si fece vedere da un balcone del palazzo, fu quello il segnale che le diverse guide aspettavano, "Quello è il mio venerabile zio, se si è mostrato, vuol dire che possiamo far partire la caccia. Ora, non vi resta che decidere da che parte andare.", avrebbe concluso, lasciando la parola ai due, mentre già le altre squadre iniziavano a partire.
    Come poterono, probabilmente, notare, solo tre squadre su cinque, avevano una guida: il gruppo di 7 uomini non ne aveva bisogno e, apparentemente, nemmeno il singolo con il taccuino.

    Mappa
    Mappa

    Le 4 chiazze rosse sono i punti dei primi avvistamenti
    La linea verde (quella più a sud) indica il percorso che prenderà (il linea di massima) il gruppo di 7 uomini.
    La linea gialla è il gruppo di tre individui con la ragazza.
    La linea centrale è il singolo.
    La linea grigia è il duo con i mantelli.
    La linea più a Nord è il restante terzetto con i coprifronte della Cascata.
     
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    Rovistando tra i contendenti






    Il Colosso fece spallucce sulla prima frase dell’uomo.

    Ad ognuno il suo, chi soldi, chi informazioni.
    Non è detto che ciò che cerco mi porti ancora più denaro, insomma, dipende dai casi.


    Il lungo monologo che seguì rese del tutto inutili i soldi sborsati al barman, pareva in effetti che avrebbero guadagnato sia tempo che denaro a recarsi direttamente alla fonte anziché cercare ristoro in quella pozza di piscio in cui avevano persino lasciato dei soldi.

    Capito, tutto chiaro, siete abbastanza nei guai insomma.
    Tuttavia mi sorge spontanea una domanda.


    Disse mentre si metteva braccia conserte.

    È chiaro che le disgrazie vengono valutate da chi le subisce, quindi magari i vostri potentissimi lupi possono sembrare per noi degli innocui cuccioli, o addirittura il contrario, il che sarebbe un guaio.
    Per cui mi viene spontaneo chiedere quale è il vostro livello di preparazione.
    Non sottintendo nulla, è ovvio, sono solo interessato a comprendere la portata dei miei probabili rivali.


    Inoltre era anche lievemente curioso, non era mai venuto a contatto con realtà non ninja, eccezion fatta per la missione nella tana di Stroheneim, e sapere come girava il resto del mondo dopo che lui lo aveva abbandonato sarebbe stato interessante. Mentre poneva la domanda Raizen stesso si trovo stranito nel farla, ripensando al fatto che lui era dentro a quel mondo da ben poco tempo, anche se ci si era abituato in fretta, dimenticando che gran parte della sua storia era all’esterno di esso, per il momento. Lui stesso si sarebbe potuto rispondere, forse, ma purtroppo aveva ben poca memoria del suo passato, ed in esso comparivano ben poche persone degne di nota per qualità fisiche, poteva quindi solo supporre che la stessa cosa accadesse in quel clan e che quindi i lupi non fossero un problema troppo importante.
    Ascoltò la risposta dell’Hanta per poi passare ad esaminare i vari concorrenti per saggiare il terreno, Diogene gli aveva insegnato con una fredda lama che guardarsi dai compagni di squadra spesso era più importante che concentrarsi esclusivamente sull’eventuale nemico.
    Il gruppo più fornito pareva appartenere al clan stesso, dal numero pareva si organizzassero per una battuta di caccia normale, urlatore, qualche posta, qualche inseguitore, la stranezza era la mancanza dei segugi, chissà se avevano particolari abilità olfattive, i vestiti ricordavano quelli degli impiegati del clan, che a loro volta ricordavano quelli dei guardiacaccia, e probabilmente il ruolo del clan all’interno dell’economia del villaggio si avvicinava a quello; corpetto di cuoio semplice con qualche rifinitura sui bordi e una pratica tasca che alloggiava un lungo coltello da caccia dotato di testa ferina, probabile che quella fosse la dota. Oltre loro un gruppo di tre ninja, lo si leggeva chiaramente dagli abiti non accademici però, da quanto diceva il loro coprifronte, non sapeva come trattarli, i segni incisi nelle loro fronti per ora non avevano portato che grane all’accademia, ma era anche vero che in quel momento erano fuori dall’accademia ed erano compagni di squadra. Altri due, i più misteriosi tra i gruppi, erano due individui imperscrutabili ammantati di blu notte e con un cappello a tesa larga che ne copriva persino il volto, l’ultimo gruppo, un terzetto di due uomini e una donna ascoltava distrattamente le parole della loro guida, c’erano due possibilità per quel comportamento, o sapevano di più rispetto a ciò che gli veniva detto oppure erano semplicemente superbi, anche perché, pensò il Colosso, in una missione simile non si sapeva mai se la propria forza è sufficiente a superare ogni pericolo.
    Esaminati i gruppi Raizen ne scelse un primo, gli shinobi della cascata.
    Si avvicinò tranquillo, poteva darsi che fossero semplici ronin unitisi a quel villaggio, o addirittura nukenin, non sarebbe stato semplice stabilirci un contatto.


    Vado a farmi un giretto eh. Te occupati magari di mister solitudine, pare che tu gli piaccia.

    Così dicendo si allontanò spostandosi verso il terzetto.

    Pare che ci ritroviamo nella stessa barca! Come mai siete finiti qui a cercar fortuna, shinobi?

    I tre erano abbastanza anonimi, uno di loro pareva essere avvolto interamente da delle bende, o così lasciavano immaginare i pochi angoli di pelle che i vestiti lasciavano intravedere, ciò che non trapelava dalle bende però veniva espresso dagli occhi, affilati e attenti, di un nero quasi troppo profondo, appena Raizen parlò si voltò verso di lui, prima con una rapida occhiata, poi voltando la testa, seguito immediatamente dai suoi compagni; i due avevano erano lievemente strani, bitorzoluti gli avrebbe definiti il Colosso, uno con i capelli lunghi, lisci e neri, lievemente chino, quasi gobbo, l’ultimo aveva le unghie particolarmente lunghe e tinte di nero, entrambi un segno distintivo di un colore particolare, curioso, pensò il konohaniano.
    Sondato il terreno, se avesse ottenuto una risposta positiva, o comunque che non palesasse troppo astio avrebbe continuato a dialogare.


    E come vi siete preparati? Pare che questi lupi siano parecchio pericolosi, avevo intenzione di lanciarmi dritto nel punto centrale tra tutti gli attacchi, in modo da essere al centro di tutta l’azione, voi cosa avevate in mente?

    Disse, in modo da farsi sentire solamente dai suoi interlocutori, poi, mentendo ad arte come sapeva fare, avrebbe aggiunto.

    Sapete, questo genere di creature non si affrontano tutti i giorni, e per me è la prima volta.

    Conclusa la discussione prese congedo dal gruppo, e mentre si prendeva qualche secondo per riflettere si avvicinò agli individui rotolo muniti, voleva capire se la loro disattenzione era sostenuta da delle abilità particolarmente adatte alla missione, dopotutto, nulla gli avrebbe vietato di sfruttarli a suo vantaggio.

    Oh! Degli altri shinobi! Pensavo che in questo villaggio non ne avrei incontrato neanche uno e invece eccone degli altri! Anche voi in cerca di arrotondare?

    In base alla risposta avrebbe seguito lo stesso iter applicato ai due uomini precedenti, aggiungendo, in caso di deduzione errata nell’appellarli “shinobi”

    Capisco, scusate, mi avevano ingannato i rotoli… credevo li avreste utilizzati per seguire o catturare le bestiacce, avevo intenzione di dirigermi a sud e prendere tutti i luoghi dove si sono verificate le aggressioni dal fianco, voi cosa programmavate?

    Ascoltò tranquillo le eventuali risposte, cercando di non perdere quel tempo che gli era stato offerto dal caso, se fossero stati pure loro degli shinobi avrebbe semplicemente chiesto se avevano intenzione di usare i rotoli per imprigionare i lupi. Aveva intenzione di rinchiudere l’eventuale branco, se ancora era presente in quella zona, in una rete di cacciatori, in modo da non farli dileguare con troppa facilità, per poi stringerli in una zona limitata e attaccarli, si sarebbe occupato di esporre il piano più tardi, dopo aver raccolto qualche informazione più decente.
     
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    [Ciò che precede la caccia]

    Lo ignori...i suoi evidenti problemi mentali possono rendergli impacciate le interazioni sociali, ma quando va a caccia nella foresta sa comportarsi egregiamente. Una questione di istinto animale suppongo... Replicò il Kappa facendo spallucce, come se cercasse di far capire alla guardia che bisognava adattarsi ai compagni che ti capitavano. Una cosa era certa: non stavano facendo una buona impressione, ma nonostante questo vennero indirizzati all'interno, dove un uomo era incaricato di regolare i partecipanti e fornire le informazioni.

    Si trattava di un pezzo grosso, a quanto sembrava, essendo un parente stretto del capoclan, anche se gli abiti sobri non lasciavano intendere un qualche privilegio sociale, probabilmente perchè in un clan di cacciatori non era importante avere vesti pregiate, ma piuttosto una buona mira e un buon senso della foresta. A questo proposito, Febh non era un grande esperto di caccia, a dirla tutta. Quando era ragazzo e viveva da vagabondo si era dovuto arrangiare a catturare qualcosa per sopravvivere, specie quando il vecchio perdeva tutti i soldi in scommesse o li usava per l'alcool...ma questo non faceva di lui un cacciatore esperto, per quanto un Jonin fosse certamente in grado di cacciare grosso modo qualunque cosa...magari radendo al suolo la foresta tutto intorno. Fortunatamente poteva contare su alleati più esperti in quella delicata arte...ma fondamentalmente perchè parliamo di Febh? Certo, il Kappa aveva assunto il suo aspetto e le sue capacità, ma restava sempre uno Yokai antico e potente, con abilità nella caccia affinate nei secoli (soprattutto vicino ai corsi d'acqua), e comunque non era certo comparabile ad un ninja, per quanto straordinario potesse essere quest'ultimo.

    Perso un secondo in questa elucubrazione lo Yokai perse quasi il filo del discorso, ma recuperò in fretta le parti saltate. Grossi animali di forma strana, metà lupi, metà orsi, metà maiali che si trasformano col chiaro di luna. Chiaro. Mormorò annuendo. Non aveva capito una pera. Beh, vendicheremo i suoi familiari e cercheremo di rimettere un pò d'ordine in questi boschi. Annuì cercando di essere conciliante, senza curarsi delle possibile reazioni altrui alla frase di poco prima. Nessuna pista o belva...ma almeno qualcuno li ha visti questi Luporsaiali? Intendo delle squadre inviate, al di fuori dei membri del clan. La frase poteva sembrare poco felice in quel preciso momento, quindi il Kappa, abile diplomatico, si affrettò a correggersi, espliticitando il resto dei suoi pensieri. Non mi fraintenda, ma a volte capita che i clan, specie quelli più antichi, portino il peso di maledizioni, o vecchi nemici...magari queste bestie si mostrano solo se uno degli Hanta è presente. Intanto si appuntò mentalmente di parlare con l'uomo che aveva perso un braccio, se possibile.

    Io mi chiamo Febh Yakushi. E fece un vistoso occhiolino al compagno di viaggio. Lui invece si chiama Raizen Bakamaru. Non ricordava minimamente il cognome del compagno, quindi aveva optato per la cosa più plausibile: "ragazzo scemo". Non erano certo in incognito, per quanto Taki non fosse proprio amichevole verso gli accademici, e quindi non c'era alcun bisogno di nascondere i loro veri nomi. Al più il vero Febh Yakushi avrebbe potuto trovare strano che qualcuno riferisse la sua presenza a Taki, quando in realtà non c'era mai stato....ma le prodigiose arti di divinazione del kappa gli suggerivano che lo Yakushi non avrebbe fatto storie al riguardo. Accettarono la mappa e rimasero quindi in attesa del segnale di apertura della battuta di caccia.

    Guarda un pò la mappozza. Borbottò, facendo un cenno all'altro. Prima di andare a fare pubbliche relazioni almeno mettiamoci daccordo..io sarei per procedere direttamente a nord, nel cuore della foresta...vedi questo altopiano qua? Potremmo avere una buona visione di ciò che abbiamo intorno, e poi potremmo spostarci a ovest verso le zone dove hanno individuato i fringuelli con le zanne da lupo e la coda da serpente. Nel mentre indicava sulla mappa aperta davanti a sè, copiandola nel mentre su una delle sue carte ninja, giusto per sicurezza.

    Andasse come andasse la loro discusione, si sarebbero poi divisi per parlottare in giro coi gruppetti coinvolti. L'attenzione del Kappa era stata attirata immediatamente dal tizio vestito interamente di verde e che stava da solo, e sembrava che la cosa fosse reciproca, quindi non diede particolare peso alle parole di Raizen e si diresse, cercando di non dar troppo a vedere la sua destinazione, verso mister taccuino. Arrivato a forse tre metri di distanza, esordì con una frase molto semplice, ma se ci aveva visto giusto, sarebbe stata più che efficace: Allora, che si dice a Mizukumi? Siete pieni di Speranze o avete deciso di andar contro i coccodrilloni? Shinodari era salva, quindi non aveva motivo di radere al suolo Mizukumi, anche se ancora conservava un pò di risentimento...ma dopotutto non tutti i Mizukumi erano responsabili...c'era gente come Krom o Midori che erano decisamente al di sopra di ogni sospetto, oltre ad esere dei veri alleati. Soprattutto Krom. Per Midori c'era il fattore petto che dava parecchi punti....ma ovviamente tutto questo non riguardava il Kappa, stava solo agendo come si presupponeva che avrebbe dovuto agire e pensare Febh Yakushi. Dopotutto era un maestro di travestimenti! Nel caso in cui avesse colto nel segno, avrebbe proseguito la chiacchierata. Febh Yakushi, ninja di Oto...posso sapere il tuo nome? E' strano che da Grimdad vi spostiate fin qui, a meno di missioni molto importanti, o sbaglio? Ricordo l'assedio alla capitale del paese del tuono e poco altro. Se qualcosa degli eventi delle Grotte di Nuctem e dell'Albero Bianco era trapelato, allora il nome di Febh Yakushi non doveva certo passare inosservato.

    Andasse come andasse quella discussione, poi il Kappa si sarebbe spostato verso un secondo gruppo di aspiranti cacciatori: quelli con lunghi manti e ampi cappelli. Roba poco affine alla caccia decisamente, visto che abiti parecchio scomodi, anche se magari nascondevano un arsenale. Chiedo scusa, avete per caso visto un bagno? Tipico metodo per rompere il ghiaccio. Devo ripristinare la mia fontana cranica o rischio di restare senza forze. Spiegò poi, come a giustificarsi, anche se verosimilmente gli altri non conoscevano le caratteristiche dei Kappa. Che lo informassero o meno avrebbe continuato. Siete certi di voler andare a correre nei boschi con tutta questa roba addosso? Ci si impiglia negli alberi, eh! Ok, se i Serpenti Villosi Mutaforma sono pericolosi come dicono gli Hanta un mantello del genere può tornare utile nella fuga, ma in questi casi penso sia meglio agire a distanza, voi no? Poi si guardò intorno con aria cauta, avvicinandosi lentamente. Ok, questa era solo una scusa per avvicinarmi. Sussurrò, cercando di essere quanto più circospetto possibile (anche se effettivamente l'intera scena aveva un che di comico, viste le sue movenze ridicole). Io e il mio amico stiamo cercando alleati con cui spartire il bottino in caso di sucesso. Voi siete due, noi siamo due, se ci diamo un modo per comunicare a vicenda possiamo lavorare in tandem, anche se prendiamo strade separate, che ne dite? L'unione fa la forza, no? Voi non sapete per caso comunicare col chakra?

    kappa

     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Regione di Toshi - Residenza del Clan Hanta

    "Il nostro livello di preparazione? Ognuno di noi viene addestrato a fiutare le tracce di un animale a decine di metri di distanza, a riconoscere dalla posizione ed il soffio del vento quale luogo sia più adatto perché una bestia non ci veda o fiuta.
    Siamo tutti addestrati a cacciare con l'arco, ed abbiamo molti abili cecchini fra le nostre schiere, ed anche a combattere con il pugnale contro gli animali. Certo, non vinceremmo, probabilmente uno scontro fisico con un orso, e magari da solo contro un branco di lupi uno di noi non avrebbe nessuna speranza, ma, credimi, esclusi voi ninja, con le vostre particolari abilità, un uomo normale non ci intimorisce."
    , avrebbe risposto Kayatsu alla domanda di Raizen, prima di ascoltare perplesso quello che si presentò come Febh Yakushi, "No, che io sappia nessuna maledizione e, soprattutto, nessuno che abbia visto questi Lupi Idrofobi, anche se, su questo secondo aspetto, probabilmente potrebbe non corrispondere a realtà, ma dovete capire che, almeno nella zona oltre questa villa, è tutta proprietà degli Hanta, quindi qualsiasi altro cacciatore trovato qui senza il nostro permesso sarebbe un bracconiere... perciò, chiunque negherebbe di averli potuti incontrare.", aggiunse semplicemente.

    Dopo le eventuali disquisizioni fra loro su una strategia, comunque, i due ninja si divisero per interrogare gli altri partecipanti a quella caccia.

    Raizen, per primo, si avvicinò ai tre con i coprifronte della Cascata, piuttosto particolari nell'aspetto, questo era certo, e, alla prima domanda dello shinobi di Konoha, fu il gobbo a rispondere: "Siamo qui per rendere sicure queste terre, in fondo siamo gente di Taki, è nostro dovere proteggere questi luoghi, non credete, ragazzi?", chiese rivolto ai due compagni, che risposero con un secco cenno affermativo del capo.
    "Cosa avevamo in mente? Bé, l'idea era di iniziare da uno dei luoghi dei primi avvistamenti, studiarlo e poi spostarsi verso il secondo, analizzare eventuali coincidenze ambientali e poi continuare da lì.", avrebbe detto l'uomo con le bende.
    "Sul come prepararci, bé, diciamo che non abbiamo molta paura di un paio di bestiole... o almeno, io di certo non ne ho. Voi, ragazzi?", chiese quello dalle unghia lunghe, accennando un mezzo sorriso, "Siamo abituati ad aver a che fare con le bestie feroci.", fece eco il gobbo, mentre anche l'uomo bendato ridacchiava, "Già, con il capo che ci troviamo succede spesso.", aggiunse.
    "Tu, piuttosto, ragazzone, sei un ninja, m'é parso di sentire dalle parole del tuo compare alla vostra guida, giusto? Immagino hai dei mezzi per combattere se ti vuoi lanciare in mezzo all'azione, considerando che è la prima volta, a ciò che dici, che li incontri.", aggiunse quello dalle unghia lunghe.

    Il secondo trio a cui Raizen s'avvicinò aveva anch'esso le sue stranezze fisiche: la fanciulla portava lunghi capelli violacei ed aveva addosso diversi piercing su orecchie e labbro superiore; indossava una casacca nera e blu e, oltre al rotolo sulle spalle, non pareva avere con se altre armi, tranne una piccola sacca sulla cinta.
    Il primo dei due uomini, parecchio massiccio, aveva una maschera che copriva dal naso fino al mento, due profondi occhi scuri e la testa completamente rasata; portava con se ben poco equipaggiamento, rotolo a parte, se non uno spadone sulla schiena, ed una sacca alla cinta.
    L'ultimo sembrava il più normale dei tre, capelli azzurrini, occhi del medesimo colore, sottili, una leggera barbetta ed uno sguardo furbo rivolto verso il loro interlocutore; aveva una cinta ricca di sacche, oltre, ovviamente, al rotolo sulla schiena.
    Nessuno dei tre portava il coprifronte.
    "Perché dovrebbero esserci pochi shinobi? Con tutto il casino che l'Accademia ha scatenato a Taki e Yanagi, queste terre sono il luogo delle opportunità per tutti... specialmente per chi è disposto a sporcarsi le mani... e cacciare animali feroci è un ottimo modo di sporcarsi le mani, senza problemi morali.", rise il pelato rispondendo per primo all'osservazione di Raizen, "E credo che anche voi due, tu ed il tuo compare, la pensiate così, se siete venuti fin qui.", aggiunse ancora, guardando al colosso.
    Alle successive domande sui rotoli e la strategia d'azione, i tre si guardarono fra loro, perplessi, prima che fosse la ragazza a parlare, "I rotoli non ci servono per tenere gli animali, chi vorrebbe tenerli? Li utilizzerò per la caccia...", spiegò la kunoichi, sorridendo sicura.
    "Ad ogni modo, penso che c'incontreremo sul terreno di caccia, noi non andremo troppo a sud, ma abbiamo comunque il piano di investigare il più possibile nella foresta. Voi due che mezzi avete per cacciare? Siete esperti inseguitori, o cosa?", avrebbe incalzato il terzo, aspettando a quel punto una risposta da Raizen.

    Nel frattempo, "Febh" si sarebbe avvicinato all'uomo in verde, ad osservarlo da vicino aveva un aspetto piuttosto pacato, corti capelli tagliati con stile piuttosto "marziale", castani, occhi di un verde acceso ed un aspetto, comunque, parecchio pulito.
    Quel particolare uomo, posò il taccuino alle sue parole, e sarebbe rimasto inizialmente un pò sorpreso dalle stesse.
    "Coccodrilloni? Comunque sì, avevo immaginato fossi Febh Yakushi... è difficile che non si conosca uno degli uomini che ha fatto arrestare un capo dei Kazuma, e più specificatamente colui che ha ucciso Tokage delle Pianure...", esordì l'uomo con un mezzo ghigno, "Il mio nome è Roichi Kai, sono un ninja di Mizukumi, come tu stesso hai facilmente intuito. E, per quanto non dovrebbe essere un tuo problema, accademico, sì, sono qui per una missione parecchio importante.", rispose pacato.
    "Tu, invece? Qui in missione? Avevo capito che in questi luoghi non fossero, esattamente, ben visti gli Accademici.", incalzò l'uomo in verde, "E non ti preoccupare, non ho problemi con il fatto che hai ucciso Tokage, eravate in missione, come immagino lo siamo entrambi adesso.", concluse con un tono che, inaspettatamente, sembrava sincero, forse anche di più che durante le precedenti risposte.

    Quando poi "Febh" chiese del bagno, il più basso fra i due uomini dall'ampia casacca sollevò un braccio, rivelando parte degli abiti sotto il mantello, una giubba piuttosto semplice con sopra cucito un simbolo che, verosimilmente, il vero Febh avrebbe ricordato dai tempi di un suo passato corso da sensei chunin, o magari per quella volta in cui per poco non era stato avvelenato... un simbolo che ricordava una V con due tratti ai lati.
    "Lì a destra.", avrebbe detto quello, prima che entrambi si fermassero ad ascoltare le parole del loro interlocutore, che, dopo un primo commento sul loro vestiario, cambiò rotta, proponendogli di collaborare e, assieme, esibendosi in azioni dalla gestualità a dir poco comica, nel sottolineare le proprie intenzioni.
    "Non ci alleiamo con voi sporchi accademici!", lamentò l'altro, molto più alto e, dalla fisionomia sotto il mantello, decisamente parecchio magro; fu però il primo a dare un cenno per calmarsi, "In fondo è già successo, anche alla nobile Muga: può essere fattibile una breve alleanza... di necessità, virtù...", disse il primo.
    Lo stecchino si fermò a riflettere, come poteva intuire anche "Febh" dal linguaggio del corpo, "Va bene, potremmo collaborare, ma, caccia a parte, voi accademici e noi, siamo nemici!", ammonì.
    "E non preoccuparti di questi mantelli, una volta a caccia ce li toglieremo, se necessario. Comunicare a distanza, il mio compagno qui, può farlo senza problemi.", disse il più basso dei due, con calma, ricevendo un cenno affermativo del suo compare.

    Alla fine, ambedue i ninja avevano parlato con tutti i presenti, tranne la squadraglia degli Hanta stessi, e, prima del segnale di partenza, avrebbero potuto, specialmente Raizen se quello era il suo piano, proporre a tutti i presenti una strategia comune.
    Di certo, il duo celato da mantelli si sarebbe fatto avanti in quel frangente, così come il primo dei terzetti e l'uomo in verde, ben più circospetto sarebbe stato l'altro gruppo di tre individui nell'avvicinarsi ed ascoltare cosa l'accademico della Foglia avesse da proporre.
    Anche in caso contrario, i due in mantello si sarebbero avvicinati, ed in ogni caso, in quel momento, avrebbero tolto gli ampi cappelli, mostrando i loro volti: uno aveva una maschera a coprire dalla mascella in giù e lunghi capelli scuri, mentre l'altro aveva il viso scavato e due occhi tondi parecchio prominenti attorniati dalla curata capigliatura bionda.
    Se, comunque, i gruppi non si fossero organizzati assieme, tutti gli altri, al segnale del padrone di casa degli Hanta, si sarebbero mossi come avevano premeditato, incuranti del duo accademico.
     
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    Piano di caccia







    Il colosso ascoltò attentamente le parole dell’uomo, riscoprendo nel clan un rigore e una tradizione che probabilmente affondavano in un passato parecchio remoto, basandosi su ciò che l’uomo diceva quel clan nella caccia aveva ben pochi rivali al mondo, non sarebbe stata una cattiva idea riuscire ad apprendere da loro qualche tecnica efficiente.

    Capisco, capisco. Il tutto inizia a diventare più chiaro.
    Quindi uno di loro, si spera, non dovrebbe riuscire a sopraffarci.


    Ne fu lievemente sollevato, sufficientemente da ringraziare l’Hanta e poi rivolgersi a Febh.

    Bene, ora sappiamo che nessun tuo parente è coinvolto in questo guaio, il tuo cuore è più leggero adesso?

    Disse serio, ovviamente, recitando.

    Si, certo, mi pare buono come percorso, però prima di definirlo mi sembra il caso di sapere un po’ dove si muoveranno gli altri, delle sovrapposizioni mi sembrano inutili, e se ci capitassero con un team ostile per un qualche tipo di motivo potremmo avere grane impreviste ben più fastidiose di qualche dente o artiglio troppo cresciuto.
    Tuttavia conserviamo l’idea, la reputo buona, vediamo se è applicabile.


    Concluso si accomiatò per fare il suo giro di chiacchierate, in questo momento anche più utili di prima.
    Il primo gruppo pareva essere molto coeso quanto attaccato alla propria terra, e nonostante l’aspetto parevano tutto fuorchè dei “cattivoni”, anche se qualche loro parola rese dubbioso il konohaniano, soprattutto la parte dell’essere “abituati ad avere a che fare con delle bestie”, scoprire che quegli attacchi avevano origine da un gruppo di scienziati pazzi ora in cerca di redimersi non sarebbe stato affatto bello.
    Se qualcuna di quelle supposizioni fosse stata vera, anche se le possibilità erano ridotte dal tono ironico del gruppetto, quel gruppo sarebbe stata la sua migliore fonte di informazioni e al contempo la più pericolosa, per il momento non avrebbe indagato oltre, limitandosi a rispondere in maniera altrettanto tranquilla alle domande del terzetto.


    Mezzi efficienti.

    Disse mentre palesava il filo della katana estraendolo dal fodero. Estremamente lucido, estremamente affilato, per chiunque avesse maneggiato un arma non era difficile comprenderlo anche ad un primo sguardo, successivamente aiutato da una piccola quantità minima di chakra fece emettere alla lama un lieve alone di chakra che ne rischiarò ulteriormente il metallo.

    Ho incontrato ben poche persone in grado di riuscire a frapporre un ostacolo tra questa lama e il suo obiettivo.

    Disse con un ampio sorriso, sin troppo discordante dalla seria affermazione, un sorriso un po’ smorto, rimpiangeva la katana che quella al momento sostituiva, ma non poteva farci nulla.

    Buona caccia allora, spero che la vostra ricerca vada a buon fine.

    Buttò l’amo, una mente maliziosa e colpevole avrebbe colto la particolare tonalità posta su “ricerca”, forse delle eventuali reazioni gli avrebbero fatto capire quella virgola in più che in quel momento gli interessava sapere, mentre se fossero stati semplicemente degli intraprendenti ninja seppur notando la tonalità sarebbe stato difficile ricamarci sopra.
    Il secondo gruppo, pareva decisamente più materialista, forse un po’ troppo, quasi un cliché per il loro abbigliamento.


    Purtroppo non so troppo degli affari dell’accademia, son stato lontano dal mio villaggio per un po’ di tempo, e poi fondamentalmente mi interessa poco dell’accademia, ciò che mi è stato insegnato di proteggere è la mia casa, e l’accademia non me ne ha mai dato una, Konoha si.
    Però se c’è la possibilità di rimediare ai danni di qualcun altro con così poco: perché no?


    Ribattè sereno.

    Ne capisco un po’ di sigilli, e di ciò che ci si può conservare e di conseguenza mettere in un rotolo, però per quanto nel tempo mi sia impegnato a sfruttarli nel combattimento non ci sono mai riuscito con efficienza. Sinceramente sarei un po’ curioso di sapere se conservate li particolari armi o siete in grado di allestire dei particolari perimetri di trappole o chissà cosa, certo, sempre che non vi disturbi farlo.
    Quanto a me ho qualche piccola dote naturale nella caccia, e una discreta attitudine al combattimento che mi permettono di dar filo da torcere a simili bestiacce.


    Raccolte altre eventuali risposte avrebbe sentito le notizie portate dal kappa, concordando sull’eventuale alleanza col gruppo trovato da febh. Inoltre, colta la disponibilità dei team decise di coordinare al meglio la battuta di caccia, cosa che gli pareva strano non fosse stata organizzata dagli Hanta.

    Quindi

    Disse a tono medioalto, per cercare di attirare le attenzioni di tutti, o quantomeno degli interessati.

    Abbiamo a che fare con delle bestie poco simpatiche dotate di un intelletto abbastanza sviluppato, non umano parrebbe, ma comunque da considerare, in quanto normali strategie di caccia potrebbero essere vanificate.
    Se accettate una guida potrei essere in grado di creare un sistema di spostamento efficiente a rintracciare le prede.


    Si era trovato altre volte in quella situazione, solitamente era necessario un piccolo discorso di incoraggiamento, ma in quel momento tutti i gruppi parevano abbastanza su di giri e sicuri di potersela cavare.

    In primis, sarebbe meglio avere delle trasmittenti, ci semplificherebbero il lavoro.

    Disse rivolto al capocaccia Hanta assegnato a lui e Febh.

    In caso contrario i gruppi che correranno maggior pericolo dovranno essere quelli dotati di un qualche metodo per comunicare a distanza, in quanto dovremmo essere informati sia dello status della squadra in caso necessitasse di aiuto, sia della posizione dell’attacco.
    Detto questo la cosa più importante resta l’approccio al territorio, il primo gruppo ad addentrarsi nel terreno di caccia sarà quello più a sud, costeggiando per un breve tratto i rialzi montuosi a sud passeranno nell’insenatura, per poi allargarsi quanto più possibile per esplorare il bosco li presente attirando l’attenzione di eventuali lupi, al che, la cosa migliore sarebbe cercare di spingerli a nord visto che verso ovest sono contenuti dalle montagne, scomode per la fuga, a meno di qualche tana.
    Il compito principale sarà quello di perlustrare il territorio sino ad arrivare quasi al primo punto di aggressione


    Si guardò intorno cercando consensi o dissensi.

    Dopo poco, il secondo gruppo partirà per riprendere la perlustrazione dove interrotta dal primo, ed entrambi, tenendosi larghi, muoveranno verso nord, con attenzione alle rocce, in quanto potrebbero esserci anfratti o caverne utili per ricavarne dei nascondigli.
    Il terzo gruppo li raggiungerà intorno all’area del secondo attacco, avendo esplorato in precedenza l’area che separa la villa dalla zona di caccia, a questo punto sarete abbastanza numerosi da gestire l’eventuale pericolosità della zona, dopo poco verrete comunque raggiunti dal quarto e con esso punterete a nord, se non avrete ancora individuato delle bestie sicuramente staranno scappando, o saranno nascoste bene, per cui il maggior numero vi permetterà di restringere l’area di attenzione ed essere quindi più efficienti.


    Si interruppe nuovamente, concludendo gli ultimi tratti della cartina illustrativa disegnata per far capire a chi lo ascoltava il proprio piano.

    Ora viene il turno degli Hanta, siete i più esperti, e contemporaneamente i più fragili per il lavoro sul campo, darete supporto, guarderete più lontano degli altri e la vostra mira sarà un prezioso alleato, qualsiasi punto elevato sarà di vostra competenza, da li osserverete ed eventualmente reindirizzerete al meglio gli spostamenti. Nei boschi starete sempre sopra gli alberi, il più nascosti possibile, sarete gli unici cecchini, e spero i migliori di questa missione.
    Il quarto gruppo invece muoverà sotto l’altipiano degli attacchi, l’esplorazione partirà da questo costone a forma di L verso est, spingendosi al limite massimo dato dalla linea di spostamento mia e del mio compagno.
    Infine io e il mio compare ci muoveremo in un primo momento verso nord, puntando all’altipiano, e da li ci dirigeremo alla gola attraversata dai due ponti, qualsiasi bestia che sfugga a voi correrà da noi.
    L’intenzione principale è quindi quella di creare una linea che faccia fuggire i lupi verso la costa rocciosa, e da li verso nord dove saremmo riuniti e in grado di combatterli al meglio.
    In caso di fallimento di qualche stage del piano a causa di attacchi la priorità l’avrà il soccorso, un alleato vivo, oltre che una vita importante, è fonte di informazioni preziose.
    Inoltre, e spero sia così, potremmo giungere in tempo per dare manforte ed averla vinta sui lupi.


    Alzatosi, prese a dare le ultime direttive.

    Bene, le linee di movimento sono quelle in rosso, in blu l’obiettivo, ossia comprimere e spingere a nord, io sono la linea nera, ultima e di contenimento, voi Hanta siete in viola, ho segnato dei punti che trovavo interessanti, ma siete liberi di variare in base alla vostra esperienza e conoscenza del territorio.
    Scegliete la linea che reputate più adatta alle vostre abilità, in caso contrario comunicatale e vi posizionerò io nelle varie zone.
    Se avete dei dubbi parlate ora, non è un matrimonio, ma dopo le parole saranno inutili e lesive.


    Concluse li il suo discorso, attendevo eventuali commenti, ed in caso non ve ne fossero stati avrebbe dato il via alla missione.



    nuova mappa:
    i percorsi son da numerare in ordine crescente dal basso verso l'alto
     
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