Cacciatori di informazioni.

QdC- Boschi di Toshi,

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    Rovistando tra i contendenti






    Il Colosso fece spallucce sulla prima frase dell’uomo.

    Ad ognuno il suo, chi soldi, chi informazioni.
    Non è detto che ciò che cerco mi porti ancora più denaro, insomma, dipende dai casi.


    Il lungo monologo che seguì rese del tutto inutili i soldi sborsati al barman, pareva in effetti che avrebbero guadagnato sia tempo che denaro a recarsi direttamente alla fonte anziché cercare ristoro in quella pozza di piscio in cui avevano persino lasciato dei soldi.

    Capito, tutto chiaro, siete abbastanza nei guai insomma.
    Tuttavia mi sorge spontanea una domanda.


    Disse mentre si metteva braccia conserte.

    È chiaro che le disgrazie vengono valutate da chi le subisce, quindi magari i vostri potentissimi lupi possono sembrare per noi degli innocui cuccioli, o addirittura il contrario, il che sarebbe un guaio.
    Per cui mi viene spontaneo chiedere quale è il vostro livello di preparazione.
    Non sottintendo nulla, è ovvio, sono solo interessato a comprendere la portata dei miei probabili rivali.


    Inoltre era anche lievemente curioso, non era mai venuto a contatto con realtà non ninja, eccezion fatta per la missione nella tana di Stroheneim, e sapere come girava il resto del mondo dopo che lui lo aveva abbandonato sarebbe stato interessante. Mentre poneva la domanda Raizen stesso si trovo stranito nel farla, ripensando al fatto che lui era dentro a quel mondo da ben poco tempo, anche se ci si era abituato in fretta, dimenticando che gran parte della sua storia era all’esterno di esso, per il momento. Lui stesso si sarebbe potuto rispondere, forse, ma purtroppo aveva ben poca memoria del suo passato, ed in esso comparivano ben poche persone degne di nota per qualità fisiche, poteva quindi solo supporre che la stessa cosa accadesse in quel clan e che quindi i lupi non fossero un problema troppo importante.
    Ascoltò la risposta dell’Hanta per poi passare ad esaminare i vari concorrenti per saggiare il terreno, Diogene gli aveva insegnato con una fredda lama che guardarsi dai compagni di squadra spesso era più importante che concentrarsi esclusivamente sull’eventuale nemico.
    Il gruppo più fornito pareva appartenere al clan stesso, dal numero pareva si organizzassero per una battuta di caccia normale, urlatore, qualche posta, qualche inseguitore, la stranezza era la mancanza dei segugi, chissà se avevano particolari abilità olfattive, i vestiti ricordavano quelli degli impiegati del clan, che a loro volta ricordavano quelli dei guardiacaccia, e probabilmente il ruolo del clan all’interno dell’economia del villaggio si avvicinava a quello; corpetto di cuoio semplice con qualche rifinitura sui bordi e una pratica tasca che alloggiava un lungo coltello da caccia dotato di testa ferina, probabile che quella fosse la dota. Oltre loro un gruppo di tre ninja, lo si leggeva chiaramente dagli abiti non accademici però, da quanto diceva il loro coprifronte, non sapeva come trattarli, i segni incisi nelle loro fronti per ora non avevano portato che grane all’accademia, ma era anche vero che in quel momento erano fuori dall’accademia ed erano compagni di squadra. Altri due, i più misteriosi tra i gruppi, erano due individui imperscrutabili ammantati di blu notte e con un cappello a tesa larga che ne copriva persino il volto, l’ultimo gruppo, un terzetto di due uomini e una donna ascoltava distrattamente le parole della loro guida, c’erano due possibilità per quel comportamento, o sapevano di più rispetto a ciò che gli veniva detto oppure erano semplicemente superbi, anche perché, pensò il Colosso, in una missione simile non si sapeva mai se la propria forza è sufficiente a superare ogni pericolo.
    Esaminati i gruppi Raizen ne scelse un primo, gli shinobi della cascata.
    Si avvicinò tranquillo, poteva darsi che fossero semplici ronin unitisi a quel villaggio, o addirittura nukenin, non sarebbe stato semplice stabilirci un contatto.


    Vado a farmi un giretto eh. Te occupati magari di mister solitudine, pare che tu gli piaccia.

    Così dicendo si allontanò spostandosi verso il terzetto.

    Pare che ci ritroviamo nella stessa barca! Come mai siete finiti qui a cercar fortuna, shinobi?

    I tre erano abbastanza anonimi, uno di loro pareva essere avvolto interamente da delle bende, o così lasciavano immaginare i pochi angoli di pelle che i vestiti lasciavano intravedere, ciò che non trapelava dalle bende però veniva espresso dagli occhi, affilati e attenti, di un nero quasi troppo profondo, appena Raizen parlò si voltò verso di lui, prima con una rapida occhiata, poi voltando la testa, seguito immediatamente dai suoi compagni; i due avevano erano lievemente strani, bitorzoluti gli avrebbe definiti il Colosso, uno con i capelli lunghi, lisci e neri, lievemente chino, quasi gobbo, l’ultimo aveva le unghie particolarmente lunghe e tinte di nero, entrambi un segno distintivo di un colore particolare, curioso, pensò il konohaniano.
    Sondato il terreno, se avesse ottenuto una risposta positiva, o comunque che non palesasse troppo astio avrebbe continuato a dialogare.


    E come vi siete preparati? Pare che questi lupi siano parecchio pericolosi, avevo intenzione di lanciarmi dritto nel punto centrale tra tutti gli attacchi, in modo da essere al centro di tutta l’azione, voi cosa avevate in mente?

    Disse, in modo da farsi sentire solamente dai suoi interlocutori, poi, mentendo ad arte come sapeva fare, avrebbe aggiunto.

    Sapete, questo genere di creature non si affrontano tutti i giorni, e per me è la prima volta.

    Conclusa la discussione prese congedo dal gruppo, e mentre si prendeva qualche secondo per riflettere si avvicinò agli individui rotolo muniti, voleva capire se la loro disattenzione era sostenuta da delle abilità particolarmente adatte alla missione, dopotutto, nulla gli avrebbe vietato di sfruttarli a suo vantaggio.

    Oh! Degli altri shinobi! Pensavo che in questo villaggio non ne avrei incontrato neanche uno e invece eccone degli altri! Anche voi in cerca di arrotondare?

    In base alla risposta avrebbe seguito lo stesso iter applicato ai due uomini precedenti, aggiungendo, in caso di deduzione errata nell’appellarli “shinobi”

    Capisco, scusate, mi avevano ingannato i rotoli… credevo li avreste utilizzati per seguire o catturare le bestiacce, avevo intenzione di dirigermi a sud e prendere tutti i luoghi dove si sono verificate le aggressioni dal fianco, voi cosa programmavate?

    Ascoltò tranquillo le eventuali risposte, cercando di non perdere quel tempo che gli era stato offerto dal caso, se fossero stati pure loro degli shinobi avrebbe semplicemente chiesto se avevano intenzione di usare i rotoli per imprigionare i lupi. Aveva intenzione di rinchiudere l’eventuale branco, se ancora era presente in quella zona, in una rete di cacciatori, in modo da non farli dileguare con troppa facilità, per poi stringerli in una zona limitata e attaccarli, si sarebbe occupato di esporre il piano più tardi, dopo aver raccolto qualche informazione più decente.
     
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