[Team 33] Un corso come un'altro?

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  1. Poison user
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    Si comincia.



    Quella mattina Dokumaru si svegliò non con la luce solare che passava per la finestra "accarezzando" il suo volto, come era consueto tutte le mattine nella città circondato dal deserto di Suna, ma da qualcuno che batteva alla porta.
    Velocemente si alzò dal letto, preoccupato per le possibilità che spingevano qualcuno a bussare alle sei del mattino, pensò immediatamente ad un parente che lo avvisava del decesso del nonno, visto che nessuno dei suoi parenti svolgeva il pericoloso lavoro del ninja, quindi solamente il padre di suo padre, vista l'età avanzata, aveva delle reali possibilità di ricevere una prematura visita dalla signora con la falce.

    Quando si affacciò alla porta, con i capelli spettinati, per non parlare del look: "Hei, mi sono svegliato due secondi fa!"
    Vide un jonin con la maschera, il quale chiese al ragazzo il suo nome, e nonappena fu confermato gli diede una lettera e sparì in una nuvoletta.

    Figo, voglio imparare a farlo pure io!



    Disse l'Hikigane mentre rientrò in casa, si sedette ed aprì la busta usando un coltello, al suo interno vi trovò due fogli, il primo corrispondeva ad una lettera mentre il secondo ad una mappa; vista la confusione decise di leggere prima le poche righe scritte da qualcuno che non conosceva, l'epistola proveniva dall'accademia ninja, diceva che il sunese era stato scelto per far parte di una squadra, la numero trentatrè per la precisione, per poter svolgere una missione.

    La cosa più strana era che non si era iscritto per nessun tipo di missione, e per peggiorare la storia non sapeva che gli studenti potessero partecipare a missioni prima di aver frequentato e superato l'esame per poter diventare genin, il che gli faceva perdere il titolo di studente.

    Dopo aver recuperato tutte le facoltà mentali, assenti a causa del risveglio, si rese conto di ciò che stava succedendo, era stato scelto dall'istituzione che amministrava le attività militari delle maggiori potenze ninja del mondo, a malapena riusciva a trattenere l'emozione, scattò in piedi facendo cadere a terra la sedia e corse immediatamente a farsi una doccia per poi scappare a casa dei suoi genitori e mostrare quel nuovo trofeo.

    [Cinque ore dopo.]



    Tornato a casa con un vassoio con dentro una torta fatta dalla mamma, lo studente vide che sul tavolo c'era ancora l'altro foglio, che non aveva ancora degnato d'attenzione, infatti nella lettera, dopo una più attenta rilettura al primo foglio vide che effettivamente si faceva riferimento ad una mappa.

    Con un'attenta analisi Dokumaru identificò la zona indicata come obbiettivo, il problema è che il posto si trovava vicino a Konoha, solo che innanzitutto non c'era mai stato da quelle parti, perciò avrebbe avuto bisogno di partire almeno un paio di giorni prima per trovare il posto, considerando la "scampagnata" che consiste solamente in attraversare un deserto tanto impervio quanto sconosciuto.

    Visto che si trattava di una missione importante, il giovane decise di preparare quella sera stessa il bagaglio in modo da partire domani mattina un'ora prima che il sole sorgesse, considerando che i ritardi non erano ammessi, il giovane avrebbe dovuto probabilmente accelerare il passo in modo da arrivare all'orario prestabilito.

    Hikigane, dopo aver completato le operazioni di stivamento, si sedette sul tavolo e mentre mangiava un pezzo di torta cominciò a studiare attentamente la mappa, una delle qualità che più lo contraddistinguevano era la prudenza e non poteva avere alcun tipo di certezza riguardo al fatto che qualcuno potesse rubargli la mappa o per qualche ragione andasse persa o distrutta; quella era la sua occasione per dimostrare le proprie capacità e guadagnarsi finalmente un posto fra i gloriosi shinobi di suna, il fallimento non era completato.

    Il sunese si coricò nel letto ad una piazza, pensando ai suoi possibili compagni di squadra, per non parlare di quel sensei che non aveva mai sentito nominare, quel cognome Uchiha non gli diceva nulla, non sapeva a che villaggio appartenesse, gli sarebbe piaciuto trovare come maestro qualche ninja del paese del vento.

    [Qualche ora più tardi.]



    La sveglia suonò ed una mano velocemente premette il tasto di disattivazione dell'allarme, il ragazzo era riuscito a malapena a chiudere gli occhi, troppi pensieri gli passavano per la testa e ciò gli impedì di approfittare delle poche ore di sonno che si era prefissato.
    Si lavò, indossò i vestiti più comodi che possedeva e poi dopo una veloce e leggera colazione uscì di casa e si diresse verso l'uscita del villaggio.
    Mentre attraversava la soglia del portone sentì una sorta di dolore al petto, non si trattava di un infarto, ma di una sottospecie di nostalgia che gli pervadeva il cuore, si trattava della prima volta che il giovane usciva dal suo villaggio, anche se la sua ragione era non solo importante, ma irrinunciabile.

    Per un'intera giornata camminò senza sosta, fermandosi solamente al calar della notte, unico momento dove pote osservare la cartina e notò che non solo si trovava ad un ottimo punto, ma dai suoi calcoli risultò che sarebbe riuscito ad arrivare nel primo pomeriggio.

    Circa all'una post meridiem del giorno successivo arrivò al luogo designato e trovò li un ragazzo dalla carnagione biancastra e capelli rosso scuro, vicino a lui poté scorgere un altra persona all'incirca sulla ventina, forse entrambi erano i suoi compagni di missione e non poté fare a meno di rivolgere loro un saluto:

    Salve.
    Sapete se il sensei è già arrivato?



    Si mise a sedere per terra, sperando di iniziare velocemente quella missione e scoprire di che si trattasse. Arrivata la quarta persona uno dei due che si trovavano sul posto prima di lui in quel momento si presentò come Atasuke Uchiha e Dokumaru arrossì per la vergogna, aveva scambiato il maestro per un allievo e questo era uno dei peggiori modi possibili, ma quando il sensei chiese di parlare un pò di se stessi, quello dai capelli rossi disse di non sapere nulla su di se, cosa che fece estraniare alquanto il sunese, come poteva non sapere chi fosse, aveva sbattuto la testa oppure era solo una scusa per non scucire informazioni?
    Sicuramente l'Hikigane avrebbe avuto le sue risposte a tempo debito.

    Sono Dokumaru, quando non sono impegnato in lezioni normalmente aiuto l'attività di famiglia, vivo da solo, mi piacciono gli scorpioni ed il tempurà.
    Per quanto riguarda le mie tecniche preferite sicuramente sono i taijutsu.



    Deliberatamente evitò di informare il villaggio di provenienza, accademia o no si trovava in compagnia di gente che non conosceva.
    Atasuke verificò se qualcuno di noi avesse delle domande da porre.

    Con che tipo di missione abbiamo a che fare?
    Si tratta di scorta, eliminazione, ritrovamento, sabotaggio e qualcosa del genere?
    A proposito, come mai l'accademia ha scelto uno studente per una missione?


     
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36 replies since 3/9/2012, 13:25   568 views
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