[Team 33] Un corso come un'altro?

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  1. Takashi Uchiha
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    "Parlato"
    Narrato
    CITAZIONE
    -Citazione-

    -Parlato Altri-
    °Pensato°


    Team 33:Un Corso come un altro...Forse



    -Casa di Shuei e Ai Uchiha ore 06:00

    -Taky!! Takashi presto corri!!-



    Raramente Takashi sentiva zia Ai gridare, tanto meno alle 6 di mattina, mentre il ragazzo e suo zio Shuei facevano colazione.
    Per lo zio la colazione era un rituale sacro, perchè risvegliava i sensi e auta a trovare le energie per affrontare il giorno imminente; per questo doveva essere svolta in totale tranquillità.

    Takashi un po' sorpreso si alzò e corse dalla zia Proprio all'entrata della porta di casa.

    Ai era una donna sui 30 anni, era di bell'aspetto con un fisico alto e snello, capelli neri lunghi raccolti in una coda che le ricadeva graziosamente sulla spalla, e un sorriso compiaciuto le illuminava il volto.

    L'Uchiha notò che la donna teneva in mano una lettera, forse capì il motivo per cui lo aveva chiamato, forse era arrivata; per questo con un tono di finta sorpresa disse:


    "Si zia? che c'è?"



    Ai estrasse la lettera dalla busta la aprì e dopo essersi schiarita la voce con un finto colpetto di tosse disse in tono solenne:


    -Carissimo Takashi Uchiha,
    L'accademia ninja ti ha selezionato per entrare a far parte del team 33. Il Tuo ensei Atasuke Uchiha ha selezionato una semplice missione per te ed il tuo team. Sei quindi pregato di farti trovare entro le ore 8:00 del giorno XX/XX di quest'anno nel luogo indicato sulla mappa allegata. Non sono ammessi ritardi di sorta. Quando ti sarai unito al team partirete subito alla volta della missione, quindi fatti trovare già pronto per partire.-




    Takashi non riuscì a trattenere un sorriso oltre che a un leggero sospiro e rubando la lettera dalle mani di sua zia rilesse almeno altre 4 volte la lettera soffermandosi sul suo nome, è vero era una semplice convocazione ma per Takashi era l'inizio di un sogno, o almeno di una ricerca, quella dei suoi genitori.

    Interi giorni di allenamento avrebbero dato i suoi frutti, tutte quelle giornate spese a leggere testi riguardanti i ninja e il clan Uchiha in particolare, e ad allenarsi fino a non sentire più i muscoli del proprio corpo; finalmente avrebbe iniziato il suo cammino per diventare Shinobi.


    -Direi che è un buon motivo, forse l'unico per interrompere la Colazione-



    Lo zio era proprio dietro Takashi il quale si voltò e gli porse gentilmente la lettera dando modo all'uomo di leggerla.

    Shuei era molto alto con delle spalle enormi, era poco più grande di sua moglie ma entrambi dimostravano non più di 25 anni.

    Anch'egli era di bell'aspetto con dei corti capelli neri così come gli occhi, sempre in veste combattiva fin dal primo mattino in modo da essere pronto a uscire di casa in caso di emergenza.

    Questa proprio non era abitudine di Takashi il quale era quasi imbarazzato di stare di fronte allo zio in quel momento, il ragazzo era ancora in pigiama e se non fosse per l'eccitazione della lettera avrebbe avuto un gran sonno.

    -Bè dalla data sembra che tu inizi il tuo cammino domani!-



    "Coooooooosa???!?"



    Taky strappò la lettera dalle mani di uno zio sorridente per sgranare gli occhi di fronte alla data e comprendere la realtà.

    Ok, era molto contento di aver ricevuto la lettera ma, voleva un po' di tempo per metabolizzare il tutto, si aspettava almeno qualche giorno di anticipo.

    °Vabbè Vabbè, calma Taky, è quello che aspettavi no?, era da anni che ti preparavi, meglio subito che una snervante attesa!!°




    "Zio, Zia io vado a vestirmi e faccio qualche esercizio, sono piuttosto emozionato, diciamo eccitato al pensiero della missione, anche se non so in che cosa consiste"



    -Ah...Taky, il sensei è un Uchiha come te, mi raccomando non fare brutta figura

    Disse Shuei con un largo sorriso.

    Takashi si girò verso di lui osservando con uno sguardo di rimprovero come per dire:

    CITAZIONE
    Non ti sembro già abbastanza agitato???

    Dopodichè si congedò dagli zii e corse in camera sua al secondo piano.

    Una volta entrato inziò a vestirsi come era solito fare, maglietta senza maniche con cappuccio verde e simbolo degli Uchiha sul dorso, calzoncini corti del medesimo colore e sandali, Niente era più comodo di quegli indumenti per Takashi.

    L'Uchiha era alto circa un metro e settanta, aveva un fisico atletico e abbastanza muscoloso, seppur non paragonabile a quello di suo zio, ed era anche molto attraente fisicamente, capelli neri piuttosto corti e occhi dello stesso colore, molto profondi.

    Si lego la cintura alla vita con la sacca degli attrezzi contenenti i kunai sul fianco destro; mentre mise quella con gli Shuriken all'altezza del quadricipide sinistro, e prima di scendere in cortile osservò il suo arco che torreggiava a fianco della porta di ingresso su un apposito piedistallo; si avvicinò e sfiorò le freccie nella faretra con la punta delle dita.

    Nonostante era un fenomeno nel tiro con l'arco preferiva non portarlo con se in missione, in quanto il ragazzo considerava il tiro con l'arco solo uno sport, anche se sapeva della temibile forza di quell' oggetto nelle giuste mani.

    Tuttavia era ancora giovane e senza esperienza nel mondo dei ninja per cui solo scendendo in campo in prima persona avrebbe capito il suo personale stile di combattimento e l'arma a lui più adatta. La pratica sarebbe stata meglio di qualunque teoria.

    °In missione non serve l'arma più bella, ma quella che può salvarti la vita°



    Sorrise per la frase filosofica che aveva appena pronunciato e chiudendo la porta andò in cortile.

    [...]


    -Giorno seguente:Percorso lungo il luogo dell'incontro ore 7:30-

    Il ragazzo non risucì molto a dormire quella notte, forse per l'emozione del giorno seguente, in ogni caso il mattino non era per niente stanco per cui si vestì, e per la prima volta in vita sua scese a far colazione già vestito.

    Dopo l'immancabile rito, vista la missione che lo aspettava era inevitabile assumere proteine e vitamine, i saluti con gli zii e le raccomandazioni della zia Ai, Takashi parti da casa equipaggiato e vestito proprio come durante l'allenamento del giorno prima, era stato un allenamento soft, mirato molto più a riscaldare i muscoli che a potenziarli.

    Il percorso non era particolarmente lungo dalla casa del ragazzo, e poichè il ritrovo era alle 8 decise che mezz'ora sarebbe bastata.

    Una volta uscito dal quartiere Uchiha già affollato a quell'ora del mattino, non mancava molto al luogo dell'incontro infatti dinnanzi a lui si presentava un grosso bosco; non sembrava particolarmente fitto tuttavia vi erano alberi meravigliosi che si innalzavano per moltissimi metri, probabilmente secolari.

    Era una bella giornata, il sole splendeva alto nel cielo e il canto degli uccelli sembrava calmare l'animo del ragazzo che da quando era partito l'unico suo pensiero fù quello di trovare un modo per presentarsi e fare bella figura con il Sensei e con i compagni.

    Tuttavia era anche curioso di scoprire con chi sarebbe stato in squadra, in ogni caso sarebbe stato felice di fare amicizia con altri aspiranti Shinobi.

    Taky Si inoltro nel bosco e non incontrò parecchie difficoltà nella fitta vegetazione se non qualche radice sporgente alla quale bisognava prestare un po' di attenzione.

    Differentemente da prima il ragazzo ora riuscì a tranquillizzarsi, camminò ancora un po' e finalmente arrivò alla radura.

    -Luogo dell'incontro:Presentazione-

    Notò un uomo seduto su una roccia ai confini della suddetta radura e dall' aspetto e da coprifronte Takashi ne dedusse che era siuramente il Sensei lo riconobbe anche dai tratti tipici del clan Uchiha;inoltre di fronte a lui c'era un altro ragazzo, probabilmente uno dei suoi compagni di missione.
    L'Uchiha sapeva di essere in perfetto orario, erano lui ad essere in anticipo.

    Nonostante ormai sarebbe iniziata la sua avventura Lo stato d'animo del ragazzo rimase inalterato, era anzi galvanizzato dal fatto che non sentiva più quella sensazione di nervosismo provata la notte prima e il mattino stesso.

    ° Bene ci siamo, è ora di presentarsi°

    Arrivato a pochi metri dal maestro vide che egli scese dal masso celando il libro dietro il suo mantello nero ed esclamò:

    «Molto bene allora... Immagino che voi siate i tre studentelli che mi ha assegnato l'accademia, giusto? Bene, io sono Atasuke Uchiha e sarò il vostro sensei... Benvenuti nel team 33»

    Il ragazzo nascose la sua sorpresa, c'erano solo 2 studenti al momento e non tutti e tre.

    Mentre si chiedeva tutto ciò il ragazzo alla sua sinistra iniziò a parlare:


    Sono Dokumaru, quando non sono impegnato in lezioni normalmente aiuto l'attività di famiglia, vivo da solo.



    Appena Dokumaru terminò la sua presentazione l'Uchiha fissando il volto del Sensei esclamò:

    " Salve, mi chiamo Takashi Uchiha di Konoha, ho ricevuto la lettera dell'accademia la quale indicava questo come il posto in cui si sarebbe riunito il Team 33, lei deve essere il Sensei Atasuke, PIacere di conoscerla Atasuke-Sama."

    Il tono del ragazzo non era ne di elogio ne spavaldo, era un normalissimo tono di conversazione, ovviamente utilizzato con il massimo rispetto per una persona di rango superiore.

    Dopodichè si girò verso il suo compagno sorridendogli e porgendogli la mano, era buon uso iniziare a fraternizzare con i compagni di cosrso, dopotutto avrebbero affrontato una missione insieme.

    Il sensei (apparentemente) sempre dimenticandosi che mancava ancora un membrò continuò:

    «Molto bene, lieto di conoscervi... Tuttavia, se non vi spiace prima di cominciare vorrei che mi raccontaste qualcosa di voi... tipo chessò... che cosa fate di solito, cosa vi piace, cosa non vi piace, quali sono le vostre abilità, perchè volete diventare ninja, che tecniche preferite usare... cose così insomma»

    Improvvisamente una voce comparì dalle spalle di Taky:

    Io a differenza di loro non so nulla di me e quindi non posso rispondere alla sua domanda Atasuke.


    ° E questo?? probabilmente deve essere il terzo ragazzo, si era nascosto fin'ora, ma il sensei deve averlo notato, visto che ha parlato come se fossimo presenti tutti e tre...eheh ecco cosa sa fare uno Shinobi°

    Pensò Taky fra se e se notando che Atasuke non aveva minimamente cambiato la sua espressione dopo la comparsa del ragazzo.

    Era alto più o meno come Takashi aveva i capelli rossi e la pelle biancastra, il suo abbigliamento doveva essere tipico di un altro villaggio, poichè non aveva mai notato nessuno a konoha vestito il quel modo.

    Il secondo a parlare fu Dokumaru:

    Mi piacciono gli scorpioni ed il tempurà.
    Per quanto riguarda le mie tecniche preferite sicuramente sono i taijutsu.


    A quel punto fù il turno dell'Uchiha:

    "Una cosa che mi piace molto Atasuke-Sama è l'attività fisica, ci tengo a mantenere il mio corpo attivo, infatti l'ho allenato fin da piccolo,inoltre sono piuttosto bravo a maneggiare l'arco, anche se oggi non l'ho portato poichè non essendo mai sceso in campo in prima persona devo ancora capire quali sono le mie reali potenzialità, e quale arma mi sarebbe più utile.
    In ogni caso il mondo dei ninja mi affascina tantissimo, essendo cresciuto tra gli Uchiha ed essendo io stesso uno di loro ho ereditato da loro la passione e la voglia di diventare ninja, inoltre mi sono sempre informato leggendo libri sul mondo che mi sto preparando ad affrontare e ogni nozione che apprendevo, ogni caratteristica che leggevo mi ha sempre colpito; è per questo che vorrei diventare un ninja.
    Essendo ancora molto giovane e inesperto vanto di pochissime tecniche, per cui non saprei in cosa potrei essere più bravo, non disprezzo il taijustu ma nemmeno alle altre abilità sono indifferente, per cui scoprirò tutto a tempo debito."



    Quando Taky finì di parlare il sensei concluse dicendo:

    «Bene, se prima di cominciare avete delle domande, questo è il momento: Chiedete tutto quello che volete sapere»

    I due suoi compagni si precipitarono, il primo fu il ragazzo con i capelli rossi:


    Io ne ho davvero tante ma questo non mi sembra il luogo e la circostanza adatte per parlarne. Vi chiederò soltanto quello che reputo di estrema importanza. Io non so assolutamente nulla di questi ninja, delle tecniche e delle altre cose di cui voi tutti probabilmente siete a conoscenza e non ho ricordi del mio passato per cui dovreste insegnarmi tutto dalla base. Se questo è un problema a me basta che mi dite dove andare, e se un posto vi è, per apprendere le nozioni fondamentali. Non voglio essere d'intralcio a nessuno perchè per prima cosa voglio capire dove sono e perchè sono stato convocato qui Atasuke. Credo che per avermi chiamato Stregatto mi dovreste già conoscere o mi sbaglio? Forse lei saprà dirmi qualcosa su di me.

    Taky fu molto colpito dalle sue parole

    °Probabilmente questo ragazzo ha subito qualche trauma°


    In seguito fu Dokumaru a parlare:


    Con che tipo di missione abbiamo a che fare?
    Si tratta di scorta, eliminazione, ritrovamento, sabotaggio e qualcosa del genere?
    A proposito, come mai l'accademia ha scelto uno studente per una missione?


    Le prime due domande erano interessanti ma ovviamente l'ultima era semplice,L'Uchiha sapeva bene che era un corso per diventare Genin e svolgere una missione era il modo per testare le loro capacità e per insegnare loro la vita del ninja.

    "Io vorrei sapere qualcosa su di lei se possibile Atasuke-Sama"

    Disse Takashi.

    Il sensei per nulla sorpreso rispose, in modo molto generico:


    «Mi sembra giusto... Dato che me lo avete chiesto, beh, di solito faccio il ninja, mi piace quello che mi piace, sono abile ad essere me stesso, non vi interessa sapere perchè sono diventato un ninja e le tecniche che uso non sono affare vostro»


    Il ragazzo capì che non voleva parlare di se stesso per cui evitò di riprendere il discorso, così avrebbe aspettato che il sensei rispondesse alle domande degi altri 2 ragazzi.

    Finalmente sarebbe iniziata la sua prima missione, Non vedeva l'ora...
     
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