[Team 33] Un corso come un'altro?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Poison user
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ma dai!


    Al sensei non andò bene la versione dei fatti fornita da Dokumaru, ma non si accontentò di una smorfia o qualche “tsk” di disappunto. Rivolse un discorsetto al sunese alquanto duro, ma la cosa non soddisfò neppure lo studente, che poteva accettare un discorso di più larghe vedute, ma quell’oratoria a favore dell’accademia non lo smuoveva in nessun caso. Non credeva che durante la storia recente l’accademia non avesse mai mandato al macello delle pedine ritenute scomode, oppure designato bersagli che potevano costituire un pericolo per il sistema, ma non per coloro che ne ne erano soggetti. A Suna vigeva una tacita regola dove era permesso dibattere e difendere le proprie argomentazioni, ma nessuno, non importava il ceto o la provenienza, poteva imporre le proprie idee all’altro. Solamente che c’erano un paio di problemi: Dokumaru si trovava in missione sotto il comando di uno shinobi di Konoha. Il secondo era perfino più spigoloso, poiché Hikigane non si trovava a Suna, ma bensì in un territorio vicino al villaggio della foglia o addirittura all’interno del suo territorio, per quello che lo studente poteva saperne.

    Rispetto la sua opinione, ma non cambierò la mia di un millimetro senza delle prove. Se mi darà dimostrazione che l’accademia non ha mai bollato come traditore un trasgressore degli ordini e non solo chiederò scusa a lei, ma anche alla stessa accademia tramite una lettera. Sono una persona alquanto ragionevole. Chi mi ha detto queste cose non solo è il mio mentore, ma anche un ninja con molti anni di esperienza. Ad ogni modo, come ho già detto sono una persona ragionevole e se posto di fronte a prove veritiere e che contraddiscono la mia teoria non avrò problemi a cambiarla ed ammettere il mio errore.


    Per quanto lo sguardo di Atasuke potesse essere duro o minaccioso nei suoi confronti, Dokumaru non cedette il passo e si sforzò duramente per non dare segni di debolezza al suo momentaneo opponente. Rischiava di essere sbattuto fuori dalla sua prima missione, ma se non si fosse mantenuto saldo nelle sue idee probabilmente sarebbe diventato un burattino ancora più inutile di quanto non fosse già, poiché una persona incapace di ragionare e formulare pensieri propri non è altro che un bidone ambulante. Dokumaru non ci teneva ad essere un bidone ambulante e neppure a vedersi censurato per paura di eventuali rappresaglie visto che in teoria tutti e quattro vivevano in un’epoca dove la libertà in teoria regna sovrana.

    Come facilmente previsto nessuno degli attacchi in dimostrazione ed ancora una volta il sensei rimproverò a Dokumaru il comportamento tenuto, poiché non aveva occultato le proprie intenzioni oltre ad aver ricevuto una frecciatina. Le cose stavano prendendo una piega insolita, sembrava che le ultime azioni del sunese non avessero fatto particolarmente piacere al maestro e comandante della missione, ma ciò non era preoccupante. Poteva non piacere all’Uchiha, ma difficilmente sarebbe stato sbattuto fuori dal gruppo per delle idee fuori dalla mischia. A questo punto non riuscì a nascondere la rabbia stringendo il pugno sinistro e lasciando libera la lingua di gettare parole avvelenate:

    Capisco il punto di vista, ma vista la vicinanza dal bersaglio sarebbe stato alquanto stupido prendere armi e bagagli e girarsi, mettersi in cerchio e discutere una strategia stranamente affiatata. Ci conosciamo forse da venti minuti e dubito che persone in contatto da così poco tempo possano dimostrare una capacità di lavorare in gruppo con l’affiatamento necessario. La scelta più logica in questi casi è giustamente quella di evitare di mettersi nella strada degli altri e sequenziare gli attacchi. Inoltre sarebbe stato particolarmente STUPIDO voltarsi quando una certa persona non aveva accennato al fatto di rispondere agli attacchi oppure intraprenderne uno proprio e perché no, preventivo. Meglio un’offensiva stupida che voltare le spalle ad un eventuale nemico e morire da idiota.



    Ok, forse l’aveva presa troppo sul personale, ma non poteva farsi mettere i piedi in testa e poi così sembrava lo scemo del gruppo. Ad ogni modo Atasuke passò a spiegare la missione, la destinazione si trovava ad Otafuku e la mandante pareva essere una vecchina importunata da una banda di teppistelli. Una bella rissa sarebbe stato l’ideale per calmare i bollenti spiriti e dare un po’ di sfogo alla sua rabbia. Non c’era niente di peggio nel non poter discutere ad armi pari con qualcuno che contesta le proprie opinioni.

    Il gruppo iniziò a muoversi in una direzione che dopo si sarebbe scoperto che conduceva al porto. La strada di Konoha era ben tenuta, ai lati della strada si trovava una fitta radura, l’ideale per un agguato, ma in effetti chi avrebbe voluto attaccare un gruppo da quattro persone apparentemente senza soldi e soprattutto tanto vicino ad una potenza militare? Il viaggio continuò tranquillo, il luogo era tranquillo e silenzioso, per quanto riguardava il paesaggio solo un aggettivo poteva calzare a pennello la descrizione: monotono. Dokumaru decise di rompere il silenzio:

    Penso che dovremmo rivolgere le seguenti domande alla vecchina. Ad esempio potremmo chiederle come si chiama il gruppo che la sta importunando, dopotutto penso che non ci sia una banda di delinquenti al mondo. Inoltre farebbe comodo sapere in quanti sono, per vedere se possiamo adottare un approccio diplomatico oppure basterà una semplice dimostrazione di forza. Sarà importante capire per quale motivo inoltre li spinge ad agire di tale forma, se si tratta di chiedere per quale motivo la stanno importunando, come ad esempio se si tratta di un’estorsione, oppure una qualche eredità o proprietà di valore. Voi che ne dite? Ah, come dimenticarmi di chiedere dove possiamo trovarli!



    Solo qualche viandante interruppe la monotonia del paesaggio, tra cui alcuni commercianti intenti a trasportare i loro carri pieni di mercanzie. Dopo qualche minuto di viaggio, il gruppo finalmente arrivò ad un quartiere altamente popolato. I rumori tipici di un mercato sovrastavano l’ambiente, c’era gente che offriva pesce a prezzi scontati, altri vagavano per le strade offrendo sacchetti di aglio a prezzi bassissimi, pena che il sunese non avesse portato con se dei soldi.
    Chissà quanto mancava alla loro destinazione.
     
    .
36 replies since 3/9/2012, 13:25   568 views
  Share  
.