Come ai Vecchi tempi!

[Free GDR | Hohe & Hoshi]

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  1. - Hohenheim -
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    Quella sera era l’ultima che il ragazzo avrebbe passato all’ospedale. I gentili dottori di Suna gli avevano detto che era già in perfetta forma e poteva tranquillamente tornare a casa. Per quanto riguardava Hohenheim , non voleva che quello: non ce la faceva più a rimanere rinchiuso tra quelle pareti, anche perché si sentiva bene. Quella sera non era venuto a trovarlo nemmeno Hoshi (il quale sicuramente aveva da fare qualcosa di molto importante), quindi stava anche un po’ giù di corda.
    Tuttavia l’amico gli aveva portato un bel sacchetto di argilla di buona qualità, la sera prima , quindi si stava intrattenendo parecchio con piccoli esercizi e costrutti di riscaldamento. In quel momento quattro piccolissime farfalle ( ¼ di slot dimensionale l’uno) stavano volando tranquille nello spazio ridotto della stanza, ed Hohenheim le guardava volare , beato, comodamente sdraiato sul letto, mentre una leggera brezza proveniva dalla finestra. Stranamente quella sera tutto taceva: non si sentivano le grida dei bambini che giocavano e neppure il calpestio delle pantofole di infermieri e medici nelle corsie. Per un bambino il cui suono preferito era quello di un’esplosione bhè, tutto quello era piuttosto deprimente.

    “ Poche ore e sarò di nuovo fuori di qui!”



    La prima cosa che voleva fare era creare una gigantesca aquila di argilla e volare nei cieli limpidi e caldi di Suna. Vedere il villaggio dall’alto gli avrebbe dato la possibilità di vedere quali cambiamenti c’erano stati in quegli anni della sua assenza. Poi ovviamente sarebbe andato a trovare i suoi amici: Deidara e Hamano, i suoi ex compagni di squadra! Si sarebbero fatti delle belle risate. Certo, se entrambi erano migliorati come Hoshi, lui sarebbe davvero diventato l’ultima ruota del carro. Purtroppo, questo presentimento non lo abbandonava mai: non poteva sopportare di essere rimasto così indietro.
    Tuttavia quella sera, quelle poche ore che lo separavano dai legacci dell’ospedale, non trascorsero esattamente come aveva previsto. Un rumore di passi e quindi dei colpi precisi alla sua porta gli annunciarono visitatori ben intenzionati a voler qualcosa da lui. Gli imbucarono in camera 3 signori, completamente avvolti nei drappi delle divise delle squadre speciali di Suna.

    -Hohenheim!.. il consiglio degli anziani chiede la tua presenza.. vestiti e seguici senza fare tante storie.. hai tre minuti per renderti presentabile..-




    Il chunin non mostrò alcun segno di risentimento per l’ingresso poco educato dei tre. Si limitò invece ad annuire con il capo:

    “ Mi aspettavo una chiamata da parte degli anziani! Sarò pronto in un attimo”



    I tre ninja stavano per uscire dalla porta quando, improvvisamente, uno di questi, che non stava seguendo il resto del gruppo, falcidiò i membri della squadra speciale in meno di un secondo. Hohenheim non capì esattamente cosa stava succedendo, ma l’istinto lo spinse ad alzarsi dal letto e, con un paio di agii capriole, ad allontanarsi il più possibile dal nemico. La sacca d’argilla era, quasi miracolosamente, sparita dal suo comodino e ora penzolava al suo fianco, con la cinghia messa a tracolla.
    L’omicida stava guardando le sue vittime compiaciuto: in effetti doveva essere piuttosto forte per essere riuscito a sconfiggere con tanta facilità i membri della squadra speciale. Ma, più di tutto, era impressionante il fatto che fosse entrato nel villaggio così facilmente. Questo tizio doveva avere delle abilità da infiltrato eccezionale.
    Mentre il pavimento di riempiva del sangue delle due vittime Sunesi, il terzo ninja finalmente rivolse lo sguardo al bambino dall’altra parte della stanza

    -Ihihihihih.. sei vivo?!.. sei dannatamente vivo!.. Ihihihihih..-



    Quindi sciolse la tecnica della trasformazione facendo quindi vedere il suo volto, per quanto coperto da un grosso copricapo di paglia. Nella sua voce, il chunin intravedeva un intendo omicida che ancora non si era saziato del tutto e, immediatamente, si rese conto che avrebbe combattuto molto prima di quando non si sarebbe aspettato. Inoltre, era chiaro che il nuovo venuto doveva conoscerlo in qualche modo, sebbene il chunin non avesse idea del come. Questo lo preoccupava parecchio, perché aveva un buco di memoria di tre anni in cui credeva di non essere stato più tra i vivi, ma difatti poteva essere successo qualcosa di peggio! Fu proprio per cercare di capire qualcosa in più del suo passato che il chunin non iniziò lo scontro, ma si limitò a dire:

    “ Evidentemente mi devi conoscere bene per fare tutta questa fatica nell’entrare nel villaggio, mischiarti al corpo di elitè di Suna e uccidere due di loro. Io però non ti conosco affatto: chi sei? E perché sei qui?”

    Intanto un’ occhiata più attenta al suo volto mise in evidenza che l’avversario era privo degli occhi, al posto dei quali c’erano due fosse oscure…

    […]



    -Ehi!.. strana serata amico.. non trovi?!-



    La figura che stava di fronte ad Hoshi ci mise un attimo a rispondere alla domanda del Jonin della Sabbia. Tuttavia, la voce che uscì da sotto il grosso Sakkat di paglia sicuramente avrebbe stupito il giovane sunese. Il timbro di voce era dolce e suadente, calmo e abbastanza basso ma non tanto da poter arrivare alle ottave di un uomo.

    “ Non saprei onorevole Hoshikuzu, mi auguro che però diventi una serata piacevole!”


    Nella parte finale della farse la voce della donna assunse un tono enigmatico, misto ad una nota provocatoria che tuttavia era difficile da cogliere senza poter osservare il volto dell’interlocutrice.

    “Mi manda il venerabile Kazekage! Devo portarle un dono per il suo duro lavoro, per cui la prego di seguirmi!”



    Se il jonin avesse seguito la ragazza, questa lo avrebbe condotto in alcuni vicoli poco distanti e quindi all’interno di un palazzo, come tanti ce ne erano a Suna. Al terzo piano, la figura estrasse una chiave e aprì una porta cigolante che dava ad uno degli appartamenti. Entrando nella stanza, Hoshi avrebbe iniziato a capire verso che direzione stava andando quella serata. Nella stanza più grande dell’appartamento trovava posto un letto a baldacchino, pieno di tessuti di seta e cuscini; c’erano molte candele, luci soffuse e, su un mobiletto, erano stati versati due bicchieri di quello che sembrava essere un vino frizzante. Probabilmente un po’ sconvolto da quello che stava succedendo Hoshi si accorse in ritardo che la ragazza gli aveva chiuso la porta alle spalle. Lei disse :


    “ Eccoci qui! Prego accomodati…”



    Mentre faceva strada al Kikuma si tolse finalmente l’ingombrante copricapo. Una chioma rosso fuoco si aprì in una cascata intorno al volto angelico di una ragazza sui 26 anni. Carnagione chiara, gote rosse, labbra di fuoco e occhi di ghiaccio.

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    “ Mi chiamo Lust! Sono io il tuo regalo!”



    Mentre così diceva si tolse il pesante mantello che la copriva tutta. Sotto gli occhi del giovane si svelò il corpo femminile più bello che avesse mai visto. La ragazza indossava un vestito in pelle nera che avvolgeva le sue curve in maniera perfetta, lasciando intravedere ogni dettaglio anatomico. Sul petto una scollatura vertiginosa le arrivava una decina di centimetri sopra l’ombelico, lasciando intravedere un parte dei seni grandi e densi. Ma la cosa che più sconvolse il jonin sarebbe stata sicuramente il suo profumo. Da quando si era tolto quel mantello, l’odore di lei riempiva la stanza in maniera intensa e coinvolgente. Hoshi non poteva sapere di essere già caduto nella sua trama:
    CITAZIONE

    Profumo di Donna
    Femme fatal
    L’utilizzatrice può far aumentare di molto il desiderio sessuale di qualunque uomo etero che senta il suo profumo, nei suoi confronti
    [Da Genin in su]
    Femme fatal
    L’utilizzatrice, con il suo profumo, può coprire la presenza di veleni entro cinque metri dalla sua posizione
    [Da Genin in su]
    ??
    ??
    [Da Chunin in su]
    ??
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: 1 ??
    ??.
    Tipo: ??
    (Livello: / Consumo:?? )
    [Da Chunin in su]
    ??
    ??
    [Da Jonin in su]

    La ragazza guardava il jonin con un’aria maliziosa che avrebbe fatto tremare qualsiasi uomo, figurarsi un ragazzino come Hoshi.

    “ Sei così puro e innocente, mi piacciono i ragazzi come te”



    Mentre di avvicinava al Jonin i suoi movimenti erano sinuosi e leggerissimi, e le mani strusciavano lente contro i suoi fianchi in un movimento deliberatamente sensuale. La ragazza appoggiò le lunghe dita , avvolte in guanti neri, sul petto del ragazzo e lo spinse fin sul letto, in modo che vi ci si sedesse sul bordo. Quindi , con disinvoltura, allargò le gambe per potersi sedere sulle sue ginocchia, con il viso rivolto verso di lui e le sue braccia intorno al suo corpo.
    Poco prima di iniziare a baciarlo all’attaccatura tra le spalle e il collo, gli chiese:

    “Allora…cosa vogliamo fare?”


     
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