Come ai Vecchi tempi!

[Free GDR | Hohe & Hoshi]

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  1. - Hohenheim -
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    La grande aquila di argilla atterrò sollevando una grossa quantità di sabbia dal terreno. Appena fu sufficientemente vicino, Hohenheim si precipitò dal suo amico, saltando nonostante le ferite alla braccia e alle gambe gli dessero ben più che fastidio.

    “ Mangiare? Ma che stai dicendo !!! Non capisco…”



    Infatti tra il vomito, i conati e le ferite, il Jonin sembrava piuttosto scosso! Il bambino non poteva immaginare che la maggior parte dei turbamenti del ragazzo dipendessero dall’aver perso una chance con la ragazza più bella che il Rosso avesse mai visto. Ad ogni modo, Hoshi non fu parsimonioso di parole nel raccontare tutto quello che gli era successo quella sera. Come al solito, il Kikuma sparava a zero su tutto, forse trascurando, in questo caso, che stava parlando con un bambino di 11 anni. Per quanto la sua mente fosse più acuta e matura rispetto quella di un bambino della sua età, c’erano tutta una serie di bisogni, come quello sessuale, che non gli appartenevano, almeno per il momento. Per cui, sentendo raccontare tutta la storia, la prima cosa che gli venne in mente da dire fu:

    “ HOSHI MA TI SEI IMPAZZITO? ERA CHIARO CHE QUELLA TI VOLEVA FAR FUORI!! POSSO CAPIRE ALL’INIZIO, MA QUANDO TI HA INCOMINCIATO A PICCHIARE PERCHÉ NON L’HAI MESSA K.O.!!! “



    Il bambino aveva gli occhi sgranati ed incredulo: era impossibile che il Jonin si fosse fatto abbindolare in quella maniera. Poi però, il chunin pensò che, con ogni probabilità, la ragazza dovesse averlo ipnotizzato con qualche trucchetto…era l’unica spiegazione!

    “Aspetta! Forse le tue percezioni sono state alterate in qualche modo…”



    In quel momento la ferita al braccio destro gli pizzicò più forte, quindi il chunin si strinse più forte la benda.

    “ Beh almeno tu sembra ti sia divertito! Questo tizio alle mie spalle mi è venuto a prendere all’ospedale , ed ha anche ucciso due membri delle squadre speciali! Inoltre non so quanta parte del distretto dell’Ospedale sia stata addormentata dal genjutsu di un complice: probabilmente la ragazza che hai scacciato”



    Si spostarono un po’ più in là rispetto le pozzanghere di succhi gastrici lasciate dall’amico, quindi continuò:

    “ Non aveva grandi capacità ma sono rimasto colpito dal fatto che fosse cieco! Ma la cosa più importante è che era venuto per prendere questo!”



    Così dicendo Hohe mostrò il numero X che aveva sul petto. Improvvisamente la sua espressione si fece triste e colpevole:

    “ Hoshi.. non sai quanto mi dispiace che tutto questo sia successo per colpa mia…”



    Il chunin era sconsolato dall’idea che era bastato un solo giorno tra i vivi nel suo villaggio per mettere in pericolo i suoi compagni. Ma avrebbe trovato un modo per risolvere questa faccenda: eccome se lo avrebbe trovato!
    Intanto Hoshi propose di tornare alla Loggia dei Sand Scorpion per interrogare l’uomo. Hohenheim acconsentì ed entrambi presero il volo alla volta della sede della squadra speciale di Suna. Hohe si ricordava perfettamente dove si trovasse: del resto, per lui non era passato che pochi giorni dall’ultima volta che era stato al villaggio, mentre per Hoshi erano passati anni. Mentre erano in volo, il chunin manipolò un piccolo uccelletto e gli incise sul fianco un messaggio: lo indirizzò all’amministrazione.

    “ Questo comunicherà alle alte sfere quello che è successo, così che potranno organizzare una squadra per recuperare i corpi dei morti e ripristinare il distretto dell’ospedale! Comunque te lo dico Hoshi: il tizio che vuoi interrogare è un dannato fanatico, e non credo ci dirà qualcosa!”


    Ben presto arrivarono a destinazione ed Hoshi aprì i vari passaggi mentre Hohenheim recuperò l’argilla dell’aquila, una volta sciolta la tecnica. Entrato nella Loggia il chunin non notò se qualcosa fosse cambiato nella sua assenza e il buio lo aiutò in questo: del resto, non voleva sapere in quel momento quanto fosse cambiato quel posto, che considerava un seconda casa, negli ultimi 3 anni.
    La stanza della tortura, dove legarono il tizio, per lo meno non era cambiata affatto: era brutta come la prima volta che l’aveva vista. Hoshi si prese la briga di curare le ferite dell’aggressore, al che Hohe ne approfittò per farsi rimettere un po’ in sesto: non voleva essere debilitato durante quella serata, che sicuramente lo avrebbe messo alla prova.
    Senza preavviso, tuttavia, Hoshi lo chiamò a se prima dell’inizio delle domande.

    “ Che è successo?”



    Fu allora che Hoshi gli evocò da un rotolo di richiamo una bella torta al cioccolato, che gli dava il bentornato! Hohe rimase talmente stupefatto che per un attimo non seppe che dire:

    “ Oddio Hoshi ma è bellissima! Ma…”



    In realtà il chunin era un po’ in imbarazzo, perché la situazione non era esattamente quella adatta per festeggiare il suo ritorno, almeno non adesso, con un tizio legato nella sala delle torture. Tuttavia Hoshi era così spensierato, ed i suoi modi di fare così coinvolgenti che ben presto si ritrovò seduto su un tavolo a dondolare le gambe, mentre con le mani si sbocconcellava un grosso pezzo di torta. Hoshi stava facendo lo stesso, con porzioni doppie:

    “ GRAFIE AMIGO…FEI IL MIFIORE!!”



    […]



    Quando il cieco rinvenne, qualche minuto dopo, la torta era finita, il bambino era sazio e nuovamente energico. Nonostante sperasse di non essere sporco di cioccolato in faccia, cercò di mantenere l’aria più seria possibile.

    “ Ah è vero, tanto è cieco…”



    Pensando così, si rilassò e lasciò perdere. Hoshi era al suo fianco: nessuno dei due era cattivo quindi non avevano la malvagità necessaria per fare una tortuna come si doveva, per lo meno il bambino! Tuttavia, sebbene a malincuore, erano stati addestrati ad usare le loro abilità anche a quello scopo; Hohe sperava solo di non doverci arrivare. Iniziò con una domanda semplice:

    “ Inizia con il dirci il tuo nome, chi sei ,da dove vieni e per chi lavori!”

     
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