Tempio del vento

[Vario]

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    Esorcismi








    Accertamenti, questa era la motivazione di dover tornare in quel buco che a tutto gli effetti era stato il peggior periodo della sua malattia, ci pensò qualche giorno prima di recarsi in accademia a dare la sua disponibilità, non poche domande gli tornarono in mente, se dal giorno non avesse rievocato i draghi gli sarebbero venuti anche non pochi dubbi riguardo la loro esistenza. Nella sua prima visita aveva trovato le cose più assurde dentro al tempio, un drago che manipolava il tempo, un dio e… troppe cose.
    Si massaggiò lentamente le tempie mentre cercava di ricordare cosa era successo, era certo che ci fosse un qualche gruppo di archeologi che faceva qualche ricerca, ma tutto il resto?


    Sarà ora di esorcizzare questa piccola paura.

    Disse mentre si alzava dal sasso in cui aveva trovato ristoro. Era rimasto ad osservare il tramonto mentre rifletteva, e scelse di utilizzare quella missione come ultimo viaggio di cura, sapeva cosa si trovava in quel tempio: nulla. Avrebbe potuto addirittura svolgere la missione da solo, ma pareva che il suo visionario rapporto avesse disorientato l’accademia a sufficienza da assegnarli almeno un partner: un kiriano.
    Da ciò che lesse mentre era in fila per lo sportello delle accettazioni pareva avere un profilo abbastanza interessante.


    Beh, ciò non toglie che il suo viaggio sarà abbastanza lungo.

    Pensò mentre riorganizzava mentalmente il programma dei prossimi giorni, e visto che il tempio si trovava poco lontano da Konoha, soprattutto se paragonata la distanza da Kiri, per cui allungò di qualche giorno le sue ferie, giustificando l’attesa come “preparazione mentale”.
    Gli scappò un sorriso malinconico mentre pensava a Febh che si prodigava a raccontare cosa veramente accadde durante quei giorni, eppure nonostante l’impegno non riusciva ad avere delle immagini assimilabili ai racconti di Febh.

    [alba di due giorni dopo]

    Il ninja si svegliò con lo sgradevole suono della sveglia elettrica che gli violentava le orecchie.


    Maledette sveglie, sembra di avere una spada nelle orecchie! Gli otesi dovrebbero farci un pensierino su!

    Penso mentre andava via dall’ hotel senza pagare, troppo costoso per troppo poco.
    Arrivò al tempio con qualche ora di anticipo, era normale dopotutto, lui conosceva il luogo ed anche la strada più diretta per giungervi, trovare una montagnola del tutto anonima senza precise indicazioni non sarebbe stato troppo semplice.
    Mentre aspettava decise di dare uno sguardo attorno all’entrata per vedere se qualcosa era cambiato o qualcuno vi avesse fatto ritorno prima di lui, ma così non pareva.
    Tutto era immutato, come se qualcosa aspettasse il ritorno del Konohaniano.
    Guardò nuovamente il suo spartano orologio digitale.


    Mh, è quasi in ritardo.

    Affermò mentre si sedeva vicino all’entrata. Tanto sarebbe stato inutile inveire contro la porta, senza l’azione congiunta di due shinobi non si sarebbe smossa, memore di quell’esperienza, la prima cosa che Raizen avesse detto al suo partner sarebbe stata abbastanza singolare.

    Ei, fuscello, siediti qua, facciamo un giro a braccio di ferro.
    Se ti sembra strano sappi solo che serve per la missione, ti spiegherò dopo.


    Nel mentre che attendeva il canuto ninja aveva allestito un rozzissimo tavolino con un ciocco di legno secco dal diametro di 90 centimetri e due massi sufficientemente grandi per sedersi ai lati opposti del grosso pezzo di fusto.
    Il braccio del Colosso fece un suono sordo quando venne lasciato cadere a peso morto sul tronco, simile a quello che si sente compendo un quarto di bue, era decisamente su un’altra categoria rispetto a quello del kiriano, non solo nella lunghezza, ma anche in robustezza, e nell’apparenza. Il braccio di un guerriero.
    In un primo momento avrebbe concesso all’umidiccio il dubbio della vittoria, salvo poi far calare la mano con tutto il peso che la sua forza poteva sviluppare, stando tuttavia attento a non danneggiare oltre il dovuto il suo compagno.


    Devi fare del buon lavoro e ciccio.
    La piccola prova serviva per sapere chi dei due si deve adattare all’altro, il portone si apre solamente quando lo spinge da entrambi i lati con la medesima forza.


    Si diresse verso la grande porta attendendo che il suo compagno facesse eventuali domande o presentazioni, in modo da poter rispondere ad eventuali domande prima dell’inizio della missione.
     
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