Tempio del vento

[Vario]

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    Vento imprigionato






    Giunto sulla scena Kaze non reagì come suo solito, anzi, era insolitamente sovraeccitato, preoccupato, er il foglioso fu strano, non pensava che esistessero persone in grado di causare quello stato d’ansia al suo compagno.


    Aspetta, aspetta! Che diavolo dici?!? Che cazzo è il faro merdidion…!!!

    Forse era vero che non avrebbe dovuto richiamarlo, ad interromperlo fu un gigantesco strappo dell’aria, un “comune” fulmine, sufficiente a dilaniare le carni del drago e a far pareggiare il suo richiamo. Strinse i denti per tutto il tempo in cui il suo compagno subiva quella tortura, del tutto impotente dinnanzi a quella tecnica così improvvisa e potente: fu colto alla sprovvista, e non poteva far nulla per recuperare. Poteva solo grattare i denti, sino a sentir male. Sino a quando non recuperò la calma, poggiando la mano sull’elsa della spada.

    Scusami kaze.

    Pensò mentre un altro rettile si introduceva nella stanza, chiedendo, domandando, pretendendo e… Ignorandolo. Il Colosso era ben consapevole di non essere tra i migliori shinobi dell’accademia, ma ignorarlo, questo no, nessuno poteva permetterselo.

    Cosa, hai FATTO?!?

    La spada avrebbe brillato nuovamente, questa volta però il suo potere non sarebbe stato trattenuto, tantomeno quello del colosso, che sparò due rapidi e potenti fendenti (shinku rempa) uno verso l’a coda dell’essere cercando di danneggiare qualche ciuffo della stessa, mentre il secondo, una volta sorpreso l’avversario con quel primo improvviso bagliore, avrebbe cercato di sfruttare il momento per ferirne il volto.
    A pugni serrati il Colosso si rivolse al drago.


    NON voglio iniziare una guerra.

    Una frase parecchio contrastante con i suoi gesti, ma dopotutto, occhio per occhio, dente per dente, era quella la legge del Colosso , anzi, aveva pure fatto uno sconto, e spesso le sue mani parlavano ben prima della sua bocca, forse troppo spesso.

    Dimmi dove sono e fallo in fretta, se non vuoi ritornare a casa facendo il cosplay di un rotolo di sushi.
    Cosa sono i fari? E cosa cela questo tempio?


    Avrebbe fatto le sue domande se la reazione dell’animale l’avesse permesso, se si fosse rivelato troppo ostile e troppo poco comprensivo il Colosso si sarebbe messo in guardia, pronto a rendere lo stesso servizio dato a Kaze.

    Kiriano, non mi importa un fico secco dei tuoi occhi, ma non osare rispondere prima che lo abbia fatto lui, o la prossima portata dopo il sushi sarai tu.

    Serio, irremovibile, avrebbe scoccato solamente un occhiata al kiriano, per fargli comprendere quanto salato sarebbe stato il prezzo della disubbidienza in quel frangente. Con una voce ben diversa da quella udita sino ad ora da Etsuko, avrebbe potuto sentire in essa la potenza e la profondità del rancore che gli cresceva in petto, ed iniziava a tuonare all’esterno di sottofondo ai potenti tuoni del drago nero.
     
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